andiamo!

— Andiamo a casa. Quando saremo a casa, non dubitare che faremo i conti!. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Qui signoreggia... un... valoroso critico... Bisognava fare i conti non col publico... ma con lui. Durante la notte Gigli... non chiuse occhio. (C. di Rensis, «Il cantore del popolo»)

«Non avete un'idea di quanto sia difficile governare un popolo cattolico... tanto più che, in Polonia, bisogna ad ogni passo fare i conti con Vaticano». (C. Malaparte, «Kaputt»)

«Hai finito? Andiamo a dormire?»...

«Silenzio per ora!.. andiamo adagio! Sapete com'è?.. a chi deve prima attaccare il campanello al gatto! E ogni galantuomo non vorrebbe mettere il piede in trappola. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

Dannata idea di cavarsi un capriccio: sempre che erano andati in periferia, sempre che c'era stato da divertirsi. Ma quella sera no: il più cretino a dire: — «Andiamo una volta in un posto su, in un posto che meriti». (L. Davì, «Soldi a brancate»)

Cediamo la destra, andiamo, sì signori, nel fosso. Passa Sua Maestà il motore. (A. Panzini, «Romanzi d'ambo i sessi»)

— E cos'era tutta questa fretta di prendere moglie? Te lo dico io cos'era: far piacere a tua zia....

«Su, — dissi, — quel che è fatto è fatto; andiamo a mostrarlo a tuo padre». (G. Piovene, «Tavoletta morale»)

«Ma notaio, andiamo! non mi fate stare sulla graticola! Di che si tratta? Mio figlio è forse malato?». (V. Brancati, «Il bell'Antonio»)

Raffaele (a Saveria). — Zitta, scimunita!.. Dunque, Agostina, parla figlia mia! non mi tenere sulla graticola!... (V. Brancati, «Raffaele»)

— D'ora in poi lavori qui, rendi di più e ti ho sotto mano. Inutile mandarti in giro. Caso mai, se capita, andiamo insieme. Peccato, ti facevo più in gamba. (U. Moretti, «Natale in casa d'appuntamento»)

Ma qui... siamo centinaia senza un pugno di terra, e andiamo a giornata come pezzenti. (F. Jovine, «Le terre del Sacramento»)

...non l'avevano fatto apposta. Era, al solito, l'«ambiente».

Andiamo via tutti e togliamo l'incomodo. (L. Pirandello, «L'esclusa»)

«Può darsi, ma mi lasci perdere, la prego». (V. Pratolini, «Metello»)

«Dev'essere un uomo» disse Delina. «Un uomo? Ho paura anch'io» dissi. «Lasciamolo perdere; se è un soldato andiamo nei pasticci». (M. Cartasegna, «Un fiume per confine»)

«Non sono venuto per interessarmi di Virginia, e nemmeno di te. È di tua madre che mi preoccupo».

...gl'ufficiali confabulanti nell'androne ridevano commentando suo discorso, incerti se presentare una regolare denuncia o lasciar perdere. (A. Drago, «Il fidanzato»)

«Buona permanenza» disse qualcuno, «Cento di questi giorni» aggiunse un'altra voce. Nell'ultima carrozza presero posto gli sposi e il compare d'anello. (G. Marotta, «San Gennaro non dice mai no»)

Guglielmo. — Andiamo, Angeli', se no si fa tardi. Buona permanenza!. (E. De Filippo, «Le bugie con le gambe lunghe»)

Ridolfo. — Se si vuol guardar nello specchio, andiamo qui sopra nei camerini dal giuoco.

—...Qui il diavolo non osa metter piede, caro mio. (G. Arpino, «Le mille e una Italia»)

«Io qui, da lei, per le sue orgie non metto più piede. Ha capito?». (G. Testori, «Il Brianza e altri racconti»)

Le armate tedesche, persa la speranza di mettere il piede sul suolo britannico, si erano scatenate contro la Russia. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

«Ecco a che cosa è ridotto uno studente: a chiedere la sigaretta al primo venuto». Dissi, divertito in fondo da tanta faccia tosta: «Grazie per il primo venuto, andiamo a prendere un caffè». (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

— Padre — disse Gesù — io vorrei rivedere mia sorella Giusa. Rocco si sentì un nodo alla gola.

— Il sangue non è acqua, — andava dicendo forte, perché udisse anche il sordo. — A me mi sta nel cuore la roba di mio zio. (G. Verga, «I Malavoglia»)

— Che brave persone! — pensò dentro di sé Pinocchio e dimenticandosi lì sul tamburo, del suo babbo, della casacca nuova... disse alla Volpe e al Gatto:

Andriano dormiva (perché aveva fatto tardi la sera). (C. Cederna, «Signore & Signori»)

Mi levai in piedi di botto, dicendo: «Beh, andiamo. Se no facciamo tardi per il cinema». (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

— Ma la rendita vostra raddoppierà, abbiamo fatto i conti, non andiamo alla cieca.

— Mi avete fatto consumar mezzo polmone... E se ci fosse da bagnarsi l'ugola. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

— Andiamo da Baccio.