confessioni

Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi. (E. De Marchi, «Grandi romanzi»)

Don Camillo che s'affidava tutto nella speranza di ottenere un erede, vedendosi fraudato anche d'un tale conforto, cadde in tal melancolia, che lo ridusse in breve a fil di morte. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Poi bisognò chiamare il medico, e poi anche il prete, giacché l'era proprio in fil di vita. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

La memoria è la gran pietra di paragone della invenzione artistica. E i lettori delle «Confessioni» lo sanno. Col passare del tempo, zone e intrecci del romanzo a poco a poco impallidiscono. Ma sempre invece verdeggia la sequenza dei primi dieci capitoli fino al famoso colloquio di Carlone col generale Bonaparte. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Quel mistero, quei pericoli avevano dato l'abbrivo alla mia immaginazione infantile. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Ma ser Andreino... non avrebbe cavato l'ala ad una vespa dopo essere stato punito. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Oggi non posso tacerti nulla: ho tutta l'anima sulla punta della lingua. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Giulio Del Ponte, che forse, al pari di Lucilio, aveva fra le signore qualche motivo per voler rendersi piacevole, aguzzava il proprio ingegno per tener bordone al compagno. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Fernanda. — Bell'azione, quella del suo signore Silvano!.. Come vorrei torcergli il collo! E magari lei lo sapeva! Magari gli teneva bordone. (E. Possenti, «Villetta fuori porta»)

Da più ore è seduto fuori l'osteria di via dei Malcontenti, per godersi il vino e dire malignità negli orecchi delle conoscenze, con Oreste barbiere che gli tiene bordone. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Mi parve anzi di impallidire per l'ira e dissi con voce alterata: «Se lei intende per civiltà che un marito tenga bordone al corteggiatore di sua moglie, ebbene, caro Rheingold, io sono e mi sento incivile». (A. Moravia, «Il disprezzo»)

Ed ella che aveva la pretesa di non essere più una bambina, gli faceva il broncio proprio da bimba. (G. Verga, «Eros»)

...ed io prendevo un broncio da non dire. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Se sapessi quanto mi costa questa lettera! Essa è frutto d'una lotta fra il cuore che voleva confortarti e piangere teco e lo spirito che si ribellava per tenerti il broncio. (S. Farina, «Frutti proibiti»)

Più tardi trovò un amico, Gemmati, per quale ebbe tenerezze e gelosie d'amante, sino a tenergli il broncio quando seppe che sorrideva alla figliuola del barbiere che stava di faccia. (G. Verga, «Eros»)

Gustavo, senza parlare, — teneva il broncio al padre perché questi lo teneva a lui, — consegnò ad Alfonso una lettera. (I. Svevo, «Una vita»)

La stessa signora Clara, benché fosse stanca, espresse il desiderio che si tirasse innanzi fino a Sant'Agnese. — Ormai siamo in ballo, — ella disse. — A Sant'Agnese riposeremo. (E.Castelnuovo, «I Moncalvo»)

Sarei solo in ballo; mi buscherei anche dell'inquieto, dell'imbroglione, dell'accattabrighe.... (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

«...Sia buona e mi dica iutta la verità, perché quando sono in ballo i minorenni, non scherziamo». (G.Scerbanenco, «Lolite si muove»)

Ma anche il peccato di Filippo, e soprattutto l'insistenza nel peccato, quindici anni e più, con una donna maritata, con tre bambini in ballo, era cosa grave. (B.Tecchi, «Gli onesti»)

...cavaliere, ditemi, quando nella battaglia è in ballo una questione assoluta per voi e voi solo.... (I.Calvino, «Il cavaliere inesistente»)

— Sai come sono — rispose Lucilio. — Non potrei fare a meno di muovermi e di tentar qualche cosa, se anche si trattasse di gente sconosciuta. Figurati poi ora che è in ballo la tua famiglia, la nostra povera vecchia!. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

In certi momenti, sentiva nausea, stanchezza di quei piccoli intrighi. Intanto, si trovava nel ballo; doveva ballare!. (L.Capuana, «Il marchese di Roccaverdina»)

Il colonnello s'accorgeva del pericolo, ma si era in ballo e bisognava ballare. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Ma ormai era dentro e in qualche modo o uscirne o restarci, doveva pur ballare. (G.Testori, «Il Brianza e altri racconti»)

Questo bocconcino ghiotto era stato assaggiato dal socio di suo padre buon'anima, Portentino Alberigli, uomo molto navigato, il quale quando ebbe fatta la corbelleria di sposarsi a una magnifica fanciulla perde la bussola e diede subito in secco. (S. Farina, «Le tre commedie della vita»)

Il conte e il cancelliere perdettero la bussola, e si sentirono mancar sotto la terra. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

A Napoli come a Roma, perché hanno avuto Palestrina, Scadati, Pergolese, credono di saperne più degli altri... Eppure hanno perduto la bussola, e ne sanno ben poco. (G. Verdi, «Autobiografia dalle lettere»)

Non di rado però nelle seguenti visite quotidiane, non volendo mentire o mentir troppo, fu per smarrire la bussola. (A. Albertazzi, «Novelle umoristiche»)

Egli era quello che mi veniva a cercare, quando qualche impertinenza commessa mi metteva al bando della famiglia. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

— Sempre intesi che tutto debba succedere per caso; e qui è il bandolo della matassa. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Antonio Canizzaro è stato arrestato per detenzione abusiva di materiale esplosivo... Potrebbe essere Canizzaro un bandolo dell'aggrovigliata matassa dentro la quale opera la trama nera? («Paese sera», 26 ottobre 1972).

Ma io compresi... che non potevo e non volevo perdere Ignacio, in barba a tutte le convenzioni di questo mondo. (C.de la Mora, «Una donna di Madrid»)

Ci siamo sempre intesi, e ci intenderemo anche questa volta in barba a chiunque. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Voleva che i famigliari non s'accorgessero ch'egli rincasava così tardi. La casa era grande e con qualche accorgimento si poteva farla in barba a tutti. (A.Campanile, «Gli asparagi e l'immortalità dell'anima»)

Mi sentii rivivere, diedi la berta ai medici e rifiutai le loro insulse pozioni. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Se poi Martino non vi era, tutti mi davano la baia, perché restavo così mogio mogio come un pulcino lontano dalla chioccia... (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)