-
61 take
I [teɪk]1) cinem. ripresa f.2) (catch) (of fish) pesca f.; (of game) carniere m.••II 1. [teɪk]to be on the take — colloq. prendere bustarelle
1) (take hold of) prendere [object, money]to take sb. by the hand — prendere qcn. per (la) mano
to take sth. out of — tirare fuori qcs. da [ box]
to take a knife to sb. — vibrare coltellate contro qcn
I'll take some apples, please — vorrei delle mele, per favore
3) (carry along) portare [ object]to take sb. sth. to take sth. to sb. portare qcs. a qcn.; to take the car to the garage portare la macchina dal meccanico; did he take an umbrella (with him)? — ha preso l'ombrello?
4) (accompany, lead)to take sb. to school — accompagnare qcn. a scuola
you can't take him anywhere! — scherz. non si può andare in giro con uno così!
7) (accept) [ machine] prendere [ coin]; [ shop] accettare [ credit card]; [ person] accettare, prendere [ bribe]; prendere [patients, pupils]; accettare [ job]; prendere [ phone call]; sopportare [pain, criticism]; accettare [ punishment]he can't take a joke — non accetta le battute, non sta allo scherzo
8) (require) [activity, course of action] richiedere [skill, courage]9) ling. reggere [object, case]10) (react to)to take sth. well, badly, seriously — prendere qcs. bene, male, sul serio
11) (adopt) adottare [measures, steps]12) (assume)to take sb. for o to be sth. prendere qcn. per; what do you take me for? per chi mi prendi? what do you take this poem to mean? — che significato dai a questa poesia?
13) (consider) fare [ example]; prendere (in esempio) [person, case]take John (for example),... — prendi John (per esempio)
14) (record) prendere [ notes]; prendere nota di [ statement]; misurare [temperature, blood pressure]; prendere, sentire [ pulse]to take sb.'s measurements — (for clothes) prendere le misure a qcn
15) (hold) [hall, bus, tank, container] (potere) contenere16) (wear) (in clothes) portare, avere [ size]to take a size 4 — (in shoes) portare il 37
17) fot. prendere, fare [ photograph]19) scol. univ. (study) studiare, prendere [ subject]; seguire [ course]; prendere [ lessons] (in di); (sit) dare [ exam]; fare [ test]; (teach) [ teacher] fare lezione a [ students]to take sb. for French — fare lezione di francese a qcn
20) (officiate at) [ priest] celebrare [ service]21) (capture) [ army] prendere, espugnare [fortress, city]; (in chess) [ player] mangiare [ piece]; (in cards) [ person] prendere, vincere [ prize]2.verbo intransitivo (pass. took; p.pass. taken) (have desired effect) [ drug] fare effetto; [ dye] prendere; (grow successfully) [ plant] attecchire- take in- take off- take on- take out- take to- take up••to take it o a lot out of sb. chiedere tanto a qcn.; to take it upon oneself to do farsi carico di fare; to take sb. out of himself fare distrarre o divertire qcn.; you can take it from me,... — credimi
* * *(to take or keep (someone) as a hostage: The police were unable to attack the terrorists because they were holding three people hostage.) prendere/tenere in ostaggio* * *take /teɪk/n.1 il prendere; presa2 quantità di selvaggina (di pesce, ecc.) presa; carniere (fig.): It was an excellent take, siamo tornati (sono tornati, ecc.) col carniere pieno; a great take of fish, una pesca eccezionale4 (cinem., TV) ripresa5 (fam.) guadagno; profitto; ricavo8 (fam.) bustarella; pizzo; tangente● (fam.) to be on the take, prendere la bustarella (o il pizzo); farsi corrompere.♦ (to) take /teɪk/A v. t.1 prendere; pigliare; afferrare; cogliere, sorprendere; catturare; conquistare, impadronirsi di; conquistare; guadagnare; ricevere; comprare; sottrarre; togliere; rubare: Will you take a glass of wine?, prendi (o vuoi) un bicchiere di vino?; to take st. (up) with one's hands, prendere qc. con le mani; to take sb. 's hand, prendere (o afferrare) la mano a q.; Let me take your coat!, posso prenderti il cappotto? ( lo metto a posto io, ecc.); I took the flat for a year, presi l'appartamento (in affitto) per un anno; Take what you like, piglia quello che vuoi!; He was taken in the act, è stato colto (o preso) in flagrante; The fortress was taken by the enemy, la fortezza fu conquistata (o presa) dal nemico; to take a Senate seat, conquistare un seggio al Senato (in Italia, ecc.); He takes three hundred pounds a month, guadagna (o prende) trecento sterline al mese; The thief took all the silver, il ladro ha rubato tutta l'argenteria; The shopkeeper took 10 p off the price, il negoziante tolse dieci penny dal prezzo; We take two newspapers daily, compriamo due giornali tutti i giorni2 prendere con sé; portare via; portare; condurre; accompagnare: Take your umbrella with you, prenditi l'ombrello!; Take these parcels to the post office, will you?, mi porti questi pacchi alla posta?; This path will take you to the river, questo sentiero ti porterà al fiume; I took my guest home, accompagnai a casa l'ospite; Take the children for a walk, porta i bambini a fare una passeggiata! NOTA D'USO: - to bring o to take?-3 prendere; accettare; assumere; accollarsi: Do you take credit cards?, accettate le carte di credito?; DIALOGO → - Paying 1- Which credit cards do you take?, quali carte di credito accettate?; to take holy orders, prendere gli ordini sacri; to take one's degree, prendere la laurea; They won't take our advice, non accettano i nostri consigli; He took the job, ha accettato il posto; They cannot take defeat, non riescono ad accettare la sconfitta; to take the blame, accollarsi (o assumersi) la colpa4 prendere; assumere; ingerire: to take a medicine, prendere una medicina; to take one's meals at a restaurant, prendere i pasti (o mangiare) al ristorante; to take drugs, assumere droga; drogarsi5 prendere; prendere in esame; considerare; giudicare; ritenere; reputare; valutare; supporre: to take sb. at his word, prendere q. in parola; to take st. as done, considerare qc. come già fatto; to take sb. as a swindler, prendere q. per un imbroglione; Let's take John, for instance, prendiamo John, per esempio; to take sb. at his face value, valutare q. per quello che sembra; I take it you're the person in charge here, se non sbaglio è lei che comanda qui; DIALOGO → - Wedding- I take it she said yes then?, suppongo che abbia detto di sì, quindi6 comprendere, intendere: Do you take my meaning?, intendi quel che voglio dire?8 fare: to take a walk [a bath], fare una passeggiata [un bagno]; to take a nap, fare un sonnellino; to take a picture (o a photograph) fare una fotografia; to take an exam, fare (o dare, sostenere) un esame; (stat.) to take a census, fare un censimento; The horse took the jump, il cavallo ha fatto il salto ( non ha rifiutato l'ostacolo)9 attirare; attrarre; trasportare (fig.); incantare; cattivarsi; affascinare: I was not much taken by ( o with) his behaviour, sono stato tutt'altro che attratto dal suo comportamento; This author takes his readers with him, quest'autore affascina (o trasporta) i lettori10 (spesso impers.) impiegare; metterci; volerci; richiedere; occorrere: I took three days to finish my work, impiegai tre giorni per finire il mio lavoro; DIALOGO → - Building work- The builders said the job would take six to eight weeks, max, i muratori dicono che per i lavori ci vorranno da sei a otto settimane al massimo; How long did it take you to go there?, quanto tempo ci hai messo per andare là?; These things take time, ci vuol tempo per queste cose; It takes a lot of patience, ci vuole molta pazienza15 (gramm.) reggere; prendere: Transitive verbs take a direct object, i verbi transitivi reggono il complemento oggetto17 misurare; rilevare; prendere: to take sb. 's temperature, misurare la temperatura (fam.: la febbre) a q.19 ( di un recipiente, un locale, un veicolo) contenere; portare: This bottle only takes half a litre, questa bottiglia contiene solo mezzo litro; The hall can take 200 people, la sala può contenere 200 persone; The coach takes (up) 50 passengers, il pullman porta 50 passeggeri20 tirare, sferrare; dare: to take a shot at a bird, tirare un colpo (o sparare) a un uccello; to take a punch at sb., tirare (o sferrare) un pugno a q.21 portare ( una misura d'indumento): What size do you take, madam?, che misura (o numero) porta, signora?22 ( sport) vincere: ( boxe) to take nearly every round, vincere quasi tutte le riprese; ( tennis) to take the set, vincere il set24 (fam.) darle (o suonarle) a (q.); battere (q.) ( a pugni, o in una gara): The champion took the challenger in the first round, il detentore del titolo batté lo sfidante nel primo round26 ( calcio, ecc.) fare, effettuare, eseguire ( un tiro, una rimessa, ecc.); dare ( un calcio); battere; segnare ( un gol, un canestro): to take a penalty, tirare (o battere) un rigore; ( cricket) to take a run, effettuare una corsa ( verso il wicket); to take a free kick, battere (o tirare) una punizione27 (fam.) imbrogliare; truffare; fregare (fam.): The salesman tried to take me, il commesso ha cercato di fregarmi28 (fam.; al passivo) defraudare; derubare: The old lady was taken for all her money, la vecchia signora è stata derubata di tutti i soldiB v. i.1 ( anche mecc.) prendere; far presa; attaccare: This gear won't take, quest'ingranaggio non prende (o non fa presa); The fire took rapidly, il fuoco prese subito; This paint takes well, questa vernice attacca bene● to take advantage of, approfittare di; sfruttare □ (mil.) to take aim, prendere la mira; mirare; puntare □ to take all the fun out of st., guastare la festa; rovinare tutto □ to take sb. 's arm, prendere il braccio di q.; prender q. per il braccio □ to take st. as read, dare qc. per letto □ (fig.) to take a back seat, occupare un posto di scarsa importanza; accontentarsi di un ruolo secondario □ (leg.) to take bankruptcy, accettare di essere messo in fallimento □ (autom., ecc.) to take a bend, prendere una curva: to take a bend as tightly as possible, stringere una curva al massimo □ to take bets, accettare scommesse □ (fig.) to take the bit between one's teeth, stringere i denti (fig.) □ to take breath, prendere (o ripigliare) fiato □ to take by surprise, cogliere di sorpresa; prendere (o conquistare) di sorpresa □ to take care, stare attento; fare attenzione; badare; guardarsi: Take care what you say, fa' attenzione a quel che dici!; Take care not to break it, bada di non romperlo! □ to take care of, badare a; prendersi cura di, aver cura di; (fam. eufem.) sistemare, eliminare, uccidere: Who will take care of the baby?, chi si prenderà cura del bambino?; Take care of yourself! abbi cura di te!; riguardati! □ (fig.) to take the chair, assumere la presidenza; presiedere una seduta □ to take a chair, prendere posto; accomodarsi; sedersi □ to take a chance, correre un rischio; tentare la sorte □ to take one's chances, correre il rischio; arrischiare, azzardare; tentare la sorte; stare al gioco (fig.) □ to take no chances, non volere correre rischi; andare sul sicuro □ to take charge of st., prendere in consegna qc.; occuparsi di qc.; assumere il comando (la direzione) di qc.: The new commander took charge of the garrison, il nuovo comandante assunse (o prese) il comando della guarnigione □ to take command, prendere il comando □ (relig.) to take communion, fare la comunione □ to take courage, farsi coraggio; farsi animo □ to take a deep breath, tirare un lungo respiro □ to take a different view, essere di tutt'altro avviso; essere di parere contrario □ to take effect, ( di una medicina, ecc.) avere (o fare) effetto; ( di una legge e sim.) entrare in vigore; essere attuato; andare in porto (fig.): The new law takes effect as of July 1st, la nuova legge entra in vigore dal primo di luglio □ to take a fever, contrarre una febbre ( malarica, ecc.) □ to take fright, prendersi paura; spaventarsi □ to take hold of sb., impadronirsi di q.: A great tenderness took hold of him, una grande tenerezza si è impadronita di lui □ to take hold of st., afferrare qc.: He took hold of the bar, ha afferrato la sbarra □ to take a holiday, andare in vacanza □ to take st. in hand, prendere in mano qc. (fig.); intraprendere qc. □ to take an interest in st., interessarsi a qc. □ to take into account, tener presente; tener conto di; prendere in considerazione: We must take his youth into account, dobbiamo tener conto della sua giovinezza □ to take sb. into one's confidence, concedere a q. la propria fiducia; mettere q. a parte dei propri segreti □ (fam.) to take it, tener duro; non batter ciglio □ to take it easy, prendersela comoda, non strapazzarsi; ( anche) non prendersela, restare calmo □ to take it into one's head (o mind), mettersi in testa, figgersi in capo ( un'idea, ecc.) □ to take a joke in earnest, prender sul serio uno scherzo □ to take a leap (o a jump), fare un salto □ to take leave of sb., prendere congedo (o commiato) da q.; accomiatarsi da q. □ to take leave of one's senses, impazzire □ (leg.) to take legal action, adire le vie legali □ to take legal advice, consultare un avvocato; rivolgersi a un legale per un parere □ to take a letter, ( anche) battere una lettera sotto dettatura □ to take sb. 