adele

Elena... si fece di brace in viso, e gli diede il bentornato con tal voce tremante che il giovane si chiuse quella voce in cuore per non dimenticarla mai più. (G. Verga, «Il marito di Elena»)

— Conosci il significato della gaggia? — le domandò con corto turbamento nella voce.

— Oh!., esclamò Adele tirandosi bruscamente indietro e facendosi di fuoco. (G. Verga, «Eros»)

La moglie si mangiò subito la foglia; e la mattina appresso andò in campagna, per vedere il lavoro del marito. Come vide che lui non aveva mosso dito, si fece di fuoco e per tre giorni non gli dette da mangiare; e gli gridava in viso di andarsene da quella casa, perché non voleva averlo tra i piedi. (S. Strati, «Il beato don Girolamo»)

Adele. — La memoria è un filo di capello. (V. Brancati, «Una donna di casa»)

L'Adele, pur riconoscendole una bella faccia, quella cicciosa lì non la sentiva neanche un po'. Ogni maniera, il gioco è gioco, e i fili le piaceva a tirarli lei. (E. La Stella, «La dolce morosa»)

Amilcare. — Adele... non senti tu il desiderio d'innalzarti, di uscir dalla folla?. (G. Gherardi, «Il sogno di un brillante»)

Adele. — Andate pure a letto, mamma... l'aspetterò io. Quello scapato di Amilcare sempre si scorda di prender la chiave. Da un lato ci ho gusto, perché così so quando torna a casa. (G. Gherardi, «Il sogno di un brillante»)

Capii che non era innamorata di me... Dissi secco: «Sei innamorata? Ci ho gusto. Ma che posso farci io?». (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Ricordo, però, che il tempo passava svelto: perfino la fettuccia di Terracina, che di solito non finisce mai, andava via come d'incanto. (A. Moravia, «Racconti romani»)

La più arrabbiata era l'Adele che ce l'aveva con Talino, perché, diceva, quand'erano soli si viveva d'incanto. (C. Pavese, «Paesi tuoi»)

Non c'era nessuno e si stava d'incanto. (C. Pavese, «Paesi tuoi»)

«Non vi ha scritto nemmeno una riga? È stata proprio cattiva!» esclamò Adele.

Per capire il carattere di Adele, voglio soltanto raccontare quel che avvenne la prima notte di nozze: come si dice, dal mattino si giudica il buon giorno. (A. Moravia, «Racconti romani»)

Corallina. — A conoscere una donna non bastano dieci anni. Voi non la conoscete.

Scadeva di carica il Sindaco. Menato pel naso da due o tre consiglieri furbi e prepotenti... egli non osava di muovere un dito senza aver preso prima l'imbeccata da loro. (L. Capuana, «Il marchese di Roccaverdina»)

Giorgio (Prende Elisa per il mento). — Alla signora piace farsi corteggiare.

«Ma tutte queste frottole... Che sarebbe povera, che tutti i soldi sarebbero del marito. Veramente immaginavo che quella donna ti portasse per il naso, ma fino a questo punto non l'avrei mai pensato». (A. Moravia, «Le ambizioni sbagliate»)

Finalmente capì che Cipollino lo stava prendendo per il naso: allora divenne addirittura furibondo. (G. Rodari, «Le avventure di Cipollino»)

Si sentiva fatta su e impacchettata a dovere e provava pena per sé medesima, con in più la rabbia di non avere il temperamento come l'Adele, che quella lì era buona e cara, ma per il naso non la prendeva nessuno. (E. La Stella, «La dolce morosa»)

L'Adele aveva voluto farsi chiamare col tu anche lei e, di li a un'ora si erano contate su la rava e la fava, anche le robe più personali, di modo che adesso erano amiche sul serio.... (E. La Stella, «La dolce morosa»)