aveva

Non aveva qualcuno parlato in classe di «Maciste»? e un altro non aveva detto, «Cefa», che nel gergo del collegio voleva dire «mente a secchio?». (B. Tecchi, «Gli onesti»)

Gerolimino corse persino dal suo deputato a dire che era una vergogna tenere un prefetto che aveva servito l'Austria, che non sapeva parlare italiano, che l'aveva a morte coi patriotti. (A. Panzini, «La pulcella senza pulcellaggio»)

«Come hanno potuto dire che ce l'avevo a morte con la buon'anima di compare Rocco?». (L. Capuana, «Il marchese di Roccaverdina»)

Beccuccio rimase male e cominciò a far parole, e dovetti tirarlo via anche lui. (C. Pavese, «Tra donne sole»)

Dico la verità, ci rimasi male: avere per moglie una donna d'oro come Massimina, essere sposato da appena un mese e già dare gli appuntamenti alle ragazze, di notte. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Vedendoci, lo notai subito, ci rimase male. (A. Moravia, «La ciociara»)

Io ci rimasi male perché fin allora Rosetta non aveva mai lamentato e anzi il suo contegno tranquillo più di una volta mi aveva dato coraggio. (A. Moravia, «La ciociara»)

Così dicendo, e senza levarsi dalla sua posa indolente, mi allungò uno sguardo pigro e impassibile, ma carico di sottintesa malizia: — Ci sei restato male, eh?. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

Ora Ezio s'era dato tutto agli studi seri, voleva prendere la sua laurea, non perché aveva bisogno di attaccare un manico al suo nome, ma perché non si dicesse da nessuno ch'egli non aveva saputo fare quel che cento imbecilli sanno fare. (E. De Marchi, «Col fuoco non si scherza»)

Subito si misero all'opera: e si fece man bassa sui porcellini di Fulgenzio. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Carmaux intanto aveva frugata tutta la casa ed aveva fatto man bassa sulla dispensa. (E. Salgari, «Il corsaro nero»)

Serafino era il consigliere delegato di una di quelle squadracce di bastardi che andavano per i campi a far man bassa, e pur troppo anche nell'orto e nella vigna dell'arciprete. (A. Panzini, «La pulcella senza pulcellaggio»)

Era il momento nostro... di fare man bassa sulle borse delle patronesse rimaste sulle sedie. (G. Parise, «Il prete bello»)

Da parecchi anni... si lasciava spogliare, insieme col fratello maggiore Vincente, da un amministratore ladro, chiamato Jaco Pacia, il quale aveva saputo arruffar così bene la matassa degli affari, che il povero Nini, avendogliene tempo addietro domandato conto, per poco non ne aveva avuto il capogiro. (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Così imbrogliamo di più la matassa, e non riusciamo mai a venire fuori. (V. Brancati, «Il bell'Antonio»)

— E quanto voleva: ha parlato proprio con quello scopo. Quando stavate per scoprire gli altarini, ha avuto paura che venisse a galla la verità e ha ingarbugliato la matassa con le vertigini. (F. Giovannini, «La babelle»)

Quel Corimbo, lui l'aveva conosciuto in auge, e aveva dei buoni numeri, non si poteva negarlo. Era affabile, caritatevole, amante del suo paese. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Al frate non riuscì nuovo il suono di quella voce, e cacciandogli ben gli occhi addosso, tosto lo ebbe riconosciuto. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

Una volta c'era un mercante che doveva partire per un suo viaggio ma aveva paura a lasciar sola a casa la figlia, perché c'era un Re che le aveva messo gli occhi addosso. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

A cena... Camilla non aveva ripetuto velatamente l'accusa quando con un sospiro aveva detto. — Occhio non vede, cuore non dole?. (G. D'Annunzio, «Trionfo della morte»)

Turiddu. — Ma io non ero di quelli che dice il dettato: lontano dagli occhi, lontan dal cuore. (G. Verga, «Cavalleria rusticana»)

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore! Il mondo è fatto così, che ciascuno tira l'acqua al suo mulino. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