's life, togliere la vita a q.; uccidere q. □ (fam.) to take one's life in one's hands, rischiare la vita □ to take a look at st., dare un'occhiata a qc. □ to take a look round, dare un'occhiata in giro; guardarsi attorno (o intorno) □ (fam.) to take the mickey out of sb., prendere in giro q.; sfottere q. (fam.) □ to take minutes, mettere a verbale; verbalizzare □ to take the nonsense out of sb., togliere i grilli dalla testa a q. □ to take notes, prendere appunti □ to take notice of st., fare attenzione a qc.; occuparsi (o interessarsi) di qc.; rendersi conto di qc. □ to take an oath, fare (o prestare) un giuramento □ to take offence, offendersi □ to take other people's ideas, appropriarsi delle idee altrui □ to take pains, darsi (o prendersi) pena (di fare qc.); sforzarsi; darsi da fare; fare il possibile: to take pains to do a job well, sforzarsi di fare bene un lavoro □ to take part in st., prendere parte, partecipare a qc. □ to take place, aver luogo; accadere; avvenire; verificarsi □ (polit.) to take power, salire al potere; andare al governo □ to take pride in st., andare orgoglioso di qc. □ (mil.) to take sb. prisoner, far prigioniero q. □ ( boxe) to take punishment, subire una punizione; incassare colpi durissimi □ (fam.) to take the rap, essere incolpato (spec. per colpe altrui); prendersi la colpa □ to take refuge, trovar rifugio; rifugiarsi; riparare □ to take a seat, prendere posto; mettersi a sedere; accomodarsi □ to take sides with sb., parteggiare per q.; schierarsi con q. □ to take stock, (comm.) fare l'inventario; (fig.) valutare la situazione (e sim.) □ to take things as they are, prendere il mondo come viene □ to take things coolly, conservare il sangue freddo; mantenere la calma; non agitarsi □ to take things easy, prender le cose alla leggera; tirare a campare; fare il proprio comodo; prendersela comoda □ to take things seriously, prender le cose sul serio □ to take one's time, prendersela comoda; andare adagio: He took his time over the job, se la prese comoda col lavoro □ to take its toll on sb. [st.], farsi sentire su q. [qc.] ( in senso negativo) □ to take the train, prendere il treno; servirsi del treno ( e non dell'autobus, ecc.): DIALOGO → - Asking about routine 2- I usually take the bus, but sometimes I go by train, di solito prendo l'autobus, ma a volte vado in treno □ to take the trouble to do st., prendersi il disturbo di fare qc.; darsi la pena di fare qc. □ to take turns, fare a turno, alternarsi: (autom.) to take turns at the wheel, alternarsi al volante □ to take a vow, fare un voto □ to take a wife, prender moglie □ to take wing, levarsi a volo □ to be taken ill, ammalarsi; sentirsi male □ (fam.) to be taken short, avere un bisognino ( un bisogno impellente) □ It took a lot of doing, ci volle del bello e del buono □ Take your seats!, seduti!, a posto!; ( anche, ferr.) in carrozza! □ How old do you take me to be?, quanti anni mi dai? □ (fam.) I can take him or leave him, non mi è né simpatico né antipatico; mi lascia indifferente □ Take it or leave it!, prendere o lasciare! □ (fam.) I am not taking any, grazie, no!; ( anche) non ci sto!NOTA D'USO: - to take o to get?-* * *I [teɪk]1) cinem. ripresa f.2) (catch) (of fish) pesca f.; (of game) carniere m.••II 1. [teɪk]to be on the take — colloq. prendere bustarelle
1) (take hold of) prendere [object, money]to take sb. by the hand — prendere qcn. per (la) mano
to take sth. out of — tirare fuori qcs. da [ box]
to take a knife to sb. — vibrare coltellate contro qcn
I'll take some apples, please — vorrei delle mele, per favore
3) (carry along) portare [ object]to take sb. sth. to take sth. to sb. portare qcs. a qcn.; to take the car to the garage portare la macchina dal meccanico; did he take an umbrella (with him)? — ha preso l'ombrello?
4) (accompany, lead)to take sb. to school — accompagnare qcn. a scuola
you can't take him anywhere! — scherz. non si può andare in giro con uno così!
7) (accept) [ machine] prendere [ coin]; [ shop] accettare [ credit card]; [ person] accettare, prendere [ bribe]; prendere [patients, pupils]; accettare [ job]; prendere [ phone call]; sopportare [pain, criticism]; accettare [ punishment]he can't take a joke — non accetta le battute, non sta allo scherzo
8) (require) [activity, course of action] richiedere [skill, courage]9) ling. reggere [object, case]10) (react to)to take sth. well, badly, seriously — prendere qcs. bene, male, sul serio
11) (adopt) adottare [measures, steps]12) (assume)to take sb. for o to be sth. prendere qcn. per; what do you take me for? per chi mi prendi? what do you take this poem to mean? — che significato dai a questa poesia?
13) (consider) fare [ example]; prendere (in esempio) [person, case]take John (for example),... — prendi John (per esempio)
14) (record) prendere [ notes]; prendere nota di [ statement]; misurare [temperature, blood pressure]; prendere, sentire [ pulse]to take sb.'s measurements — (for clothes) prendere le misure a qcn
15) (hold) [hall, bus, tank, container] (potere) contenere16) (wear) (in clothes) portare, avere [ size]to take a size 4 — (in shoes) portare il 37
17) fot. prendere, fare [ photograph]19) scol. univ. (study) studiare, prendere [ subject]; seguire [ course]; prendere [ lessons] (in di); (sit) dare [ exam]; fare [ test]; (teach) [ teacher] fare lezione a [ students]to take sb. for French — fare lezione di francese a qcn
20) (officiate at) [ priest] celebrare [ service]21) (capture) [ army] prendere, espugnare [fortress, city]; (in chess) [ player] mangiare [ piece]; (in cards) [ person] prendere, vincere [ prize]2.verbo intransitivo (pass. took; p.pass. taken) (have desired effect) [ drug] fare effetto; [ dye] prendere; (grow successfully) [ plant] attecchire- take in- take off- take on- take out- take to- take up••to take it o a lot out of sb. chiedere tanto a qcn.; to take it upon oneself to do farsi carico di fare; to take sb. out of himself fare distrarre o divertire qcn.; you can take it from me,... — credimi
-
62 facio
făcĭo, ĕre, fēci, factum - impératif présent: fac/facite - face: forme archaïque employée surtout par Plaute et Térence. - futur simple: facie = faciam (Cato). - voir les formes archaïques: faxo, faxim. - voir la conjugaison du passif: fio, fieri, factus sum. - voir l'article fio. [st1]1 [-] faire, exécuter, effectuer, accomplir; agir, se conduire; faire que, faire en sorte que. - facere aliquid ex re: faire une chose avec une autre. - praedam ab hoste facere: faire du butin sur l’ennemi. - alicui non idem fecit, Cic.: n'en a-t-il pas usé ainsi avec qqn? - factus ad + acc.: fait pour. - facere ut: faire en sorte que (ut consécutif). - fac ut sciam ou fac sciam: fais en sorte que je sache. - face mittas, Ter.: aie soin d'envoyer. - facere hoc, ut: faire ceci, à savoir que (ut explicatif, développant hoc). - di faxint ne.... (faxim... = faciam...): fassent les dieux que... ne... pas. - avec adv.: agir, se comporter, se conduire. - facio libenter ut: il m'est bien agréable de. - bene (recte) facis quod: tu fais bien de. - facis tu quidem fraterne quod me hortaris: tu te conduis vraiment en bon frère en m'exhortant. - facis injuste si: tu commets une injustice si... - alicui bene (male) facere: se comporter bien (mal) à l’égard de qqn. - arroganter facit cum: il montre de la présomption en... - facere amice, Cic.: agir en ami. - homines captivos qui catenis vinciunt nimis stulte faciunt mea quidem sententia, Plaut. Men.: ceux qui tiennent enchaînés des captifs font une très grosse sottise, à mon avis. - factum optume: tant mieux. - in re plurimum facere: réussir très bien dans qqch. - mature facto opus est ( facto → participe neutre au lieu de l’inf.) il faut agir à temps. - facere ne + subj.: faire que ne... pas. - non possum facere quin, Cic.: je ne peux pas m'empêcher de. - facultatem recte judicandi alicui facere: donner à qqn la possiblilité de bien juger. - invitus feci: j'ai agi contre mon gré. - illum forma tremere facit, Ov.: ma beauté le fait trembler. - dictum ac factum: aussitôt dit aussitôt fait, sans délai. [st1]2 [-] faire, créer, produire, confectionner, façonner, construire, constituer, composer. - facere ova, Varr.: pondre des oeufs. - facere sobolem, Col.: avoir des petits. - facit grana malum, Col.: la pomme a des pépins. - facere statuam, Plin.: sculpter une statue. [st1]3 [-] procurer, causer, susciter, apporter, exciter. - impedimentum alicui facere: causer de l'embarras à qqn. - negotium facere: donner de l'embarras, causer des ennuis. - spem alicui facere: provoquer l’espoir de qqn. - facere insidias alicui, Nep.: tendre des embûches à qqn. - facere stomachum, Cic.: mettre en colère. - facere risum, Quint.: faire rire. [st1]4 [-] se procurer, acquérir, s'attirer. - facere praedam, Cic.: se procurer du butin. - facere omnia ad se, Petr.: tout tirer à soi. - facere manum, Cic.: ramasser une troupe. - facere nil sibi reliqui, Caes.: ne rien épargner - facere sibi fortunam, Liv.: être l'artisan de sa fortune. [st1]5 [-] souffrir (un dommage), éprouver, se trouver dans tel ou tel état. - facere damnum, detrimentum: subir une perte, un dommage. - facere jacturam, Cic.: supporter une perte. - bestiae simile quiddam faciunt, Cic.: les bêtes éprouvent quelque chose de semblable. [st1]6 [-] faire (remplaçant un verbe précédent). - an Scythes potuit pro nihilo pecuniam ducere, nostrates facere non potuerunt? Cic.: quoi! un Scythe a pu mépriser l'argent, et nos compatriotes n'ont pu le faire? [st1]7 [-] instituer, nommer, faire, rendre (ordinairement avec un attribut); mettre dans tel ou tel état. - facere agricolam ducem: faire d’un laboureur un général. - aliquem reum facere: accuser qqn. - consulem aliquem facere: nommer qqn consul. - facere aliquem certiorem: informer qqn. - facere invisum, Hor.: rendre odieux. - facere de Italia Africam, Flor.: faire de