terrón

— Sei scoraggiato della pittura?

— Ti sei anche messo a spiarmi? Di bene in meglio. Che cosa ài veduto?. (B.Cicognani, «La Velia»)

Inghilterra. —...consiglio che ognuno dei nostri paesi offra, singolarmente, la cittadinanza onoraria al professor Mobel.

Giulio è di umore nero, manda su e giù la mantice a tutta forza. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Maggiordomo. — Qualcuno è già arrivato, altri sono in cammino questa volta. Nella categoria «altri» va compreso anche l'inquietante professor Mobel, strappato a viva forza alle sue infauste ricerche. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

So che non v'è diritto in alcun uomo di essere amato a forza. (L. Bartolini, «Il mezzano Alipio»)

Volle cedere a tutta forza alla Nena e al figliuolo due dei suoi materassi. (I. Nievo, «Le lettere garibaldine»)

Ercole. — Patre Atlante, Giove mi manda, e vuole che io ti saluti da sua parte, e in caso che tu fossi stracco di cotesto peso, che io me lo addossi per qualche ora... tanto che tu pigli fiato e ti riposi un poco. (G. Leopardi, «Operette morali»)

Si concluse di star lì un poco a prender fiato; e, siccome era l'ora del desinare, «Signori,» disse il sarto: «devono onorare la mia povera tavola alla buona: ci sarà un piatto di buon viso». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Lucio. — Lascia che prenda fiato. Son sei rampe di scale e le ultime piuttosto ripide. (D. Fabbri, «Orbite»)

Ministro esteri. — Ci basterebbe la comunicazione. Essa ci permetterebbe di tirare il fiato in attesa di una soluzione. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

In una minuscola agendina del Corpo d'Armata alpino che ancora conservo, trovo scritto alla data del 2 gennaio: «Si incomincia a tirare il fiato». (E. Corradi, «La ritirata di Russia»)

Generale. — Non capite? Li abbiamo già messi in ginocchio. Le loro bombe non scoppiano più.

Signora Mobel. — Qualcuno sta tentando di portare a galla mio marito. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

Generale. — L'unica cosa che conservo, dacché non posso più sparare i cannoni, è una pericolosa voglia di menar le mani. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

Sulla soglia della baracca Kikì sta all'erta, diffidente, ombrosa, pronta alla fuga o a menar le mani. (F. Cialente, «Cortile a Cleopatra»)

Avevo voglia di menare le mani ma mi trattenni e la scuotevo soltanto, ma forte, gridando sottovoce delle minacce. (M. Cartasegna, «Un fiume per confine»)

L'amante. — Ma di che hai paura? Essa più tosto passò un brutto quarto d'ora. (I. Svevo, «Terzetto spezzato»)

Negro. — Il nostro sistema planetàrio sta vivendo un pessima quarto d'ora. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

Mobel: — Riflettete bene alle mie parole, signori: l'universo tende alla pace.

— È lui che vi ha detto ciò — esclamò ella, arrossendo di sdegno.

Gary. —...avevo perso il mio impiego che era stato preso da un imboscato. Per fortuna, ad onta che si affogasse nella pace, anzi, dicevano, proprio a causa di ciò per superare la crisi le fabbriche di armi lavoravano a tutto vapore, e passai sotto di lui come un operaio. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)