in+dicembre

L'Università di Urbino, vecchia di cinquecento anni, chiuderà i battenti? O si salverà diventando statale? Urbino è in pericolo («Giorni», 30 dicembre 1973).

Gli spagnoli si battono come leoni, ma vengono sopraffatti («Giorni», 30 dicembre 1973).

Insomma anche tutti i principali interrogati restano senza risposta: ma si può prevedere che dinanzi a Grand Giuri la polizia tirerà fuori le sue carte («L'Unità», 3 dicembre 1969).

Carlo. —...Lacrime nella voce: il pianto di coccodrillo!. (U. Betti, «Una bella domenica di settembre»)

Il principe convertito, non appena gli riferiscono la triste fine del suo «padrino», si mette a piangere. Ma sono lacrime di coccodrillo perché a quanto pare, l'intera faccenda e l'imboscata l'aveva organizzata proprio lui («Giorni», 30 dicembre 1973).

Non amiamo la demagogia, neanche per fare da contraltare a coloro che gridano agli altri di osservare austerità («Giorni», 5 dicembre 1973).

«Il governo si sta logorando più presto del previsto», commenta preoccupato... leader della sinistra democristiana. Però... ha qualche freccia al suo arco... («Giorni», 30 dicembre 1973).

Avvincente saggio di introspezione psicologica, nel quale le contraddizioni dell'animo e della vita borghese contemporanea sono messe a fuoco con maestria («Film 1961»).

...il processo ha messo a fuoco la situazione di chaos nelle nostre strutture sanitarie... («Giorni», 30 dicembre 1973).

Filuccio. — Avete messo a fuoco la questione con quel senso di umanità che distingue gli uomini della vostra levatura. (E. De Filippo, «Bene mio e core mio»)

...e lui allora, invece di allarmarsi, sa che cosa mi rispose? che voleva prendere due piccioni a una fava, sono le sue parole... e metterci ambedue alla prova. (A. Moravia, «L'amante infelice»)

...che, così, fanno molti ladri: mandano avanti i loro figliuoli colgono due piccioni con una fava.... (L. Bartolini, «Ladri di biciclette»)

Tre piccioni con una fava: questo il colpo portato a segno giovedì 22 novembre col varo dei cosiddetti «provvedimenti governativi di austerità petrolifera» («Giorni», 5 dicembre 1973)

L'albero simboleggia la vita, la forza della natura e toccare un albero, o toccare legno, che da noi è stato distorto in «toccare ferro», ha il potere magico di preservare da un pericolo («Giorni», 30 dicembre 1973).

Non erano gatti neri. Linda sostenne che bisognava toccare ferro. (L. Bonanni, «L'adultera»)

...A X. quando la vedono toccano ferro. (D. Rea, «Ritratto di maggio»)

...«La domenica mattina adunata, tutti in fila, e via in cappella... come un gregge di pecore»... («L'Unità», dicembre 1965).

...ma Raul, esaltato mi chiuse la bocca rispondendo che io avevo i sentimentalismi e che la vita è una giungla e che nella giungla della vita c'è la legge della foresta, per cui, alla fine, trionfa sempre il più forte. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

La feroce legge della giungla dei drogati aveva voluto una nuova vittima («Giorni», 30 dicembre 1973).

...gli indiani... intendono protestare perché vengano finalmente rispettati i loro diritti.. rimasti sempre lettera morta («Giorni», 30 dicembre 1973).

— Per esempio, essa va tutte le mattine alle Cascine. La raggiunga lì, la troverà quasi di sicuro: penserò io ad avvisarla. Ma niente sciocchezze, badi bene: è lettera morta, ha capito?. (T. Lori, «Bufere sull'Arno»)

La signora Camuffo era totalmente sorda. Dire una cosa a lei era come dirla alla tavola o alla credenza. Apparecchi d'ogni genere, le più strabilianti trovate della scienza che hanno richiesto anni di studio e notti di veglia, presso il suo orecchio eran rimaste lettera morta. (A. Palazzeschi, «Musica proibita»)

Credo utile aggiungere che circa 2 mesi or sono presentai al Commissariato di S. Ferdinando un esposto che è rimasto lettera morta («L'Unità», 8 agosto 1962).

Il Re di Poggioreale era un compatto quarantanovenne di media statura (vide la luce nel 1898), alquanto strabico.... (G. Marotta, «San Gennaro non dice mai no»)

— Stamane all'alba io scesi alla luce.

...la preannunciata relazione ufficiale sugli avvenimenti del settembre 1943 non ha ancora visto la luce. (E. Musco, «La verità sull'8 settembre 1943»)

...si è già avuto sentore che l'iniziativa si sta arenando prima ancora di aver visto la luce («Giorni», 30 dicembre 1973).

Questa scarsa simpatia del regista nei riguardi del personaggio, se gli consente di delineare con acume la fisionomia ne depaupera però l'intima umanità, che viene drammaticamente in luce... quando i nodi del suo cinismo e della sua aridità giungono al pettine («Film 1961»).

Il sismografo del mondo rosa quasi non reggeva alla scossa provocata dall'annuncio del divorzio tra Liz Taylor e Richard Burton («Giorni», 30 dicembre 1973).

...Anna era... morta... stroncata da un male che non perdona («Giorni», 30 dicembre 1973).

La confusione era al colmo e il povero consigliere Rimondi, delegato degli Imperiali e Regi Teatri, già dava la testa sul muro. (F. Sacchi, «La primadonna»)

— Vedi un poco, in quale condizione sciagurata mi trovo, c'è da dare la testa nel muro per la rabbia. (A. Palazzeschi, «La meccanica dell'amore»)

...le masse popolari... non vogliono battere la testa nel muro, vogliono vincere per loro e per la pace del mondo («Giorni», 30 dicembre 1973).

Picchiava il capo nel muro, tanto era il dolore che gli straziava l'anima. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

'Gli avrebbe dato il capo per le mura dal dispiacere. (G. Nerucci, «Sessanta novelle popolari montalesi»)

I carabinieri del gruppo antidroga di Milano... in pochi giorni sono venuti a capo della matassa («Giorni», 30 dicembre 1973).

...i contenuti si trasmettono per tradizione orale e la loro origine si perde nella notte dei tempi («Giorni», dicembre 1973).

Dunque, Leda si sperdeva nella notte dei tempi, ed anche Silvana non contava più nulla per Bob.... (V. Pratolini, «Le ragazze di Sanfrediano»)

Il presidente afghano Hamid Karzai ha puntato il dito contro il Pakistan in merito all’attentato kamikaze contro il suo capo dei servizi segreti, Assadullah Khalid, rimasto ferito il 6 dicembre a Kabul.

Il vice questore è stato per lo meno defenestrato dall'incarico perché era un pesce piccolo, e il capo della polizia ancora no perché è un pesce grosso? («Giorni», 5 dicembre 1973).