l'Italie une seconde Afrique. - fecerant de servitute Romanos, Flor.: d'esclaves ils étaient devenus Romains. - senatum bene sua sponte firmum firmiorem fecistis, Cic. Phil. 6: le sénat, déjà ferme de lui-même, vous l'avez affermi encore plus. - facere palam, Nep.: rendre public, publier, divulguer. [st1]8 [-] juger d'un certain prix, estimer, priser. - facere + gén. de prix: faire cas de, estimer. - magni, (parvi) eum facio: je l’estime beaucoup (peu). - voluptatem virtus minimi facit: la vertu fait très peu cas du plaisir. - dolorem nihili facere: ne faire nullement cas de la douleur, dédaigner la douleur. - facere + gén. autre que le gén. de prix: cf. esse + gén. - omnia quae mulieris fuerunt, viri fiunt dotis nomine, Cic. Top. 4: tous les biens qui appartenaient à la femme passent au mari sous le nom de dot. - Asiam populi Romani facere: mettre l'Asie sous la dépendance du peuple romain. - facere aliquid dicionis alicujus: mettre qqch sous le pouvoir de qqn. - omnem oram usque ad Hiberum flumen Romanae dicionis fecit, Liv. 21: il soumit à l'empire romain toute la côte jusqu'à l'Ebre. [st1]9 [-] faire une supposition, simuler, feindre. - fac + prop. inf.: suppose que. - faciamus deos non esse, Cic.: supposons que les dieux n'existent pas. - exitium fac me meruisse, Ov.: suppose que j'aie mérité la mort. - Herculem Homerus conveniri facit ab Ulysse, Cic.: Homère feint qu'Hercule et Ulysse se rencontrent. - feci sermonem inter nos habitum, Cic.: j'ai fait croire à un entretien entre nous. - facio me alias res agere, Cic.: je fais semblant d'être occupé ailleurs (= d'être distrait). [st1]10 [-] pratiquer, exercer (un métier); faire un sacrifice, sacrifier. - facere medicinam: exercer la médecine. - facere argentariam, Cic.: exercer le métier de banquier, être banquier. - mercaturas facere: faire le commerce. - facere stipendia: être soldat, servir. - facere sacra, Cic.: faire un sacrifice. - facere (s.-ent. sacra) Junoni, Cic.: sacrifier à Junon. - dii facientes adjuvant, Varr.: les dieux sont propices à ceux qui les honorent. - facere alicui deo aliqua re: sacrifier à un dieu qqch [au moyen de qqch]. - facere agno: [faire (un sacrifice) avec un agneau] = offrir un agneau en sacrifice. - cum faciam vitulâ pro frugibus, Virg. B. 3: quand j'offrirai en sacrifice un veau au lieu des fruits de la terre. [st1]11 [-] parcourir (un espace); passer (un temps). - cursu quingenta stadia facere, Just.: faire cinq cents stades à la course. - paucissimos dies una fecimus, Sen.: nous avons passé très peu de jours ensemble. [st1]12 [-] être d'un parti, être pour, être contre. - facere contra (adversus) aliquem: être contre qqn. - facere cum (ab) aliquo: agir avec qqn, être pour qqn, être du parti de qqn. - veritas cum hoc facit, Quint.: la vérité est pour lui. [st1]13 [-] convenir, être bon pour, être utile, aller à. - facere ad aliquam rem (alicui rei): être bon (efficace) pour qqch ou convenir à qqch. - non male facere cum aliquo, Ov.: aller bien à qqn, s'accorder avec qqn. - plurimum facit totas diligenter nosse causas, Quint.: il est très utile de bien connaître l'ensemble des causes. [st1]14 [-] faire, présenter telle ou telle forme, présenter telle ou telle désinence. - paries facit ventrem, Dig.: le mur se bombe. - cur pater patris facit? Quint.: pourquoi pater fait patris? - facere + inf. ou part.: représenter, supposer, imaginer. - cum ariete colloquentem facere: représenter Polyphème s’entretenant avec un bélier. - Xenophon facit Socratem disputantem: Xénophon représente Socrate en train de discuter. - poetae impendere saxum Tantalo faciunt: les poètes représentent un rocher suspendu sur (la tête de) Tantale. - fecerat et viridi fetam Mavortis in antro procubuisse lupam, Virg. En. 8: Il avait représenté, couchée dans l'antre verdoyant de Mars, une louve qui venait d'avoir des petits. - Plato aedificari a deo mundum facit, Cic. N. D.: Platon imagine le monde construit par un dieu. [st1]15 [-] se rendre, aller (emploi non classique). - (se) facere aliquo: se rendre quelque part. - facere ad stelas, Petr. 62: se rendre du côté des stèles. - intra limen sese facit, Apul. M. 5, 2: il franchit le seuil.* * *făcĭo, ĕre, fēci, factum - impératif présent: fac/facite - face: forme archaïque employée surtout par Plaute et Térence. - futur simple: facie = faciam (Cato). - voir les formes archaïques: faxo, faxim. - voir la conjugaison du passif: fio, fieri, factus sum. - voir l'article fio. [st1]1 [-] faire, exécuter, effectuer, accomplir; agir, se conduire; faire que, faire en sorte que. - facere aliquid ex re: faire une chose avec une autre. - praedam ab hoste facere: faire du butin sur l’ennemi. - alicui non idem fecit, Cic.: n'en a-t-il pas usé ainsi avec qqn? - factus ad + acc.: fait pour. - facere ut: faire en sorte que (ut consécutif). - fac ut sciam ou fac sciam: fais en sorte que je sache. - face mittas, Ter.: aie soin d'envoyer. - facere hoc, ut: faire ceci, à savoir que (ut explicatif, développant hoc). - di faxint ne.... (faxim... = faciam...): fassent les dieux que... ne... pas. - avec adv.: agir, se comporter, se conduire. - facio libenter ut: il m'est bien agréable de. - bene (recte) facis quod: tu fais bien de. - facis tu quidem fraterne quod me hortaris: tu te conduis vraiment en bon frère en m'exhortant. - facis injuste si: tu commets une injustice si... - alicui bene (male) facere: se comporter bien (mal) à l’égard de qqn. - arroganter facit cum: il montre de la présomption en... - facere amice, Cic.: agir en ami. - homines captivos qui catenis vinciunt nimis stulte faciunt mea quidem sententia, Plaut. Men.: ceux qui tiennent enchaînés des captifs font une très grosse sottise, à mon avis. - factum optume: tant mieux. - in re plurimum facere: réussir très bien dans qqch. - mature facto opus est ( facto → participe neutre au lieu de l’inf.) il faut agir à temps. - facere ne + subj.: faire que ne... pas. - non possum facere quin, Cic.: je ne peux pas m'empêcher de. - facultatem recte judicandi alicui facere: donner à qqn la possiblilité de bien juger. - invitus feci: j'ai agi contre mon gré. - illum forma tremere facit, Ov.: ma beauté le fait trembler. - dictum ac factum: aussitôt dit aussitôt fait, sans délai. [st1]2 [-] faire, créer, produire, confectionner, façonner, construire, constituer, composer. - facere ova, Varr.: pondre des oeufs. - facere sobolem, Col.: avoir des petits. - facit grana malum, Col.: la pomme a des pépins. - facere statuam, Plin.: sculpter une statue. [st1]3 [-] procurer, causer, susciter, apporter, exciter. - impedimentum alicui facere: causer de l'embarras à qqn. - negotium facere: donner de l'embarras, causer des ennuis. - spem alicui facere: provoquer l’espoir de qqn. - facere insidias alicui, Nep.: tendre des embûches à qqn. - facere stomachum, Cic.: mettre en colère. - facere risum, Quint.: faire rire. [st1]4 [-] se procurer, acquérir, s'attirer. - facere praedam, Cic.: se procurer du butin. - facere omnia ad se, Petr.: tout tirer à soi. - facere manum, Cic.: ramasser une troupe. - facere nil sibi reliqui, Caes.: ne rien épargner - facere sibi fortunam, Liv.: être l'artisan de sa fortune. [st1]5 [-] souffrir (un dommage), éprouver, se trouver dans tel ou tel état. - facere damnum, detrimentum: subir une perte, un dommage. - facere jacturam, Cic.: supporter une perte. - bestiae simile quiddam faciunt, Cic.: les bêtes éprouvent quelque chose de semblable. [st1]6 [-] faire (remplaçant un verbe précédent). - an Scythes potuit pro nihilo pecuniam ducere, nostrates facere non potuerunt? Cic.: quoi! un Scythe a pu mépriser l'argent, et nos compatriotes n'ont pu le faire? [st1]7 [-] instituer, nommer, faire, rendre (ordinairement avec un attribut); mettre dans tel ou tel état. - facere agricolam ducem: faire d’un laboureur un général. - aliquem reum facere: accuser qqn. - consulem aliquem facere: nommer qqn consul. - facere aliquem certiorem: informer qqn. - facere invisum, Hor.: rendre odieux. - facere de Italia Africam, Flor.: faire de l'Italie une seconde Afrique. - fecerant de servitute Romanos, Flor.: d'esclaves ils étaient devenus Romains. - senatum bene sua sponte firmum firmiorem fecistis, Cic. Phil. 6: le sénat, déjà ferme de lui-même, vous l'avez affermi encore plus. - facere palam, Nep.: rendre public, publier, divulguer. [st1]8 [-] juger d'un certain prix, estimer, priser. - facere + gén. de prix: faire cas de, estimer. - magni, (parvi) eum facio: je l’estime beaucoup (peu). - voluptatem virtus minimi facit: la vertu fait très peu cas du plaisir. - dolorem nihili facere: ne faire nullement cas de la douleur, dédaigner la douleur. - facere + gén. autre que le gén. de prix: cf. esse + gén. - omnia quae mulieris fuerunt, viri fiunt dotis nomine, Cic. Top. 4: tous les biens qui appartenaient à la femme passent au mari sous le nom de dot. - Asiam populi Romani facere: mettre l'Asie sous la dépendance du peuple romain. - facere aliquid dicionis alicujus: mettre qqch sous le pouvoir de qqn. - omnem oram usque ad Hiberum flumen Romanae dicionis fecit, Liv. 21: il soumit à l'empire romain toute la côte jusqu'à l'Ebre. [st1]9 [-] faire une supposition, simuler, feindre. - fac + prop. inf.: suppose que. - faciamus deos non esse, Cic.: supposons que les dieux n'existent pas. - exitium fac me meruisse, Ov.: suppose que j'aie mérité la mort. - Herculem Homerus conveniri facit ab Ulysse, Cic.: Homère feint qu'Hercule et Ulysse se rencontrent. - feci sermonem inter nos habitum, Cic.: j'ai fait croire à un entretien entre nous. - facio me alias res agere, Cic.: je fais semblant d'être occupé ailleurs (= d'être distrait). [st1]10 [-] pratiquer, exercer (un métier); faire un sacrifice, sacrifier. - facere medicinam: exercer la médecine. - facere argentariam, Cic.: exercer le métier de banquier, être banquier. - mercaturas facere: faire le commerce. - facere stipendia: être soldat, servir. - facere sacra, Cic.: faire un sacrifice. - facere (s.-ent. sacra) Junoni, Cic.: sacrifier à Junon. - dii facientes adjuvant, Varr.: les dieux sont propices à ceux qui les honorent. - facere alicui deo aliqua re: sacrifier à un dieu qqch [au moyen de qqch]. - facere agno: [faire (un sacrifice) avec un agneau] = offrir un agneau en sacrifice. - cum faciam vitulâ pro frugibus, Virg. B. 3: quand j'offrirai en sacrifice un veau au lieu des fruits de la terre. [st1]11 [-] parcourir (un espace); passer (un temps). - cursu quingenta stadia facere, Just.: faire cinq cents stades à la course. - paucissimos dies una fecimus, Sen.: nous avons passé très peu de jours ensemble. [st1]12 [-] être d'un parti, être pour, être contre. - facere contra (adversus) aliquem: être contre qqn. - facere cum (ab) aliquo: agir avec qqn, être pour qqn, être du parti de qqn. - veritas cum hoc facit, Quint.: la vérité est pour lui. [st1]13 [-] convenir, être bon pour, être utile, aller à. - facere ad aliquam rem (alicui rei): être bon (efficace) pour qqch ou convenir à qqch. - non male facere cum aliquo, Ov.: aller bien à qqn, s'accorder avec qqn. - plurimum facit totas diligenter nosse causas, Quint.: il est très utile de bien connaître l'ensemble des causes. [st1]14 [-] faire, présenter telle ou telle forme, présenter telle ou telle désinence. - paries facit ventrem, Dig.: le mur se bombe. - cur pater patris facit? Quint.: pourquoi pater fait patris? - facere + inf. ou part.: représenter, supposer, imaginer. - cum ariete colloquentem facere: représenter Polyphème s’entretenant avec un bélier. - Xenophon facit Socratem disputantem: Xénophon représente Socrate en train de discuter. - poetae impendere saxum Tantalo faciunt: les poètes représentent un rocher suspendu sur (la tête de) Tantale. - fecerat et viridi fetam Mavortis in antro procubuisse lupam, Virg. En. 8: Il avait représenté, couchée dans l'antre verdoyant de Mars, une louve qui venait d'avoir des petits. - Plato aedificari a deo mundum facit, Cic. N. D.: Platon imagine le monde construit par un dieu. [st1]15 [-] se rendre, aller (emploi non classique). - (se) facere aliquo: se rendre quelque part. - facere ad stelas, Petr. 62: se rendre du côté des stèles. - intra limen sese facit, Apul. M. 5, 2: il franchit le seuil.