-
101 связь
1) (отношение, общение) relazione ж., rapporto м.деловые связи — rapporti [relazioni] d'affari
2) ( взаимозависимость) nesso м., rapporto м.••в связи с этим — in relazione a ciò, a questo proposito
3) ( любовные отношения) relazione ж.4) ( сообщение) collegamento м., comunicazione ж.6) ( учреждения связи) aziende ж. мн. di telecomunicazioniработники связи — postelegrafonici м. мн.
* * *ж.1) nesso m, correlazione f, legame m, rapporto m, relazioneторговые свя́зи — legami commerciali
свя́зь науки и производства — legame tra la scienza e la produzione
свя́зь теории с практикой — legame della teoria con la pratica
родственные свя́зи — legami di parentela
свя́зи с общественностью — pubbliche relazioni
2) ( последовательность) nesso mлогическая свя́зь — nesso logico
причинная свя́зь — causalità f
в свя́зи с этим — in relazione / legame con / a ciò
в этой свя́зи следует сказать... — in relazione a ciò bisogna dire...
3) ( внутреннее единство) comunanza f, affinità f, legame m, vincolo mдружеские свя́зи — legami / vincoli di amicizia
кровная свя́зь с народом — stretti legami con il popolo
4) ( общение) relazione fкультурные свя́зи с... — relazioni culturali con...
5) (знакомство, контакты) conoscenze f pl, contatti m plиметь большие свя́зи — avere appoggi autorevoli
завязать свя́зи — allacciare / intrattenere / stringere / stabilire relazioni / contatti
6) ( любовная) relazione; flirt m; concubinato m ( сожительство)7) спец. comunicazione, collegamento m (radiotelefonici, radiotelegrafici)держать свя́зь — mantenere la (essere in) comunicazione
работники свя́зи — postelegrafonici m pl
быть на свя́зи — essere in collegamento / contatto
* * *n1) gener. aggancio, (дружеская) allacciamento, coesione, compagine, concatenazione, costrutto, comunicazione, relazione, collegamento, colleganza, concernenza, connessione (событий), contatto, continuita, correlazione, corrispondenza, legame, legame (тж. перен.), nesso, uso2) obs. appicco3) liter. addentellato, articolazione, connubio, aderenza, filo, legamento, legatura, parentela4) construct. incatenamento5) econ. rispondenza, concatenamento, rapporto, sinergia6) autom. puntone7) cell.comm. campo (qui non c'e campo - здесь нет связи, здесь нет покрытия) -
102 сродство
-
103 avere
1. v/t haveavere 20 anni be 20 (years old)avere fame/sonno be hungry/sleepyavere caldo/freddo be hot/coldavere qualcosa da fare have something to doavercela con qualcuno have it in for someoneche hai? what's up with you?2. v/aux havehai visto Tony? have you seen Tony?hai vistoTony ieri? did you see Tony yesterday?3. m finance creditdare e avere debits and creditsaveri m pl wealth sg* * *avere s.m.1 ( patrimonio) property, possession; estate; riches (pl.): perse tutti i suoi averi al gioco, he gambled away all his possessions (o everything he had)2 (comm.) assets (pl.); (amm.) assets side, credit side, credit: a quanto ammonta il suo avere?, what are his assets? // a vostro avere, to your credit // dare e avere, debit and credit.avere v. ausiliare ( nella formazione dei tempi composti) to have: ho letto il tuo libro, I've read your book; ''Hai finito?'' ''Non ancora'', ''Have you finished?'' ''Not yet''; Maria ha appena telefonato, Mary has just phoned; avevamo già visto quel film, we had already seen that film; se avessi avuto tempo, ti avrei accompagnato, if I had had time, I would have gone with you; non avendo avuto risposta, pensai che non ci fosse nessuno, not having got (o not having had) any reply, I thought there was no one in; deve aver avuto molti problemi in famiglia, he must have had a lot of family problems◆ v.tr.1 ( possedere) to have (got) (nell'uso amer. le forme interr. e neg. richiedono l'ausiliare do): hanno una casa in campagna, they have (o they've got) a house in the country; sua madre ha molti gioielli, her mother's got a lot of jewellery; ha gli occhi azzurri e i capelli biondi, she's got fair hair and blue eyes; aveva una bella voce, she had a lovely voice; per ottenere quel posto, occorre avere la laurea in economia e commercio, to get that job you need (to have) a degree in economics; avere la febbre, il raffreddore, to have a temperature, a cold; non ho soldi, I haven't got (amer. I don't have) any money; ''Hai la macchina?'' ''No, non ce l'ho'', ''Have you got (amer. do you have) a car?'' ''No, I haven't (amer. No, I don't)'' // avere il diritto di fare qlco., to have a (o the) right to do sthg.: ho il diritto di sapere dove sei stato, I have a right to know where you've been; avere del sadico, to have a cruel streak // avere di qlcu., qlco. ( rassomigliargli), to have a look of s.o., sthg.: ha ( molto) di suo padre, he has a look of his father2 ( tenere) to have: ha sempre le mani in tasca, he has his hands in his pockets all the time; non avevo niente in mano, I had nothing (o I didn't have anything) in my hands; aveva un giornale sotto il braccio, he had a newspaper under his arm3 ( indossare) to have on, to wear*: aveva un abito nuovo, she had a new dress on; aveva ( addosso) un vecchio cappotto, she was wearing an old coat; ha sempre gli occhiali, he always wears glasses; non aveva niente addosso, he had nothing on4 (acquistare, ottenere, ricevere) to get*: avere un incarico, un premio, un lavoro, to get a post, a prize, a job; ha avuto 100.000 euro dalla vendita della casa, he got 100,000 euros from the sale of his house // vedrò se posso averlo a metà prezzo, I'll see if I can get it for half price // avere una casa in eredità, to inherit a house5 (sentire, provare) to feel*: avere compassione per qlcu., to feel sorry for s.o.; avere voglia di piangere, to feel like crying; non ho nessuna simpatia per quel genere di comportamento, I don't feel any sympathy for that kind of behaviour; avere caldo, freddo, to feel hot, cold ∙ In questo significato è spesso reso in ingl. col v. to be: avere fame, to be hungry; avere sete, to be thirsty; avere paura, to be afraid; avere vergogna, to be ashamed; avere interesse per qlco., to be interested in sthg.; avere sonno, to be sleepy // avere sentore di qlco., to get wind of sthg.6 avere da, ( dovere) to have to (do sthg.): ho da lavorare tutto il giorno, I have (got) to work all day; non avete che da rispondere 'sì' o 'no', you have only (got) to say 'yes' or 'no' // Nella forma interr. o negativa richiede l'ausiliare do o il rafforzamento con got: hai molto da studiare per domani?, have you got (o do you have) much studying to do for tomorrow?; non abbiamo niente da fare stasera, we haven't got (o we don't have) anything to do this evening7 (con uso impers.) ( verificarsi) to be: si è avuto un calo delle nascite, there has been a drop in the birthrate; i meteorologi prevedono che si avrà un aumento della nuvolosità sull'arco alpino, the weathermen say there will be an increase in cloud over the Alps // non si è avuto l'esito sperato, we didn't get the result we'd hoped for.◆ FRASEOLOGIA: che hai?, what's the matter with you? // ''Quanti anni hai?'' ''Ho sedici anni'', ''How old are you?'' ''I'm sixteen'' // avere bisogno, to need: non ho bisogno di aiuto, I don't need any help // avere in odio, to hate // avere una mezza intenzione di fare qlco., to have half a mind to do sthg. // avere parte, to take part (in) // avere sembianza, to look like // avere a mente, to remember // avere a cuore, to have at heart // avere ragione, torto, to be right, wrong // non avere niente a che fare con qlcu., qlco., to have nothing to do with s.o., sthg. //avercela con qlcu., to have it in for s.o. // aversela a male, to take offence, to be offended: non avertela a male se non vengo alla festa, don't be offended if I don't come to the party //avere qlcu. dalla propria parte, to have s.o. on one's side // avere molte probabilità di riuscire, to stand a good chance (of succeeding) // avere per regola di fare qlco., to make it a rule to do sthg.* * *1. [a'vere]vb irreg vtnon ha soldi — he has no money, he doesn't have any money, he hasn't got any money
