quali

S'accozzava egli nel priorato con tre altri i quali insieme segretamente... sagramentarono di non render mai le fave loro se non d'accordo. (G. Capponi, «Lettere»)

...I suoi erano specialmente tiritere satiriche nelle quali, dal sindaco all'ultimo spaccalegna e barcaiolo, ognuno era conciato per le feste, senza remissione. (A. Negri, «La cacciatora»)

Ora c'è chi lo concia per le feste, il prete.... (C. Cassola, «La ragazza di Bube»)

«Antonio?» gridò il padre..., «Ora lo aggiusto per le feste!». (V. Brancati, Il bell'Antonio»)

Assai fieramente... scrisse contro il Fanfani Vincenzo Nannucci nella prefazione al... suo «Manuale», dove egli te lo acconcia proprio pel dì delle feste. (G. A. Scartazzini, «Cenni sopra Pietro Fanfani»)

Matilde (piange). — Vedi, Lucia, siam gente rovinata.

Se ho date là a pubblicare quelle strofe, immagini se non vorrei darle a lei, ma ormai sarebbe un fare a quelli la finestra sul tetto, e sebbene io non sono siato mai alle prese, grazie a Dio, coi tipografi, conosco, per sentito dire, l'umor della bestia. (G. Giusti, «Epistolario»)

Ma restavano egualmente delle persone che soffrivano per colpa sua: alle quali, lei e il suo bambino, con la loro sola presenza, minacciavano di fare «la finestra sul tetto». (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Le corruzioni amministrative erano a getto continuo, l'esercito era sobillato dai sovversivi, il governo non sapeva su quali partiti reggersi.... (G. Comisso, «Satire italiane»)

Ma, proprio quando la lotta per la supremazia sulla società feudal-cristiana si delinea fra Chiesa e Impero, entrano in giuoco altri elementi di diverso carattere, i quali profittano del dissidio per farsi strada. (L. Salvatorelli, «Profilo della storia d'Europa»)

Papa Benedetto IX... mandò in Toscana un suo cortigiano a vedere che uomo fusse Giotto e quali fussero l'opere sue... Il quale cortigiano... venne a Firenze, e andato una mattina in bottega di Giotto.., gli espose la mente del papa, e... gli chiese un poco di disegno... Giotto... prese un foglio, ed in quello, con un pennello tinto di rosso, fermato il braccio al fianco per farne compasso, e girato a mano, fece un tondo sì pari di sesto e di profilo che fu a vederlo una maraviglia. Ciò fatto, ghignando disse al cortigiano:

Ecco, come giunta alla derrata, che improvvisamente, un momento all'altro, egli si vedeva messo alla pari con le più grottesche vittime delle antiche beffe narrate dai novellieri suoi antenati, sulle quali s'era altra volta sbellicato dalle risa. (A. Soffici, «Opere»)

Vi sono anche come per giunta sopra la derrata canzoncine. (U. Foscolo, «Epistolario»)

Enrica. — Non si esce più.

Cosa è successo di nuovo, in queste poche settimane, per far cambiare idea al magistrato? Quali ulteriori indagini lo hanno convinto a far marcia indietro, nei confronti di fra' Mario? (L'Unità», 16 ottobre 1968).

Terra. — Quali prevalgano ne' tuoi popoli, i pregi o i difetti?

Egli, forse infra uno anno, rubò e prese tanti legni di Turchi, che egli si trovò non solamente avere riacquistato il suo che in mercanzia avea perduto, ma di gran lunga quello avere raddoppiato. (G. Boccaccio, «Decameron»)

Germano infine era di gran lunga il più giovane della compagnia, essendo appena ventenne. (C. Cassola, «Il taglio del bosco»)

Trovata una villa in una spiaggia, si diede mano ai soliti preparativi delle partenze. (A. Moravia. «I racconti»)

Montò in furore e diventò così rosso che se si fossero passati di lì i pompieri avrebbero dato mano alle pompe per spegnerlo. (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

Lorenzo. — Dove cominciate a mettere mano?

