sì+certamente

Ma certamente non fu, se a lungo andare si fece essa stessa compllce dell'inganno per contentare il nonno. (S.Farina, «Le tre commedie della vita»)

Il duca. — Distinguere bene ciò che era stato biasimevole non sapevo, e non saprei nemmeno adesso. A lungo andare se ne perde il concetto preciso. (R.Bracco, «Sperduti nel buio»)

E a lungo andare avrei potuto richiamare l'attenzione dei monelli col mio gesticolare, col mio correre forsennato, a capo nudo, com'ero uscito dalla «kneipe». (E.De Marchi, «Redivivo»)

— Oh, che storia commovente; bada, scoppierò in pianto.

...anche Giorgio Selmi andava tenuto sulla corda. (G. Bassani, «Dietro la porta»)

Disponevano di due ore, e anche per questo, forse, a parte il gusto che certamente provava a tenermi sulla corda, Cattolica non si dava nessuna cura di stringere i tempi. (G. Bassani, «Dietro la porta»)

...non rifuggiava dalle minacce:

Quei bricconi s'erano legati al dito le parole di pace ch'egli si era lasciato sfuggire in quel frangente. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Sospirava se spararsi un colpo in testa o lasciarsi catturare e quasi certamente fucilare dai tedeschi che quella resistenza dovevano essersela legata al dito. (G. D'Agata, «L'esercito di Scipione»)

Ell'è nata in Levante, è saracina certamente, è più diritta e leale ed amorevole che donna del mondo. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

...e lui certamente ci avrebbe giudicato dei «figli di mamma» che, nientedimeno, andavano ancora a scuola. (D. Rea, «Ritratto di maggio»)

«Ma quando si punisce il furto che cosa succede? Succede che il sentimento di rubare viene represso e quello di non rubare esaltato...»

De Vincenzi si ritrovò in mezzo alla strada... con un'indicazione che, se pure forse significativa, costituiva certamente per lui una gatta arrabbiata da pelare. (A. De Angelis, «Il mistero delle tre orchidee»)

Era ormai sorta l'alba quando i due carabinieri trovarono il cadavere... Erano intirizziti ed avevano sonno: forse per questo motivo non immaginarono d'incappare in un cadavere che rappresentava una brutta gatta da pelare.... (S. Signoroni, «Testimonianza d'accusa»)

...certamente per quelle gelosie, invidie e battibecchi tra scienziati, che, dacché mondo è mondo, purtroppo si sono sempre ripetuti.... (G. Rovetta, «L'Idolo»)

Tra quel che succede in guerra e quello che si racconta poi, da quando mondo è mondo è corsa sempre una certa differenza.... (I. Calvino, «Il cavaliere inesistente»)

Allora provò il metodo che da quando mondo è mondo usano gli indiscreti, di parlare di se stessi per tirare gli altri a fare la stessa cosa. (F. Sacchi, «La primadonna»)

— Io rimasi perché Lord Giorgio mi disse: «Tu aspettami qui», e allorquando quell'uomo parlava avrei un po' voluto vedere chi avrebbe avuto il muso di disubbidire!. (M. Savini, «Fantasmi»)

Ma mettiamo da parte questi intrigucci, e gli scherzi, perché io avrei muso d'affrontare tutte le ire e le maledizioni, qualora avessi dalla mia un Direttore intelligente e di polso, come è certamente M. Perrin. (G. Verdi, «Autobiografia dalle lettere»)

Nel nuovo secolo non riusci a inserirsi con mano forte e sofferse certamente di sentirsi, più che di essere un sovravissuto. (C. Sartori, «Puccini»)

Cletto Arrighi non stava più nella pelle per la gioia di aver un'attrice così eccezionale. (S. Pagani, «Il teatro milanese»)

— Povero Paolo! — prosegui l'altro misurando il passo su quello ora affrettato del dottore. — Non ista più nella pelle.

Bianca. — Voi acconsentiste?

Era evidentemente più di quello che l'ex Cancelliere potesse sopportare... Ed è per tutto questo, certamente, che egli ha gettato la spugna («Il Giorno», 8 maggio 1974).

Venti milioni di ore pagate, numerose fabbriche in difficoltà (qualcuna, come la Faema, ha già gettato la spugna)... sono i più evidenti segni di una situazione che sembra destinata a precipitare da un momento all'altro («Giorni», 27 agosto 1975).

Forse la codardia si ammantava coi panni del buonsenso, certo è che il suo scatto allorché venne, fu lo scatto di un uomo conciliante più che risentito, e un modo di buttare la spugna. (V. Pratolini, «Le ragazze di Sanfrediano»)

A chi appaiono espressioni superate? All'uomo della strada certamente no («La nuova questione della lingua»).

«...Ormai al rassegnato uomo della strada non restava che convertire in umorismo le rotonde frasi, che per un ventennio avevano martellato le orecchie di quaranta e più milioni di italiani».

A dire il vero... l'uomo di strada ripiega sulle proprie difficoltà e sulle proprie sventure («Paese sera», 14 maggio 1977).

Quando l'editore Cappelli mi propose di riunire alcune delle mie commedie con una prefazione o presentazione che dir si voglia, io avevo in animo di rivolgermi al Tizio o al Caio che certamente avrebbe detto corna dell'opera mia. (E. Possenti, «Sei commedie», «Prefazione»)

Che Tizio o Caio a loro rischio e per loro contento vogliano far pittura, si accomodino. (U. Ojetti, «Ottocento, novecento e via dicendo»)

— Ieri sera — disse perché Emanuela fosse colta sul vivo — ieri sera, t'ho sentito piangere. (A. de Cespedes, «Nessuno torna indietro»)

Punto sul vivo, Giulio alzò la voce. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Era proprio cosa da partigiani, un tiro che certamente avrebbe toccato nel vivo i fascisti. (G. D'Agata, «L'esercito di Scipione»)