* * *Facio, facis, feci, factum, facere. Faire.\Facit hoc argentum. Plaut. Argent est cause de cela.\Factum, in responsione. Terent. - dic mihi, Aufugistin'? C. hera, factum. Il est ainsi, Ouy.\A se aliquid facere. Cic. De soymesme.\Facere ab aliquo. Cic. Faire pour aucun, Servir au propos d'aucun.\Facit ad difficultatem vrinae. Plin. Sert quand on ne peult pisser, Est bon et pertinent pour faire uriner.\Non facit ad stomachum haec res. Mart. Ne plaist point.\Ad vnguem factus homo. Horat. Parfaict en toutes choses.\Facere abortum. Plin. Avorter.\Quae res mox acorem facit. Columel. Faict aigrir.\Accessionem facere dicuntur hostes. Plancus ad Ciceronem. S'accroistre et multiplier.\Adiutorium in aliquam rem. Suet. Aider à faire quelque chose.\Facite adsitis domi. Terent. Faites que soyez en la maison.\Adulterium. Gellus. Commettre adultere.\AEgre alicui facere. Terent. Faire fascherie.\AEqui boni. Terent. Prendre en bien, En bonne partie.\AEs alienum. Liu. S'endebter, Faire des debtes.\AEstimationem. Caesar. Priser et estimer.\Alienationem. Cic. S'estranger.\Ambitus circa rem aliquam. Liu. Tournoyer à l'entour, Faire grandes virevoustes et tournoyements.\Facis amice: sed, vt mihi videris, non recte. Cic. Tu fais en ami.\Animum alicui facere. Liu. Bailler courage, Encourager.\Animos facere alicui in aliquem. Ouid. L'enorgueillir et faire fier.\Faciunt animos diuitiae. Liu. Elles enflent le coeur de l'homme, et enorgueillissent.\Apertum aliquid facere alicui. Lucret. Declarer.\Ardorem animis. Liu. Enflammer, Allumer.\Ascensionem ad locum aliquem. Plaut. Monter.\Assulas foribus. Plaut. Rompre les portes et briser.\Aucupium auribus. Plaut. Escouter, Prester l'oreille.\Audaciam hosti. Liu. Bailler audace et hardiesse.\Auritum populum. Plaut. Faire que le peuple se taise et escoute.\Authoritatem. Cic. Bailler grande authorité et opinion.\Auxilia mercede facere. Tacit. Aider pour l'argent.\Facere se bardum. Plaut. Contrefaire le lourdault et le sot.\Bene fecit Silius, qui transegerit. Cic. Il a bien faict.\Sibi bene facere. Plaut. Prendre du bon temps.\Bustum. Cic. Faire des funerailles.\Cadauer. Apuleius. Tuer aucun.\Caedem. Cic. Faire meurtre.\Calorem. Plin. Esmouvoir une chaleur.\Capitale facere dicuntur leges. Plin. Digredi via, capitale leges fecere. Les loix ont defendu cela sur peine de la teste.\Caput facere dicuntur folia herbae. Plin. Fructifier et grener.\Castra. Cic. Camper, Asseoir le camp, Faire un fort.\Caulem. Columel. Jecter hors et produire sa tige.\Cautionem. Caesar. Le rendre plus fin et advisé.\Se celerem. Plaut. Se haster.\Censuram vini in epulas regis. Plin. Faire la preuve et l'essay du vin, Gouster et taster.\Certamen. Liu. Mettre noise entre quelque gens.\Quid patrum et plebis certamen facimus? Liu. Pourquoy mettons nous noise entre les Senateurs et le menu peuple?\Certiorem. Cic. Acertener, Advertir au vray.\Clamores. Cic. Exciter le peuple à s'escrier par admiration.\Classem. Caes. Faire une multitude de navires.\Coenam alicui. Plin. iunior. Luy donner à soupper.\Coenas cum aliquo. Cic. Prendre ses repas avec aucun.\Cognomen colli. Liu. Surnommer.\Commentarios. Caes. Faire registres.\Commercium sermonum. Liu. Iam per longinquitatem belli commercio sermonum facto. Apres que par la longueur de la guerre qu'ils avoyent eu ensemble, ils commencerent à entendre le langage les uns des aultres.\Commutationem rerum facere. Caes. Magna erat rerum facta commutatio. Les choses estoyent fort changees.\Compendium. Plaut. Si ad saxum quod capessit, ea deorsum cadit, errationis fecerit compendium. Elle se fourvoyera moins.\Vt faciam praeconis compendium. Plaut. Que je respargne un crieur qu'il me fauldroit avoir.\Paululum sui compendii. Cic. Faire quelque peu de son prouffit.\Compotem votorum. Plin. iunior. Accorder à aucun ce qu'il demande et requiert.\Conceptum. Columel. Concevoir.\Concilia. Liu. Faire assemblees.\Concitationes. Caes. Faire des esmeutes.\Concursum. Caes. Quand plusieurs courent quelque part ensembleement et à la foule.\Confidentem. Plaut. Enhardir.\Confidenter. Plaut. Faire hardiment, et avec grande asseurance.\Coniecturam. Cic. Deviner, Conjecturer.\Coniecturam de odore. Plaut. Deviner par l'odeur que ce peult estre.\Coniecturam facere de moribus alicuius. Plin. iunior. Deviner quels sont ses meurs.\Coniecturam ex re aliqua. Terent. Quantum ex ipsa re coniecturam fecimus. Selon que nous avons peu deviner et estimer par la chose.\Quum coniecturam egomet mecum facio. Plaut. Selon que je peuls penser et estimer.\Conquisitionem. Liu. Faire une recherche.\Consilium. Liu. Donner conseil et advis.\Consilio alterius. Plaut. Faire par son conseil, Suyvre son conseil.\Consuetudinem alicui cum altero. Cic. Estre moyen que l'un hante fort l'autre.\Consulem. Cic. Creer.\Contentionem alicuius rei. Cic. Debatre quelque chose par parolles.\Controuersiam. Liu. Mettre en doubte ou en debat et different.\Controuersiam alicui de re aliqua. Sene. Debatre contre aucun.\Contumeliam. Plaut. Faire oultrage, Oultrager aucun.\Conuitium. Cic. Injurier.\Copiam argenti alicui facere. Plaut. Luy prouvoir d'argent, Luy en faire recouvrer.\Sui copiam facere. Plin. iunior. Donner audience aux gens, et les laisser parler à soy.\Copiam consilii sui. Cic. Recevoir et ouir un chascun qui veult venir demander conseil, et luy donner.\Quod maxime cupiebas, eius copiam feci tibi. Plautus. Je t'ay faict jouir de ce que tu desirois.\Copiam facere, pro Facere potestatem. Liu. Donner congé de faire quelque chose, Permettre.\Factum culpa illius. Terent. Ce a esté par sa faulte.\Cum aliquo facere. Cic. Faire et tenir pour luy, Luy favoriser, Tenir son parti.\Cum aliquo facere, et idem sentire. Cic. Estre de son opinion et advis.\Facit cum hoc veritas. Ci. La verité est pour luy, ou fait pour luy.\Curiam facere. Plin. Bastir un palais, ou une sale, où le senat se puisse assembler.\Facere damnum. Plaut. Recevoir dommage, Faire perte.\De consilio alterius facere. Cic. Par le conseil d'autruy.\De sententia alicuius. Ci. A son adveu et selon sa fantasie et opinion.\Deditionem alicuius hosti facere. Liu. Le livrer entre les mains de son ennemi.\Deditionem ad hostem. Quintil. Se rendre à la merci de son ennemi.\Deditione facta. Caes. Apres qu'on se fut rendu.\Delectum studiorum. Quintil. Eslire.\Delectum militum. Caes. Choisir, Faire eslite de gens de guerre.\Here facis delicias. Plaut. Tu te jases, mocques, ou gaudis.\Nimias delicias facis. Plaut. Tu es trop plaisant, Tu fais trop d'esbats.\Nimis es morosus. Tu es trop potieux, Il te fault trop de choses.\Descensionem. Liu. Descendre des navires sur la terre, Prendre terre.\Desyderium alicuius. Liu. Faire qu'on desire et regrette aucun.\Detrimentum. Cic. Recevoir dommage.\Dicta. Ouid. Faire ce qu'on a promis.\Differentias faciunt et folia. Plin. Font la difference.\Auro dignitatem per annulos fecit. Plin. Donna authorité à l'or.\Discrimen. Plin. Faire difference.\Diuiduum. Terent. Partir, Diviser.\Diuitias ex re aliqua. Plaut. S'enrichir.\Dulcedinem. Senec. Engendrer une doulceur.\Duritias facere. Plin. Faire et engendrer des duretez.\Emolumentum. Cic. Faire ou porter prouffit.\Errorem. Cic. Faire saillir ou errer.\Eruptionem. Caes. Faire une saillie sur les ennemis.\Ex animo. Terent. Faire de courage, Naifvement.\Ex necessitate. Plin. iunior. Par necessité et contraincte.\Excidionem oppido. Plaut. Le destruire.\Excursiones in agrum hostilem. Liu. Faire des courses.\Exempla faciam in te. Plaut. Je te puniray en telle sorte, que les autres y prendront exemple.\Exercitum. Plin. iunior. Assembler une armee.\Exitum. Senec. Petens vt viderent, quem admirator auri exitum faceret. Quelle fin faisoit celuy qui, etc. Quelle seroit la fin de celuy qui, etc.\Expectationem. Cic. Mettre en attente.\Expeditum ex impedito. Plaut. Despestrer et delivrer aucun.\Fac esse. Cic. Pren le cas qu'ainsi soit.\Facite hoc meum consilium, legiones nouas non improbare. Cic. Prenez le cas que, etc.\Me fac posse tuto, multi etiam hortantur, num etiam honesté? Cic. Pren le cas que je le puisse sans danger.\Facere parentes et liberos extraneos. Plin. iunior. Estrangier et faire separation d'entre les peres et les enfans.\Facere facile. Plaut. Faire aiseement et facilement.\Factu facile. Terent. Aisé à faire.\- fecisti hercle facetias, quum hoc donauisti Dono tuum seruum. Plaut. Tu m'as faict rire.\Facultatem. Cic. Permettre, Donner povoir et congé.\Famam. Quintil. Bailler bruit.\Familiam vnam. Terent. Assembler deux maisons en une.\Fidem. Cic. Faire foy, Faire que aucun nous croye.\Fides verbis tuis non fit. Quintil. On ne te croit pas, On n'adjouste point de foy à tes parolles.\Finem facere. Cic. Faire fin, Finer, Desister, Se deporter de faire quelque chose.\Foedus. Plaut. Faire alliance.\Formidinem facere. Tacit. Faire paour.\Fortiter facere. Quintil. Faire quelque acte de prouesse.\Facere et parare magnam fortunam. Liu. Dresser ses affaires en sorte qu'elles se portent bien, Se dresser un bon heur.\Fraudem legi. Plaut. Liu. En gardant les mots contrevenir au sens de la loy.\Frugem. Plaut. Prouffiter, Gaigner.\Fugam. Plaut. S'enfuir.\Funus alicui. Cic. Faire ses obseques et funerailles.\Funus prandio. Plaut. Manger tout le disner.\Furta. Cic. Desrobber.\Gloriam alicui. Plin. iunior. Le mettre en bruit et reputation.\Gradum. Cic. Marcher.\Gradum ad aliquid. Quintil. S'arrester à faire quelque chose petite et basse pour parvenir à plus grande.\Gradum. Liu. S'advancer en quelque chose, et avoir ja gaigné un poinct de ce où on veult parvenir.\Maioribus in Africam ex hac prouincia gradus imperii factus est. Cice. Ce fut le degré par où noz ancestres monterent et parvindrent jusques à conquester Afrique.\Gratiam facere. Suet. Donner congé, Permettre.\Gratiam iusiurandi. Plaut. Suet. Tenir aucun quicte de son serment, tout ainsi que s'il avoit juré, et ne le faire point jurer, Dispenser du serment.\Bononiensibus gratiam fecit coniurandi cum tota Italia pro partibus suis. Suet. Il les quicta et dispensa, et leur permist de, etc. Il leur donna congé et liberté de, etc.\Gratiam delicti. Sallust. Faire grace, Pardonner.\Gratiam legis. Bud. Dispenser de la loy.\Gratulationem ad omnia deorum templa nomine alicuius facere. Cic. Remercier Dieu.\Gratum. Cic. Faire chose aggreable.\Grauidam facere. Plaut. Engrossir une femme.\Haeredem facere. Cic. Faire son heritier.\Haesitationem alicui. Plinius iunior. Le mettre en doubte, Le faire doubter.\Halitum iucundiorem. Plin. Faire bonne haleine et doulce.\Se hilarum. Terent. Faire joyeuse chere, Se resjouir.\Hilarem. Plin. Glans fagea suem hilarem facit. L'engresse, Le fait gras et en bon poinct.\Honeste facere. Quintil. Faire acte d'honnesteté.\Hospitium. Cic. Faire alliance d'hospitalité avec aucun.