'i+promessi+sposi'

...cerca di qua, cerca di là, gira e rigira, dalla cima al fondo, non c'è in nessun luogo. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Ma proprio questa strada Momi trovò ingombra, da cima a fondo, di una folla irrequieta, insofferente per il troppo traffico. (B. Tecchi, «La terra abbandonata»)

Renzo che pareva disapprovare e disprezzare da cima a fondo quanto aveva detto il fratello, andò a chiudere le imposte e si cacciò di nuovo, come per seppellirsi, dentro il letto. (A. Palazzeschi, «I fratelli Cuccoli»)

«Io ho cercato di smorzare; ma vedendo che la cosa andava per le brutte, ho creduto che fosse mio dovere d'avvertir di tutto il signore zio, che alla fine è il capo e la colonna della casa». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Dite pure a tutti, che ho sbagliato io, per troppa furia... gettate tutta la colpa addosso a me». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Sentiva oscuramente che Massimo dava la colpa a lei dell'insuccesso. (G. Rodari, «W la Saponia!»)

Ma per dar, come si dice, un colpo al cerchio e uno alla botte e render efficaci i consigli con un po' di spavento, si pensò anche a trovar la maniera di metter le mani addosso a qualche sedizioso. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

...faceva balzare quelle quattro teste spenzolate, le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Vorrei dirle una parola in confidenza. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Se vuoi che un giorno ti si porti il rispetto che ti si conviene, impara fin d'ora a star più in contegno. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Nutriva nelle idee della sua superiorità, parlava magnificamente de' suoi destini futuri di badessa, di principessa del monastero, voleva a ogni conto esser per le altre un soggetto d'invidia. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

...cominciò a contare i prigionieri; ma siccome questi giravano in tondo, gli capitò di non ricordarsi da quale aveva cominciato a contare e li contò due volte. Così il conto non tornava, perché il totale era aumentato. (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

E le cose che uscivan da quelle bocche! da turarsene gli orecchi, se non fosse stato che non tornava conto di farsi scorgere. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Ah! voi vorreste farmi parlare; e io non posso parlare... non so niente... Potreste darmi la corda, che non mi cavereste nulla di bocca. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Il vecchio ciarlone mi dava la corda, mi mazzerava lo spirito, con quel suo burlesco discorso in materia di antropofagia. (A. G. Barrili, «Capitan Dodéro»)

«E Perpetua? non avete pensato a Perpetua»... «La chiamerò io, e le toccherò una corda... vedrete». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Era informato da tutt'altra parte, che a Venezia avevano alzato la cresta, per la sommossa di Milano. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Intanto i quattro figli... sono cresciuti; Elettra e Max, i due maggiori, hanno messo su la cresta, odiano la scuola, sono belli e non hanno voglia di lavorare. (U. Facco de Lagarda, «Cronache cattive»)

Più il primo teneva alta la cresta e più il secondo abbassava la sua, la lasciava ciondolare tanto da sembrare di non averla più. (A. Palazzeschi, «Musica proibita»)

«E i micheletti?» I micheletti avevan la casa del vicario da guardare: non si può cantare, e portare la croce. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

...a sostanza, a spremerne il sugo, gli stanno più a cuore gli amori di due giovani, che la vita d'un povero sacerdote. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

— È un argomento che mi sta a cuore su tutti. (V. Brocchi, «I tempi del grande amore»)

...egli non veniva col discorso a ciò che le stava tanto a cuore. (E. Calandra, «La bufera»)

E Griso di nuovo in campo; e, la sera di quel giorno medesimo, potè riportare al suo degno padrone la notizia desiderata. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Fin dalle prime ore del giorno i soldati erano in campo, camminando, e sapendo di camminare verso la morte. (V. Bersezio, «Racconti popolari»)

«Come!» disse il principe: «v'ha mancato di rispetto colei! Domani, domani, le laverò il capo come va. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Ottavio (solo guarda se vi è nessuno e serra la porta). — Qui nessuno mi verrà a rompere il capo. In questa camera, dove io dormo, nessuno ardisce venire. (C. Goldoni, «Il vero amico»)

«Eh via! Che mi venite rompere il capo con queste fandonie?». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Il tribunale e i decurioni, non sapendo dove battere il capo, pensaron di rivolgersi ai cappuccini. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Avevan quasi appena alzati i calcagni, quando scoccò la campana. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Costui protegge, dirige, che so io? una contadinotta di là, e ha per questa creatura una carità, una carità... non dico pelosa, ma una carità molto gelosa, sospettosa, permalosa». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)