onorevole

Questa notizia, che divideva e quindi indeboliva avversari di Costanza, riportò l'acqua nel mulino della zia la quale, dal venti per cento a cui era salita, ritornò precipitosamente al quindici. (F. Sacchi, «La primadonna»)

...è di quelli chi vanno al Parlamento per tirar l'acqua al loro mulino. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Ognuno tira l'acqua al proprio mulino. (M. Prisco, «La dama di piazza»)

— Fioravante, m'affanno tanto con te per darti l'istruzione, ma è come pestar l'acqua nel mortaio. Come faccio a lasciarti la corona?. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

Frangipane (guarda l'orologio). — Ma potete anche andarvene tutti: tanto è già due ore che stiamo qui, a pestare l'acqua nel mortaio. (L. Sciuscià, «L'onorevole»)

«....tu sei la mia figliola, il tuo animo Io conosco, so che è buono. Perciò acqua passata». (V. Pratotini, «Lo scialo»)

Tanu (accorrendo) — Una cicatrice? insomma ch'è stato?

— È un reazionario di tre cotte... Però in gioventù ne ha fatte di tutti i colori, e parecchie delle nostre contadine... Basta... Acqua passata non macina più. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Bellagioia. — Che vuoi che me ne importi? N'è passata d'acqua... e molta di sudicia. (E. Possenti, «Risveglio»)

Era piuttosto patetica, la signora Annetta, nel mostrar la casa ov'era nata e cresciuta in mezzo agli agi. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Vedrete, — insinuò Quaglione, — che Corimbo piegherà le ali. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Un galantuomo, un patriota... ma un citrullo che non capisce un acca degli affari e va allegramente in rovina (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»).

— Li avevamo sempre tra i piedi. Volevano saper le tue notizie... portavano dei regalucci a me... Ora ci guardano d'alto in basso. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Lusingata dalla lode, la signora Annetta fu sul punto d'abboccar l'amo. (E.Caslelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Quest'ultimo non indovinava mai queste triste malizie e abboccava immancabilmente all'amo. (A.Moravia, «Cortigiana stanca»)

— E voi, — rimbeccò donna Olimpia, — voi avete subito morso all'amo. (E.Castelnuovo, «I Moncalvo»)

Toreso era scontento oltremodo di non scorgere Fausta tra le tante donne... Segno che l'amo aveva preso e che ormai non c'era più che da tirare. (A.Moravia, «La mascherata»)

«Onorevole, che vuole:...è un tipo ambiguo, sfugge come un'anguilla». (N.Salvataggio, «L'acrobata»)

Ma gli anni non son tutti grassi, ugualmente, e in ogni modo non c'è nessuna ragione di gettar il denaro dalla finestra. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Siamo coetanee sempre, — confermò la Norina. — Non sono donna da calarmi gli anni. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Il commercio moderno, il credito, la Borsa sono per lui arabo, sanscrito, e peggio. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Sei discreta, — disse Leonforte in tono scherzoso.

...quella democrazia laboriosa che suda sul campi e nelle officine... ha il diritto di assidersi anch'essa al banchetto della vita. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

...alludeva alle offerte che gli erano fatte da gente che avversava il progetto... Egli però desiderava restar fedele alla sua bandiera. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Leggerete la «Squilla» domani, leggerete la «Squilla» — egli ripeteva con enfasi. — Corimbo è servito di barba e di parrucca.... (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Ah quel balordo tien duro! E trova dei più balordi che lo prendono sotto le loro ali. S'accorgeranno quel che ci si guadagna a cacciarmi i bastoni fra le ruota. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

E non star lì con quella faccia, è festa, non mettere i bastoni tra le ruote. (G.Arpino, «La suora giovane»)

—...Ma intanto, è vero o non è vero che si diverte a contrastarci la roba nostra, a metterci il bastone nelle ruota, a tenerci a stecchetto come due collegiali? Ho cinquanta anni, io. (F.Chiesa, «Villadorna»)

— Non mettere bastoni tra le ruote, tu, — esclamò Livia, — quando la Saponia decide una cosa, è cosa fatta, come dice Sandrino.

—...Io poi ho ragione di vedere... che il prefetto non vi porrà bastoni fra le ruote. (V.Brocchi, «I tempi del grande amore»)

...va allegramente in rovina pel gusto di stare in Roma dalla prima alla ultima seduta della Camera senza mai aprir becco, perché madre natura non gli ha largito il dono dell'eloquenza. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Ma il marchese Giuseppe ha ragione... io avevo l'obbligo sacrosanto di strappargli la benda di non permettere ch'egli fosse lo zimbello della gente. (E.Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Folletto. — Che nuove? che il sole si è levato o caricato, che fa caldo o freddo, che qua o là è piovuto o ha tirato vento? Perché, mancati gli uomini, la fortuna si è cavata via la benda... e se ne sta colle braccia in croce a sedere. (G.Leopardi, «Operette morali»)

— Non sei la moglie invidiata d'un beniamino della fortuna?. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)