\Hostilia. Pli. iun. Faire toutes les cruautez que font les ennemis.\Facere iacturam. Plin. iunior. Recevoir perte et dommage.\Iacturam gloriae. Cic. Perdre sa gloire.\Iacturam in vnius mulierculae animula. Sulpitius ad Ciceronem. Avoir perte.\Iactus facere. Hirt. Jecter, Faire jectees.\Impensam et impensas. Cic. Faire despense, Despendre.\Impensas in stipendia militum. Liu. Contribuer pour la soulde des gensdarmes.\Imperata. Caes. Faire ce qui nous est commandé, Obeir.\Imperium. Plin. Eslever, Bastir, Mettre sus, ou Fonder et conquester.\Impetum. Cic. Venir impetueusement et de grand roideur contre quelque chose, et de toute sa force par mal talent.\Impressionem. Caesar. Idem. Quand plusieurs ensemble font un effort.\In ambiguo facere. Plin. Mettre en doubte, Faire doubteux.\Incendia facere. Caes. Mettre le feu, Faire des feuz.\Incertum. Liu. Rendre incertain, Mettre en doubte.\Incursionem in agrum Romanum. Liu. Un exploict de guerre, Une course.\Facite indicium, siquis vidit, siquis eam abstulit. Plaut. Enseignez moy si aucun, etc.\Inducias. Liu. Faire treves.\Infamem facere aliquem. Terent. Luy bailler mauvais bruit.\Initium facere. Cic. Commencer.\Iniuriam. Cic. Faire injure, Faire desplaisir et tort à aucun, Luy porter dommage.\Insidias. Cic. Espier aucun et guetter.\Insomnia. Plin. Faire resver.\Intercapedinem scribendi. Cic. Faire intermission d'escrire.\Intercessiones. Gellius, Tribuni plebis antiquitus creati faciendis intercessionibus. Les Tribuns furent creez à Rome pour se opposer et empescher que les grans Magistrats ne foulassent le commun populaire, ou pour se opposer et empescher les procedures des autres officiers qui leur sembleroyent contre la Republique.\Interuallum. Varro. Liu. Faire une pause.\Introitum. Colum. Entrer.\Inuidiam alicui. Liu. Mettre aucun en la male grace d'un autre.\Iratum aliquem alteri. Cic. L'irriter contre aucun.\Irruptionem. Cice. Quand ceulx de dehors et ennemis font une course et saillie sur ceulx de dedens.\Iter. Cic. Aller, Cheminer.\Iter pedibus. Cic. Aller à pied.\Iudicatum. Cic. Satisfaire et obeir à la sentence.\Iudicem. Plin. iunior. Faire juge aucun de quelque different.\Iudicium. Cic. Juger.\Iugulationem magnam. Hirtius. Copper la gorge à beaucoup de gens, Faire grande tuerie.\Iuramentum. Senec. Jurer.\Ius. Liu. Donner permission, Bailler povoir et puissance.\Iussa. Ouid. Plin. Faire ce qu'on nous commande.\Iusta alicui. Cic. Appaiser l'ame et l'esprit d'aucun trespassé qui n'estoit à repos, comme croyent les fols gentils.\Eos nunc laetantes faciam aduentu meo. Plaut. Je les esjouiray.\Lapidationes. Cic. Jecter force pierres.\Largitionem, siue largitiones. Cic. Faire largesse.\Legibus facere. Terent. Selon les loix.\Lites. Terent. Faire noise.\Lex quae litem faciat. Quintil. La loy dont vient et se meut le doubte.\Litem suam facere, Faire son propre faict de la cause d'un autre. Gellius, Litem meam absens facere nolui.\Longius aliquid exemplis facere. Cic. Prolonger.\Lucrum. Plaut. Gaigner.\Facere aliquantum lucri argenti. Plaut. Gaigner argent.\Ludos facere. Plaut. Se mocquer et gaudir d'aucun.\Ludos facere. Cic. Faire des jeux publiques.\Amor fecit maciem. Ouid. A amaigri.\Maculas. Plin. Maculer, Tacher.\Neque quid velim, neque nolim, facitis magni pessumae. Plaut. Il ne vous en chault gueres, Vous n'en faites compte.\Te semper maximi feci. Terent. J'ay tousjours tenu grand compte de toy, et t'ay fort estimé et prisé.\Manum. Cic. Faire amas de gens et assemblees.\Manu factum. Lucret. Faict à la main.\Matres facere. Ouid. Engrossir des femmes.\Facit mecum. Cic. Il est de mon opinion.\Memoriam tristem. Liu. Faire la memoire desplaisante et ennuyeuse.\Mentionem. Plaut. Faire mention.\Mercaturam. Cic. Demener marchandise, Mener train de marchandise.\Messem. Columel. Moissonner.\Minoris facere. Cic. Moins estimer.\Missa haec faciamus. Terent. Laissons cela, N'en parlons plus.\Me missum face. Terent. Laisse moy aller.\Missum facere legiones ad aliquem. Cn. Magnus. Envoyer.\Modum. Cic. Tenir mesure.\Quum modum irae nullum faceret. Liu. Voyant qu'ils ne s'appaisoit aucunement, et ne faisoit fin à son courroux.\Neque suum cuique ius modum faciebat. Liu. Il n'y avoit nul à qui sont droict servit de contentement, et qui se contentast de ce qu'il luy appartenoit.\Modos. Terent. Cic. Chanter.\Tantum nauis vna capta momenti fecit ad dilationem imminentis Romanis belli. Liu. Elle fut de si grande consequence.\Moram. Plin. iunior. Targer.\Ille se affirmare postero die, moram nullam esse facturum. Cic. Qu'il n'arresteroit point.\Nec hostes moram dimicandi fecerunt. Liu. Attargerent le combat, Retarderent.\Morem sibi. Liu. S'introduire une coustume, S'accoustumer.\Mortem. Columel. Faire mourir.\Motus. Liu. Faire esmotion et trouble.\Multam. Gell. Encourir une peine indicte.\Multam facere, pro Dicere. Cato. Faire commandement de payer aucune amende, Condemner à l'amende.\Munditias. Cato. Nettoyer.\Mutuum cum altero. Plaut. Luy faire le pareil.\Naturam alicuius rei sibi facere. Quintil. S'accoustumer tant à quelque chose, qu'elle nous soit comme naturelle.\Naufragium. Cic. Perdre sa navire par tempeste.\Naufragium gloriae, per metaphoram, pro Gloriam amittere. Cic. Perdre son honneur acquis.\Negotium alicui facere. Quintil. Luy faire ennui et fascherie, Le harceler.\Sed si te aequo animo ferre accipiet, negligentem feceris. Terent. Tu feras qu'il ne luy en chauldra.\Nihili. Cic. N'estimer en rien, N'en tenir compte.\Nobilem. Plin. Donner bruit.\Nomen. Plaut. Nommer, Bailler nom.\Nomen alicui. Liu. Donner bruit et renom.\Nomina facere. Cic. S'obliger envers aucun de certaine somme, sans ce que celuy qui s'oblige en touche aucun denier.\Nomen cum vineis facere. Colum. Compter à ses vignes l'argent qu'on employe pour les facons avec esperance de le recouvrer, ensemble du prouffit par dessus.\Non facio qui sis, qui nonsis, floccum. Plaut. Il n'en m'en chault qui tu sois, ou ne sois pas.\Notum facere. Plin. iunior. Faire à scavoir, Signifier.\Obnoxium sibi aliquem. Plaut. L'asservager et assubjectir à nous et à faire nostre plaisir.\Obsidium. Plaut. Assieger, Tenir le siege devant une ville.\Facito opulentum obsonium. Plaut. Appreste force viande.\Fit mihi obuiam. Terent. Je le rencontre.\Odium vitae facere. Plin. Faire enhair sa vie.\Officium suum. Terent. Faire son office et debvoir.\Officia alicui. Gell. Luy faire honneur et plaisir.\Factum oportuit. Plaut. Il devroit desja estre faict.\Optionem. Cic. Bailler le choix.\Opus. Terent. Travailler, Labourer.\Orbes facere. Sallust. Se mettre en rond. Vide ORBIS.\Otium. Virg. Mettre aucun à repos, Le mettre à son aise, Donner le loisir. \ Oua. Varro. Pondre.\Facere pactiones cum aliquo. Ci. Traicter et convenir avec aucun.\Palam aliquid facere. Cic. Publier.\Par. Plaut. Faire raison.\Non par videtur facere. Plaut. Il ne fait pas honnestement et selon que raison le requiert.\Feceris par tuis caeteris factis, patrem Tuum si percoles. Plaut. Tu seras chose convenante.\Cum influentibus negotiis paria fecisti. Plin. iunior. Tu as travaillé selon que tes affaires le requeroyent, Tu as satisfaict.\Paria facere. Cic. Egualiser, Egualer, Faire tout un.\Haec negotiatio curam villici auocat, nec vnquam patitur eum cum rationibus domini paria facere. Colum. L'empesche de faire la besongne si bien qu'elle revienne et se rapporte au compte de son maistre, Qu'il en rende compte entier.\- vtinam esset mihi Pars aequa amoris tecum, ac pariter fieret, vt Aut hoc tibi doleret itidem, vt mihi dolet: Aut ego isthuc abs te factum nihili penderem. Terent. Qu'il nous fust de mesme à l'un et à l'autre, ou qu'il t'en despleust autant qu'à moy, ou que je ne le prinsse non plus à cueur que toy.\Partes. Cic. Partir.\Participem consilii sui. Plaut. Communiquer son secret.\Partum. Plin. Produire.\Parui facere. Plaut. Peu estimer.\Pausam. Plautus, Ego pausam feci. Je m'en deportay.\Pecuariam facere. Sueton. Faire mestier de gouverner et nourrir du bestiail.\Peculatum. Plaut. Voller aucun, Piller et desrober.\Pecuniam. Cic. Gaigner et amasser argent.\Periculum. Liu. Faire preuve, Esprouver, Essayer.\Periculum ex aliis facere. Terent. Prendre exemple sur autruy.\- fac periculum in literis, Fac in palaestra. Teren. Esprouve le aux lettres et à la luicte.\Periculum legionum facere. Caesar. Les mettre en espreuve.\Permutationem cum aliquo. Cic. Faire eschange.\Perspicua sua consilia facere. Cic. Les descouvrir et donner à congnoistre.\Pestilentiam. Colum. Engendrer la peste.\Pili non facere. Catul. N'estimer à la valeur d'un poil.\Piraticam facere. Cic. Estre pirate et escumeur de mer.\Plagam. Cic. Blesser, Navrer.\Planum. Cic. Oster tout destourbier qui empesche qu'on ne congnoisse la verité, Monstrer clerement et evidemment.\In omni parte huiusce officii plurimum facit, totas nosse causas. Quintil. Il sert de beaucoup.\Pluris siue plurimi facere. Cic. Plus ou fort estimer.\Facio pluris omnium hominum neminem. Cic. Il n'y a hommes que j'estime tant.\Minimum ponderis facit. Plin. Il poise le moins.\Potestatem. Cic. Bailler congé, Permettre, Donner povoir et puissance.\Potestatem quarundam literarum. Cic. Bailler certaines lettres à aucun, et les mettre en sa puissance.\Potestatem sui. Cic. Donner audience aux gens, et les laisser parler à soy.\Radix coeliacis praeclare facit. Plin. Aide fort et donne remede.\Praeconium. Cic. Estre crieur publique faisant les cris et proclamations és encants.\Praedam. Cic. Prendre un butin, Butiner.\Praegnantem. Plaut. Engrossir une femme.\Praelium. Caesar. Donner bataille, Combatre.\Praelium aduersum facere. Caesar. Perdre la bataille.\Plurima praelia secunda fecerant. Caesar. Avoyent gaigné plusieurs batailles.\Precationes. Liu. Prier.\Pretium. Plin. Priser.\Profectionem. Caesar. Se partir et desloger.\Profectum. Plin. iunior. Prouffiter.\Progressum in studiis. Cic. S'advancer en l'estude et fort prouffiter.\Prolixe facere. Cic. Amplement, Liberalement.\Promissum. Cic. Tenir ou accomplir sa promesse.\Qua pronuntiatione facta. Caesar. Apres avoir ce ordonné et publié.\Propaginem. Plin. Prouvigner, Jecter des jectons.\Aliquem propitium facere. Plaut. Appaiser.\Prouentum maiorem. Colum. Ea res maiorem facit prouentum. Est cause de plus grand rapport et revenu.\Pugnum. Cic. Fermer la main.\Quaestum. Terent. Gaigner.\Facere quamplurimum gnatis. Terent. Leur amasser force biens.\Non ignoras quanti fecerim Scipionem. Cic. Combien je l'ay prisé et estimé.\Quid me faciam, nescio. Terent. Je ne scay que je feray.\Quid iis fiet, si huc Paulus venerit? Cic. Que deviendront ils?\Diodoro quid faciam Stoico? Cic. Que feray je, ou diray je de Diodorus? Comment l'appaiseray je, et cheviray je avec luy?\Quid de P. Clodio fiat, rescribe. Cic. Que l'on en faict, Comment on le traicte.\Quid hoc homine faciatis? Cic. Que feriez vous de cest homme?\Quod fuit viri optimi, fecisti, vt necui innocenti, etc. Cic. Tu as faict ce que devoit faire un homme de bien, c'est que, etc.\Quidam faciunt aperte quod rixemur. Quint. Ils sont cause.\Quietem infestam alicui facere. Lucret. L'empescher de dormir à son aise.\Faciam quo minus hoc agas. Plaut. J'empescheray.\Facere aliquid ratione. Cic. Faire quelque chose pour cause.\Ratum facere. Liu. Verifier et homologuer, Ratifier.\Rebellionem. Caes. Rebeller, Se revolter.\Reducem facere. Plaut. Raconvoyer, Ramener.\Nihil reliqui sibi ad celeritatem facere. Caes. Se haster tant qu'il est possible.