потому+что

Né quel buon vecchio di Geri le volle questa volta disdire, avendo caro anch'egli di veder quella cerimonia. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Ma qui c'entra il diavolo: tutti quei lavori, Natale li aveva perduti perché, a quanto pareva, ad un certo punto ne aveva fatta qualcuna grossa assai, come dire sgraffignare, imbrogliare, rubare. (A. Moravia, «Racconti romani»)

— No, Don Favonio, non vorrei mai essere tua sposa, perché in un giorno sei capace di mandarmi in fumo tutta la dote. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

Lui, però, non si scompose, perché aveva una faccia di bronzo numero uno, e rispose alzando le spalle: «Che c'entra... Roma non è stata fatta in un giorno». (A. Moravia, «Racconti romani»)

— Ma sicuro, le verità sopra tutto: quelle buone per gli ingenui ed i poveri di spirito; le altre se le porta via la faccia di bronzo di chi la sa dare ad intendere. (T. Lori, «Bufere sull'Arno»)

Ormai era Poldino a condurre la carovana e io venivo per ultimo, anche perché ci ho il fiato corto e loro adesso andavano di volata. (A. Moravia, «Racconti romani»)

Il regista Ive Masotiche oltre tutto scimmiotta il primo Richard Lester. Ha il fiato corto («L'Unità», 2 agosto 1970).

Sono un po' giù e sto a pensare se qualcuno da fuori la apre e entra nella mia casa? Sono sola e ho paura. (G. Soavi, «Fantabulous»)

Fosse la botta e la ferita, fosse che quanto gli era successo gli capitava in un momento di depressione, sta di fatto che il commissario Solmi era davvero giù. (M. Felisatti-F. Pittoru, «La morte con le ali bianche»)

Questo permesso lui me lo diede per disperazione perché ero indietro quattro anni ormai. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Come mai, diceva la gente, passa tanto tempo là in cima... invece di giocare con suo fratello? La spiegazione venne quando la madre si lasciò strappare di bocca che Angela era «un po' indietro». (G. B. Di Rossi, «L'addolorata»)

Cosimo Cosi pensò filosoficamente che nella vita c'è sempre qualcuno che rimane in piedi, perché un altro stia seduto comodo. E guai a dirgli: Fatti un po' in là, che debbo starci anch'io. (U. Morucchio, «Vita, morte e miracoli di Cosimo Cosi»)

La madre di Peppantoni si serrò in casa e per più di una settimana non ebbe il coraggio di mettere il naso fuori; ma in fondo era contenta, in quanto le venne da sperare che il figlio, dopo una simile lezione, forse avrebbe cambiato metro. (S. Strati, «Peppantoni»)

Il mio ideale è scrivere per il teatro. Perché non posso farlo?.. Perché c'è sempre di mezzo il denaro. (A. Moravia, «Il disprezzo»)

— Ci mancherebbe altro che appovaste! Ma mi pare che sia sufficiente? C'è di mezzo il nostro nome, la nostra famiglia... Agire bisogna!. (E. Castelnuovo, «I Moncalvo»)

«Si ricordano di me solamente quando c'è di mezzo un morto». (O. Vergani, «Udienza a porte chiuse»)

Tutti e due... insistono perché li vada a trovare: rispondo sempre di sì, che ci andrò, ma non è il caso: hanno il loro mondo, la loro compagnia e io non c'entro niente lì in mezzo. (U. Simonetta, «Tirar mattina»)

Mio padre invece non era marinaio; lui faceva il mestiere di Michelaccio, e se si comportava a quel modo con la sposina, era perché non aveva... nessuna coscienza, ecc., ecc.. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

— Oh s'intende che chi vuol far soltanto la vita di Michelaccio non ha diritto di lagnarsi se il paese lo lascia da parte.... (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Lui ricco, lui giovine, lui rispettato, lui corteggiato... Potrebbe far l'arte di Michellaccio; no, signore, vuol fare il mestiere di molestar le femmine. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

— E così rieccoci a far l'arte, sì, ma quella di michelaccio: mangiare, bere e andare a spasso; peccato che per il mangiare ci sia da star poco allegri! — sospirò Betto, dandosi una stretta alla cintura. (G. Baldrini, «Betto l'ardimentoso»)

è fisicamente infelice, ma anche di dentro si sente a pezzi, perché la lasciano morire come un cane.... (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Ora Ezio s'era dato tutto agli studi seri, voleva prendere la sua laurea, non perché aveva bisogno di attaccare un manico al suo nome, ma perché non si dicesse da nessuno ch'egli non aveva saputo fare quel che cento imbecilli sanno fare. (E. De Marchi, «Col fuoco non si scherza»)

— Quella donna ci darà da fare; vedrai che quella donna ci darà da fare... Perché tu, ho bell'e visto, non userai la mano forte. (M. Puccini, «Ebrei»)

Per capire il carattere di Adele, voglio soltanto raccontare quel che avvenne la prima notte di nozze: come si dice, dal mattino si giudica il buon giorno. (A. Moravia, «Racconti romani»)

«Oh, signor marchese! Troppo onore!.. Si figuri! Il suo nome...»

—...Aggiungo che i repubblicani di Macerata appunto perché sono «quattro noci in un sacco» si asterranno o voteranno scheda bianca.... (V. Brocchi, «I tempi del grande amore»)

— Vi prometto che anderò a scuola, studierò e mi farò onore. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Il prete... chiamò la Simona, ordinandole che facesse la cena più abbondante, ed ammazzasse di più quattro piccioni da fare arrosto, ché voleva farsi onore coi nuovi arrivati. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Era sempre pieno di soldi, perché aveva un garage ben avviato. (A. Moravia, «Racconti romani»)

«E qui a Milano noi abbiamo capito che tu vedevi nostra sorella anche la notte, e abbiamo portato pazienza perché eri un uomo di parola e l'avresti sposata presto, come continuavi a dire». (G. Scerbanenco, «La figlia del giudice»)

— Ma non è finita, Don Matteo, voi non state ai patti. (F. Jovine, «Signora Ava»)

Si servono di voi e poi vi buttano via, perché non stanno mai a patti e sono amici solo del loro capitale. (A. Cervi, «I miei sette figli»)

Baldovino. — Ah, ma lo dissi, glielo feci bene osservare avanti, a tuo cugino il marchese! — Io sto ai patti. (L. Pirandello, «Il piacere dell'onestà»)