...occorre che i partigiani siano fra i primi ad entrare nelle città.., fra i primi a porre mano alla trasformazione della vita e dei rapporti sociali.... (L. Bergonzini, «Un fucile per Saba»)

Comunque, non si potrebbe e dovrebbe tacere che è una vergogna che ad una legge di riassetto dell'attività musicale non si sia posto mano in tanti anni... («L'Unità», 19 marzo 1977).

Lorenzo. — Non lo sapevi che da un momento all'altro dovevano mettere mano? Non eravamo d'accordo che l'appartamento bisognava modificarlo, renderlo moderno?. (E. De Filippo, «Bene mio e core mio»)

...quella mattina, io andavo mettendo mano ora a una cosa, ora a un'altra, per indugiare. (A. Moravia, «La noia»)

Sapeva ella che l'ucciso aveva messo le mani sul loro patrimonio? anche questo sapeva. (A. Moravia, «Gli indifferenti»)

Non che tutto quanto si vedeva sulla mappa appartenesse alla famiglia: a Nord vi erano montagne inospiti nelle quali gl'Ibba non avevano mai voluto metter mano. (G. Tomasi di Lampedusa, «Il mattino di un mezzadro»)

Se coloro che sinora si sfogano a gridare, pigliano gusto anche a metter mano nella roba altrui, siamo fritti!. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

— Debbo anche chiedergli perdono d'essere stato iersera sul punto di mettergli le mani addosso: e non ne sarebbe uscito troppo bene!. (R. Bacchelli, «Tre giorni di passione»)

Non le mise mai le mani addosso, e nello stesso tempo non le fece mai una carezza. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Perché egli (come donne lo sapevamo, figuratevi, d'istinto) non aveva né speranza né intenzione di mettermi le mani addosso. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

Pupa. — Ma il meno che mi succedeva in tutte le famiglie presso le quali lavoravo, era che il padrone mi metteva le mani addosso. (A. Moravia, «Il mondo è quello che è»)

Bonavia. —...e verrà fuori che sei sporcato le mani con Lomunno! Quali altri vizi nascondi?. (D. Damiani, «Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica»)

Gisella aveva un carattere puntiglioso e per nonnulla prendeva ombra. (A. Moravia, «La romana»)

Si tratta di gente fidata, contadini benestanti i quali prendono ombra solo a sentir parlare di danaro.... (A. Drago, «Il fidanzato»)

«Offre l'avvocato Blaas. Eh! Tocca ai più vecchi!» «Quali più vecchi? Oè, oste della malora!». (G. Parise, «Amore e fervore»)

Si diede attorno di qua, di là, ridusse l'ammontare della somma, abbreviò il termine per la scadenza, ma non ci fu verso: a quanti domandava danari, tutti rispondevano picche. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Fernanda. —...Poco dopo, lui mi ha chiesta ai genitori... i quali risposero picche, perché mi volevano dare al proprietario della drogheria più redditizia della città... Io resisto, loro premono... Finché una sera sorprendo il mio bel vigile sottobraccio con un'altra... Apriti cielo!.. Non ci vedo più. Li affronto e senza dir verbo, schiaffeggio la sua compagna. (E. Possenti, «Villetta fuori porta»)

Ma non sempre le cose più desiderate giungono per le poste. Il giorno prefisso mancavano certi documenti, senza i quali non poteva aver luogo il contratto. (F. Dall'Ongaro, «La pianella perduta»)

Egli... ora... prese arditamente difenderli, dicendo aver essi fatto il potere da uomini dabbene quali erano. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Consumai esattamente millecinquecento lire delle tremila che costituivano il mio patrimonio per visitare tutti gli editori d'Italia i quali mi mandarono tranquillamente a passeggio, senza naturalmente degnare d'uno sguardo il mio manoscritto. (M. Appelius, «Da mozzo a scrittore»)

Luna. — Dico questo per aver demandato delle medesime cose. Venere e Mercurio, ai quali pianeti di quando in quando io mi trovo più vicina di te.... (G. Leopardi, «Operette morali»)

—...Comunque, se avete bisogno di me, gettate un biglietto in questa buca: io passerò di quando in quando a prendere vostre notizie (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»).

Come accade talvolta a quegli eserciti... I quali invadono senza colpo ferire il paese nemico, ma poi, dopo le prime vittorie, sono costretti... a batter vergognosamente in ritirata (A. Moravia, «Le ambizioni sbagliate»).