amante

Così cantando... passammo sotto la volta della gran porta ove i nostri passi risonarono facendo bordone al canto. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

«E quel don Rodrigo! anche al mio tempo era per quella strada; ma ora fa il diavolo affatto, a quel che vedo; fin che Dio gli lascia la briglia sul collo. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Invece lui dice che vuol curarmi lasciandomi, come si dice, la briglia sul collo... secondo lui, sentendomi libera, dovrei frenarmi. (A. Moravia, «L'amante infelice»)

Ed ella che aveva la pretesa di non essere più una bambina, gli faceva il broncio proprio da bimba. (G. Verga, «Eros»)

...ed io prendevo un broncio da non dire. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Se sapessi quanto mi costa questa lettera! Essa è frutto d'una lotta fra il cuore che voleva confortarti e piangere teco e lo spirito che si ribellava per tenerti il broncio. (S. Farina, «Frutti proibiti»)

Più tardi trovò un amico, Gemmati, per quale ebbe tenerezze e gelosie d'amante, sino a tenergli il broncio quando seppe che sorrideva alla figliuola del barbiere che stava di faccia. (G. Verga, «Eros»)

Gustavo, senza parlare, — teneva il broncio al padre perché questi lo teneva a lui, — consegnò ad Alfonso una lettera. (I. Svevo, «Una vita»)

Pensava che altri l'immaginasse riempita del costume da bagno e altro oggetto simile; e invece conteneva diamanti e braccialetti di platino: situazione da commedia degli inganni, ma lui era il solo a possedere il bandolo della matassa. (A.Moravia, «L'amante infelice»)

A cinque anni, Vivetta era stata, da una crudele governante, battuta con una ruvida spazzola. Guarirla, non appena ebbi fra le dita il bandolo della matassa, fu relativamente facile. (G.Marotta, «Mal di galleria»)

I bottegai vicini e di fronte, osservando il fenomeno non dicevano più: «C'è nova!» come quando la cosa aveva la barba lunga. (A.Palazzeschi, «Il palio dei buffi»)

Asdrubale. — È una storia di quelle che han le barbe. (G.Giacosa, «Il marito amante della moglie»)

«E qui chi c'è?» domandò Sebastiano affettando una grande indifferenza e indicando l'uscio di Fausta. «Caccia riservata» rispose la donna crudamente. E spiegò come ci abitasse la futura amante del generale Arango. (A. Moravia, «La mascherata»)

Miledi Daure. — Eh, cavaliere, lasciatela stare. Ella è caccia riservata di Milord mio fratello. (C. Goldoni, «Pamela nubile»)

Il Duchino. — Ma è una cosa che mi fa dare di volta al cervello. (A. Torelli, «I mariti»)

L'amante. — Povero amico mio. Il dolore ti ha fatto dar di volta al cervello. (I. Svevo, «Terzetto spezzato»)

— Dica la verità; le pare impossibile che una donna amante di tutti i suoi comodi, avvezza di fare il suo chilo dopo ogni pasto, sia uscita a quest'ora (E. Castelnuovo, «I Moncalvo»).

Come? le propongo nientemeno che separarsi dal suo amante e subito acconsente e con che gioia! Io al suo posto avrei fatto venir giù il cielo. (A. Moravia, «Le ambizioni sbagliate»)

Francesco. — L'amante di mia moglie era un uomo ricco potente, e io solo e povero, mi sono fracassata la testa inutilmente contro i privilegi, le impunità, le complicità di questo mondo vecchio, ipocrita, ciarlatano, che ci sta ancora sul collo. (G. Rovetta, «La realtà»)

Facevan corona alla tavola sedici seggi. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

Stava seduto all'ombra di un pioppo e intorno, nell'erba, gli facevano corona undici bambini. (G. Arpino, «Le mille e una Italia»)

Quelli che, alla capitale, gli facevano corona avevano, su per giù, i gusti suoi. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

...ma lei... aveva voltato la testa e affrettato il cammino. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

Mi sforzai a cuore freddo per capirla bene. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

Al primo annunzio della trista novità il Frascolini era rimasto come fulminato, ma poi, a poco a poco rinvenne, si acquietò e ne sentì come un senso di sollievo... non avrebbe più sofferto quella gelosia e quella brama acuta, pungente, che lo straziava, che gli metteva il diavolo addosso. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Pareva invece che la sicurezza e la fiducia di Mostallino le avessero messo il diavolo addosso. (A. Moravia, «L'amante infelice»)

La Nena... cominciava... a sperare che il filodrammatico avesse del tenero per lei: cosa che le dava una grande smania, e le metteva il diavolo addosso, perché quel giovanotto le era sempre piaciuto, e piaciuto assai. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

«M'immagino che non sappia che Rodrigo è mio nipote», «Se lo sa! Anzi questo è quel che gli mette più il diavolo addosso». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Il colpo di grazia me lo diede, manco a dirlo l'ingegnere, mio fratello di latte. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Luciano. — La mia casa seppellita dal terremoto travolse la donna infedele insieme con l'amante che, manco a dirlo, era mio amico intimo. (L. Antonelli, «L'uomo che incontrò se stesso»)

Ma quando fu l'ora della merenda tutti a buon diritto si ritrovarono alla soglia della terrazza a contemplare l'ospite. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

Renzo non rientrava che dopo le tre del mattino quando il fratello era immerso nel più profondo sonno, e quando questi alle sette saltava dal letto, l'altro dormiva come un ghiro. (A. Palazzeschi, «I fratelli Cuccoli»)

Capirete che fu un brutto risveglio per tutti. Era giorno chiaro; segno, per chi avesse avuto agio di notarlo, che avevamo dormito come ghiri. (A. G. Barrili, «Capitati Dodéro»)

...là sotto dormiva anche lui come una marmotta. (M. bontempelli, «L'amante fedele»)

...vi saliron due giovinetti che avevano sonno, e presto si addormentarono come talpe. (G. da Verona, «La vita comincia domani»)

Ella si era messa con Mostallino perché, vedendolo così freddo e padrone di sé, aveva sperato che la tenesse a freno. (A. Moravia, «L'amante infelice»)

Olindo Passalacqua... da circa due ore cercava in tutti i modi di tenere a freno la muta rabbiosa impazienza di Antonio Del Re. (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Clelia da pallida s'era fatta livida; accennò a ingiungere: «La smetta, per favore», ma la biondona squittendo: «È buffa, continui» la tenne a freno. (G. Marotta, «Le milanesi»)

Gino. — Lei non ne può rispondere.