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...e le sembrava che scagliare Tosca e Silvana l'una contro l'altra fosse il secondo e unico modo che le rimaneva per sgombrare il campo di due rivali. (V. Pratolini, «Le ragazze di Sanfrediano»)

Il dado era tratto definitivamente, ed aveva colpito nel segno; i primi passi facevano intravedere con sicurezza un cammino non comune. (R. de Rensis, «Il cantore del popolo»)

Ormai il dado era tratto e al Barrella sembrava di poter ormai realizzare il suo sogno. (S. Pagani, «Il teatro milanese»)

Avvezzo alle fatiche e agli stenti gli pareva, col posto in miniera, di aver raggiunto tutto ciò che poteva sognare. Per questo ci dava dentro da bufalo. (S. Micheli, «Attesa di luce»)

Delle tabaccaie però non pare che nessuno non ne avesse voluto sapere e Salvatore si era ripetuto ciò che gli avevano insegnato da ragazzo: donna negoziante né moglie né amante. (P. A. Buttita, «Il volantino»)

Quando lo conobbi sembrava avesse perduto il dono della parola. (R. Marchi, «Storia di Calibano»)

La Santina... continuò a promettere per Battista, che s'induriva sotto le carezze della tenerezza, fino a perdere l'uso della favella. (E. De Marchi, «Grandi romanzi»)

...era una ragazza seria, comprensiva, riservata che doveva avere fatto anche lei le sue esperienze e queste esperienze non sembrava che fossero state allegre.... (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

—...Sapete... che componeva con il violino sulle ginocchia e la chitarra appesa al collo? Quando l'estro lo prendeva, buttava la chitarra dietro le spalle e afferrava il violino con un movimento così rapido che talvolta si sarebbe detto suonasse i due strumenti con una sola mano. (N. Salvaneschi, «Un violino, 23 donne e il diavolo»)

—...Di queste galline... una la daremo a te, a condizione, s'intende bene, che tu faccia finta di dormire e non ti venga mai l'estro di abbaiare. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

...mi pareva d'aver già dato fondo a tutti gli argomenti possibili.... (N. Ginzburg, «Le piccole virtù»)

Il custode se lo trovò... a tavola e lo servi... dando fondo alle scorte di una settimana. (P. Chiara, «Il Balordo»)

«Credo che abbiamo dato fondo a tutti gli argomenti, pro e contro. (M. Soldati, «Il vero Silvestri»)

«Voglio che casa Roccaverdina rifiorisca. Tuo zio è uno scioperato. Ha già dato fondo a tutto il suo patrimonio; e suo figlio è più matto di lui. (L. Capuana, «Il marchese di Roccaverdina»)

Ma io stessa, non provavo l'oscuro, l'inesplicabile impulso di giustificarmi? Giustificarmi: non futilmente per un mio violato ritegno; al contrario, far certo mio fratello che avevo dato fondo, e senza frutto, alla mia libertà o licenza.... (T. Landolfi, «Un amore del nostro tempo»)

Lo sportellone di legno e di ferro resisteva, sembrava che dieci cento braccia lo trattenessero dall'interno, che i prigionieri facessero forza per impedir che si aprisse. (C. Malaparte, «Kaputt»)

Al ritorno, sarei venuto costà a riabbracciarvi tutti, ma Gino mi condusse seco, e i miei progetti se n'andarono in fumo. (G. Giusti, «Epistolario»)

Se ne tornò indietro solo, un po' triste, mentre gli pareva che qualcosa di quella lor fratellanza fosse andata in fumo.... (G. da Verona, «La vita, comincia domani»)

Lo so... il matrimonio era andato in fumo.... (G. Testori, «Il Brianza e altri racconti»)

«...E tutta l'opera mia è andata in fumo. Male, perché non sono riuscito allo scopo... volevo maritar bene mia figliuola». (L. Pirandello, «1 vecchi e i giovani»)

Qualche volta, prima che la testa mi andasse in fumo, uscivo dalle case confortevoli e andavo a far due passi per il giardino o nella strada. (G. Soavi, «Fantabulous»)

...il carro carico di pietre si era interrato al passo del cancello e il cavallo non ce la faceva più. (A. Moravia, «Racconti romani»)

— Ho un appuntamento, — cercò di difendersi Livio. — Non ho tempo.

Fu preso da un'ira irrefrenabile e si mise a dar pugni nel muro. — Io non ce la faccio più, io mi ammazzo! — urlò. (C. Cassola, «Il taglio del bosco»)

Ad ogni modo a ottobre avrei senz'altro potuto farcela: sono, secondo lei, un ragazzo svogliato ma intelligente. (P. Spalletti, «Esame di riparazione»)

Ancora un paio d'estati, e voglio vedere chi ce la fa contro di me: si presentasse pure un campione internazionale!. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

I loro volti apparivano contratti nella tenue luce di ottobre.

Don Abbondio, pregato da lui di fissare il prezzo, si fece avanti; e dopo un po' di ceremonie e di scuse, e che non era sua farina, e che non potrebbe altro che andare a tastoni... proferì, a parer suo, uno sproposito. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Esclamò il Re, al sentire quella risposta: — Gallantuomo, questa non è farina del tuo sacco. Tu sei stato a consiglio dalla Regina. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

— È farina del tuo sacco, questa storia?

Cortis non pareva niente affatto curioso di sapere che grillo fosse saltato a sua madre.... (A. Fogazzaro, «Daniele Cortis»)

Mi pareva che fosse aperta tra me e mia madre... quasi una gara di forza, in cui volevo a ogni costo mostrarle che avevo vinto nella vita. (G. Piovene, «La gazzetta nera»)

«Pensavo ad un fiasco — ci ha confessato — ma alla fine di ogni canzone, veniva giù il teatro»... («L'Unità», 6 ottobre 1962).

Era inserviente presso un gabinetto di lettura e sembrava stesse per far giudizio nel nuovo posto. (I. Svevo, «Una vita»)

Giravano in cerca di fatti osservando con occhi fissi e attenti in cui insieme con quello che vedevano pareva di leggere i ricordi con cui lo raffrontavano per farsene un giudizio. (C. Alvaro, «Gente in Aspramente»)

Mi pareva che Doretta mi sapesse grado anche di quelle notizie così grigie intorno ai miei professori. (A. Baldini, «Beato fra le donne»)

In casa mi pareva di stare in una trappola; fuori, girare per i campi a quella stagione, era come voler mettere sul chivalà anche un bambino.... (M. Cartasegna, «Un fiume per confine»)

Stamane, invece, sembrava che tutto filasse liscio... Poi sono arrivate le ore di punta e con queste il caos di sempre («Paese sera», 15 febbraio 1974).