\Reliquos. Caes. Siquos fortuna fecisset reliquos. Si par fortune aucuns estoyent eschappez et demourez sans estre tuez.\Rem facias palam. Terent. Di le, Descouvre nous toute la besongne.\Rem facere. Terent. Acquerir, Amasser des biens.\Labienus rem meliorem fecit. Cic. Nous sommes bien renforcez par la venue de Labian, Il a bien amendé nostre affaire.\Remedium lieni. Plin. Donner remede, Remedier.\Remissionem. Vlpia. Faire renvoy, Renvoyer.\Rempublicam magnam ex parua. Sallu. Accroistre, Augmenter.\Reuersionem. Plaut. Retourner.\Reum. Cic. Accuser.\Risum. Quintil. Faire rire.\Robur. Quintil. S'enforcir, Devenir fort.\Salutationem. Hirt. Saluer.\Sanguinem. Liu. Espandre sang, Tuer.\Sanum Plaut. Guarir.\Satis. Plaut. Satisfaire et payer, Contenter.\Satis alicui facere. Cic. Contenter, Assouvir.\Scelus. Cic. Faire quelque meschanceté.\Scire facere. Plaut. Faire scavoir.\Scriptum facere. Liu. Estre greffier.\Secessionem. Liu. Quand une partie du peuple par une sedition se bande, et se depart d'avec les autres avec deliberation de maintenir sa querelle par voye de faict et par armes.\Idem sentire, et secum facere. Cic. Estre de son opinion.\Securitatem. Liu. Mettre hors de soulci, Asseurer.\Seditionem. Caes. Esmouvoir sedition.\Sementem. Liu. Semer.\Semitam. Plaut. Faire sentier, et marcher par, etc.\Senatusconsultum. Cic. Assembler le Senat, et faire passer par la court, et authoriser son entreprise.\Fit sermo inter eos. Cic. On devise et parle on ensemble.\Significationem. Caes. Faire signe.\Silentium. Plaut. Se taire.\Fac silentium. Plaut. Tais toy.\Silentio facto tali oratione est vsus. Liu. Apres qu'on eut faict silence.\Silentium factum per praeconem. Liu. Il fut crié que chascun se teust.\Sobolem. Plin. Faire des petis, Progenier.\Societatem cum aliquo. Liu. Faire alliance avec luy, et le prendre à compaignon.\Societatem rerum. Cic. Faire communauté de biens.\Somnum. Plin. Faire dormir.\Speciem cruentae victoriae. Liu. Tribuni militum quinque amissi, et pauci equites Romani, cruentae maxime victoriae speciem fecerunt. La perte de cinq ou six capitaines, et de peu de gens à cheval, feit trouver la victoire dommageable, feit que la victoire sembla estre, etc.\Spem. Liu. Donner esperance.\Spiritus. Liu. Esmouvoir le courage, Bailler courage.\Sponsionem. Martian. Faire une gajure, ou par ordonnance du juge, ou de son bon gré.\Sponsionem de re aliqua. Cic. Maintenir quelque chose sur certaine peine.\Stipendia sub aliquo. Liu. Estre à la guerre soubs la charge d'aucun capitaine, à la soulte d'un peuple, roy, empereur, ou autre.\Qui cum eo stipendia fecerint. Liu. Qui avoyent esté compaignons de guerre avec luy.\Stipendiarios. Caes. Rendre un peuple tributaire.\Stomachum alicui. Cic. Faire despit.\Stragem hostium. Cic. Faire grande tuerie, Renverser beaucoup d'ennemis par terre.\Suauium alicui. Plaut. Baiser.\Sumptum. Plaut. Despendre, Faire despense.\Suspicionem. Cic. Mettre en souspecon.\Plebem facere suam. Terent. Gaigner la faveur du peuple.\Syngraphas. Cic. Faire cedulles signees de son sing.\Facere taedium. Liu. Faire enhair aucune chose, Faire engendrer ennuy d'aucune chose en l'esprit d'aucun.\Temulentiam. Plin. Faire enyvrer.\Terrorem. Liu. Espovanter.\Testem facere aliquem. Ouid. Prendre à tesmoing.\Testudinem facere dicuntur milites. Liu. Quand une bande de gens de pied se serrent pres l'un contre l'autre, ayant rondelles et pavois sur leurs testes, en sorte qu'on ne les peult voir, et sont couvers en facon d'une tortue.\Tranquillitatem. Plaut. Accoiser.\Habe animum lenem, et traquillum face. Plaut. Appaise toy.\Facta transacta omnia. Terent. Tout est accompli, C'est tout faict.\Transitum alicui facere. Liu. Bailler passage.\Sol in Pisces transitum facit. Columel. Entre.\Transitionem facere. Hirtius. Se revolter.\Trepidationem. Liu. Faire trembler de paour.\Turbas. Plaut. Faire trouble et esmeute.\Tussim. Sene. Engendrer la toux.\Tyrocinium. Budaeus. Faire chef d'oeuvre.\Vadimonium facere, quod et Promittere dicitur. Cic. Promettre de comparoistre au jour de l'assignation.\Vecturam. Quintil. Estre voicturier.\Vela. Cic. Faire voile, Desployer les voiles.\Vellaturam. Varro. Faire l'estat d'un chartier.\Ventum. Plaut. Esventer.\Verum. Plaut. Vt quicquid sit, verum quamprimum faciam. Que je le die au vray.\Facere verbum, siue verba. Cic. Dire quelque mot, Parler.\Nunquam cuiquam nostrum verbum fecit. Terent. Il ne parla jamais depuis un mot à aucun de nous.\Verba quidem haud indocte fecit. Plaut. Il n'a pas trop mal parlé. \ Ita verba fecit. Liu. Il dict ainsi.\Multa verba facere. Cic. Avoir beaucoup de parolles, Tenir long propos.\Si haec tecum duo verba fecisses, Quid ago? respirasset cupiditas. Cic. Si tu eusses dict ces deux mots.\Vestigium. Cic. Marcher, Faire un pas.\Vestigium in possessionem. Cic. Mettre le pied dedens quelque heritage.\Viam. Plaut. Marcher, Passer par quelque lieu.\Sibi viam ad castra. Liu. Se faire voye.\Victoriam. Plin. Vaincre.\Vim corpori. Liu. Tuer, Oultrager, Violer, Faire violence.\Maximam vim cum aliquo populo facere. Cice. Courir sur aucun avec grande assemblee de gens.\Vindemiam. Varro. Vendenger.\Vires. Quintil. S'enforcir.\Vitium facere. Ci. Quand un mur ou maison se desment et s'affaisse, et se fend, tellement qu'il la fault abbatre.\Vnguentariam. Plaut. Faire mestier de vendre huiles et oignemens à plaisirs et delices.\Voces. Gell. Parler.\Vota. Cic. Faire prieres et supplications.\Vrinam facere. Colum. Pisser.\Vsum sibi facere scelerum. Lucan. S'accoustumer.\Fecit vt vigilem. Plaut. Il m'a enchargé de veiller.\Facturum credo vt habeas quicum cantites. Terent. Tu feras tant que tu, etc.\Faciam vt potero. Cic. Je feray ce que je pourray.\Fit vt pretio nouus vincat. Cic. Il se fait, Il advient que, etc.\Facere vulnera. Liu. Blesser, Navrer.\Iandudum factum est quum primum bibi. Plaut. Il y a ja long temps que j'ay beu premierement.\Biennium iam factum est, postquam abii domo. Plaut. Il y a ja deux ans.\Facile est factu. Licret. Il est aisé et facile à faire.\Faciendum fuit. Terent. Il le falloit faire, Il falloit qu'il fust ainsi faict, C'estoit force. -
63 figurare
1. v/t fig imaginefigurati! just imagine!, just think!si figuri! not at all!, of course not!2. v/i ( apparire) appear( far figura) make a good impression* * *figurare v.tr.1 ( rappresentare) to show*, to represent, to depict, to portray: la scena figura un castello, the scene shows (o depicts) a castle2 ( simboleggiare) to represent; to symbolize, to stand* for: la lupa figura l'avarizia, the she-wolf symbolizes avarice4 (fig.) ( immaginare) to imagine, to picture, to think*, to fancy: me lo figuravo più grasso, I imagined him fatter; non riesco a figurarmi come hai fatto, I can't imagine (o think) how you managed; puoi figurarti il mio stato d'animo, you can imagine how I felt; figurati un po' che l'avevo scambiato per suo fratello, just think (o imagine o fancy) I had mistaken him for his brother; figurati che non lo vedo da anni, would you believe it! I haven't seen him for years; figurati che i suoi genitori non sanno ancora nulla del matrimonio, believe it or not, his parents still don't know anything about his marriage // ''Era in anticipo una volta tanto?'' ''Figuriamoci!'', ''Was he early for once?'' ''What do you think? (o of course not!)''; ''Ti dispiace se fumo?'' ''Figuriamoci!'', ''Do you mind if I smoke (o my smoking)?'' ''Not at all! (o not in the least! o of course not!)''; ''Lei è stato veramente gentile con me'' ''Ma figuriamoci!'', ''You have been really kind to me'' ''It's my pleasure!''5 (non com.) ( fingere) to pretend, to feign: figurava di non saper niente, he pretended not to know anything◆ v. intr.1 ( apparire) to appear; to be: il mio nome non figura sull'elenco del telefono, my name does not appear (o is not) in the directory (o telephone book); non vuole figurare come autore dell'opera, he does not want to appear as the author of the work; fra gli invitati figurava una nota attrice, a famous actress was among the guests2 ( far figura) to make* a good impression, to cut* a (fine) figure, to make* a good show; ci tiene a figurare in società, she wants to cut a good figure in high society.* * *[fiɡu'rare]1. vtti disturbo? — ma no, figurati! — am I disturbing you? — no, not at all!
figurati che... — would you believe that...?
figurarsi se non accettava! — wouldn't you just know it — he accepted it!
2. vi* * *[figu'rare] 1.1) (comparire) [nome, cosa] to figure, to appear, to be* listed, shown2.figurare bene, male — to cut a fine, sorry figure, to make a good, bad impression
verbo pronominale figurarsi1) (immaginare) to figure, to imaginefigurati che l'ho rivisto due anni dopo! — I saw him again two years later, can you imagine!
figurati un po'! — colloq. just imagine (that)! fancy that!
2) colloq. (come risposta negativa)"si è ricordato stavolta?" - "figurati o figuriamoci!" — "did he remember this time?" - "the devil he did!"
"grazie" - "si figuri!" — "thanks" - "think nothing of it! not at all! don't mention it!"
"posso prenderne un altro?" - "figurati!" — "can I take another?" - "please do!"
* * *figurare/figu'rare/ [1](aus. avere)1 (comparire) [nome, cosa] to figure, to appear, to be* listed, shown2 (fare figura) figurare bene, male to cut a fine, sorry figure, to make a good, bad impression; è un vestito che fa figurare this dress makes a good impressionII figurarsi verbo pronominale1 (immaginare) to figure, to imagine; figurati che si è ricordata come mi chiamo fancy her remembering my name; figurati che l'ho rivisto due anni dopo! I saw him again two years later, can you imagine! me lo figuravo più alto I imagined him to be taller; figurati un po'! colloq. just imagine (that)! fancy that! figuriamoci o figurati (se ci credo) you must be kidding!2 colloq. (come risposta negativa) "si è ricordato stavolta?" - "figurati o figuriamoci!" "did he remember this time?" - "the devil he did!"3 (in formule di cortesia) "grazie" - "si figuri!" "thanks" - "think nothing of it! not at all! don't mention it!"; "posso prenderne un altro?" - "figurati!" "can I take another?" - "please do!". -
64 stare vi irreg
['stare]1) (rimanere) to stay, be, remainstare fermo — to keep o stay still
stare seduto — to sit, be sitting
stare zitto — to keep o be quiet
starò a Roma per qualche giorno — I'll stay o be in Rome for a few days
stare a casa — to be o stay at home
è stato su tutta la notte — he stayed up o was up all night
2) (abitare: temporaneamente) to stay, (permanentemente) to livesta in via Rossetti 5 — he lives at No. 5 via Rossetti
3) (essere, trovarsi) to be, be situatedsto bene, grazie — I'm fine, thanks
sta bene! — (d'accordo così) that's fine!
non sta bene ridacchiare mentre l'insegnante spiega — you really ought not to laugh when the teacher is explaining something
quel vestito ti sta bene/male — that dress suits/doesn't suit you
gli sta bene! — (così impara) it serves him right!
stare al banco — (cameriere) to serve at the bar
4)stavo andando a casa — I was going home5)stare per fare qc — to be about to do sth, be on the point of doing sth
stavi per rovinare tutto — you nearly spoiled o ruined everything
6)è inutile che stai a dirmi tutte queste cose — there's no good o use telling me all this
stando a ciò che dice lui — according to him o to his version
stando ai fatti, sembrerebbe che... — the facts would seem to indicate that...
7)starci; (essere contenuto) ci sta ancora qualcosa lì dentro? — is there room for anything else?
