'i+promessi+sposi'

«Vede ora, signor padrone,» gli disse Perpetua, «se c'è della brava gente qui, che ci saprà difendere. Vengano ora i soldati: qui non sono come que' nostri spauriti, che non son buoni che a menar le gambe». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Tra per la voglia che avevano di menar le gambe, tra per l'ambizioncella... tutte le fanciulle e molte delle maritate pur anco o con un sorriso o con un'occhiatina trovarono modo di farsi invitare. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

— Ecco poi tornata finalmente l'abbondanza — proseguiva Renzo nella sua fantasia: — rinasce la furia di lavoro: i padroni fanno a gara per aver degli operai milanesi, che son quelli che sanno bene il mestiere; gli operai milanesi alzan la cresta. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

In paese, alcuni facevano a gara, per avere lo Zuccone. (S. Strati, «Lo Zuccone»)

...i poverini quando sono alle sfrette, le adoperano in fretta, all'impazzata, senza garbo né grazia. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

— Le gride son tante! — pensava e il dottore non è una oca: qualcosa che faccia al caso mio saprà trovare, qualche garbuglio da azzeccare a quel villanaccio. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Quel frate,» continuò, «con quel suo fare di gatta morta, e con quelle sue proposizioni sciocche, io l'ho per un dirittone, e per un impiccione» (A, Manzoni, «I promessi sposi»).

Ma allora, se non ti piace, perché non glielo dici in faccia? Invece quando stai con lui, fai la gattamorta. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

E nel vedere la poverina a riaversi a ogni cucchiaiata, si congratulava ad alta voce con se stessa che la cosa fosse accaduta in un giorno in cui, com'essa diceva, non c'era il gatto nel fuoco. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Mirandolina. — Quando mi abbia a maritare, voglio farlo con persona di genio, con persona che mi faccia un poco brillare. (C. Goldoni, «La locandiera»)

Il fine che si propone davvero, è di dire quella che gli par la verità, e di dirla tanto più di genio, quanto più è contrastata. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Mirandolina. — Avrei piacer di sentire, se quel piatto le dà nel genio. (C. Goldoni, «La locandiera»)

Mirandolina. — Io non so far niente di bene; ma bramerei saper fare, per dar nel genio ad un cavalier sì compito. (C. Goldoni, «La locandiera»)

Gertrude vedeva bene che far questa scelta era dare un nuovo consenso... Fece dunque anche quel passo; e nominò la dama che, in quella sera, le era andata più a genio.... (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

— Se trovo una ragazza che mi va a genio, la sposo. (C. Cassola, «Il taglio del bosco»)