essere+lì+lì+per

Gigino diceva: «Calma e pazienza. Non dobbiamo essere come la gatta che fece, per la fretta, i gattini ciechi». (G. Marotta, «Le milanesi»)

— Messere, non dico che siate un peccatoraccio... ma ecco, non credo nemmeno, a dirla qui tra noi, che vo' siate uno stinco di santo. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

«Lei ti vendeva il corpo, tu pretendevi anche l'anima. Lo capisci che per una ragazzina non ci può essere niente di peggio? Fosse stata anche uno stinco di santa, per forza le avrebbe venuta la voglia di metterti le corna». (D. Buzzati, «Un amore»)

...se avevano peccato i Santi, tanto più dovevano peccare, e reiteratamente, anche Fuzzo, che non era certo, tra gli uomini, uno stinco di santo. (G. Parise, «Il fidanzamento»)

A Roma dicono che una ragazza è di naso per dire che è come la carne non tanto fresca, quando ha un odore che non convince. Di naso: cioè sotto sotto interessata e capace per interesse di mettere da parte gli scrupoli. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Irene, per esempio, la fioraia... chi l'avrebbe detto che fosse, appunto, di naso? Eppure è così e io ci ho le prove e questo lo dico per dire che le apparenze ingannano. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Ci sembrava una creaturina fatta di fiato, da trattare con riguardo come un oggetto che si possa rompere per imperizia. (V. Pratolini, «Il quartiere»)

Andando per la strada, poteva... abbattersi... a una brigata di ragazzacci che, fingendo d'essere alle mani tra loro, gl'inzaccherassero la barba di fango. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Ma come andai a esaminare quello stesso pomeriggio la macchina per vedere se era a punto, scoprii che avevo dimenticato a Roma la carta da servizio. (A. Moravia, «L'amore coniugale»)

Saverio. — Mi dispiace per te, ma proprio non sei tagliato per far la spia. (A. Moravia, «La mascherata»)

«Forse per il pubblico, non per noi, siamo tutti sulla stessa barca...». (E.Biagi, «Disonora il padre»)

Venite al bar! Vi posso offrire cento americani, non uno! Sono di manica larga, di bocca buona non guardano tanto per il sottile. (M. Prisco, «La dama di piazza»)

...quando l'occupazione si estese all'intero territorio, i militari bonaccioni non guardavano per il sottile, si dimostrarono di bocca buona. (A. Drago, «Il fidanzato»)

...benché sembrava che tutto andasse per il meglio per Hitler e Mussolini, Carlone fece un brindisi augurale:

— A quest'ora non saremmo qui a parlarne, se fosse grisou — disse Carmelo per farsi coraggio. — In genere, quando avviene, nessuno sente mai il colpo. Quando arriva quello, sei bell'e ito!. (S. Micheli, «Attesa di luce»)

— Resterai sola anche te, allora, e anche per te la gioventù se ne sarà bell'e ita. (B. Cicognani, «La Velia»)

Suggellata che l'ebbe, stette un pezzo tra 'l sì e 'l no dal mandare per frate Marco, o dall'andare essa stessa a portargliela. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Rimasi tra il sì e il no parecchi giorni e alla fine fui scemo e mi lasciai commuovere. (M. Cartasegna, «Un fiume per confine»)

...volli aprir bottega una terza volta. Ormai di soldi ne rimanevano pochi e con due figli e un terzo per via, non c'era da sperar molto. (A. Moravia, «Racconti romani»)

Avevo un'idea: chiamo io Simonetta, le parlo come se niente fosse, e, dopo, siamo in una botte di ferro. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

Mia madre gli versa un grappino o il caffè, ormai sono diventati amici suoi, le raccontano i loro guai e sospirano: «Beata lei, signora, che apparentemente ha l'acqua alla gola ma che per la sostanza è in una botte di ferro. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

La stessa signora Clara, benché fosse stanca, espresse il desiderio che si tirasse innanzi fino a Sant'Agnese. — Ormai siamo in ballo, — ella disse. — A Sant'Agnese riposeremo. (E.Castelnuovo, «I Moncalvo»)

Sarei solo in ballo; mi buscherei anche dell'inquieto, dell'imbroglione, dell'accattabrighe.... (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

«...Sia buona e mi dica iutta la verità, perché quando sono in ballo i minorenni, non scherziamo». (G.Scerbanenco, «Lolite si muove»)

Ma anche il peccato di Filippo, e soprattutto l'insistenza nel peccato, quindici anni e più, con una donna maritata, con tre bambini in ballo, era cosa grave. (B.Tecchi, «Gli onesti»)

...cavaliere, ditemi, quando nella battaglia è in ballo una questione assoluta per voi e voi solo.... (I.Calvino, «Il cavaliere inesistente»)

— Sai come sono — rispose Lucilio. — Non potrei fare a meno di muovermi e di tentar qualche cosa, se anche si trattasse di gente sconosciuta. Figurati poi ora che è in ballo la tua famiglia, la nostra povera vecchia!. (I.Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Anna. — Beato te!

Sarà il cimitero dei frati. Casa e bottega, come si dice. (A. Panzini, «La sventurata Irminda!»)

Io l'ho per un segno di putrefazione, molto più che dal maturo al mezzo siamo a uscio e bottega. (G. Giusti, «Epistolario»)