2) (età, forma, colore) to be3)ne avremo ancora per due giorni prima di arrivare a Londra — we've got another two days to go before we get to London
ne abbiamo oggi? — what's the date today?4)'hai? — what's wrong o what's the matter (with you)?avere qc da fare — to have sth to do
ho ancora due lettere da scrivere — I have to o must write another two letters, I've still got two letters to write
non hai che da dirglielo — you only have to tell him
non hai da preoccuparti per me — you don't have to o needn't worry about me
questo non ha niente a che vedere o fare con me — that's got nothing to do with me
2. vb auslo hai/avevi sentito? — have/had you heard from him?quando l'avrò visto, ti dirò — when I've seen him, I'll let you know
3. vb imperssi
è avuto un risultato imprevisto — there was a surprising resultieri si è avuto un abbassamento di temperatura — there was a drop in temperature yesterday
4. sm1)il dare e l'avere Fin — debits and credits pl
2)gli averi smpl — wealth sg, fortune sg* * *I 1. [a'vere]verbo transitivo1) (possedere) to have* (got), to own [macchina, casa, libro]; to hold* [azioni, carta da gioco, diploma]non ho una, la macchina — I don't own a car, I don't have a car
3) (presentare caratteristiche fisiche o morali) to have*avere gli occhi azzurri, i capelli corti — to have blue eyes, short hair
4) (in rapporti di parentela) to have* [moglie, figli, sorella]5) (contenere, annoverare) to have* [abitanti, dipendenti, stanze, piani]6) (con indicazione di età, tempo)7) (ottenere, ricevere)ha avuto il primo premio — he got o won first prize
avere buone notizie — to receive o get good news
avere notizie di qcn. — to hear from sb
8) (tenere) to have*, to keep*avere qcs. a portata di mano — to have o keep sth. at hand
9) (indossare) to wear*, to have* on10) (provare, sentire)avere caldo, sonno, fame, paura — to be hot, sleepy, hungry, afraid
avere voglia di fare qcs. — to feel like doing sth., to be in the mood for doing sth.
avere l'impressione che... — to get the impression that
11) (entrare in possesso di, acquistare) to get*12) (mettere al mondo) to have* [ bambino]13) (soffrire di, essere affetto da) to have*avere mal di testa, la febbre, il o un cancro — to have (got) a headache, a temperature, cancer
14) (incontrare, trovare) to have* [difficoltà, problemi]15) (fare, mostrare)17) avercela2.avercela con qcn. — to have a grouch against sb., to have it in for sb., to have a down o be down on sb
ausiliare to have*3.••chi ha avuto ha avuto — prov. let bygones be bygones
II [a'vere]chi più ha più vuole — prov. much wants more
sostantivo maschile1) (patrimonio) property Ugli -i — possessions, belongings
2) comm. (credito) credit, assets pl.* * *avere1/a'vere/ [5]1 (possedere) to have* (got), to own [macchina, casa, libro]; to hold* [azioni, carta da gioco, diploma]; non ho una, la macchina I don't own a car, I don't have a car2 (trovarsi a disposizione) ho ancora una settimana di vacanze I still have a week's holiday left; avere tempo to have (got) time; hai un attimo di tempo per aiutarmi? can you spare the time to help me? hai da accendere? have you got a light?3 (presentare caratteristiche fisiche o morali) to have*; avere gli occhi azzurri, i capelli corti to have blue eyes, short hair; avere la barba to wear a beard; hai la camicia sporca your shirt is dirty4 (in rapporti di parentela) to have* [moglie, figli, sorella]5 (contenere, annoverare) to have* [abitanti, dipendenti, stanze, piani]6 (con indicazione di età, tempo) quanti anni hai? how old are you? hanno la stessa età they are the same age; quanti ne abbiamo oggi? what's the date today?7 (ottenere, ricevere) ha avuto il primo premio he got o won first prize; ho avuto la parte! I got the part! avere buone notizie to receive o get good news; avere notizie di qcn. to hear from sb.8 (tenere) to have*, to keep*; avere qcs. a portata di mano to have o keep sth. at hand; che hai in mano? what have you got in your hand?9 (indossare) to wear*, to have* on10 (provare, sentire) avere caldo, sonno, fame, paura to be hot, sleepy, hungry, afraid; avere voglia di fare qcs. to feel like doing sth., to be in the mood for doing sth.; (che) cos'hai? what's the matter with you? what's wrong? avere l'impressione che... to get the impression that...11 (entrare in possesso di, acquistare) to get*; l'ho avuto a poco prezzo I got it at a low price12 (mettere al mondo) to have* [ bambino]13 (soffrire di, essere affetto da) to have*; avere mal di testa, la febbre, il o un cancro to have (got) a headache, a temperature, cancer14 (incontrare, trovare) to have* [difficoltà, problemi]15 (fare, mostrare) avere uno scatto di rabbia to have a fit of anger17 avercela avercela con qcn. to have a grouch against sb., to have it in for sb., to have a down o be down on sb.II ausiliareto have*; l'ho appena fatto I've just done it; l'hai mai visto? have you ever seen him? oggi non ho studiato today I haven't studied; se l'avessi saputo if I had known(aus. essere) si avranno inondazioni there will be flooding\See also notes... (avere.pdf)————————avere2/a'vere/sostantivo m.1 (patrimonio) property U; gli -i possessions, belongings -
104 rapporto
m resoconto reportrelazione relationshipnesso connection, linkrapporti pl interpersonali personal relationshipsavere rapporti pl di lavoro con qualcuno be a colleague of someone, work with someonein rapporto a in connection withle due cose sono in rapporto the two things are related or connected* * *rapporto s.m.1 ( relazione scritta o orale) report; statement; account: il rapporto ufficiale di un comitato al Parlamento, the official report of a committee to Parliament; stendere, fare un rapporto, to draw up, to make a report; fece un lungo e dettagliato rapporto sulle sue ricerche, he made a long and detailed report on his research; rapporto di polizia, police report; il rapporto mensile di una banca, the monthly statement of a bank; rapporto sulle vendite, sales report; fare rapporto ai superiori, to report to one's superiors; ho fatto rapporto su di lui al suo direttore, I reported him to his manager // andare a rapporto da qlcu., to report to s.o.: andò a rapporto dal comandante, he reported to his commanding officer // chiamare qlcu. a rapporto, to summon s.o., (mil.) to tell s.o. to report // mettersi a rapporto con qlcu., to ask for a hearing from s.o.2 ( relazione, connessione) relation, relationship; connection: rapporti sociali, social relations; rapporti di amicizia, friendly relations; rapporti fra padre e figli, father-child relationship; rapporti d'affari, business relations (o dealings); rapporti commerciali tra paesi diversi, commercial (o trade) relations between different countries; rapporto di lavoro, employer-employee relationship; rapporti tra direzione e maestranze, industrial (o labour) relations; (amm.) indennità di fine rapporto, severance pay; i rapporti fra loro sono piuttosto tesi, their relations are rather strained; non c'è alcun rapporto tra queste due cose, there is no connection (o relation) between these two things; le tue parole non hanno alcun rapporto con questo problema, what you say has no relation (o connection) with (o bears