signore+е+signori

Appartengono ai pronipoti degli antichi piantatori che vantando il loro sangue blu hanno creato una delle società più chiuse. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

— Allora, cara, è mio dovere di gentiluomo pregarti...

Ma diventa energica al momento di fare una vera e propria scena al marito, perché, lui che tende a metter su pancia, si è ordinato gli spaghetti. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

La donna in serie ha quasi sempre una salute di ferro, ma il piatto forte... nella sua conversazione è la sua instabilità fisica. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Silenzio di tomba. A gesti il levigato robot ci suggerisce di spogliarci... Ha inizio il rito. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

— È un libretto della Cassa di Risparmio... intestato a lui...

Il non saper più ascoltare come si deve la messa è il primo passo verso quella grave malattia dei cattolici che è la tiepidezza, e su questo tasto battono spesso i predicatori e i confessori. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

— E che cosa sono trecentomila lire ai tempi che corrono?. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Tra queste due categorie di donne... coi tempi che corrono... è dunque fatale che i rapporti facciano più difficili. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Ciò che li fa mormorare sono piuttosto le molte limitazioni... intese ad abbassare e a rendere squallido il tenore della vita. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

—...Giusto ho adocchiato ieri, nel parco del Castello, un Mastino che fa al fatto mio: onesto, modesto e dignitoso. Non gli passa nemmeno per la testa a mettersi a dar la caccia ai bruchi su per le querce. (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

Finita la sua storia, hanno inizio le altre sedute, durante le quali s'invita la paziente... a mettersi in una disposizione particolare, dicendo tutto quel che le passa per la testa, senza tacere nulla. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

I peccati primari del capo d'azienda industriale... sono assai più numerosi. È nel torto infatti se considera l'autorità un privilegio e non un servizio. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Andriano dormiva (perché aveva fatto tardi la sera). (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Mi levai in piedi di botto, dicendo: «Beh, andiamo. Se no facciamo tardi per il cinema». (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

— Che seccatura! — pensò Varedo che avrebbe preferito discorrere a tu per tu col futuro ministro. (E. Castelnuovo, «I coniugi Varedo»)

Oh! non si lascia una donna che si ama a tu per tu con le sue angoscie, proprio nel momento che più s'ha bisogno di conforto!. (T. Lori, «Bufere sull'Arno»)

«Dovevi sentirla lì su due piedi, a tu per tu col rappresentante della categoria sociale che lei detesta». (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Cecchina non potè più stare a tu per tu con quei cittadini... senza un vago timore e malessere. (R. Bacchelli, «La città degli amanti»)

«Chi esce riesce», è il loro proverbio, cioè chi resta qui non può combinare niente di buono. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

— Il vecchio ortolano parlava con la modesta saggezza di chi ne ha viste tante. (I. Calvino, «Il cavaliere inesistente»)

Benché sia abitudinaria e in fondo casalinga e ordinata, le piace prendere il tono della ragazza «che ne ha viste tante», della spregiudicata a cui si può dir tutto, che non si mette nel sacco, che non si meraviglia di niente. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

In alcune chiese... si gioca perfino alle carte e si fa il verso alle monache. (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Ma poi ci fecero l'occhio, se lo additavano, gli facevano il verso dietro le spalle. (B. Cicognani, «L'uomo nudo»)

Ma una volta, a casa, il bambino s'era messo a fare il verso al Cavalier Cimino: eh, eh, eh, eh... ridendo con malizia (C Montella, «Incendio al catasto»).