malavoglia

Adesso la casa... fa acqua davvero da tutte le parti, come una scarpa rotta. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Ma anche questa ipotesi che Nino si sforzava di avvalorare ai propri occhi faceva acqua da varie parti. (E. Patti, «Un bellissimo novembre»)

— Io non ci vengo, — borbottava lo zio Crocifisso a compare Tino...— Ho mangiato troppa bile e non voglio dannarmi l'anima. (G.Verga, «I Malavoglia»)

Mara. — Me l'avete data perché, ci morissi a fuoco lento, la casa! Per farmi dannare l'anima me l'avete data!. (G.Verga, «La Lupa»)

Santuzza. — Ma la gnà Lola, no, vedete! Quella lì mi vuol far dannare l'anima. (G.Verga, «Cavalleria rusticana»)

Siete l'uomo fatale, mandato in terra per provare come quattro e quatir'otto che bisogna fare il bucato alla vecchia società. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Ogni buco ha il suo chiodo, chi l'ha vecchio e chi l'ha nuovo. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Ha talento per il disegno, e si propone di aiutare la barca facendo ritratti a carboncino. (E.Cecchi, «America amara»)

Perciò si doveva aiutarsi colle mani e coi piedi per mandare avanti quella barca della casa del nespolo. (G.Verga, «I Malavoglia»)

Virginia. —...infatti Filuccio cominciò a sudare, diventò bianco come la carta. (E. De Filippo, «Bene mio e core mio»)

«Dammi i soldi!» disse. «Basta che nun m'ammazzi, che c'ho famija,» disse il benzinaro, bianco come una candela, togliendosi svelto svelto la borsa e dandola al Cagone. (P. P. Pasolini, Una vita violenta»)

Mastro Genio, bianco come un cencio di bucato... si nascondeva dietro a un gruppo di operai. (F. Perri, «Emigranti»)

Diana aveva arrovesciata la testa sulla spalliera della sedia, era bianca come un cencio lavato (E. Castelnuovo, «I coniugi Bardelli»).

— È cosa da nulla: un capogiro...

Carluccio fu in piedi, bianco come un lenzuolo. (G. Arpino, «Le mille e una Italia»)

San Girolamo era più bianco di un morto. (S. Strati, «Il beato don Girolamo»)

La Longa si fece bianca come un fazzoletto, dalla contentezza, e corsero tutti in cucina a veder la lettera. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Ma non piangeva, anche se... la faccia gli era bianca come un panno. (G. Arpino, «Le mille e una Italia»)

...e quando Lalla si appoggiava sui regoli, Sandro, più bianco di un panno lavato, le baciava in estasi i bei ditini. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

«Saranno tutti neri, gli altri» disse Carlo: «E io tornerò a casa bianco come un verme». (G. Arpino, «La ragazza di Barcellona»)

«Poveretta!», mormorava il nonno, «anche a te è crollata la casa sul capo, e compare Fortunato se ne è andato freddo freddo, senza dir nulla». (G. Verga, «I Malavoglia»)

Francesco. —...In verità non che si piacessero l'uno all'altra; piacevano tutti e due alla Natura che aveva da formare un marmocchio e doveva prendere con le loro zampe la castagna dal fuoco. (V. Brancati, «Don Giovanni involontario»)

— A mastro Vanni gli piacerebbe levar le castagne dal fuoco collo zampino di Piedipapera. (G. Verga, «I Malavoglia»)

E spiegò meglio la sua idea, cavare le castagne dal fuoco con le zampe del gatto; tirar l'acqua al suo mulino, e se capitava d'acchiappare anche il mestolo un quarto d'ora, e di dare il gambetto a tutti quei pezzi grossi che non era riuscito ad ingraziarsi. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Fabrizio. — Questo si chiama cavare la castagna dal fuoco colla mano altrui. Che vada Lindoro fuori di casa, e mi comprometto di guadagnare l'animo di Zelinda. (C. Goldoni, «Gli amori di Zelinda e Lindoro»)

Ne avrei trovati cento di mariti, e Vanni Pizzuto, e Aldo Mosca, e il cugino Cola, che mi aveva cucito alla gonnella, prima di andar soldato, e non mi lasciava legare una calza. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Piedipapera... strillava e si strappava i capelli che lo volevano ridurre in camicia. (G. Verga, «I Malavoglia»)

La diva, infatti, che si era accorta del suo raffreddamento, aveva accettata una scrittura per l'estero, e Giacomo ne sentì più sollievo che dispiacere: le cose lunghe diventan serpi, e quel amore filarmonico durava da tre anni. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

Campana di Legno era proprio ben disposto per parlare di quell'affare che non finiva più, e «le cose lunghe diventano serpi». (G. Verga, «I Malavoglia»)

«Chi la vuol cotta e chi la vuol cruda» conchiuse. «Padron Cipolla aspetta l'acqua per la sua vigna, e poi il ponente in poppa alla Provvidenza». (G. Verga, «I Malavoglia»)

Compare Piedipapera si divertiva a sparlare di questo o di quello, come capitava; ma così di cuore, e senza malizia, che non c'era verso di pigliarsela in criminale. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Egli badava agli affari suoi, ed avrebbe prestato anche la camicia; ma poi voleva essere pagato, senza tanti cristi. (G. Verga, «I Malavoglia»)

...ed era stato a un pelo di lasciarci il cuoio anche lui. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Quel cuor contento della cugina Anna invece la prendeva allegra. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Allora non ti basterà il cuore di lasciare il paese dove sei nato e cresciuto. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Tu dovresti dirglielo, che a me non mi piace di tenere il candeliere. (G. Verga, «I Malavoglia»)

'Ntoni, poveretto, finché c'era stato bisogno, era corso di qua e di là senza fiato, e s'era strappati i capelli anche lui. (G. Verga, «I Malavoglia»)