no relation to) this problem; avere rapporti con qlcu., to have relations with s.o.: ho avuto solo rapporti d'affari con lui, I have had only business relations with him; l'Italia non ha mai avuto nessun rapporto con quel paese, Italy has never had any relations with that country; essere in buoni rapporti con qlcu., to be on good terms with s.o.; mettere qlcu. in rapporto con qlcu., to put s.o. in touch with s.o.; mettersi in rapporto con qlcu., to get in touch with s.o.; mettersi in rapporto d'affari con qlcu., to enter into a business relationship with s.o.; rompere i rapporti, to sever (o to break off) relations; rompere i rapporti con una ditta, to break off connections with a firm // vedere, mettere un fatto in rapporto con un altro, to relate one fact to another // in rapporto a, in relation to (o in connection with o with reference to); cosa mi sai dire in rapporto alla questione dello scandalo?, what can you tell me about (o as regards) the scandal? // sotto questo rapporto, in this respect; sotto tutti i rapporti, in every respect (o from all points of view) // rapporto di causalità, relation of cause and effect, ( come problema giuridico) causation3 rapporto ( sessuale), (sexual) intercourse, sex; avere rapporti ( sessuali), to have (sexual) intercourse (o sex)4 (mat., mecc. ecc.) ratio*: calcolare il rapporto tra gli abitanti e la superficie, to calculate the ratio between inhabitants and area; uomini e donne sono in rapporto di uno a tre, the ratio of men to women is one to three; rapporto incrementale, ratio of increment; (aer.) rapporto di contrazione, contraction ratio; (aer.) rapporto di funzionamento, slip function; rapporto di lavoro, work ratio; (chim.) rapporto di riflusso, reflux ratio; (elettr.) rapporto di trasformazione, ratio of transformation; (mecc.) rapporto di trasmissione, gear ratio; (mecc.) rapporto totale di trasmissione, overall gear ratio; (fot.) rapporto tra il diametro e la lunghezza focale, aperture ratio // (econ.): rapporto di mercato, di scambio, market ratio; rapporto di indebitamento, leverage (o gearing ratio); rapporto di cassa, cash ratio; rapporto di liquidità, liquidity (o current) ratio; rapporto capitale-prodotto, capital-output ratio; rapporto tra utili e dividendi, divident cover (o payout ratio); rapporto utile-fatturato, profit-to-turnover ratio; rapporto vendite-capitale, (amer.) equity turnover // (fin.) rapporti di cambio, exchange rates // (geol.) rapporto di età, age ratio5 ( confronto) comparison: non c'è rapporto fra la sua competenza e la mia, there's no comparison between his competence and mine; in rapporto al, con il primo, il suo secondo libro è sicuramente migliore, compared with his first book, the second is definitely better6 (inform.) report: rapporto di intervento, call report; rapporto di segnalazione anomalie, exception report.* * *[rap'pɔrto]sostantivo maschile1) (resoconto) report2) (relazione) relationship, relation- i commerciali — business o trade relations
essere in rapporto con qcn. — to be in contact with sb.
rompere i -i con qcn. — to break with o break away from sb.
essere in buoni, cattivi -i con qcn. — to be on good, bad terms with sb.
3) (nesso, collegamento) connection, linknon avere alcun rapporto con — to have no connection o nothing to do with
4)- i sessuali — sexual intercourse, sex
avere dei -i con qcn. — to have sex o intercourse with sb
5) mat. ratio*il rapporto uomini/donne è di tre a uno — the ratio of men to women is three to one
6) mecc. gear7) mil.chiamare a rapporto qcn. — to debrief sb
8) in rapporto a in relation to, with relation to•* * *rapporto/rap'pɔrto/sostantivo m.1 (resoconto) report; rapporto ufficiale official report2 (relazione) relationship, relation; - i commerciali business o trade relations; non c'è alcun rapporto di parentela tra loro they're not related; essere in rapporto con qcn. to be in contact with sb.; rompere i -i con qcn. to break with o break away from sb.; essere in buoni, cattivi -i con qcn. to be on good, bad terms with sb.; rapporto di lavoro working relationship3 (nesso, collegamento) connection, link; non avere alcun rapporto con to have no connection o nothing to do with5 mat. ratio*; in un rapporto 1 a 10 in a ratio of 1 to 10; il rapporto uomini/donne è di tre a uno the ratio of men to women is three to one6 mecc. gear7 mil. chiamare a rapporto qcn. to debrief sb.8 in rapporto a in relation to, with relation torapporto di causalità chain of causation; rapporto epistolare correspondence. -
105 relazione
f legame relationshipesposizione reportavere una relazione con qualcuno have an affair or a relationship with someonein relazione a with reference torelazioni pubbliche public relations, PR* * *relazione s.f.1 ( resoconto) account, report, statement: devi portare una relazione scritta sul viaggio, you must bring a written account of the trip; fare una relazione dettagliata su qlco., to make a detailed report on sthg. // relazione annuale di bilancio, annual report; relazione dei sindaci, dei revisori dei conti, auditor's report; relazione finanziaria, financial (o statutory) report; relazione di cassa, cash report; relazione sulle vendite, sales report; relazione sull'economia, economic survey2 ( legame, nesso) relation, connection, relationship, tie: relazione d'affari, business connection (o relations): avere, essere in relazione d'affari con qlcu., to have business relations (o dealings) with s.o.; entrare in relazioni d'affari con qlcu., to establish business relations with s.o. (o to enter into business relations with s.o.); relazioni pubbliche, public relations; relazioni sindacali, labour relations; relazioni tra datori di lavoro e dipendenti, employer-employee relations (o labour-management relations); relazioni d'amicizia, friendly relations; relazioni diplomatiche cordiali, tese, cordial, strained diplomatic relations; rompere, riallacciare le relazioni diplomatiche con qlcu., to break off, to resume diplomatic relations with s.o.; approfondire le relazioni fra due paesi, to strengthen ties between two countries; relazione fra causa ed effetto, relation (o connection) between cause and effect; questi fatti secondo me sono in stretta relazione tra di loro, according to me these facts are closely related with one another; non vedo alcuna relazione fra queste due idee, I cannot see any connection between these two ideas; avere relazione con qlco., to be connected with sthg.; stringere relazione con qlcu., to enter into relations with s.o. // in relazione a..., in relation to...: in relazione a quanto ho detto ieri, in relation to (o regarding) what I said yesterday // essere in buone relazioni con qlcu., to be on good terms with s.o.3 ( contatto) touch: mettere qlcu. in relazione con qlcu., to put s.o. in touch with s.o.; mettersi in relazione con qlcu., to get into touch with s.o.4 ( conoscenza) acquaintance: ha molte, poche, potenti relazioni, he has many, few, powerful acquaintances5 ( relazione amorosa) (love) affair: ha una relazione con un'altra donna, he's having an affair with another woman* * *[relat'tsjone] 1.sostantivo femminile1) (nesso) connectionessere in relazione con qcs. — to be connected with sth.
mettere in relazione due fatti — to establish a connection between two facts, to relate two facts
mantenere, avere buone -i con qcn. — to keep up, have a good relationship with sb.
essere, entrare in relazione con qcn. — to be, get in touch with sb.
avere una relazione con qcn. — to have an affair with sb.
avere una relazione d'affari con qcn. — to have business dealings with sb.