8)starci; (essere d'accordo) ci stai se andiamo o ad andare fuori a cena? — do you want to go out for a meal?
ha detto che non ci sta — he said he didn't agree, he said he was against the idea
OK, ci sto — OK, that's fine
9)starsene; se ne stava lì in un angolo — he was over in the corner
PAROLA CHIAVE: stare non si traduce mai con la parola inglese starenon startene lì seduto, fa' qualcosa — don't just sit there, do something
-
65 -Feeling ill-
Medical Feeling illYou look a bit pale. Sei un po' pallida.Are you all right? Stai bene?I'm not feeling too well at all. Non mi sento per niente bene.What's wrong? Cosa c'è che non va?I think I'm coming down with something. Credo che mi stia venendo qualcosa.I started feeling a bit dodgy at work about lunchtime. Ho cominciato a sentirmi debole verso l'ora di pranzo al lavoro.I've got a splitting headache, sore eyes, and aching bones. Ho un mal di testa lancinante, gli occhi irritati e le ossa doloranti.Have you got a stuffy nose? Hai il naso chiuso?Have you checked your temperature? Ti sei misurata la febbre?You feel quite hot. Sei piuttosto calda.I'll get the thermometer. Vado a prendere il termometro.You have got a temperature of 38В°. Hai la febbre a 38В°.You should go to bed. Dovresti metterti a letto.Take a couple of pills and see how you feel in the morning. Prendi un paio di pillole e vedi come ti senti domattina.Make sure you drink plenty of fluids and keep warm. Cerca di bere molti liquidi e stai al caldo.If I feel like this tomorrow morning I think I'll ring in sick. Se mi sento così domattina credo che chiamerò per dire che sono malata.I'll ring the doctor and make an appointment. Chiamo il dottore e fisso un appuntamento.Get well soon! Guarisci presto! -
66 ♦ work
♦ work /wɜ:k/n.1 [u] lavoro ( anche econ.); opera ( anche letteraria, ecc.); attività: DIALOGO → - Signing on with an agency- What sort of work are you looking for?, che genere di lavoro sta cercando?; Can you do this work alone?, puoi fare questo lavoro da solo?; a day's work, il lavoro d'una giornata; DIALOGO → - Computer problems- I've lost all this morning's work, ho perso tutto il lavoro di stamattina; to find (o to get) work, trovar lavoro; trovare da lavorare; A teacher does his work mainly at school, l'insegnante svolge la sua attività soprattutto a scuola; to go to work, andare al lavoro: I go to work by bus, vado al lavoro in autobus; My father is at work now, mio padre è al lavoro; ( USA) to be in work, essere in lavorazione; DIALOGO → - Dental fees- Are you in work?, ha un impiego?; to be looking for work, essere in cerca di lavoro; to be out of work, essere disoccupato; to finish work at 2 p.m., smettere di lavorare alle 14; to start work, cominciare a lavorare; to leave work early, uscire prima dal lavoro; to return to work, riprendere il lavoro; a piece of work, un lavoro; un oggetto lavorato: What a wonderful piece of work!, che magnifico lavoro!; to go (o to set) about one's work, mettersi a lavorare; intraprendere il proprio lavoro; to set sb. to work, mettere q. al lavoro; far lavorare q.; dirty work, lavoro pesante; ( anche) attività illegale; hard work, duro lavoro; seasonal work, lavoro stagionale2 ( arte, letter., mus., ecc.) opera ( anche in senso morale): a fine work of art, una bella opera d'arte; Shakespeare's complete (o collected) works, le opere complete di Shakespeare; works of mercy, opere di bene; atti di carità3 (pl.) (di solito col verbo al sing.) fabbrica; officina; opificio; stabilimento: The biggest works is outside the town, lo stabilimento più grande è fuori della città; a gas works, un'officina del gas4 (pl.) meccanismo; ingranaggio; congegno; movimento: The works need to be repaired, bisogna riparare il congegno; the works of a clock ( of a watch), il movimento di un orologio5 (pl.) opere, lavori (d'ingegneria); (mil.) fortificazioni: public works, opere di pubblica utilità; lavori pubblici; defensive works, opere di difesa; DIALOGO → - Being late- There are road works on the M1 and it's reduced to one lane, ci sono dei lavori sulla M1 e la strada è ridotta a una corsia8 (pl.) (fam.; = the full works, the whole work) tutto quanto; armi e bagagli; ogni cosa; ( di cibo) un po' di tutto; il menu completo● work area, zona lavoro □ (econ.) work by the day, lavoro a giornata; lavoro in economia □ (org. az.) works committee, commissione mista □ (ind.) work cycle, ciclo di lavorazione □ (econ.) work experience, esperienza di lavoro; esperienza professionale □ ( anche comput.) work group, gruppo di lavoro □ work-horse ► workhorse □ (org. az.) work hour, ora lavorativa □ work in hand (o in progress), lavoro in corso □ (sociol.) work-life balance, equilibrio tra lavoro e vita privata; equilibrio vita-lavoro □ (org. az.) work order, ordine (o buono) di lavorazione; commessa □ (leg.) work permit, permesso di lavoro □ work rate, quantità di lavoro; ( sport) mole di gioco svolto □ (econ.) work relief, sostegno all'occupazione □ work sheet, ► worksheet □ (cronot.) work standard, norma □ work station ► workstation □ (econ.) work stoppage, interruzione del lavoro □ (ind.) work study, studio dell'organizzazione del lavoro □ ( USA) work-study scholarship, borsa di studio con lavoro part-time □ work ticket = work order ► sopra □ all in the day's work, tutto regolare; roba d'ordinaria amministrazione □ at work, al lavoro, sul lavoro: safety at work, la sicurezza sul lavoro □ to be at the works, essere in fabbrica; essere in officina □ to be at work upon st., lavorare a qc.; essere occupato a fare qc. □ to have a hand in the work, avere le mani in pasta □ (fam.) to have one's work cut out, avere a mano un lavoro difficile; avere un bel da fare □ Keep up the good work!, bravo! continua così! □ to make short (o quick) work of, sbrigarsi a; sbarazzarsi di, far piazza pulita di: You have made short work of cleaning up the garden, ti sei sbrigato a pulire il giardino; I have made short work of him, mi sono sbarazzato di lui □ to set (o to get) to work, mettersi al lavoro; mettersi all'opera □ sexual discrimination at work, discriminazione sul lavoro in base al sesso; diversità di trattamento fra lavoratori e lavoratrici □ I have done a good day's work, ho fatto un bel po' di lavoro, oggi □ My work is in civil engineering (o as a civil engineer), faccio (di professione) l'ingegnere (civile) □ (prov.) All work and no play makes Jack a dull boy, il troppo lavoro rende noiosi.NOTA D'USO: - work o job?- ♦ (to) work /wɜ:k/A v. i.1 lavorare; operare; fare un lavoro: I've been working all day, è tutto il giorno che lavoro; He isn't working at present, non sta lavorando ora; ( anche) al momento è senza lavoro (o è disoccupato); to work hard, lavorar sodo; to work alongside sb., lavorare a fianco di q.; The new cook works well, il nuovo cuoco fa bene il suo lavoro; He was given the Nobel Prize because he had worked so hard for peace, ha ricevuto il premio Nobel per aver tanto operato per la pace; DIALOGO → - Asking about routine 1- Where do you work?, dove lavori?2 funzionare ( anche fig.); fare effetto; essere efficace; andare: to work on electricity, funzionare (o andare) con la corrente (elettrica); DIALOGO → - Power cut- The fridge has stopped working, il frigo ha smesso di funzionare; I don't think your idea will work, non credo che la tua idea funzionerà; The remedy didn't work, il rimedio non ha funzionato; The plan worked very well, il piano ha avuto un buon esito3 penetrare (con difficoltà): The worm worked ( its way) into the wood, il tarlo è penetrato nel legno4 lavorarsi, manipolarsi ( bene, male, ecc.): This clay works easily, quest'argilla si manipola bene5 (fig.) maturare; fermentare: Let the idea work in your mind, lascia che l'idea ti fermenti in testa6 contrarsi; distorcersi: Mr Hyde's features began to work in an awful manner, i lineamenti di Mr Hyde cominciarono a distorcersi in modo orrendo7 (naut.) manovrare a fatica8 (mecc., naut.) allentarsi; allascarsi; avere gioco11 (naut.) bordeggiare; navigare controventoB v. t.1 lavorare; foggiare; plasmare; manipolare: to work the soil, lavorare la terra; ( cucina) to work butter [dough] well, lavorar bene il burro [la pasta]; to work clay, manipolare l'argilla; to work iron, foggiare il ferro2 far lavorare: He works his players hard [non stop], fa lavorare sodo [senza tregua] i suoi giocatori3 far funzionare; azionare; manovrare; condurre: to work a machine, far funzionare una macchina; to be worked by electricity, essere azionato dall'elettricità; andare con la corrente (elettrica); to work an engine, manovrare una locomotiva; He worked the train from London to Liverpool, condusse il treno (fece da macchinista sul treno) da Londra a Liverpool4 (tecn.) comandare: This gadget works the whole burglar-alarm, questo aggeggio comanda l'intero antifurto5 operare; causare; produrre; provocare; compiere; esercitare; fare: Automation has worked ( o wrought) many changes in the car industry, l'automazione ha operato molti cambiamenti nell'industria automobilistica; The storm worked great ruin, la tempesta ha causato gravi danni; to work mischief, provocare (o fare) danni6 (org. az.) dirigere; essere a capo di8 (econ.) sfruttare, coltivare ( una miniera): to work a coal mine, sfruttare una miniera di carbone9 operare, ricamare; fare ( cucendo o ricamando): to work one's initials on the linen, ricamare le proprie iniziali sulla biancheria10 esercitare un influsso su (q.); convincere; indurre; persuadere: You should work him to your way of thinking, dovresti indurlo a condividere il tuo modo di vedere11 (fam.) sistemare; arrangiare (fam.); fare in modo: I'll work it so that you can come as well, farò in modo che anche tu possa venire; How did she work it?, come c'è riuscita?12 ( USA) fare ( un'operazione aritmetica); risolvere ( un problema); trovare, calcolare ( un risultato)15 (fam.) lavorarsi, manipolare, sfruttare (q.)● (comput.) to work at a distance, lavorare a distanza □ ( di un oratore, ecc.) to work the audience into enthusiasm, sollevare l'entusiasmo del pubblico □ ( di un principio, ecc.) to work both ways, valere nei due sensi (o per tutti e due) □ to work closely with sb., lavorare in stretta collaborazione con q. □ (comm.: di un commesso viaggiatore) to work a district, lavorare in una zona, fare una zona □ to work double tides, fare in un giorno il lavoro di due □ ( sport) to work the edges, agire sugli spigoli ( degli sci); spigolare □ to work free, (riuscire a) liberare, sciogliere: to work one's hands free, liberarsi le mani □ (econ.) to work full-time, lavorare a tempo pieno □ to work like a beaver, lavorare come un mulo; lavorare per dieci □ to work like a dog, lavorare come un mulo □ (mecc.) to work loose, allentare; allentarsi: The nut of the bolt has worked loose, s'è allentato il dado del bullone □ to work nights, fare il turno di notte □ to work overtime, fare lavoro straordinario; fare lo straordinario □ to work part-time, lavorare a tempo parziale (o ridotto) □ to work one's passage ( on a ship), pagarsi la traversata (su una nave) lavorando a bordo □ (leg.) to work a patent, sfruttare un brevetto □ to work in shifts, lavorare a turni □ to work a typewriter, scrivere a macchina; fare il dattilografo □ to work one's way through the crowd, farsi largo a fatica tra la folla □ to work wonders, fare miracoli □ (autom.) «Men working» ( cartello), «lavori in corso» □ It worked like a charm, la cosa andò (o tutto filò) a meraviglia; funzionò come d'incanto.NOTA D'USO: - to work for o to work at?- -
67 kind
I [kaɪnd]1) (sort, type) tipo m., genere m., sorta f.this kind of book, person — questo genere di libri, questo tipo di persone
all kinds of people, people of all kinds — persone di ogni tipo
"what do you need?" - "books, toys, that kind of thing" — "di cosa avete bisogno?" - "libri, giocattoli e cose del genere"
a kind of handbag, soup — una specie di borsa, minestra
to pay in kind — pagare in natura; (in same way)
to repay sb. in kind — (good deed) contraccambiare qcn.; (bad deed) ripagare qcn. con la stessa moneta; (in essence)
4) kind of colloq.he's kind of cute, forgetful — è piuttosto carino, smemorato
we kind of thought that... — pensavamo quasi che...
II [kaɪnd]"is it interesting?" - "kind of" — "è interessante?" - "direi di sì"
to be kind to sb. — essere gentile con qcn.
"X is kind to your skin" — "X è delicato sulla pelle"
would you be kind enough o so kind as to pass me the salt? vuole essere così gentile da passarmi il sale? he was kind enough to give me a lift home — è stato così gentile da accompagnarmi a casa
* * *I noun(a sort or type: What kind of car is it?; He is not the kind of man who would be cruel to children.)II 1. adjective(ready or anxious to do good to others; friendly: He's such a kind man; It was very kind of you to look after the children yesterday.)- kindly2. adjective(having or showing a gentle and friendly nature: a kindly smile; a kindly old lady.) gentile, amabile- kindness
- kind-hearted* * *I [kaɪnd]1) (sort, type) tipo m., genere m., sorta f.this kind of book, person — questo genere di libri, questo tipo di persone
all kinds of people, people of all kinds — persone di ogni tipo
"what do you need?" - "books, toys, that kind of thing" — "di cosa avete bisogno?" - "libri, giocattoli e cose del genere"
a kind of handbag, soup — una specie di borsa, minestra
to pay in kind — pagare in natura; (in same way)
to repay sb. in kind — (good deed) contraccambiare qcn.; (bad deed) ripagare qcn. con la stessa moneta; (in essence)
4) kind of colloq.he's kind of cute, forgetful — è piuttosto carino, smemorato
we kind of thought that... — pensavamo quasi che...
II [kaɪnd]"is it interesting?" - "kind of" — "è interessante?" - "direi di sì"
to be kind to sb. — essere gentile con qcn.
"X is kind to your skin" — "X è delicato sulla pelle"
would you be kind enough o so kind as to pass me the salt? vuole essere così gentile da passarmi il sale? he was kind enough to give me a lift home — è stato così gentile da accompagnarmi a casa
-
68 thing
[θɪŋ] 1.1) (object) cosa f., oggetto m.the one thing he wants is... — l'unica cosa che vuole è...
2) (action, task, event) cosa f.the thing to do is... — la cosa da fare è...
3) (matter, fact) cosa f.the thing to remember is... — quello che bisogna ricordare è...
the thing is (that)... — il fatto è che...
the only thing is,... — l'unica cosa è...
the good thing (about it) is... — di buono c'è...
