'i+promessi+sposi'

«Io ho cercato di smorzare; ma vedendo che la cosa andava per le brutte, ho creduto che fosse mio dovere d'avvertir di tutto il signor zio». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Sicuro che ho voglia di scherzare: e mi pare che sia ora finalmente. Ne abbiamo passate delle brutte, n'è vero, i miei giovani?. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

La stessa signora Clara, benché fosse stanca, espresse il desiderio che si tirasse innanzi fino a Sant'Agnese. — Ormai siamo in ballo, — ella disse. — A Sant'Agnese riposeremo. (E.Castelnuovo, «I Moncalvo»)

Sarei solo in ballo; mi buscherei anche dell'inquieto, dell'imbroglione, dell'accattabrighe.... (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

«...Sia buona e mi dica iutta la verità, perché quando sono in ballo i minorenni, non scherziamo». (G.Scerbanenco, «Lolite si muove»)

Ma anche il peccato di Filippo, e soprattutto l'insistenza nel peccato, quindici anni e più, con una donna maritata, con tre bambini in ballo, era cosa grave. (B.Tecchi, «Gli onesti»)

...cavaliere, ditemi, quando nella battaglia è in ballo una questione assoluta per voi e voi solo.... (I.Calvino, «Il cavaliere inesistente»)

— Sai come sono — rispose Lucilio. — Non potrei fare a meno di muovermi e di tentar qualche cosa, se anche si trattasse di gente sconosciuta. Figurati poi ora che è in ballo la tua famiglia, la nostra povera vecchia!. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

«Vi dico io che tutto questo non serve a nulla,...è un buco nell'acqua». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

— Cosa farà ora sua signoria illustrissima per difendermi, dopo avermi messo in ballo?. (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

Gli dissi: «Sono venuta per chiederti notizie di tua madre»! Si oscurò in viso e mi rispose: «Sapevo che avresti cercato di ricattarmi tirando in ballo mia madre». (V.Pratolini, «Un eroe del nostro tempo»)

Eugenio. — Allora... chiamo mia moglie?

Era successo più di una volta, dopo averlo invitato tiravano in ballo argomenti a cui Marcelle non sapeva come rispondere. (G.Parise, «Amore e fervore»)

Il capo del battaglione Dieu aveva preso alloggio nel loro palazzo, e bisognava vedere e sentire come comandava a bacchetta!. (E.Calandra, «La bufera»)

Amilcare. — Capperi! tu comandi a bacchetta, e non sei ancora mia moglie. (G.Gherardi, «Il sogno di un brillante»)

Se qualche volta la Gertrudina trascorreva a qualche atto un po' arrogante e imperioso... «tu sei una ragazzina,» le si diceva: «queste maniere no ti convengono: quando sarai madre badessa, allora comanderai a bacchetta, farai alto e basso». (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

«Io... me la batto. Son uomo di mondo, e so come vanno queste cose. Questi merlotti che fanno ora tanto fracasso. domani o doman l'altro, se ne staranno in casa, tutti pieni di paura». (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

Agnese.— La zia! La zia che viene! Scappo.

Prese le quattro povere bestie, e le diede a Renzo, con un'occhiata di compassione sprezzante, che pareva volesse dire: bisogna che tu l'abbia fatta bella. (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

Il funzionario allibì; i due agenti allungarono le labbra serrate pensando: «L'abbiamo fatta bella!». (V.Brocchi, «I tempi del grande amore»)

Per due o tre volte nella sua vita, nelle epoche decisive, i nervi gliene avevano fatto delle belle, dovendone poi sopportare per lungo tempo le conseguenze. (M.Serao, «Cuore infermo»)

Filippo. — Chi sa che cosa aveva quest'oggi Giuliano per il capo! Si sfogava con me, ecco tutto! Voi dovete avergliene fatte di belle per averlo ridotto in quello stato. (I.Svevo, «Le ire di Giuliano»)

Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa... don Abbondio. (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

Allora si pese a fare la posta, a non perdere d'occhio la cara nipotina, e quel venerdì... la vide incontrarsi con Vharè, salutarsi, fermarsi e poi, bel bello, andarsene via insieme. (G.Rovetta, «Mater dolorosa»)

«Chi ben ama ben castiga» dice un proverbio che doveva essere molto caro a donna Prassede. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Si rammentò a proposito che mancavan pochi giorni al tempo proibito per le nozze; — e, se posso tenere a bada, per questi pochi giorni, quel ragazzone, ho poi due mesi di respiro.... (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

Io non voglio tenervi a bada con le mie ciarle, perché la notte è alta.... (A.G.Barrili, «Capitan Dodéro»)

...il deputato della maggioranza e il segretario del Ministero degl'inferni' si sforzavano di accaparrar l'attenzione della Mariannina che li teneva a bada tutti e due senza trascurare il cugino Giorgio. (E.Castelnuovo, «I Moncalvo»)

...le Contesse del Ciliegio hanno intenzione di mettere in questo canile un feroce mastino per tenere a bada i monelli, che da qualche tempo si dimostrano poco rispettosi. (G.Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

...vedo anch'io che, non essendoci ora più nessuno che vi tenga di mira, e voglia farvi del male, non è cosa da prendersene gran pensiero: tanto più, che c'è stato di mezzo quel decreto grazioso, per la nascita del serenissimo infante. E poi la peste! la peste! ha dato di bianco a di gran cose la peste!. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Lelio. — Da che ho l'uso della ragione, non v'è persona che possa rimproverarmi di una leggera bugia... Domandatelo al mio servitore.

— So che il padre guardiano è la bocca della verità; ma nessuno può essere meglio informato di voi su questa faccenda. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

E dico, con quella bagattella di cattura venir qui, proprio in paese, in bocca al lupo. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Perché vuoi farlo? Sarebbe una pazzia andare a mettersi in bocca al lupo». (A. Campanile, «Gli asparagi e l'immortalità dell'anima»)

— Arrivederla, signora, in bocca al lupo; ma torni indietro.... (R. Fucini, «Vanno in Maremma»)

Poi l'amico mi dette una bella stretta di mano.

Una lunga, premurosa stretta di mano, un «in bocca al lupo» a piena voce ed il colonnello si congedò. (M. Puccini, «Ebrei»)

Vuol dire che ho lavorato per buttare ogni cosa in bocca al lupo. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Finisce sempre a andare in bocca di qualche furbo. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Il giorno seguente, nel paesetto di Lucia e in tutto il territorio di Lecco, non si parlava che di lei, dell'Innominato, dell'arcivescovo e d'un altro tale, che, quantunque gli piacesse molto d'andar per le bocche degli uomini, n'avrebbe, in quella congiuntura, fatto volentieri di meno. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Le sue gesta singolari correvano su tutte le bocche e si posavano a colmare i vuoti delle molte ore d'ozio e di noia che sono la massima specialità delle città provinciali.. (A. Palazzeschi, «Il gobbo»)

Pericoloso è il tranvai per quelli a cui tocca di tanto in tanto di «correre per le bocche» dei loro fratelli in Cristo. (E. De Amicis, «La carrozza di tutti»)

«Lui?» disse don Rodrigo: «me lo volete far ridire: lo cognosce, cugino mio, quanto voi; non è vero, padre? Dica, dica se non ha fatta la sua carovana?». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Eh, sì» rispose il giovane; «non son un signorino avanzato a star nel cotone; qualcosa alla buona da mettere in castello, e un saccone, mi basta. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Ora, andate a dire ai dottori, scribi e farisei, che vi facciano far giustizia, secondo che canta la grida: vi danno retta come il papa ai furfanti: cose di far girare il cervello. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«...andate a Lecco; cercate del dottor Azzecca-garbugli, racontategli... quello è una cima d'uomo...». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)