3) mat. relation4) (esposizione) account, report5) in relazione a with relation to, in connection with2.-i diplomatiche, commerciali, internazionali — diplomatic, trade, international relations
* * *relazione/relat'tsjone/I sostantivo f.1 (nesso) connection; relazione di causa ed effetto relationship of cause and effect; essere in relazione con qcs. to be connected with sth.; non c'è nessuna relazione tra i due casi there is no connection between the two cases; mettere in relazione due fatti to establish a connection between two facts, to relate two facts2 (legame) relationship; (d'amore) affair, liaison; relazione d'affari business contact; relazione amorosa love affair; mantenere, avere buone -i con qcn. to keep up, have a good relationship with sb.; essere, entrare in relazione con qcn. to be, get in touch with sb.; avere una relazione con qcn. to have an affair with sb.; avere una relazione d'affari con qcn. to have business dealings with sb.; relazione di parentela family connection3 mat. relation4 (esposizione) account, report5 in relazione a with relation to, in connection with; in relazione alle Sue richieste with regards to your requestsII relazioni f.pl.(rapporti) relations; -i diplomatiche, commerciali, internazionali diplomatic, trade, international relations; pubbliche -i public relations; - i umane human relations. -
106 kinsfolk
-
107 relation **** re·la·tion n
[rɪ'leɪʃ(ə)n]1) (relationship) rapporto, relazione f, Math relazioneto have good relations with sb — essere in or avere buoni rapporti con qn
diplomatic/international relations — rapporti diplomatici/internazionali
2) (family: relative) parente m/f, (kinship) parentela -
108 legame
m.1) (vincolo) узы (pl.), отношения (pl.), связи (pl.)legame di amicizia — узы дружбы (дружеские отношения, дружеские связи)
tra loro i legami di amicizia erano più forti di quelli di parentela — дружба значила для них больше родственных связей
2) (connessione) связь -
109 apaigüestias
Apaigüestias, son apariciones, alucinaciones, esta palabra encierra un sugestivo campo de creencias en fantasmas, o ánimas condenadas y también encierra las creencias mitológicas, con todas sus historias y leyendas descabelladas o quizás ciertas, pues este mundo nuestro no se hizo de la Nada, y desde el más sabio de los humanos hasta el más ignorante, llevamos muy dentro de nuestra alma o espíritu, una lejana o cercana creencia en algo que existe «Sobrenatural», que tras la muerte nos ha de premiar o castigar, con firme exactitud en todas nuestras obras buenas y malas que hemos hecho. Ahora les contaré una historia, o leyenda, que sucedió en una de mis aldeas hace ya muchos, muchísimos años, y que yo he escuchado cuando era pequeño, de lengua de una tía abuela mía, que en aquel acaecer con más de cien años de existencia encima de su cuerpo, aún tenía arreos para trabajar en sus tierras como cualquier persona que bien lo hiciere. «MARÍA LA XANTINA» Casárase María la hija del tío Jacinto, muchacha pequeña de estatura, pero grande de hermosura y de exquisitos sentimientos, con Amalio el del Aldexuxán (Aldea de Susana), joven que no tenía de bueno nada más que el ser un mozarrón como un carbayu (roble) y ser su padre el más rico y poderoso vaqueiru de todos aquellos contornos. Tal caxoriu (casorio) fue amañucáu (preparado), por Rexina la Porricona (Regina la Desnuda), que recibiera del padre del novio por haber hecho tal arreglo, un xaretal d'ablanus (pequeño prado muy cuesto plantado de avellanos). Diremos para comprender mejor esta historia, que la Porricona, era una mujer que gozaba de grande fama en toda aquella rica comarca, porque era la esposa de Lláurianu 'l Llóndrigu (Laureano la Nutria), porque era éste un hábil cazador de estos finos animales de ricas pieles, que de aquella infestaban los regueirus (torrentes) de todas las montañas y el río que cruzaba el fértil valle. También era el Llóndrigu un experto en curar todos los males que tuviesen las personas y animales, por tal razón aquel matrimonio, al decir de muchos vecinos, era una verdadera bendición del mismo cielo, cosa que aprovechaba la Porricona, p'esquicionar al sou antoxu nus tibeirus quei dexaben fatáus de bétchaes ganancies. (Para hacer cuanto se le antojase con sus arreglos, negocios, líos, etc., que le dejaban siempre muchas y ricas ganancias). La aldea de Aldexuxán estaba compuesta por poco más de una docena de vecinos, que todos ellos eran familiares entre si. No voy a detenerme a narrar los diferentes pormenores de la historia como me fueron contados a mí, simplemente me ceñiré a un hecho concreto, relacionado con la mitología o apaigüestias fantasmales o milagrosas, ancestrales creencias, de las melgueras gentes de mi embrujadora Tierrina. Sobre la aldea de Aldexuxán había pesado desde siempre un fatídico malificio, haciendo que sus gentes siendo las más ricas de la fértil comarca, no fuesen tan felices como todos los demás eran, porque jamás en toda su historia había nacido una mujer en ella. Las mujeres que se casaban con los hombres de la aldea de Aldexuxán, se condenaban a no poder tener jamás una hija, y por todo lo contrario, alumbraban varones fuertes y sanos, que se convertían cuando llegaban a la mocedad, en los mozos más esbeltos y fornidos de toda la comarca. Pero a pesar de ser tan buenos mozos, y todos ellos vaqueirus ricos, gozaban de muy escasas simpatías entre las mozas casaderas, por tal razón, muchos no lograban casarse, y cuando alguno lo hacía, casi siempre mediaba un «arreglo» de por medio. —Así, el padre de Amalio se puso al habla con la Porricona, para que arreglase la boda de su hijo con Mariela, muchacha virginal y encantadora, de la que estaba enamorado ciegamente su hijo. Prometiéndole a la Porricona si lo conseguía, que él le daría como favor, el xaretal de Riuscuru, (pradín de Río Oscuro), que lindaba con otra finca que ella tenía. Cuando Mariela supo por sus padres, que estaba destinada para ser la mujer de Amalio el de Aldexuxan, una grande tristeza se adueñó de su alma, que le robó su alegría, y las francas y felices sonrisas que en todo instante su espíritu alumbraba. Y así de apenada todos los días se le veía por su aldea, con sus hermosos ojos siempre enrojecidos por la quemante caricia de sus lágrimas, sin encontrar el consuelo que le devolviese aquella felicidad que antes gozara. Gran devota de la Virgen de la aldea habla sido siempre Mariela, con la que con una fe desmedida siempre oracionaba y hablaba, y así de esta manera, entre profundos y dolorosos suspiros, y lágrimas torrenciales que manaban de su desespero, el día antes de su