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Pina. —...Mi torna in bocca sempre quella... perché ne ho il cuore pieno! Finta che non lo sapete, voi! Finta che non mi vedete cuocere a fuoco lento. (G. Verga, «La Lupa»)

«Vedete!» continuò don Abbondio: «e non è finita. Se quelli che restano non metton giudizio questa volta, e scaccian tutti i grilli dalla testa, non c'è più altro che la fine del mondo». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

«Vede ora, signor padrone,» gli disse Perpetua, «se c'è della brava gente qui, che ci saprà difendere. Vengano ora i soldati: qui non sono come que' nostri spauriti, che non son buoni che a menar le gambe». (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Tra per la voglia che avevano di menar le gambe, tra per l'ambizioncella... tutte le fanciulle e molte delle maritate pur anco o con un sorriso o con un'occhiatina trovarono modo di farsi invitare. (I. Nievo, «Confessioni di un italiano»)

«Non vedete che è tutta una finta, santo Dio? Domani si fa lo sposalizio e, gira e volta, alla fine tutto ritornerà qui». (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Guardate... Re Bomba è sfregiato in viso con una croce, come Nascaredda. Glielo mostrerete, di tanto in tanto per rinfrescargli la memoria. (L. Capuana, «Le paesane»)

«Perché non metti in funzione le meningi e non ti fai venire qualche idea?» insisteva. (M. Venturi, «L'appuntamento»)

«Dimmi un po', cervellone. Hai mai provato a metterti nei suoi panni? Sforza un po' le meningi. Tu sei una ragazza che tira avanti alla meno peggio a colpi di marchette. Tu incontri un uomo già anziano che dice di essersi innamorato di te, uno scapolo, mica ricco ma che guadagna bene. E quest'uomo non ti propone mica di sposarti no, perché questo non starebbe né in cielo né in terra». (D. Buzzati, «Un amore»)

Metto in funzione le meningi. È chiaro che devo liberarmi di quel tizio. (F. Giovannini, «La babelle»)

Quando poi il soggettista intende metterla in una situazione veramente difficile, fa intervenire i vecchi genitori del defunto marito, che arrivano, mandando in malora i suoi affari («Film 1961»).

Giacomo, in cuor suo, mandò quell'altro in tanta malora, pur dovette contenersi e aspettare l'amico, ammirando insieme il bel puledro. (G. Rovetta, «Mater dolorosa»)

—...Vuol vedere che anche lei ce l'ha con l'Austria, se comincia a pensare a quei disgraziati di laggiù che saran morti? E la manda in malora volentieri?. (M. Puccini, «Ebrei»)

— Vedete cattivello, egli è impazzato testé; io lo conosco; egli suol dare a otta a otta in questo farnetico, che si crede esser prete. (A. Cesari, «Luminaria di un burratiere»)

«Ah sì», esclamò la madre... «così lei vuole andare a dormire... ha sonno, ha fatto tardi tutte le notti, si vede, sicuro, che non regge in piedi...». (A. Moravia, «Gli indifferenti»)

Lansen. — Non fare dell'ironia che è assolutamente fuori di posto. (A. De Benedetti, «Buonanotte, Patrizia»)

«Adesso lei la vede così, un po' fuori posto. Ma è stata una donna in gamba». (G. Arpino, «La suora giovane»)

Carmela. — Noi ti aspettavamo alla fermata del tram e intanto tu te ne stavi con questa donnaccia!

Gaetano. — C'è stato sì, un momento... in cui fu davvero felice. Vede che non misuro le parole. (D. Fabbri, «Il confidente»)

— Messere, non dico che siate un peccatoraccio... ma ecco, non credo nemmeno, a dirla qui tra noi, che vo' siate uno stinco di santo. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

«Lei ti vendeva il corpo, tu pretendevi anche l'anima. Lo capisci che per una ragazzina non ci può essere niente di peggio? Fosse stata anche uno stinco di santa, per forza le avrebbe venuta la voglia di metterti le corna». (D. Buzzati, «Un amore»)

...se avevano peccato i Santi, tanto più dovevano peccare, e reiteratamente, anche Fuzzo, che non era certo, tra gli uomini, uno stinco di santo. (G. Parise, «Il fidanzamento»)

— Lo vede? Lui non perde il suo tempo, il signor Spiro. (M. Puccini, «Ebrei»)

— Ecco una donna che non ha perduto né tempo, né occasione. (N. Salvaneschi, «Un violino, 23 donne e il diavolo»)

Lasciate stare la scienza, i futuri destini ed anche la verità, che può darsi sia tutt'ora in fondo al pozzo e vi debba rimanere per chi sa quanto tempo. (A. Panzini, «Il libro dei morti»)

La verità è nel fondo di un pozzo: Lei guarda in un pozzo e vede il sole, o la luna; ma se si butta giù non c'è più né sole né luna, c'è la verità. (L. Sciascia, «Il giorno della civetta»)