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Domani da qui il Governo, che protegge tutti coloro che dell'amor di patria affagottato e tolto in braccio si fecero scudo per tanti anni ai sassi del popolo censore, manderà in Sicilia l'esercito e l'armata per soffocare con la violenza questo palpito di vita nuova che noi giovani vi abbiamo destato!. (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

«C'è tanta gente... che non ci cascherebbe un chicco di panico». L'imparino, per ben ricordare l'accentazione di questa parola, coloro che fanno d'ogni erba un fascio. (F. Fochi, «L'italiano facile»)

...tutti coloro che gli erano contro per un motivo o per l'altro, soffiavano adesso nel fuoco, dicendone roba da chiodi. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Per l'aristocrazia gretta e provincialesca di Borghignano il conte era proprio roba da chiodi. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Provò pena per lei, così come nei riguardi di tutti coloro che per penitenza indossano un cilicio. (P. Spalletti, «Esame di riparazione»)

Non amiamo la demagogia, neanche per fare da contraltare a coloro che gridano agli altri di osservare austerità («Giorni», 5 dicembre 1973).

Golpe. —...non ha uomini in casa,...ricca, agiata, e con pochi pensieri, e credete che la si voglia stare a denti secchi?. (A. Firenzuola, «La Trinuzia»)

E non c'era neppur bisogno di dar l'assalto ai portatori: quelli che, per loro disgrazia, si trovarono in giro, vista la mala parata, posavano volontariamente il carico, e via a gambe. Con tutto ciò, coloro che rimanevano a denti secchi, erano senza paragone i più. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Perché, quando sia entrato nella coscienza pubblica il concetto che la comunità deve occuparsi di coloro che per inabilità fisica non possono lavorare, è facile saltare il fosso che ci separa dalla ragione vera del socialismo...». (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Stefano. — E allora? Ha fatto meglio, Ilde, che ha saltato il fosso?..

Don Marzio. — Chi sono coloro?

—...Ma un bel giorno io avrei distribuito le mie terre a coloro che non hanno niente e... me ne sarei andato a mendicare, libero come una calandra. (F. Flora, «Fine di un mendicante filosofo»)

...e allora Pinocchio, trovandosi libero come un uccello nell'aria, prese a dire così.... (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Cara Unità, voglio rendere noto a te, e ai tuoi lettori, un episodio abbastanza indicativo e del quale sono stato protagonista; esso mette in cattiva luce le condizioni in cui vengono sistematicamente a trovarsi coloro che hanno avuto la sventura di emigrare («L'Unità», 8 settembre 1972).

Questa decisione, se da un lato calmava suo bisogno di mettersi in buona luce presso il Brambilla, dall'altro però lo riempì di uno turbamento straordinario. (A. Moravia, «Cortigiana stanca»)

Certo, per dare vivacità al mio racconto, mi son messo in cattiva luce, perché ella mi disse: Dio mio, com'è cattivo. (G. Piovene, «La vedova allegra»)

Trovata una villa in una spiaggia, si diede mano ai soliti preparativi delle partenze. (A. Moravia. «I racconti»)

Montò in furore e diventò così rosso che se si fossero passati di lì i pompieri avrebbero dato mano alle pompe per spegnerlo. (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

Lorenzo. — Dove cominciate a mettere mano?

...occorre che i partigiani siano fra i primi ad entrare nelle città.., fra i primi a porre mano alla trasformazione della vita e dei rapporti sociali.... (L. Bergonzini, «Un fucile per Saba»)

Comunque, non si potrebbe e dovrebbe tacere che è una vergogna che ad una legge di riassetto dell'attività musicale non si sia posto mano in tanti anni... («L'Unità», 19 marzo 1977).

Lorenzo. — Non lo sapevi che da un momento all'altro dovevano mettere mano? Non eravamo d'accordo che l'appartamento bisognava modificarlo, renderlo moderno?. (E. De Filippo, «Bene mio e core mio»)

...quella mattina, io andavo mettendo mano ora a una cosa, ora a un'altra, per indugiare. (A. Moravia, «La noia»)

Sapeva ella che l'ucciso aveva messo le mani sul loro patrimonio? anche questo sapeva. (A. Moravia, «Gli indifferenti»)

Non che tutto quanto si vedeva sulla mappa appartenesse alla famiglia: a Nord vi erano montagne inospiti nelle quali gl'Ibba non avevano mai voluto metter mano. (G. Tomasi di Lampedusa, «Il mattino di un mezzadro»)

Se coloro che sinora si sfogano a gridare, pigliano gusto anche a metter mano nella roba altrui, siamo fritti!. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

...l'Hotel Excelsior... offriva le placide ombre ospitali anche a coloro che avessero una briga da comporre con due colpi di pistola o necessità di farsi un occhiello nel ventre. (E. De Marchi, «Col fuoco non si scherza»)

«Coloro che sono in prima linea, a rischiare la pelle, si guadagnano il diritto di parlare, no?». (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Corallina. — Una serva amorosa cosa poteva mai fare di più? Or vengano que' signori poeti, a cui pare di non potere avere applauso, se non ci tagliano i panni addosso. (C. Goldoni, «La serva amorosa»)

...le visite si accomiatarono: e rimasero in famiglia a dir molto bene di sé e qualche piccolo male di coloro che erano partiti. Anche in questo, per altro, si adoperavano l'innocenza e la discrezione veneziana, che s'accontenta di tagliare i panni senza radere le carni fino all'osso. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

— A me non importa un fico secco se colui è un maldicente, un vanglorioso o quel che gli piace di essere.

Aveva lasciato San Niccolò perché coloro che gli tenevano gli occhi addosso capissero che non aveva messo radici nell'ambiente che era stato di Betto e di Caco. (V. Pratolini, «Metello»)

Molti di questi termini mettono radici, sviluppano una loro storia italiana... («La nuova questione della lingua»).

...Erano appunto coloro coi quali aveva più di quella ruggine (A. Manzoni, «I promessi sposi»).

Tutt'Italia era in arme: i Francesi parevano i più forti; ed oltre l'amor di patria che mi spingeva a combattere il nemico più pericoloso, avevo una vecchia ruggine co' Francesi (Al. d'Azeglio, «Ettore Fiera/nasca»).

Coloro che il 25 luglio avevano tremato per la salutare ondata antifascista del popolo, a poco a poco rialzarono la schiena, ripresero a fare la voce grossa. (M. Zappi, «Il primo gruppo di Cortecchio»)

Conte. — Nella situazione in cui sono colla sorella, che mi vuol dar da pensare, non ho il capo a segno per parlare con fondamento. (C. Goldoni, «Il raggiratore»)

Copiava i primi cinque minuti col cervello a segno, poi si divagava. (B. Cicognani, «La Velia»)

«Poveretti... Poveretti!..» rispose l'altro, agitando la mano dinanzi alla fronte, come a dire che coloro non ci avevano più la testa a segno. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Il solo Lucilio aveva la testa a segno in quel parapiglia. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Non ci vuol molto a capire che non à la testa a segno. (B. Cicognani, «L'uomo nudo»)