boda, con la Santina de su aldea así dialogaba: —Virxencina melgueira, qu'achorandu 'l tou cháu venu, ameruxá d'un dollor que m'esfáe pel tristeyáu miou alma, mamplená d'un miéu que d'afechu, encuandiona toa l'allegría qu'endenantes en miou espíritu per uquier afroriaba. (Virgencita dulce y preciosa, que llorando a tu lado vengo, plagada de un dolor que me deshace por triste toda mi alma, rebosante de un miedo que en toda su extensión entierra la alegría que antes en mi espíritu por donde quiera afloraba). —Xantina 'l miou alma, que tous lus amalexius encantexas, nun me faigas xufrire, pos nun queru caxame sen amore per fuercia, you nun queru isi muzu que de güenu nun peca, y'endenantes de dir xuntua d'él a l’ilexa, más quixera morreme, aforcá conun rixu que m'añuede 'l gaznatu ya me faiga en morrida. Ya tal couxa fairéla, Xantiquina 'l miou alma, se deximesme agora, ya me dexes solina, nel atayu miou pena, qu'en llocura m'entrema. (Santiquina de mi alma, que todos los males si tu quieres arreglas, no me hagas sufrir, pues no quiero casarme sin amor y por fuerza, yo no quiero ese mozo que de bueno no peca, y antes de ir junto de él a la iglesia, más quisiera morirme, ahorcada con una cuerda, que me anude mi cuello, y me haga en ser muerta. Y tal cosa he de hacer, Santiquina mi alma, si me olvidas ahora, y me dejas muy sola, en el atajo de mi pena, que a la locura me lleva). Algo muy hermoso le contestaría la Virgen a Mariela, porque otra vez se le volvió a ver llena de sana y feliz alegría, quizás con más fuerza que jamás tuviera. Y así de contenta, cariñosa y feliz, ante la misma Santina que su pena esfixera (deshiciera), al siguiente día en la iglesia se casaba con el vaqueiru Amalio. El día de su boda, fue un domingo del mes de mayo, bañado por la luz del sol que todo lo alumbraba y lo erradiaba de vida, y como era domingo, era fiesta en la aldea, el jilguero cantaba y el malvís silbiotaba y las gentes humildes con paxiétchus de festa (trajes de fiesta), a la boda acudían de la dulce Mariela, la más hermosa moza que la aldea tenía. La que viétchus ya xóvenes (viejos y jóvenes), grande y puro cariño hacia ella sentían. Cuando todos estaban fundidos en sus rezos y el buen cura casaba a la virgen Mariela, se escuchó como un trueno, muy cercano y enorme, muy profundo y tenebroso, que hizo palidecer de miedo a muchas gentes del festejo. ¡Un castigo del cielo, murmuraban las viejas, ha de mandarnos Dios, por casar a esta santa, con un fíu (hijo) de la aldea en poder del demonio! Aquel confuso ruido que a las gentes atemorizara, por ser dadas a irse a los Lares Divinos, no era tal trueno que en el aire quedara sin dejar un vestigio, pues había sido un castigo, y todos sobrecogidos pensaron, que el Hacedor andaba en aquel cataclismo. Pues el xaretal d'ablanus (el prado de avellanos) que el padre de Amalio le regalara a la Porrica, por conseguir a Mariela como mujer de su hijo, argaxárase per tous lus cháus, escuatramundiánduxe 'n fondigouxes cuandies, dou s'allacaben lus ablanus esgazáus d'afechu, con lus raigones amirandu 'l cielu, lu mesmu que se dangún terremetu, bramara nel ventrón d'aquel xareteiru, dexándulu tan llabráu y'esfechu, comu 'n güertiquín de pataques que fora afocicáu per una cabaná de goches paridiegues. (Partiérase, corriérase por todos sus lados, deshaciéndose el prado entero en profundas ollas, donde se enterraban los avellanos del todo rotos, con sus retorcidas raíces mirando al cielo, lo mismo que si un terremoto hiciera explosión en el vientre de aquel prado, dejándole tan despedazado, como un pequeño huerto de sembradas patatas, que hubiese sido hocicado por una manada de cerdas paridas). Sin embargo, tan insólito acontecimiento pasados los primeros momentos, no restó a la fiesta la sana alegría, que todos disfrutaban en la boda de la querida Mariela, pues tras de fartase tous fasta 'l rutiar de lus bunus manxares qu'achindi per uquier topábenxe, (pues tras de hartarse todos hasta dejarlo de sobra, de los buenos manjares que allí por todas partes había), se enguedechóu 'l baítche qu'en toes les bodes les xentes encalducaben (se enredó el baile que en todas las bodas las gentes hacían), fechu per la múxica xaraneira y'allegre del pandeiru ya la gaita, e axín tóus enlloquecíus de gouzu danciarun entexuntus ya hermenáus fasta 'l mesmu albiare, xeitu nel qu'entamangarun folixouxa engarradiétcha de galgazus, ente dus mozacus del chugar de Mariela, ya lus rapazones de l'aldeina d'Aldexuxan. (Hecho por la música jaranera y alegre de la pandereta y la gaita, y así todos enloquecidos de gozo, bailaron entrejuntos y hermanados hasta que llegó el amanecer, lugar que prepararon una sonada pelea de estacazos, entre los mozos de la aldea de Mariela, y los mozarrones de la aldeina de Susana). Tal pelea fue originada por los desmedidos insultos despreciativos dirigidos a los mozos de Aldexuxan, por los de la aldea de Mariela, asegurándoles que no llevarían a la santina Mariela a vivir con ellos a su aldea maldita, donde jamás había nacido ni una sola mujer, por la causa de ser todos hijos del mismo diablo. Tras de la feroz pelea, donde no sucedieron achuquinamientos (muertes) por mor de las sabias intervenciones de los ancianos de entrambas aldeas, el novio, sulfurado y ensangrentado por la titánica lucha desarrollada, en aquel mismo amanecer acompañado de todos sus parientes, se llevó a Mariela que no hizo ni la mínima negativa, y no permitió que recibiese de sus padres ni el valor de una cuyar (cuchara) de cuanto a ella le perteneciese. —Acuétchula d'un reflundión el magotón d'Amaliu a la felliz ya xonriyente Mariela, ya namái conel paxiétchu puestu, escarranquetóula d'enría la xiétcha pintureira del sou cabatchu, ya despós, conun blincu de corzu puenxuse el tres d'echa, ya cudiáu per tous sous vecinus que yeren tous parentela, xebrárunse d'aquel chugar, esnalandu nel aire ixuxus d'allegría, axenitáus nus sous cabatchus axalbaxáus lu mesmu qu' echus ya lleldáus dientru d'una ñatural ya roxurosa allegría. (Asió de un rápido tirón el bruto de Amalio a la feliz y sonriente Mariela, y nada más que con la ropa que llevaba puesta, la ajinetó encima de la pinturera silla de su caballo, y después, con un salto de corzo púsose él detrás de ella, y escoltado por sus vecinos que eran todos parentela, se marchó de aquel lugar lanzando al viento ijujús de alegría, ajinetados todos en sus caballos asalvajados lo mismo que ellos eran, y crecidos dentro de una natural y enloquecedora alegría). La cariñosa bondad, y la fértil felicidad y alegría que en todo momento emanaba torrencialmente de la