настолько+же

Ieri è tornato in ballo quel tale Giuseppe S., l'uomo ritenuto malato di mente al punto che, dopo essere stato catturato a Caserta, è stato rinchiuso al manicomio di S. Maria della Pietà («L'Unità», 7 maggio 1970).

— Capisco che se non vi aiuto, da soli non ne verreste a capo. (I. Svevo, «Una vita»)

Mi pareva di aver bisogno sopratutto di parlare perché le ragioni della mia scontentezza erano state complicate e illogiche nel modo con cui io le proponevo a me stesso che avrei potuto venirne a capo, capirle, soltanto con lungo argomento. (L. Bigiaretti, «Disamore»)

—...io mi vergogno che sia mia sorella. Va dicendo che sei una gatta morta. Tu sei tanto stupido da prenderla sul serio. (V. Pratolini, «Diario sentimentale»)

Spacca. — E lei, dopo aver scritto la prima, la seconda, la terza lettera, mi ha visto vivere, mi ha stretto la mano, mi la detto «buon giorno»... Ed è rimasta impassibile, ed ha insistito, con una perversità, con una pervicacia, con una ferocità... Gatta morta, si, gatta morta.... (C. G. Viola, «Il romanzo dei giovani poveri»)

«Eh, non ti fidare di Oscar, è una gatta morta. Ma gliele so strappare io le confidenze, so io quel che combina!». (M. Prisco, «La dama di piazza»)

'Ntoni sosteneva che lo zio Crocifisso alla fin fine era cristiano, e non aveva dato ai cani il suo giudizio, per andare a sposare la figliuola di suo fratello. (G. Verga, «I Malavoglia»)

Ma è questa cosa tanto manifesta che sarebbe un voler aggiungere legna a la selva, acqua al mare, stelle al cielo e luce al sole. (C. Tolomei, «Lettere»)

Esiste, nell'isola, una piana fra rocce alte, in cui c'è un'eco. Certe volte, capitando là, mio padre si divertiva a gridare delle frasi tedesche... Io, per rispetto della sua autorità, non osavo dargli man forte, e sebbene fremessi d'ansia bellicosa, ascoltavo quegli enigmi in silenzio. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

Carri e trams rovesciati nelle strade impedivano il passaggio alle colonne tedesche, accorrenti a dar man forte alle truppe. (C. Malaparte, «La pelle»)

Ma quello stette zitto, non prevedendo che io non avrei dato man forte. (G. Parise, «Il prete bello»)

...sua madre col sentirgli dir sempre a quel modo aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. (G. Verga, «Rosso malpelo»)

— È tanto evidente la giustezza di quanto le dico che non posso fare a meno di pensare che di Annetta nulla le importa oppure che tutto ad un tratto ella abbia perduto il lume dell'intelletto. (I. Svevo, «Una vita»)

Dolcemascolo allora perdette il lume degli occhi. L'ira lo acciuffò. (L. Pirandello, «Novelle per un anno»)

Eh già, come i tori, la sbirraglia davanti al rosso perdeva il lume degli occhi. (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

«E diamine!» esclamò spazientito l'ex brigante Compagnoni... io la gente la conosco per vecchia esperienza, e so che quando i buoni perdono il lume degli occhi buttano fuoco più del diavolo. (V. Brancati, «Il bell'Antonio»)

—...La «Gabbiano», oggi come oggi, è sana.... (G. Arpino, «Altre storie»)

Il Ghini si arrese talmente che, oggi come oggi, se ci incontriamo... di rado mi nota e mi saluta con un cenno. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

«Sarà magari un'intenzione del ministro che potrà venire attuata in un avvenire più o meno prossimo... ma oggi come oggi... insomma ho i miei dubbi!». (V. Brancati, «Il bell'Antonio»)

— Roba buona però.

Libero (masticando fiele). — Vivo sulle incoronazioni, sulle commemorazioni, sulle celebrazioni, sugli eventi rivoluzionari... Ed ho capito che, vendendo i francobolli in buona fede io appiccico la patacca ai clienti. (E. De Filippo, «Le bugie con le gambe lunghe»)

«Non sono un agente, no» rispose quello beffardo «ma non sono neppure così scemo come voi due credete... volevate rifilarmi la patacca eh?..». (A. Moravia, «Racconti romani»)

...mi piace assicurarmi che non si tratti di qualche tecnica tipo «sgambetto», di un'astuzia per arrivare a vendermi qualcosa o rifilarmi una qualche patacca. (L. Bertazzi, «Come bere un caffè»)

Del resto era tanto ricca che la spesa delle medicine non le importava nulla (G. Rodari, «Le avventare di Cipollino»).

Ormai la tessera del fascio gli stava talmente sullo stomaco, che per le feste nazionali era capace di chiudersi in casa l'intera giornata. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Poi, come spesso succede agli storici troppo... appassionati, certi documenti del seicento su cui mi accadde di metter le mani assorbirono totalmente il mio interesse, finendo col portarmi fuori di strada. (G. Bassani, «Il giardino dei Finzi-Contini»)