...nostro nonno aveva tranquillizzato i suoi seguaci dell'ala destra con la sua ferma dichiarazione di neutralità e, nello stesso tempo, aveva gettato un'ofa ai partigiani degli alleati. (C. de la Mora, «Una donna di Madrid»)

Il portinaio non ci aveva fatto caso, sul conto delle padrone ne aveva sentito dir tante per parte delle donne di servizio, che da quell'orecchio non ci sentiva più. (A. Palazzeschi, «Un signore solo»)

E siccome tu, viceversa, da quell'orecchio non ci hai mai sentito, ecco il motivo per cui, sotto sotto, ce l'ha tanto conto. (G. Bassani, «Dietro la porta»)

«Silvano, io non ti capisco... io ti prendo a pesci in faccia e tu invece di avercela con me, mi resti amico... ma che hai nelle vene? acqua fresca?». (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

— Be' aveva anche un po' il dente avvelenato con Tresso e compagnia. Tresso era stato suo compagno d'università, e più tardi l'aveva trattato a pesci in faccia per questioni di lavoro. E lui voleva prendersi la soddisfazione di mettergli il bastone nelle ruote. (C. Frutterò e F. Lucentini, «La donna della domenica»)

Mino aveva lamentato certi sbandamenti, e temeva per l'unità della sua compagnia, che aveva il morale a pezzi dopo tre giornate di cannoneggiamento. (L. Bergonzini, «Un fucile per Saba»)

La passione lo aveva sopraffatto; si era sentito sicuro di poter guidare un assalto irresistibile, e senza timore alcuno aveva bruciato i ponti dietro di sé. (G. da Verona, «La vita comincia domani»)

Dunque nel febbraio dello scorso anno, rotti i ponti con l'Argentina (liquidai tutto, o quasi) rieccomi finalmente qui, nella città dove naqui. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

Così scomparve Paolino, quasi dissolvendosi e andandosi a perdere nella gran confusione di razze della Francia, con tagliati i ponti di ritorno e nel cuore l'amarezza del suo ingrato paese.... (P. Chiara, «La spartizione»)

Ma con tuo marito, i ponti restano rotti e per sempre. (V. Pratolini, «Lo scialò»)

Aveva la parola pronta e fluida; e studiava con cura le pause e le mosse, come se recitasse. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Vestiva di scuro, era molto abbronzato nel volto, con uno sguardo cupo morbidissimo e cigliuto, e aveva la parola pronta. (M. Prisco, «Gli eredi del vento»)

Uno di quei preti avventurosi che capitavano a confessare... le aveva voluto parlar dell'anima. — Io non ho anima, — aveva risposto. — Non c'era stato da cavarle altro di bocca. (R. Bacchelli, «La città degli amanti»)

Aveva deciso di non andar più a lavare; aveva un po' di soldi da parte, pensava che per lei sola bastava poco. (R. Viganò, «L'Agnese va a morire»)

Ludovico. — Io ti dico ogni mio segreto, io ti metto a parte di tutto che mi riguarda, io ti mostro ogni piega dell'animo mio, e tu, invece, sei così poco espansivo con me. (R. Bracco, «Tragedie dell'anima»)

«...ma non troveresti qualche altra persona più influente di me?»

Dopo due ore di strada Zvan aveva già fatto amicizia e aveva messo a parte il conducente della storia di tutta la famiglia. (S. Magi Bonfanti, «Speranza»)

Ora, evidentemente il Carcerato doveva essere stato messo a parte, da mio padre, di tale alfabeto misterioso, ch'io credevo proprietà di noi due soltanto: mia e di Wilhelm Gerace. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

— La Liliana ch'io sappia non fa mai gran passioni per nessuno: quella prende quello che capita. E ne prende tanti!

Aveva lasciato San Niccolò perché coloro che gli tenevano gli occhi addosso capissero che non aveva messo radici nell'ambiente che era stato di Betto e di Caco. (V. Pratolini, «Metello»)

Molti di questi termini mettono radici, sviluppano una loro storia italiana... («La nuova questione della lingua»).