encantadora Mariela, muy pronto cautivó y contagió a todas las gentes del Aldexuxan, pequenos y grandes, con tal frenesí llegaron a quererla, a adorarla y mimarla, lo mismo que si se tratara de un ser sobrenatural, que había llegado a la aldea para alegrarles a todos sus vidas. Durante el tiempo de su preñez, era Mariela atendida en todo momento por las mujeres de la aldea, y los hombres y los niños, estaban más pendientes de ella, que de sus trabajos y sus juegos, siempre le traían del campo flores y variedad de frutos, y todos al mirarse en sus encantadores ojos, la felicidad y el gozo en sus espíritus advertían. Era Mariela para todos, algo que ni tan siquiera habían soñado que existiera. Al Aldexuxan habían llegado de sus aldeas todas las mujeres que la cuidaban y mimaban y ninguna de ellas jamás había sido feliz ni encontrado la alegría en su espíritu en aquel lugar al que muy pocas de ellas habían llegado por su propia voluntad. Sin embargo al mirarse en los resplandecientes ojos de Mariela, al sentir el hado misterioso que en todo instante rezumía de su ser, llegaba a sus entrañas por primera vez raudales de gozo y alegría, que las llenaba de felicidad, y de una dicha embriagadora y sublime. Por eso entre ellas silenciosa y secretamente empezaban a decir que Mariela era divina, misteriosa y buena, y que en cualquier momento el cielo la llevaría, y dejaría a la aldea tan llena de tristeza y pena como antes lo estuviera. —Xabela la muyer d'Antón el Curuxu, que yera la que mexor amañaba lus dellicáus fatiquinus pa lus guaxinus cabantes de ñacer, ya le fixera tous lus paxiétchinus y'escarpinacus que ñecexitare 'l melgueiru nenin que traxera 'l mundiu cundu betchara la xantina Mariela. (Isabel la esposa de Antón el Buho que era la que mejor hacía los delicados ropajes propios para los niños recién nacidos, ya había industriado todos los trajecitos, calzas y demás vestiduras, que necesitase el dulce niño que trajese al mundo cuando hiciese su alumbramiento la santina de Mariela). —Tamién Xacintu 'l Utre que yera abondu curioxu pa carpinteirar, fixera 'n trubiétchu con maera de ñocéu, qu'al falar de toes les xentes d'Aldexuxan, nin el más empericotáu de tous lus nenus ñacíus ya cuaxi, cuaxi 'n per ñacere, xamás de lus xamaxes oitre mexor nun hubiés d'aquién lu fixera. (También Jacinto el Aguila que era muy mañoso para hacer de carpintero, hiciera una cuna de madera de nogal, que al hablar de todas las gentes del Aldexuxan, ni el más afamado, ni suertudo niño nacido, ni casi, casi de los aún no nacidos, jamás de los jamases otra mejor no hubiese quién se la hiciera). Todo estaba preparado para el día que el angelín a la luz amaneciera, y todos en la aldea, desde su madre hasta el más inocente de los pequeños que por aquellos montes correteare, esperaban ilusionados la venida de aquel inocente ser, fruto de las entrañas de quien les había a todos sembrado en sus espíritus la dicha y la alegría, hasta ya le habían elegido los padrinos y hasta el mismo nombre que debía llevar, el asunto era que naciese dentro del tiempo natural, y que no le trajese ningún amolexíu (mal) a la santina Mariela. Como todo en la vida tiene su tiempo de espera, y todo cuanto se espera si atañe a los procesos naturales llega, así vino el momento del alumbramiento de Mariela. Fue una mañana de los principios de la primavera, cuando todos los árboles y las plantas despertaban jubilosos y en silencio a la floreciente vida donde comenzaban, los malvises y jilgueros volvían a cantar alegres y bulliciosos, tras la mudez que les infligiera el frío y nevado invierno, fue aquella luminosa y primaveral mañana cuando todas las gentes de la aldea, se reunían contentas y felices a la par que en sus interiores algo preocupadas y temerosas, como si presintieran que algo irremediable le habría de ocurrir a la santina Mariela. Digo que todos reunidos en la casa de Mariela, anhelantes esperaban tan natural y querido acontecer. Algunas mujeres llenas de firmes creencias, rezaban sin descanso, pidiéndole al Faidor (Hacedor) y a sus santos más allegados, que la feliz nueva se alumbrara por los cauces naturales, y que Mariela no cosechara arduos sufrimientos. Otras más mañosas en tales menesteres, parteaban ilusionadas y eficientes, en cuantos cometidos quce en tal proceso se requieren. Al fin, de las entrañas de la parturienta, brotó la vida, y todas las gentes al presenciar aquella recién nacida criatura, doblaron sus rodillas en el suelo, y una oración de gracia en el cielo pusieron, dentro de la gran dicha y alegría que jamás sintieron. Porque por primera vez en toda la historia de la aldea del Aldexuxan, había nacido una niña, una hermosa niña que rompía con su divino milagro, el maléfico castigo que les había acompañado siempre. Tal milagroso acontecer, alborozó a los vecinos del Aldexuxan en tal altura, que por unos instantes se olvidaron de la moribunda Mariela, y cuando al fin Isabela enloquecida por la alegría que le hacía caminar por el incansable sendero de la dicha, digo que Isabela se dirigió respetuosa y venerativamente hacia Mariela, y besándola con gran cariño en su frente radiante de felicidad le decía, que el maleficio que pesaba sobre las gentes de la aldea, de no haber tenido jamás una mujer, una niña, ella porque era una santina, lo había roto al alumbrar aquella preciosa criatura, que era para todos los seres del Aldexuxan el fin del conxuru (conjuro) que desde siempre sobre todos pesaba. La moribunda Mariela, con su sonrisa encantadora siempre pendiente de sus labios, y una luz misteriosa y hechicera que en todo momento de sus bellos ojos se desprendía, les hizo comprender a los allí reunidos, que eran todas las gentes del Aldexuxan, que era Mariela algo que pertenecía a la divinidad de lo desconocido, y que no podría morar entre ellos, nada más que con su espíritu. Así silenciosamente Mariela, a todos miraba cariñosamente y todos se sentían bajo su embrujante y acariciante mirada, protegidos de cuantos males en la Tierra hubiese, y navegantes en una dicha que ni en sueños la esperaban. Llué Mariela con sou melgueira fala, que yera múxica de lus mesmus ánxeles, a tóus les dixu 'ndenantes de que del sou curpu xebrárase la vida: (Luego Mariela con su dulce palabra, que era la música de los mismos ángeles, a todos les dijo antes de que de su cuerpo se marchase la vida): ¡Disde güéi, toes les múcheres d'ista embruxadora aldina, parirán nenus ya nenes. Lu mesmu que faen les femes de tou 'l mundiu, y'enxamás naide mirará a lus vuexus homes, comu fasta gora toes les xentes lus fixeron, nun vus ruegu namái, nistus