которую

Ci sembrava una creaturina fatta di fiato, da trattare con riguardo come un oggetto che si possa rompere per imperizia. (V. Pratolini, «Il quartiere»)

Ercole. — Patre Atlante, Giove mi manda, e vuole che io ti saluti da sua parte, e in caso che tu fossi stracco di cotesto peso, che io me lo addossi per qualche ora... tanto che tu pigli fiato e ti riposi un poco. (G. Leopardi, «Operette morali»)

Si concluse di star lì un poco a prender fiato; e, siccome era l'ora del desinare, «Signori,» disse il sarto: «devono onorare la mia povera tavola alla buona: ci sarà un piatto di buon viso». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Lucio. — Lascia che prenda fiato. Son sei rampe di scale e le ultime piuttosto ripide. (D. Fabbri, «Orbite»)

Ministro esteri. — Ci basterebbe la comunicazione. Essa ci permetterebbe di tirare il fiato in attesa di una soluzione. (C. Terron, «Avevo più stima dell'idrogeno»)

In una minuscola agendina del Corpo d'Armata alpino che ancora conservo, trovo scritto alla data del 2 gennaio: «Si incomincia a tirare il fiato». (E. Corradi, «La ritirata di Russia»)

S'eran lasciati giovani, nel fiore della vita, e stavano per rivederci, non vecchi, ma al volgere di quella seconda età che può dirsi il settembre della vita. (E. De Marchi, «Col fuoco non si scherza»)

Giuliano. — Ma... questa vostra vita mi umilia... mi annichilisce...

Papa Benedetto IX... mandò in Toscana un suo cortigiano a vedere che uomo fusse Giotto e quali fussero l'opere sue... Il quale cortigiano... venne a Firenze, e andato una mattina in bottega di Giotto.., gli espose la mente del papa, e... gli chiese un poco di disegno... Giotto... prese un foglio, ed in quello, con un pennello tinto di rosso, fermato il braccio al fianco per farne compasso, e girato a mano, fece un tondo sì pari di sesto e di profilo che fu a vederlo una maraviglia. Ciò fatto, ghignando disse al cortigiano:

Carico di famiglia! Santo che gli faceva mangiare i gomiti sin d'allora; Speranza che cominciava a voler marito. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

«Voi avete una buona nuova da darmi, a me la fate tanto sospirare?»

Ma la pellagra, volgarmente detta il mal di miseria... la segnò fra le sue vittime.... (G. Rovetta, «Quintino e Marco»)

Il nestore aveva quarantasei anni, due gran dame che se lo disputavano, ed un'amante per la quale gettava il denaro a due mani. (G. Verga, «Eros»)

Usciva per procurarsi cinquanta lire con un lavoro che gli davano a fare di seconda mano. (G. Verga, «Il marito di Elena»)

Forse il ballo lo descriveva di seconda mano, per udita di suo padre. (C. Dossi, «Rovaniana»)

Alcuni lessicografi... per la difficoltà di uniformare le citazioni attinte da diverse edizioni (e magari di seconda e di terza mano)... si accontentano di citare soltanto il nome dell'autore. (B. Migliorini, «Che cos'è un vocabolario»)

Quando mai l'ho capito del tutto chiaramente? Molto, molto più tardi; ma lì, proprio da quel punto, nasce il nodo ultimo da sciogliere. (M. Bontempelli, «L'amante fedele»)

Discorriamo così fino a notte alta, e beviamo del tè nero e amaro. (N. Ginzburg, «Le piccole virtù»)

— Vede, il tasso abita, per il solito, nel fitto bosco, in certe buche difficilissime a trovarsi e non ne esce che a notte alta. (F. Paolieri, «Novelle selvagge»)

Il quadro non mi piace. La Madonna non è Madonna, e se metti a San Giuseppe un cappello alla trasteverina, eccotelo un brigante nato e sputato. (G. Giusti, «Epistolario»)

Era un laido e piccolo episodio della sua guerra, ma bisognava passar oltre. (G. da Verona, «La vita comincia domani»)

Reclamò il silenzio e l'attenzione degli amici per raccontare la storia di un brillante pesce d'aprile, ideato ai danni di Tassinari. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Sentivo di perdere piede. Era adesso la vita prima del matrimonio che mi pareva la salvezza. (G. Piovene, «Le furie»)

Si sa come vanno queste faccende: si comincia col perdere piede; dopo la prima sciocchezza se ne fa un'altra e poi un'altra ancora. (A. Moravia, «Racconti romani»)

...Un soccorso che non era quello di Pisa.... (C. Arrighi, «Un cospiratore mancato»)

Per fortuna la signorina di Leira, che Isabella s'era affezionata coi regalucci, aveva preso a difenderla a spada tratta. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Questa Gambrina Kappatré,...capace... persino di cavare sangue da una rapa, impresa tentata vanamente, per secoli, da maghi e filosofi arabi e persiani. (G. Arpino, «Il ragazzo che non voleva imparare»)

Me la svignai dalla comitiva approfittando dei parenti che facevano confusione. (G. Parise, «Il prete bello»)