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Faceva colazione a suo agio, prendendo il suo tempo, senza quasi accorgersi di esser sola. (M. Serao, «Cuore infermo»)

La donna-cosmonauta è stata ripresa oggi... molte volte: e ogni volta... è apparsa ugualmente tranquilla, disinvolta, perfettamente a suo agio («Paese sera», 17 giugno 1963).

Mirandolina. —...Il Conte e il Marchese, frattanto che con quelle si vanno trattenendo, mi lascieranno in pace; e potrò a mio bell'agio trattar con Cavaliere. (C. Guidoni, «La locandiera»)

Non è un ingegno originale, questo no, ma è uno che sa il conto suo, ed è un lavoratore indefesso. (E. Castelnuovo, «I coniugi Varedo»)

— E voi pure, bel frate, è lodevole lo zelo che vi accende per la santa religione nostra; ma ogni cosa vuol modo e tempo: vi piaccia dunque di aspettare tempo migliore.... (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Dice ch'è appena arrivato e ch'è venuto a far un dovere. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Ogni frutto ha la sua stagione, ma l'estate è una stagione speciale, almeno dalle nostre parti. (P. A. Buttita, «Il volantino»)

Ricardo si affrettò a raccogliere il filo per appiccare il discorso, e da uomo che sa il fatto suo arrivò man mano al tema prediletto del suo ospite. (S. Farina, «Frutti proibiti»)

Io che non sono un passero sono B. Pietro, negoziante di ferro all'ingrosso: un omettino che il fatto suo lo sa; trovatemi un altro che in quattro e quattr'otto sia siato buono a guadagnare tutti in una volta cinque milioni!. (M. Puccini, «Scoperta del tempo»)

Andò diritto come chi sa il fatto suo ad una pila di carte. (F. Sacchi, «La primadonna»)

Dice il proverbio: Sogni tu follie d'amore? Sogna pecore il pastore!. (E. Pea, «Il forestiero»)

— Infine, t'ho già detto che non voglio arrabbiarmi. Dirai tutto alla sua ora. (M. Puccini, «Ebrei»)

«Ma questi sono problemi di coscienza, e a ognuno la sua» sbottò deciso Russo. (G. Arpino, «Un delitto d'onore»)

Un atteggiamento di stretta neutralità che ormai ha fatte il suo tempo... («Giorni», 30 dicembre 1973).

È un metodo di ringiovanimento, migliore, pare, delle glandole interstiziali, che han già fatto il loro tempo. (R. Bacchelli, «La città degli amanti»)

Ogni uccello fa festa al suo nido. E tu, sebbene sia un uccellaccio un po' girellone e vagabondo, pure al vedere t'è piaciuto fare come la rondine, che alla fina torna a covare sotto lo stesso tetto. (G. Giusti, «Epistolario»)

— Tu sei un ragazzo, e non lo sai?.. Vedrai cos'è quando non potrai dormire nel tuo letto... «A ogni uccello, suo nido e bello». (G. Verga, «I Malavoglia»)

— Qui c'è chi lavora e ci tira sotto che sarebbe poi la formica, capisci? E c'è chi fa la bella vita e canta e poi pretenderebbe che chi ha lavorato gli desse da mangiare nell'inverno. E sarebbe la cicala. (S. Magi Bonfanti, «Speranza»)

Con queste ricchezze Menico e la Gaspera facevano da un pezzo vita scelta: Menico al bosco nun ci andava più mai; rimpulizzì la casa, comperò della terra, tiense cavallo e calessino e se la passava da signore. (G. Nerucci, «Sessanta novelle popolari montalesi»)