postreirus xeñaldares de la miou vida, que nun catéis caxorius amañáus pa lus vuexus fíus, dexái qu' echus atopen ya curién lus sous cortexus qu’en xcitu 'l sou querer mexor lus falague. Pos nun ye nagua bonu arretrigar la xuventú 'l cubiciu antoxadizu qu'entamanguen lus sous páes. Pos abondu felliz ya rica ye la xente probe, que rucandu de borona un cantezu, ou 'n tortu fechu d'enría 'l llare, son dichóuxus ya fellices fasta que de viétchus muerran. Ya munchu probe y'esgraciaína ye l'oitra xente, qu'amamplén tién de tóu lu que ñecexita, y'enfelliz ye, perque nun puén disfrutayu, con amore ya bone compañe. (Desde hoy, todas las mujeres de esta embrujadora aldeina, parirán niños y niñas, lo mismo que hacen todas las hembras del mundo entero, y jamás nadie mirará a vuestros hombres con el desprecio que hasta ahora todas las gentes les hicieron. No os ruego nada más, en estos postreros respirares de mi vida, que no busquéis casorios preparados para vuestros hijos, dejazlos que ellos busquen y cuiden sus amores en el lugar que su querer mejor los halague. Pues no es nada bueno, amarrar la juventud, a la codicia antojadiza que hacen sus padres. Pues muy felices y ricas son las gentes pobres, que comiendo un mendrugo de pan duro, o una torta cocida encima del lar, son dichosos y felices hasta que de viejos se mueren. Y muy pobres y desgraciadas son las otras gentes, que poseen todo cuanto necesitan, e infelices son, al no poder disfrutarlo, con la paz del amor y la buena compañía). Así fue como se despidió la melguera Mariela, antes de entregar su sublime alma, al Infinito poder de la Divinidad invisible, dejando a su cuerpo muerto llorado con gran pena, por aquellas sencillas, naturales y nobles gentes de la aldea del Aldexuxan, que harían de ella al correr del tiempo, la Santina Mariela. Yo no puedo afirmar si esta narración es una historia, una leyenda o quizás un mito, sólo se decir, que mi tía abuela aseguraba cuando me la contó, que era tan cierto como que ella se tenía que murrer (morir). También recuerdo cuando yo era un guaxiquín (muy pequeño), haber escuchado decir a las más viejas de estas aldeas, aconxexandu (aconsejando) a las mujeres que teniendo varios hijos varones, ellas querían tener una niña y no lograban alcanzar tal deseo. Digo que las ancianas les aconsejaban así: —Lo que tenéis que hacer si queréis tener una niña, es rezarle todos los días con buena fe a la Santina Mariela, ya veréis como el primer hijo que tengáis sin ninguna duda ha de ser una hermosa niña.Primer Diccionario Enciclopédicu de la Llingua Asturiana > apaigüestias
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110 cuandia
Cuandia, hoyo, poza, sepultura. Nagora perque paezme amindi qu'encalda nisti xeitu, vou falales you de la Cuandiona de lus Achuquináus d' Uviéu. (Ahora porque me parece a mí que cuadra en el sitio, yo les voy a hablar de la Tumba de los Asesinados en la ciudad de Oviedo). Tal paicía la cárxel d'Uvieu naquechus tempus d'achuquinamentus la mesma ufixina del diañu, tou lus xeítus qu'acorralaben ista teixá d'enfernal miéu, taben amamplenáus de miles de xentes, ya toes istis prexones qu'aguardaben que les dexaren agüétchar per trés les rexes de la cárxel a lus sous homes, fíus, hermenus ou toa clás de parentela, qu'arretrigáes ya ben cudiáes per el llátigu del sou hermenu venceor taben na pouxa de ser fartura pala Cadarma, ya fatáus d'echus, un noventa per centu per exemplu, nun s' abayaben en más dellitu, qu'el que puéa lleldase nus anxelinus nenus d'entamu. Guntuyes you, ya xín char más lleñe ‘l fuéu que lus caricotes que nel queimaben, que nun yeren oitres namái que l'inxusticia más gafa que dalgún home sou la Tierrina xemare. Fálules you, que toes les xentes qu'acorralaben la cárxel, namái que yeren muyeres, nenus ya viétchus, que chebaben plasmáu nel xemeyu del lus sous rostrus el miéu ya la l'axasperación que faíen allumbrar per las ñacencias de la llágrima, un dollor tan enfernal dou nun guañaba ‘l conxuelu. Alcuérdume qu'un paixanu comu d'unus xetenta ou más anus,enlloquecíu perque dientru de la cárxel tenía tres fíus arretrigáus, llanzu glayíus con fuercia falandu ¡VIVA LA REPUBLICA! ya nomándulus achuquinus ya baldrayus, nel escape chegarun dous guardies que lu llantarun con priexa na cárxel, aquecha mesma nuétche xuntu con lus sous fíus forun achuquináus na Cuandia del cadarmeiru d'Uviéu. Nista cuandia comunal tan encuandiaus faticáus de homes con menus dellitu que fexu ‘l paixanu que glayóu viva la república. Paeme amindi que lu que debemus de faer lus astures ye nun deximir istes couxes que fexerun lus nuexus antepaxáus, pa nun golguer nin per lu más xagráu lleldales nuexoítres, ya pa querenus, respetanus y'ayudanus comu lu que xemus, Ñobles ya Fidalgus hermenus. TRADUCCIÓN.—(Tal parecía la cárcel de Oviedo en aquellos tiempos de asesinamientos, la misma oficina del diablo, todos los lugares que cercaban esta casa de infernal miedo, estaban repletos de miles de gentes, y todas estas personas que aguardaban que se les dejase ver a sus seres queridos por detrás de las rejas de la cárcel, a sus maridos, a sus hijos hermanos y toda clase de parentela, que prisioneros y bien guardados por el látigo de su hermano el vencedor, que esperaban ser hartura para la Muerte, y muchos de ellos, un noventa por ciento por ejemplo, no se revolvían en más delito, que el que puedan tener los angelicales niños de pecho. Cuéntoles yo, y sin echar más leña al fuego que los tizones que en él quemaban, que no eran otros nada más, que la injusticia más envenenada que ningún hombre sobre la Tierrina sembrara. Dígoles yo que todas las gentes que cercaban la cárcel, nada más que eran mujeres, niños y viejos, que llevaban plasmado en el retrato de sus rostros, el miedo y la desesperación, que les hacía alumbrar por las nacencias de las lágrimas, un dolor tan infernal, que no tenía ningún consuelo. Me recuerdo que un paisano como de unos setenta o más años, enloquecido de dolor, rabia o lo que fuese, porque dentro de la cárcel tenía tres hijos prisioneros, lanzando gritos con fuerza decía... ¡Viva la República!, llamándoles asesinos y cobardes, en el momento llegaron dos guardias que le metieron con prisa en la cárcel, aquella misma noche junto con sus dos hijos, fueron asesinados en la Tumba Comunal del cementerio de Oviedo. Dentro de esta Fosa Comunal, están enterrados muchos hombres con menos delito que hizo aquel paisano que gritó viva la república. Me parece a mí, que lo que debíamos de hacer todos los astures, es no olvidar estas brutales cosas que hicieron nuestros antepasados, para no volver ni por lo más sagrado hacerlas nosotros nunca, y para querernos, respetarnos y ayudarnos como lo que somos, Nobles e Hidalgos hermanos).Primer Diccionario Enciclopédicu de la Llingua Asturiana > cuandia
