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Dopo due giorni di inattività, Guglielmo fu molto contento di riprendere il lavoro. All'alba era già in fazione. Si trattava di abbattere gli ultimi pini in alto. (C. Cassola, «Il taglio del bosco»)

Presi, dunque, l'abitudine, tanto per non dare nell'occhio, di parcare la macchina lì vicino, dove era la stazione dei taxi e poi di andare a mettermi in fazione davanti a casa sua.... (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Giulio aveva i nervi a pezzi... Sentiva il bisogno di riposarsi. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Con tutte le botte che hanno preso, devono avere i nervi in pezzi. (G. A. Cibotto, «La vaca mora»)

Parlare con i disgraziati della Mobile era diventato quasi impossibile: avevano i nervi a fior di pelle ventiquattro ore su ventiquattro. Se non ti mandavano al diavolo era già qualcosa. (S. Signoroni, «Testimonianza d'accusa»)

— Bastardo!

«In fondo dovresti prendere quest'incidente con allegria... piuttosto che una mancanza di rispetto, è stato una specie di omaggio... un po' rustico e grossolano, lo ammetto, ma paese che vai, usanze che trovi». (A. Moravia, «L'amore coniugale»)

Un signore... mi si presentò in camerino... e dopo avermi chiesto se l'autore dell'opera ero io, mi diede due schiaffi sonori... Rimasi come intontito, che per un momento pensai perfino che quello straniero venisse da un paese dove l'ammirazione si esprime a quel modo: paese che vai, usanza che trovi. (U. Morucchio, «Storie di ieri, di oggi... e di domani»)

Ho piacere che quelle poche pagine sono andate a sangue a chi le ha lette. (G. Giusti, «Epistolario»)

A Martino, peraltro, non andavano a sangue quelle mie cavalcate. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Vidi Jesi sano e salvo come prima, e n'ebbi un piacere indicibile. (G. Giusti, «Epistolario»)

Saltai senza pensarci, non sapendo dove avrei messo i piedi, e mi trovai dall'altra parte sano e salvo. (C. Boito, «Macchia grigia»)

Pantalone. — Mi resto attonito... Mi consolo de vederla san e vivo. (C. Goldoni, «Il servitore di due padroni»)

Il mutilato scherzava, dicendo di averci lasciate le gambe in quell'altro mostatoio, ed esortando le ragazze a serbar sane e tonde le loro per l'innamorato. (R. Bacchelli, «La città degli amanti»)

Uguccione. — Il traditore si credeva tormi la preda... e mi giova che si troverà pur ingannato.

Spacca. — Stasera, per esempio, io sarei così contento di starmene con voi due... Niente: fra poco, Michele Spacca deve alzare le tende e via. (C. G. Viola, «Il romanzo dei giovani poveri»)

Bisognava fare qualcosa, e presto anche, per portare a conoscenza della gente il centro commerciale, altrimenti sarebbero stati costretti a levare le tende tutti quanti, banca compresa. (F. Giovannini, «La babelle»)

— Io ho piacere che se ne vadano — disse la biscia. — I leoni sono abituati a mangiar tutto loro, bel guadagno ad averli uscio a uscio!. (G. Marotta, «Uno sgombero nella foresta»)