vocabolario

E si parlava di dieci anni come della cosa la più sicura del mondo. Ma altro è dire e altro è fare, come sempre. (M.Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»)

A colazione è capace di mettersi all'anima un mezzo capretto arrosto e un fiasco di vino. (G.Rigatini e P.Fanfani,«Vocabolario italiano della lingua parlata»)

Furono ricevuti a braccia aperte, e veduti con gran piacere: rammentavano una buona azione. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Il «Vocabolario» dell'Academia accoglie a braccia secondo me fin troppo aperte la nomenclatura scientifica. (G. Pasquali, «Per un tesoro della lingua italiana»)

...è sicuro che baccalà è rimasto vivo a lungo nelle locuzioni gran baccalare o baccala(r) di Salamanca, applicato a «chi vuoi fare il saccente, darsi importanza». (B.Migliorini, «Che cos'è un vocabolario?»)

Come non accorgersi o far vista che gli spogli erano stati fatti, nel corso di tre secoli, disordinatamente, anzi a casaccio. (M. Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un gran vocabolario storico della lingua italiana»)

Giacobelli. — Finirà che ne piglieranno uno a casaccio, uno che abbia il naso più di traverso e le orecchie più grandi. (R. Bracco, «Diritto di vivere»)

Ci aggireremmo dunque in un circolo vizioso, per uscire dal quale non c'è che un modo: spezzarlo, come l'hanno spezzato, al tempo loro, il Littré e il dizionario di Oxford («Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»).

...io sono venuto qui diverse volte per dare un colpo d'occhio ai lavori. (G. Verdi, «Autobiografia dalle lettere»)

Dal balcone, del resto, il colpo d'occhio era magnifico, e il principe l'aveva proprio di fronte. (M. Prisco, «La dama di piazza»)

Il colpo d'occhio de' tedeschi nelle stesse materie non è mai sicuro. (G. Leopardi, «Zibaldone di pensieri»)

— Non rubiamo ai Francesi il loro coup d'œil, e contentiamoci del nostro accorgimento, avvedutezza, perspicacia, ecc. — I mercanti debbono avere un bel colpo d'occhio. (F. Ugolini, «Vocabolario di parole e modi errati»)

...una volta a Costantinopoli si stava diffondendo l'idrofobia; e il sultano, che ne aveva una grandissima paura, si affrettò a comprare tutti i cani della città. A chi gli domandava il perché, rispose che «il cane non morde il padrone». (B. Migliorini, «Che cos'è un vocabolario?»)

Il suo destino era segnato, e la proposta dei vocabolari dialettali fu la buccia su cui sdrucciolò. (M. Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»)

«Sarei de' cani,» «sarei della fortuna,» maniere di dire non osservate dal Vocabolario, ma assai comuni e vogliono dire: «mi troverei a cattivo partito, sarei maltrattato. (O. Marini, «Lamento di Cecco da Varlungo»)

Assai noti i versi del Metastasio: «Come l'araba fenice, Che vi sia ciascun lo dice, Dove sia nessun lo sa». (B. Migliorini, «Vocabolario della lingua italiana»)

Assegnasi all'autore di questa macchina una medaglia... in sulla quale sarà figurata... l'araba fenice di Metastasio. (G. Leopardi, «Operette morali»)

—...noi Pentàgora con le mogli non abbiamo fortuna... Ma tu credesti d'aver trovato l'araba fenice. (L. Pirandello, «L'esclusa»)

Il prof. Mario Luzzati... nel suo libro... racconta la storia di una separazione legale in una cittadina del Sud, che mette in luce tutto un ambiente dominato dal pregiudizio e da una mentalità arcaica («Paese sera», 27 febbraio 1963).

...basti dire che se gli accademici compilatori avessero fatto il miracolo di mettere in luce uno dei loro grossi volumi in meno di tre anni, non avrebbero avuto prima del compiuto triennio quel piccolo aumento di stipendio. (M. Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»)

...Bisognerà rifarsi da capo, sfruttando i materiali forniti dalla Crusca, pur giovandoci delle esperienze che i collaboratori più giovani dell'Ufficio del Vocabolario dell'Accademia, pur usciti da pochi anni dalla Università e costretti a piegare la loro mente a un lavoro nuovo, hanno avuto e hanno occasione di fare. (G. Pasquali, «Per un Tesoro della lingua italiana»)

Usciva per procurarsi cinquanta lire con un lavoro che gli davano a fare di seconda mano. (G. Verga, «Il marito di Elena»)

Forse il ballo lo descriveva di seconda mano, per udita di suo padre. (C. Dossi, «Rovaniana»)

Alcuni lessicografi... per la difficoltà di uniformare le citazioni attinte da diverse edizioni (e magari di seconda e di terza mano)... si accontentano di citare soltanto il nome dell'autore. (B. Migliorini, «Che cos'è un vocabolario»)

Nei limiti della sua esile struttura, «Tentato suicidio» ha dunque sua ben precisa ragion d'essere, morale e espressiva («rFilm 1961»).

Chiamare etimologia solo la fase «oscura» non ha ragion d'essere.... (B. Migliorini, «Che cos'è un vocabolario?»)

E comprese ad un tratto che quelle umiliazioni e quelle ripugnanze delle vite quotidiane gli erano ormai diventate negli ultimi tempi una ragione di vita. (A. Moravia, «Agostino»)

Il disprezzo per gli altri, totale, sicuro, assoluto, era la sua passione e la sua ragione di vivere. (G. Piovene, «Le furie»)

La direzione dell'Ente rimase nelle mani delle successive amministrazioni municipali... atti piuttosto a confondere che a chiarire le cose e avviare su buona strada lavori.... (M. Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»)

Per i linguisti, l'etimologia s'identifica con la storia della parola, per cui si risale dalla fase odierna di un vocabolo alle fasi anteriori, accompagnandolo su su nel tempo fin quanto è possible. (B. Migliorini, «Che cos'è un vocabolario?»)

...La stessa opportunità è apparsa per il latino medievale: davanti a imprese di questa ampiezza e difficoltà non bisogna rinunziare all'uovo d'oggi per la gallina di domani. (M. Barbi, «Crusca, lingua e vocabolari. Per un grande vocabolario storico della lingua italiana»)