как+говорится

Io me l'ero cavata, nessuno era venuto a cercarmi. (G. Parise, «Il prete bello»)

Sono diventata molto più pratica del lavoro di casa e me la cavo con molto minor fatica e minor tempo. (M. Sereni, «I giorni della nostra vita»)

Alfonso, per cavarsela, con tutta sincerità gli spiegò le sue condizioni finanziarie. (I. Svevo, «Una vita»)

Anche nelle lingue moderne me la cavavo, come si suol dire, abbastanza. (E. Vittorini, «Il garofano rosso»)

La ferita di Antonelli era leggera; la guardia urbana, aveva detto il flebotomo, se la sarebbe cavata in pochi giorni. (F. Jovine, «Signora Ava»)

Ma ora che si era messo a corteggiargli la figlia, ehm!.. Certo liscia non se la sarebbe potuta cavare. (S. Strati, «Peppantoni»)

Quanto al sospettare che l'ottimo Padre l'avesse condotta, come si dice, in cerca di viole, la Contessa ne era lontana le cento miglia. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

«...il fatto è, signor Brusa, che mi trovavo all'infermeria per una infezioncella dovuta... perdoni l'indecenza... a un callo mal tagliato».

Ma per dar, come si dice, un colpo al cerchio e uno alla botte e render efficaci i consigli con un po' di spavento, si pensò anche a trovar la maniera di metter le mani addosso a qualche sedizioso. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Figurarsi se il destino, il suo così lieto e favorevole destino, poteva lasciarsi scappar una occasione come quella, un'occasione che gli avrebbe permesso di darle quel che si dice il colpo alla nuca!. (G. Testori, «Il Brianza e altri racconti»)

Non so perché, ma anch'io l'avevo sulle corna... quella visita a cui si dava tanta importanza. (A. Palazzeschi, «Stampe dell' 800»)

Il signore principiò allora, come si dice, ad averlo proprio sulle corna. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

...io, Torello, l'avevo sulle corna per un altro motivo: perché diceva e faceva sempre la cosa sbagliata. (A. Moravia, «Racconti romani»)

Ma quella follia aveva preso Maria tutto ad un tratto? Quale frenesia le aveva impedito di continuare a tacere, di continuare a «portare la sua croce» come si dice in paese?... (A. De Jaco, «Una storia di emigranti»)

«Dovrei buttarti fuori e basta. Ma parla, sentiamo l'altra campana». (G. Marotta, «Le milanesi»)

Eugenio. — Sono troppo sfortunato, non giuoco più.

Sposato e sistemato, si era rinchiuso nella casa della moglie, appendendo — come si dice — il cappello. (P. Chiara, «La spartizione»)

Durante il resto del ballo andò sempre lavorando colla mente per trovar modo di salvar, come suol dirsi, la carpa e i cavoli. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

«Bisogna salvare capra e cavoli» pensò ancora Sebastiano. «Non è facile; non fu mai facile. E del resto ho ben poco tempo». (A. Moravia, «La mascherata»)

La chiesa per altro era accorta: non erano leggi sue quelle che condannavano al fuoco gli eretici; erano leggi degli imperatori di Germania..; e queste leggi furono accettate come diritto comune: per forma che la chiesa ne usciva a bene, e levava come suol dirsi, la carne dalla pentola bollente, con la zampa degli altri. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Bata. — Caro collega, non temiate che io voglia come suol dirsi, falciarvi l'erba sotto i piedi. (U. Betti, «Corruzione al Palazzo di Giustizia»)

Ora perché l'avvocato desse i quattrini a fondo perduto a quel modo, bisognava che avesse preso, come si dice, una cotta da perder la testa. (B. Cicognani, «La Velia»)

Sebbene fossimo tutti sotto i trent'anni, nessuno di noi pesava meno di ottanta, novanta chili: tutti buone forchette, come si dice. (A. Moravia, «Racconti romani»)

I suoi governi, le sue Camere hanno come s'usa dire volgarmente, cambiata frasca ma non cambiato vino. (M. d'Azeglio, «Scritti e discorsi politici»)

Michele mi rovesciava, come si dice, la frittata sotto il naso... e li chiamava tutti quanti, senza eccezione, banditi. (A. Moravia, «La ciociara»)

Agnese... era un gran buona donna, e si sarebbe, come si dice, buttata nel fuoco per quell'unica figlia, in cui aveva riposta tutta la sua compiacenza. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Fa' e disfa quanto vuoi ma non pretendere che io ti aiuti. (G. Arpino, «La suora giovane»)

Se fare e disfare è tutto un lavorare, io ho lavorato molto in questi cinquanta giorni di campagna, interrotti da otto o dieci corse a Vicenza. (A. Fogazzaro, «Lettere scelte»)