dire+non

Spacca. — Che hai? Da qualche tempo mangi poco... Stasera, si può dire, non hai toccato cibo... Spero che non farai per mantenere la linea. (C. G. Viola, «Il romanzo dei giovani poveri»)

Giana. — Tuo fratello non vede che per gli occhi di lei. (G. D'Annunzio, «Il ferro»)

Erano tanto amici prima! Mia moglie si può dire non vedeva che per gli occhi di Rovani..!. (T. Varni, «Memorie di Eugenio Bravetti»)

Di uno che è contato poco in una famiglia o in un gruppo di persone possiamo dire non solo che è l'ultima ruota del carro, ma anche il fanalino di coda. Al contrario il preferito, il beniamino è il figlio dell'oca bianca, o quello che ha il cintolino rosso. (B. Migliorini, «Fraseologia pittoresca da Conversazioni sulla lingua»)

Marinetta era la figlia della gallina bianca; sua madre e Angela la tenevano in adorazione. (R. Zena, «La bocca del lupo»)

...e allora «la casa mia» vorrà dire non la tua, o d'altri, e così per i «parenti tuoi», e per la «salute sua» (la sola che preme a chi abbia per motto «Prima i denti e poi i parenti»). (F. Fochi, «L'italiano facile»)

— Ti sei accerto anche tu che il papà non ha piò 11 becco di un quattrino? Ieri sono andato alla banca per informazioni, nel suo conto corrente ci sono cinquanta lire. (A. Palazzeschi, «I fratelli Cuccoli»)

- Non vedono, da mezzo secolo, il becco d'un quattrino! Se lei potesse dire agli altri debitori: «Fate come ho fatto io...». (L. Capuana, «Il marchese di Roccaverdina»)

Geppetto, che era povero e non aveva in tasca nemmeno un centesimo, gli fece allora un vestituccio di carta fiorita. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

E Pinocchio non se lo fece dire due volte; prese subito il sacchetto, e... se lo infilò a uso camicia. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

«...io sono buona con tutti, a tutti trovo della qualità, non farei male a una mosca». (A. Moravia, «Gli indifferenti»)

Nessuno aveva mai fatto male a me, e io credo non aver mai fatto male ad una mosca. (V. Bersezio, «Racconti popolari»)

«Signor giudice, per carità, io non farei male a 'na mosca, ma le pare, magari sarò un poco di buono, con qualche vizio, mica voglio dire di essere un immacolato, un santo, cose da uomini, ma del male a qualcuno...». (M. Felisatti-F. Pittoru, «La morte con le ali bianche»)

— Ecco! gli assassini trovano chi li soccorre, e un pover uomo che se ne sta pe' fatti suoi, e non fa male nemmeno al pane, trova i matti che gli mandano a sacco la casa. (M. d'Azeglio, «Ettore Fieramosca»)

Forse, la frazione più progredita del pubblico ha capito che «Hiroshima» non aveva nulla a che vedere col ridicolo rinnovamento promesso dai registi della «Nouvelle Vague»... («Film» 1961).

«Devi dire a tuo padre che la storia della vostra famiglia non ha niente a che vedere con quella del genere umano». (M. Moglia, «Le 1500 più belle barzellette»)

—...E tu che pesce sei?

Indirizzata la fabbrica a costruir spolette da granate, quelle azioni divennero tant'oro... Venuto in licenza poco prima che finisse la guerra, Arno volle vendere, perché sentì dire corna e vituperi di quelle spolette. (R. Bacchelli, «Memorie del tempo presente»)

Ma Corimbo riprese, voltandosi verso il notaio: — Del resto, son furberie grossolane. Come presumere che non si scoprano? E quest'altra di dire e far dir corna di me, mentre poi vorrebbe ch'io lo raccomandassi agli elettori.... (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Perché ad un marito cancrenoso viene in mente di addossare la vedova sulle spalle d'un galantuomo che ha la disgrazia d'essere amico di casa, non si avrà più a ribattere sillaba?. (S. Farina, «Frutti proibiti»)

«Oh, il gran fesso!.. Non possedeva sale di saliera, non era niente, e cosa gli faceva dire la testaccia maledetta?.. ch'era cavaliere!». (V. Brancati, «Il cavaliere»)

Perché nessuno ha il diritto in Firenze, e si può dire in tutta Italia, di starsene alla finestra, di non prender parte ai fatti degli altri, o come si dice, di non aver bandiera, mentre le libertà del popolo sono in pericolo. (C.Malaparte, «Maledetti toscani»)

Maria. — La madre della signora Elena mandò a dire che non la vede da questa mano.

— Voglio dire... che la storia... è piuttosto astrusa. Ma questo non significa che non stia in piedi. (C. Fruttero e F. Lucentini, «La donna della domenica»)

Perdio, non riesco a bere stasera: il vino mi si ferma in gola. Ma perché sposarla? Non si potrebbe farne a meno? Non s'è detto che Tizio e Cajo. (U. Ojetti, «Donne, uomini e burattini»)

«...Ma io mi chiedevo soltanto quel che potrà dire al commissario madama Firmino... Quella cara giovane non possiede tutti i suoi venerdì e può creare inaspettate e spiacevoli complicazioni...». (A. De Angelis, «Il mistero delle tre orchidee»)

— Va in tua malora, — gridò — e diglielo pure netto e tondo che non mi pentirei di sputarglielo in faccia. È un tristo arnese.... (V. Bersezio, «Racconti popolari»)