veléno

Cavaliere Ernold. — Bene, manderò intanto il mio servitore a prendere le mie pistole. Se nega di darmi soddisfazione, gli farò saltare all'aria il cervello. (C. Goldoni, «Pamela maritata»)

Il duca. — Ne sono così persuaso che se mi facessi saltare le cervella o ingoiassi il veleno, non mi parrebbe di compiere un suicidio, ma soltanto mi parrebbe di evitare a me stesso il fastidio dell'agonia. (R. Bracco, «Sperduti nel buio»)

...ma pur alla fine, come Dio volle, il corpo fu issato e composto sul letto. (B. Cicognani, «La Velia»)

Questa lettera è scritta un mese e mezzo fa, e poi stata lì a candire in una cartella, ove come Dio vuole l'ho ritrovata oggi. (G. Giusti, «Epistolario»)

Bisogna saper comprare; e se Dio vuole, qualche prezzo comincia a diminuire. (A. Gatti, «La spesa del signor Ghidoni»)

Prima veniva per ascoltare il romanzo «Polenta e veleno» ma adesso se Dio vuole è finito. (N. Ginzburg, «Caro Michele»)

Egregio Dottore, lei sbaglia se crede, che tutti, tutto il mondo, le stia addosso col dito puntato. (G. Arpino, «Ultime storie»)

«...Dio le fulmini!, e loro intanto ti tengono il dito puntato contro, queste gatte morte, e la Mariuccia più serpente di tutte, appena passa dall'altra parte del corridoio so io cosa dirà di me, sputerà veleno, vuoterà il sacco, tutte fandonie certo, ma intanto le voci cominciano a correre, la città è piccola, la gente mormora...». (G. Arpino, «Ultime storie»)

La sua malattia non era stata altro che un veleno datole dal Valentino... Povera infelice! Non son cose queste da chiamare i fulmini dal cielo?. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Maestro Dino comprese il veleno di quel discorso, e come colui che era... di primo impeto... sentì accendersi di subita ira. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Gli Spagnuoli, non sapendo più di qual legno far freccia, correggevano il veleno della fortuna col mitridato della tolleranza. (V. Siri, «Il Mercurio overo Istoria de' tempi correnti»)

«Notaio» disse il signor Alfio dopo che ebbe bevuto e fatto schioccare più volte la lingua impastata di veleno, «spieghiamoci chiaro e senza tanti ritornelli! Cos'è accaduto?» (V. Brancati «Il bell'Antonio»).

Si accorgeva che madre Odilia la costringeva a mettersi allo sbaraglio; una collera senza forza la obbligava ad assecondarla e buttare veleno. (G. Piovene, «Le furie»)

Duca... — Adelaide è una bella donna. A Roma è celebre quasi quanto una principessa. Tu farai della réclame. Ma ora lascia la libreria: e sia finita!

Era scritto che io dovessi bere fino all'ultima goccia il dolce veleno dell'illusione. (E. De Marchi, «Redivivo»)

Era scritto che non ci saremmo incontrati più su questa terra?... (M. Savini, «Fantasmi»)