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111 родня
ж.бли́зкая, да́льняя родня́ — parientes cercanos, lejanos2) разг. ( родственник) pariente m, deudo mон мне родня́ — somos parientes -
112 affinità
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113 agnazione
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114 consanguineità
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115 famiglia
ffamiglia numerosa — большая семья, многочисленное семействоcapo (di) famiglia — глава семьиessere tutto (casa e) famiglia — быть преданным семье, целиком отдаваться семье / домуconsiglio di famiglia — семейный советle gioie / gli affetti della famiglia — семейные радостиmettere su / farsi una famiglia — обзавестись семьёйstare / vivere in famiglia — жить своей семьёйeducare qd in famiglia — дать кому-либо домашнее воспитание2) родessere d'illustre famiglia — происходить из знаменитого / из знатного рода3) родня, домашние5) коллектив; организацияla famiglia degli insegnanti — преподаватели, коллектив преподавателей•Syn:casa, nido, focolare, fuoco domestico; parentela, parentado, discendenza, prole, progenie; nidiata, covata; casata, casato, lignaggio, stirpe, ceppo, ramo, dinastia, clan, tribù, casta••da / tipo famiglia — невысокого / посредственного качестваfare qc in famiglia — делать что-либо шито-крыто -
116 grado
I m1) уст. ступень(ка)2) перен. ступень, степеньustione di terzo grado — ожог третьей степени(interrogatorio di) terzo grado — допрос с пристрастиемin sommo / al massimo grado — в высшей степениper gradi, a gradi, a grado a grado, di grado in grado, grado per grado — постепенно, мало-помалу; шаг за шагомottenere il grado — получить чин / званиеavanzare / passare di grado — получить повышениеdestituire / rimuovere dal grado — разжаловатьreintegrare nel grado — восстановить в чине / звании5) социальное положение; рангgente dello stesso grado — люди одного социального происхождения6) состояние, возможность7) грам. степень сравненияgrado positivo / comparativo / superlativo — положительная / сравнительная / превосходная степень8) муз. ступень (лада)9) спец., тех. степень; коэффициентequazione di secondo grado мат. — уравнение второй степени, квадратное уравнение10) градусgrado Celsius / centigrado — градус стоградусной шкалы, градус Цельсияangolo di trenta gradi — угол в тридцать градусов11) оттенок12) фин. ранг•Syn:II m книжн.1) воля, желание; расположение; одобрение, удовлетворение; удовольствиеmio mal grado — против моего желания, против моей волиa grande grado уст. — к вящему удовольствиюavere a grado — принимать с удовольствием2) благодарность, признательность -
117 legame
mlegami d'amicizia — дружеские отношения; узы дружбыallacciare / annodare legami — установить / завязать связиallentare un legame — ослабить связьsciogliere / rompere un legame — расторгнуть / порвать связьSyn: -
118 parentado
m1) родственники, родня2) уст. родство; узы родстваfar parentado ирон. — "породниться"3) родessere di nobile parentado — принадлежать к знатному роду•Syn: -
119 prossimità
f1) близость, близкое соседствоin prossimità di — близко, поблизости, вблизи2) близость ( по времени)prossimità delle feste — приближение праздниковin prossimità delle vacanze — незадолго до каникулin prossimità del mare — вблизи / недалеко от моряin prossimità della città — недалеко от / вблизи города4) уст. близкое родство•Syn: -
120 vicinanza
f1) соседство, близостьin vicinanza di... — вблизи, поблизости, недалеко от•Syn:Ant:••vicinanza è mezza parentela prov — добрые соседи - наполовину родня
См. также в других словарях:
PARENTELA — vox recentioris aevi, memorata Wilh. Britoni in Vocab. cui Cognatio, vel consanguinitas vel contribulitas est. Reperitur et apud Capitolinum in Gordiano III. c. 23. Quem causâ eloquentiae dignum parentelâ sua putavit. Aliosque. Hinc de Parentela… … Hofmann J. Lexicon universale
parentela — sustantivo femenino 1. (preferentemente en singular; no contable) Uso/registro: coloquial. Pragmática: peyorativo, humorístico. Conjunto de parientes de una persona: Llegó Lorenzo con toda su parentela. Lo peor del verano es que se va toda la… … Diccionario Salamanca de la Lengua Española
parentela — /paren tɛla/ s.f. [dal lat. tardo parentela, der. di parens ĕntis genitore, parente ]. 1. a. [il rapporto e il vincolo naturale che legano tra loro persone che discendono l una dall altra o da un ascendente o capostipite comune e, anche, il… … Enciclopedia Italiana
parentela — parentèla ž DEFINICIJA 1. pravn. skup srodnika koji rođenjem proistječu od predaka istog stupnja 2. rodbina, rod, srodstvo, rođaci, obiteljska loza ONOMASTIKA pr. (nadimačko): Pàrēnta (280, Zadar, Primorje, S Dalmacija) ETIMOLOGIJA lat. parentela … Hrvatski jezični portal
parentela — (Del lat. parentēla). 1. f. Conjunto de los parientes de alguien. 2. ant. parentesco … Diccionario de la lengua española
parentela — par·en·te·la /ˌpar ən tē lə/ n [Late Latin, from Latin parent parens parent + ela (as in clientela clientele)]: the line of blood relatives: the kin of a person by descent par·en·te·lic / lik/ adj Merriam Webster’s Dictionary of Law. Merriam… … Law dictionary
parentela — |é| s. f. 1. Conjunto dos parentes. 2. Família, raça. ‣ Etimologia: parente + ela … Dicionário da Língua Portuguesa
parentela — pa·ren·tè·la s.f. 1a. AU TS dir. vincolo esistente tra persone che, discendendo da un medesimo soggetto, sono tra loro consanguinee: parentela per parte di madre | estens., fam., legame socialmente sentito come analogo a quello di consanguineità … Dizionario italiano
parentela — (Del lat. parentela.) ► sustantivo femenino Conjunto de los parientes de una persona: ■ invitó a toda la parentela a la ceremonia. SINÓNIMO familia * * * parentela (del lat. «parentēla») 1 (algo inf.) f. Conjunto de los parientes de alguien. 2… … Enciclopedia Universal
parentela — {{#}}{{LM P29153}}{{〓}} {{SynP29857}} {{[}}parentela{{]}} ‹pa·ren·te·la› {{《}}▍ s.f.{{》}} {{※}}col.{{¤}} Conjunto de parientes. {{★}}{{\}}ETIMOLOGÍA:{{/}} Del latín parentela. {{#}}{{LM SynP29857}}{{〓}} {{CLAVE… … Diccionario de uso del español actual con sinónimos y antónimos
parentela — /paerantiyla/ The sum of those persons who trace descent from one ancestor. In old English law, parentela, or de parentela se tollere, signified a renunciation of one s kindred and family. This was, according to ancient custom, done in open court … Black's law dictionary