parvē

E parve bene esser vero il proverbio che volgarmente fra noi si dice, che chi si piglia d'amore, di rabbia si lascia, perciò che non stettero molto insieme che nacque una discordia tra loro la più fiera del mondo.... (M.Bandello, «Novelle»)

All'abate parve mill'anni di sostituire il mugnaio in suo luogo; e così fu fatto. Fatto il mugnaio abate, la mattina di buon'ora si mise in cammino. (F.Sacchetti, «Novelle»)

Giulio Del Ponte, che forse, al pari di Lucilio, aveva fra le signore qualche motivo per voler rendersi piacevole, aguzzava il proprio ingegno per tener bordone al compagno. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Fernanda. — Bell'azione, quella del suo signore Silvano!.. Come vorrei torcergli il collo! E magari lei lo sapeva! Magari gli teneva bordone. (E. Possenti, «Villetta fuori porta»)

Da più ore è seduto fuori l'osteria di via dei Malcontenti, per godersi il vino e dire malignità negli orecchi delle conoscenze, con Oreste barbiere che gli tiene bordone. (V. Pratolini, «Cronache di poveri amanti»)

Mi parve anzi di impallidire per l'ira e dissi con voce alterata: «Se lei intende per civiltà che un marito tenga bordone al corteggiatore di sua moglie, ebbene, caro Rheingold, io sono e mi sento incivile». (A. Moravia, «Il disprezzo»)

«...ha continuato a tenere aperta la cassa ai due fratelli che spendono, spendono... non so come, in che cosa... senza vizii, poverini, bisogna dirlo, ottimi, ottimi giovani, ma di poco cervello. Il fatto è che navigano proprio in cattive acque». (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

— Vedi, Pedotti, che non era tanto corto di cervello come parve a noi. (R. Bocchelli, «Tre giorni di passione»)

Michele. — Nelle sue parole a me parve di capire che stesse per tornare. E poi ribatteva sul chiodo della urgente partenza per l'America. (R. Bracco, «Diritto di vivere»)

Questi «soldati», congenialmente riuniti, parlano, parlano, battendo sempre il medesimo chiodo nella persuasione di essere ascoltati. (U. Facco de Lagarda, «Cronache cattive»)

— Non pensi alla ricchezza? Ma se in tutta la tua vita non hai avuto che uno stimolo, non hai battuto che un chiodo; in tutta la tua vita!. (M. Puccini, «Scoperta del tempo»)

A questo punto gli parve di potersi prendere una piccola rivincita contro quei colpi di forbice che Trick gli trasmetteva. Decise di non telefonargli per un po' e se il bambino avesse chiamato, zitto e mosca. (G. Soavi, «Fantabulous»)

...E infine quando parve ora, tolsero commiato promettendo che sarebbero ritornati la sera veniente. (A. Panzini, «Il libro dei morti»)

Ma quelle che erano proprio veneziane di tre cotte erano le signore. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

Col sequestratario egli parve guastarsi presto. Me lo denunciò come un furfante di tre cotte. (A. Fogazzaro, «L'orologio di Lisa»)

Maddalena. — Bisognava strapparci il cuore, ma assicurarci la libertà, indispensabile alla lotta della nostra esistenza. (R. Bracco, «Il diritto di vivere»)

Appena sola, si nascose il volto tra le mani e pianse. Le parve che il padre si fosse divertito a straziarle il cuore, come col topo. (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Chi è in difetto è in sospetto, dice il proverbio milanese: all'uno e all'altro furfante parve di sentire in que' tocco il suo nome, cognome e soprannome.... (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Gente nuova prese dimora in questa casa, e il vecchio parve non accorrersene, assorto com'era a fissare il vuoto senza dar segni di vita. (C. Bernari, «Come una favola»)

L'irresolutezza del comandante e l'immobilità de' soldati parve, a diritto o a torto, paura. (A. Moravia, «I promessi sposi»)

— Ora bisogna maritarli.

— Senta, Sismondi, se ha dei madrigali belli e fatti, è giusto che li smaltisca per non portarli con sé al polo artico; ma se li deve fare apposta, lasci correre; con me è fatica buttata. (F. Martini, «L'oriolo»)

Io cercavo di frenarlo, ripetendogli che non volevo infrangere la legge; ma sì fatica sprecata.... (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

—...In compenso... ciò che è vero spesso pare falso, e persuaderne chi non vuol credere è fatica sciupata. (V. Brocchi, «I tempi del grande amore»)

Soltanto mi parve che... alcuni brevi cenni biografici non sarebbero fatica gettata al vento. (G. A. Scartazzini, «Cenni sopra Pietro Fanfani»)

L'avete visto, eh, stasera?.. che festa v'hanno fatto?... (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Si conoscevano appena, ma si fecero grandi feste. (C. Cassola, «La ragazza di Bube»)

Sul letto vennero a farmi festa anche le mie sorelle.... (D. Rea, «Ritratto di maggio»)

Dicevo dunque che l'amico ambasciatore mi fa festa, mi dice, io non sono come i miei colleghi che non apprezzano l'importanza della stampa, voglio darti un pranzo di benvenuto. (P. Monelli, «Morte del diplomatico»)

Lei si fermò e si chinò a far feste al cane e poi disse ridendo: «Allora ce lo dai il cane?». (A. Moravia, «Racconti romani»)

...tutti mangiammo razione doppia di pastasciutta, mentre alla carne si fece poca festa. (L. Bergonzini, «Un fucile per Saba»)

Poi entrò nella sua camera, ove il suo odore di cinque anni avanti parve fargli mille feste. (V. Brancati, «Il bell'Antonio»)

Libro di battaglia e di apostolato, qual era nei suoi tratti prominenti, questo del Quinet, a battaglia vinta parve che non dovesse più interessare: passato il pericolo, gabbato il santo. (B. Croce, «Conversazioni critiche»)

Io dubitando forte mi rizzai,...mi parve vedere non so che bianco agitarsi a fior d'acqua.... (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Nel cielo di ottobre, quasi a fior delle acque, la luna piena pendeva. (G. D'Annunzio, «Le novelle della Pescara»)