duca

— Chi tardi arriva male alloggia, — soggiunse il duca Arnolfi, prendendo dalle mani d'uno degli uscieri il cappello e la mazza. (E.Castetnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Colpa vostra; siete venuto tardi. Chi tardi arriva male alloggia. (A.Panzini, «La cagna nera»)

...ma per fare un arrosto di lepre occorre per lo meno la lepre, così per ottenere un futuro duca d'Eleda, occorreva intanto un contino.... (G.Rovetta, «Mater dolorosa»)

Si nota subito dal suo abito malandato che non naviga in buone acque. (E. De Filippo, «Le bugie con le gambe lunghe»)

Se a Torino il duca d'Eleda si dava buon tempo, ciò non voleva dire che l'amministrazione comunale di Borghignano navigasse in placide acque. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Il duca d'Alba, per esempio, poteva parlare sentendosi perfettamente a suo agio soltanto con se stesso e con un'altra dozzina di duchi, ma non di più. (C.de la Mora, «Una donna di Madrid»)

Professore. — E allora bombardino, non bombardino, è lo stesso. Non mi preoccupo più. Allora mi sento a mio agio. (S. Giovaninetti, «L'abisso»)

Ma certamente non fu, se a lungo andare si fece essa stessa compllce dell'inganno per contentare il nonno. (S.Farina, «Le tre commedie della vita»)

Il duca. — Distinguere bene ciò che era stato biasimevole non sapevo, e non saprei nemmeno adesso. A lungo andare se ne perde il concetto preciso. (R.Bracco, «Sperduti nel buio»)

E a lungo andare avrei potuto richiamare l'attenzione dei monelli col mio gesticolare, col mio correre forsennato, a capo nudo, com'ero uscito dalla «kneipe». (E.De Marchi, «Redivivo»)

O bene o male, trovavano tutti la maniera d'essere cugini, magari in terzo grado. (G.Rovetta, «Mater dolorosa»)

Il duca dunque fu riconosciuto e accettato come capo della frazione, e così, o bene o male, se non una celebrità, divenne una notorietà della Camera. (G.Rovetta, «Mater dolorosa»)

«Insomma ti ha dato il benservito?» osservò tranquillamente Valentina. (A. Moravia, «Le ambizioni sbagliate»)

Duca. —...Ad ogni modo, è vero, sì, anch'io, e perciò ne ho un certo rimorso. Altrimenti a quest'ora ti avrei dato il benservito. (S. Benelli, «Tignola»)

L'idea d'una malattia.., l'idea della morte fra i terrori di una coscienza non pura, sopravvenne in un momento di titubanza, diede il tratto alla bilancia, e le fece prender la risoluzione. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Il Duca. — La vanità di parere uomo prima del tempo e la libertà di spendere senza misura hanno dato il tratto della bilancia. (A. Torelli, «I mariti»)

Bortolo Dogna... dava il tracollo alla bilancia con la sua autorità calligrafica. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Pina. — C'è che mi danno il calcio dell'asino adesso, lei e suo marito!. (G. Verga, «La Lupa»)

Quel duca bifolco dava il calcio dell'asino all'Istituto di cui era presidente. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)