annunzio

Lalla voleva vivere, voleva primeggiare nel bel mondo, e però s'era consolata all'annunzio della partenza che mentre l'avrebbe portata in mezzo alla gente, le dava il bandolo per sciogliere quella matassa, fra Sandro e lei, anche troppo imbrogliata. (G.Rovetta, «Mater dolorosa»)

Con lui siamo tutti sicuri di arrivare al bersaglio. (G. D'Annunzio, «Prose di ricerca»)

— Io posso parlare quanto mi pare di cose mie a Meremuci, senza che per questo tu debba metter bocca. (A. Moravia, «Gli indifferenti»)

— Tu stai zitta, — la interruppe brusco il marito. — Le donne in queste cose non devono metterci bocca. (C. Cassola, «Il taglio del bosco»)

— Ma chi sei tu? Ma che vuoi tu qui? — gridò Diego senza più freno. — Tu non hai il diritto di metter bocca in queste cose. (G. D'Annunzio, «Trionfo della morte»)

Non aveva detto altro. Dalla porta si era raccomandato di non perdere i giornali: di farli riavere prima di partire, caso mai, come pensava, Marco fosse andato a Milano. (O. Vergani, «Udienza a porte chiuse»)

Non fuma o quasi; e, caso mai, solo sigarette leggere. (T. Antongini, «Vita segreta di Gabriele D'Annunzio»)

Matilde. — Che altro gli vuoi dire?

Non certo che la sua presenza servisse a mitigare l'ira di mia madre; sarebbe stato il contrario, caso mai. (M. Soldati, «La busta arancione»)

Parlo come chi, avendo paura nel buio crede di poter tenere a ciancia le tenebre e le larve. (G. D'Annunzio, «Notturno»)

Aveva rovinate le terre, tagliato gli alberi, venduto il bestiame, così, alla cieca, alla prima occasione, al primo offerente. (G. D'Annunzio, «Trionfo della morte»)

Aveva gran voglia di condurli a parlare del testamento, ma non sapeva in qual modo, e vi girava intorno alla cieca. (G. da Verona, «La vita comincia domani»)

Luca. — Sicché in tutto quel che facciamo sarebbe sempre un po' andare alla cieca, con qualcuno accanto che s'incarica, sempre di cambiarci le carte in tavola. (D. Fabbri, «La libreria del sole»)

— Come state? — domandai,

Basta una cosa da nulla per fargli perdere l'appetito. (T. Antongini, «Vita segreta di Gabriele D'Annunzio»)

Cecilia. — Cosa fa lei qui?

Tre giorni dopo Pierino usciva di camera. C'era stato un leggero risentimento bronchiale: cosa da poco. (B. Cicognani, «Villa Beatrice»)

Egli vinse l'orribile fiacchezza e si mise a correre per raggiungerla, col cuore alla gola. (G. D'Annunzio, «Il fuoco»)

Aspettai con cuore in gola la macchina verde. (C. Pavese, «Tra donne sole»)

Non poteva impedire quei viaggi, ma ci vedeva partire col cuore in gola. (P. Chiara, «Con la faccia per terra»)

Gradeniga. — Ah finalmente! Io mi mangiavo il cuore, e tu non venivi, non venivi.... (G. D'Annunzio, «Tutto il teatro»)

Lorenzo Gaddi. — Non temete. In alto il cuore!. (G. D'Annunzio, «Tutto il teatro»)

Di nuovo, il cuore le salì in gola, prima ancora di poter dire a se stessa la ragione. (V. Pratolini, «Metello»)

— Chi era? Chi era quell'altro? — domandò Massimo, mentre il cuore gli saltava in gola per l'eccitazione. (G. Rodari, «W la Saponia!»)

Da lontano... vidi Irene sotto un lampione e mi saltò il cuore in gola scorgendole al braccio la borsetta. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Amoreggiava con le ragazze, alle quali saltava il cuore... ché, a parte tutto, era un bel giovane. (S. Strati, «Peppantoni»)

Mortella. —...E il cuore ti batte in gola, Rondinina. (G. D'Annunzio, «Il ferro»)

Al primo annunzio della trista novità il Frascolini era rimasto come fulminato, ma poi, a poco a poco rinvenne, si acquietò e ne sentì come un senso di sollievo... non avrebbe più sofferto quella gelosia e quella brama acuta, pungente, che lo straziava, che gli metteva il diavolo addosso. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Pareva invece che la sicurezza e la fiducia di Mostallino le avessero messo il diavolo addosso. (A. Moravia, «L'amante infelice»)

La Nena... cominciava... a sperare che il filodrammatico avesse del tenero per lei: cosa che le dava una grande smania, e le metteva il diavolo addosso, perché quel giovanotto le era sempre piaciuto, e piaciuto assai. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

«M'immagino che non sappia che Rodrigo è mio nipote», «Se lo sa! Anzi questo è quel che gli mette più il diavolo addosso». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Era assuefatto a pensare e rivolgere lungo tempo nella mente un lavoro, aspettando che venisse l'ora, e appena venuta, a scrivere d'impeto... tornando mille volte in un giorno a fare e disfare con un'impazienza. (G. Giusti, «Epistolario»)

Le singole officine hanno un capo che, a sua volta, si considera libero signore; libero di fare e disfare a suo talento. (G. D'Annunzio, «Prose di ricerca, di lotta, di comando»)

L'affronto che gli viene «dalla sua carne», ha sconvolto il carbonaio, «Io l'ho fatto e io lo disfò!» dice a se stesso. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

I due Gratici sono l'uno di fronte all'altro, e prima di venire al ferro, si guardano ardentemente. (G. D'Annunzio, «Sogno di un tramonto d'autunno»)

Poiché si era venuto ai ferri corti voleva amici fidati, discreti... che non gli lasciassero fare una cattiva figura. (E. De Marchi, «Col fuoco non si scherza»)

...Elisa viene ai ferri corti col suo cuore, e il caminetto, in camera della Signora, arde ininterrottamente. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Io dubitando forte mi rizzai,...mi parve vedere non so che bianco agitarsi a fior d'acqua.... (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Nel cielo di ottobre, quasi a fior delle acque, la luna piena pendeva. (G. D'Annunzio, «Le novelle della Pescara»)

I Colonnese e gli Orsini lavoravano alla gagliarda. (G. D'Annunzio, «Per una più grande Italia»)

Per beneficare la città tu metti a governo i fiumi. (G. D'Annunzio, «Tragedie, sogni e misteri»)

Perché ella voleva partire? Perché ella voleva spezzare l'incanto?. (G. D'Annunzio, «Parabole e novelle»)

Lino. — Tu hai quasi ragione di non credere alla mia delicatezza dal momento che ho rotto l'incanto. Oggi la tua musica mi ha dato tanta gioia.... (D. Fabbri, «Orbite»)

Lo sapevamo, ma erano proprio le montagne russe. Fosse e montagnole, buche e gobbe, non si sapeva che coltivare, con quel terreno. Aldo per togliere l'incanto disse: — Che volete fare, anche l'Italia è cosi, pianura e monti, terra strana. (A. Cervi, «I miei sette figli»)

Il fango scendeva all'imo, l'anima facevasi monda. (G. D'Annunzio, «Il piacere»)

Giana. — Tuo fratello non vede che per gli occhi di lei. (G. D'Annunzio, «Il ferro»)

Erano tanto amici prima! Mia moglie si può dire non vedeva che per gli occhi di Rovani..!. (T. Varni, «Memorie di Eugenio Bravetti»)