4) (person, animal)you lucky thing! — colloq. fortunello!
you stupid thing! — colloq. scemo!
2.(the) stupid thing! — colloq. (of object) stupido coso!
1) (personal belongings, equipment) cose f., robe f.2) (situation, matters) cose f.how are things with you? how are things going? come va? come ti vanno le cose? to worry about things farsi dei problemi; as things are o stand nello stato attuale delle cose; as things turned out in fin dei conti; all things considered — tutto sommato
••it's the in thing — colloq. è alla moda
that's just the thing o the very thing! è proprio quello che ci vuole! it's become quite the thing (to do) è diventato alla moda (fare); it was a close o near thing per un pelo; he's on to a good thing ha trovato l'America; he likes to do his own thing colloq. fa quello che gli pare e piace; for one thing... (and) for another thing... primo... (e) secondo..., in primo luogo... (e) in secondo luogo...; to have a thing about colloq. (like) andare matto per [ blondes]; essere fissato con [ old cars]; (hate) non potere vedere [ dogs]; he's got a thing about flying colloq. ha paura di volare; to make a big thing (out) of it colloq. farne una questione di stato; to know a thing or two about sth. colloq. saperla lunga in fatto di qcs.; I could tell you a thing or two about him! colloq. potrei raccontarti un paio di cosette sul suo conto! and then, of all things, she... e allora, chissà perché, lei...; I must be seeing things! devo avere le allucinazioni! I must be hearing things! credo di sentire le voci! it's (just) one of those things sono cose che capitano; it's one (damned) thing after another! colloq. è una seccatura dopo l'altra! one thing led to another and... una cosa tira l'altra e...; taking one thing with another tutto sommato; what with one thing and another,... tra una cosa e l'altra,...; (to try) to be all things to all men — (cercare di) fare contenti tutti
* * *[θɪŋ] 1.1) (object) cosa f., oggetto m.the one thing he wants is... — l'unica cosa che vuole è...
2) (action, task, event) cosa f.the thing to do is... — la cosa da fare è...
3) (matter, fact) cosa f.the thing to remember is... — quello che bisogna ricordare è...
the thing is (that)... — il fatto è che...
the only thing is,... — l'unica cosa è...
the good thing (about it) is... — di buono c'è...
4) (person, animal)you lucky thing! — colloq. fortunello!
you stupid thing! — colloq. scemo!
2.(the) stupid thing! — colloq. (of object) stupido coso!
1) (personal belongings, equipment) cose f., robe f.2) (situation, matters) cose f.how are things with you? how are things going? come va? come ti vanno le cose? to worry about things farsi dei problemi; as things are o stand nello stato attuale delle cose; as things turned out in fin dei conti; all things considered — tutto sommato
••it's the in thing — colloq. è alla moda
that's just the thing o the very thing! è proprio quello che ci vuole! it's become quite the thing (to do) è diventato alla moda (fare); it was a close o near thing per un pelo; he's on to a good thing ha trovato l'America; he likes to do his own thing colloq. fa quello che gli pare e piace; for one thing... (and) for another thing... primo... (e) secondo..., in primo luogo... (e) in secondo luogo...; to have a thing about colloq. (like) andare matto per [ blondes]; essere fissato con [ old cars]; (hate) non potere vedere [ dogs]; he's got a thing about flying colloq. ha paura di volare; to make a big thing (out) of it colloq. farne una questione di stato; to know a thing or two about sth. colloq. saperla lunga in fatto di qcs.; I could tell you a thing or two about him! colloq. potrei raccontarti un paio di cosette sul suo conto! and then, of all things, she... e allora, chissà perché, lei...; I must be seeing things! devo avere le allucinazioni! I must be hearing things! credo di sentire le voci! it's (just) one of those things sono cose che capitano; it's one (damned) thing after another! colloq. è una seccatura dopo l'altra! one thing led to another and... una cosa tira l'altra e...; taking one thing with another tutto sommato; what with one thing and another,... tra una cosa e l'altra,...; (to try) to be all things to all men — (cercare di) fare contenti tutti
-
69 che
I. che I. pron.rel.m./f. 1. ( soggetto) qui: il signore che è entrato l'homme qui est entré, le monsieur qui est entré; il sistema che dà i migliori risultati le système qui donne les meilleurs résultats. 2. (soggetto, nelle proposizioni incidentali) qui, (ant,lett) lequel: mia sorella, che stava poco bene, non c'era ma sœur, qui n'allait pas bien, n'était pas là; ma sœur, laquelle ne se sentait pas bien, était absente; la penicillina, che è stata scoperta da Fleming la pénicilline, qui a été découverte par Fleming. 3. ( oggetto) que: la ragazza che vedi è mia sorella la fille que tu vois est ma sœur; il quadro che vedi le tableau que tu vois. 4. (oggetto, nelle proposizioni incidentali) que: mio padre, che tutti ammiravano mon père, que tout le monde admirait. 5. (temporale: in cui) où: la sera che ti incontrai la soirée où je t'ai rencontré, la soirée pendant laquelle je t'ai rencontré; nel tempo che eri all'estero pendant que tu étais à l'étranger. 6. (locale: in cui) que: è qui che si danno informazioni sulle prenotazioni? est-ce ici qu'on donne les informations sur les réservations? 7. ( correlativo di stesso) que: avevo lo stesso problema che hai avuto tu j'avais le même problème que toi. 8. (con valore neutro: la qual cosa) qui: mi hanno lodato, il che mi ha fatto molto piacere ils m'ont félicité, ce qui m'a fait très plaisir; tu non ami i buoni libri, del che mi meraviglio assai tu n'aimes pas les bons livres, ce qui me surprend plutôt. II. pron.interr. 1. (in frasi interrogative dirette: con funzione di soggetto) qu'est-ce qui: che ti turba? qu'est-ce qui te trouble? 2. (in frasi interrogative dirette: con funzione di oggetto) que, qu'est-ce que: che vuoi? que veux-tu?, qu'est-ce que tu veux?; che fare? que faire?; che dire? que dire? 3. (in frasi interrogative dirette: con funzione di complemento indiretto) quoi: a che pensi? à quoi penses-tu?; su che basi le tue speranze? sur quoi bases-tu tes espérances?; di che ti preoccupi? qu'est-ce qui te préoccupe? 4. (in frasi interrogative indirette: con funzione di soggetto) ce qui. 5. (in frasi interrogative indirette: con funzione di oggetto) ce que; ( seguito da infinito) quoi: gli chiesi che volesse je lui ai demandé ce qu'il voulait; non so che fare je ne sais pas quoi faire. 6. (in frasi interrogative indirette: con funzione di complemento indiretto) quoi: vorrei sapere di che si tratta je voudrais savoir de quoi il s'agit. III. pron.esclam. ( per esprimere stupore) quoi, que, qu'est-ce que: ma che dici! mais qu'est-ce que tu racontes!; a che ti sei ridotto! tu as vu à quoi tu en es réduit!; ma che mi tocca sentire! mais qu'est-ce qu'il ne faut pas entendre! IV. pron.indef. quelque chose: c'era in lei un che di falso il y avait chez elle quelque chose de faux, il y avait chez elle un je ne sais quoi de faux; un certo ( non so) che un je ne sais quoi de bizarre. V. agg.interr. ( quale) quel: che film hai visto? quel film as-tu vu?; che cappello ti vuoi mettere? quel chapeau veux-tu mettre? VI. agg.esclam. 1. ( unito a sostantivi) quel: che scemo! quel imbécile!; che musica meravigliosa! quelle belle musique!; che bel libro! quel beau livre! 2. (unito ad aggettivi: di persone) qu'il est, comme il est: che bella! qu'elle est belle!, comme elle est belle! 3. (unito ad aggettivi: di oggetti) qu'il est: che bello questo quadro! qu'il est beau ce tableau! II. che congz. 1. ( dichiarativa) que: credo che tu abbia ragione je crois (o pense) que tu as raison. 2. (dopo verbi di volontà, comando e sim.) que: voglio che tu studi di più je veux que tu étudies plus; vorrei che mi facessi un piacere j'aimerais que tu me rendes un service, je voudrais que tu me rendes un service. 3. ( dopo locuzioni impersonali) que: mi dispiace che tu non sia venuto je regrette que tu ne sois pas venu; è impossibile che finisca il lavoro in tempo il est impossible qu'il finisse le travail dans les temps, il est impossible qu'il finisse le travail à temps. 4. ( causale) que (+ cong.), de (+ inf.): ti ringrazio che sei venuto je te remercie d'être venu; sono contento che tu abbia capito je suis content que tu aies compris. 5. ( consecutiva) que: è tanto simpatico che tutti gli vogliono bene il est tellement sympathique que tout le monde l'aime. 6. (comparativo: di maggioranza) que: spende più che non guadagni il dépense plus qu'il ne gagne; è più furbo che intelligente il est plus malin qu'intelligent; più che mai plus que jamais. 7. ( di uguaglianza) autant que: vale tanto questo che quello celui-ci vaut autant que celui-là. 8. ( finale) que (+ cong.), à (+ inf.): fai in modo che il pranzo sia pronto per l'una fais en sorte que le repas soit prêt à une heure; stai attento che non cada fais attention à ne pas tomber. 9. (temporale: quando) que, quand, alors que: arrivai che era già partito je suis arrivé qu'il était déjà parti, je suis arrivé alors qu'il était déjà parti. 10. ( non appena) que; ( finché) jusqu'à ce que: aspetta che egli arrivi attends qu'il arrive, attends jusqu'à ce qu'il arrive. 11. ( dacché) que, talvolta non si traduce: sono due mesi che non lo vedo cela fait deux mois que je ne l'ai pas vu, je ne l'ai pas vu depuis deux mois; è da gennaio che non torna qui c'est depuis janvier qu'il n'est pas revenu ici, il n'est pas revenu ici depuis janvier. 12. (posposto a un participio passato: dopo che) après (+ inf.), une fois (+ part.), quand (+ ind.): consegnata che ebbe la lettera, si congedò après avoir remis la lettre, il prit congé; une fois la lettre remise, il prit congé; quand il eut remis la lettre il partit. 13. ( non appena) dès que: cessata che fu la pioggia, uscimmo dès que la pluie eut cessé, nous sommes sortis. 14. ( correlativa) que: che tu sia d'accordo o no, poco importa que tu sois d'accord ou non, peu m'importe. 15. ( eccettuativa) que: non fa altro che piangere il ne fait que pleurer; non ho che te al mondo je n'ai que toi au monde. 16. (limitativa: per quanto) pour autant que. 17. (rafforzativa: in frasi interrogative) peut-être: che mi sia sbagliato? je me suis peut-être trompé?, peut-être que je me suis trompé?, je me serais trompé? 18. ( in frasi imperative) que: che entri pure qu'il entre donc; che nessuno ci disturbi que personne ne nous dérange. 19. (negli auguri, nelle imprecazioni) que: che Dio ti benedica que Dieu te bénisse; che ti venga un accidente! puisses-tu avoir un accident!, si seulement tu pouvais avoir un accident! III. che intz. 1. ( che cosa?) quoi!: che, neanche per sogno quoi! jamais de la vie!; che, non lo sai? quoi, tu n'es pas au courant? 2. ( sciocchezze!) balivernes!, ( colloq) foutaises!, ( colloq) quelle blague!: che, non ci credo ( colloq) foutaises! je n'y crois pas. 3. ( ma va'!) allons donc!, allez! -
70 stare
vi irreg ['stare]1) (rimanere) to stay, be, remainstare fermo — to keep o stay still
stare seduto — to sit, be sitting
stare zitto — to keep o be quiet
starò a Roma per qualche giorno — I'll stay o be in Rome for a few days
stare a casa — to be o stay at home
è stato su tutta la notte — he stayed up o was up all night
2) (abitare: temporaneamente) to stay, (permanentemente) to livesta in via Rossetti 5 — he lives at No. 5 via Rossetti
3) (essere, trovarsi) to be, be situatedsto bene, grazie — I'm fine, thanks
sta bene! — (d'accordo così) that's fine!
non sta bene ridacchiare mentre l'insegnante spiega — you really ought not to laugh when the teacher is explaining something
quel vestito ti sta bene/male — that dress suits/doesn't suit you
gli sta bene! — (così impara) it serves him right!
stare al banco — (cameriere) to serve at the bar
4)stavo andando a casa — I was going home5)stare per fare qc — to be about to do sth, be on the point of doing sth
stavi per rovinare tutto — you nearly spoiled o ruined everything
6)è inutile che stai a dirmi tutte queste cose — there's no good o use telling me all this
stando a ciò che dice lui — according to him o to his version
stando ai fatti, sembrerebbe che... — the facts would seem to indicate that...
7)starci; (essere contenuto) ci sta ancora qualcosa lì dentro? — is there room for anything else?
8)starci; (essere d'accordo) ci stai se andiamo o ad andare fuori a cena? — do you want to go out for a meal?
ha detto che non ci sta — he said he didn't agree, he said he was against the idea
OK, ci sto — OK, that's fine
9)starsene; se ne stava lì in un angolo — he was over in the corner
PAROLA CHIAVE: stare non si traduce mai con la parola inglese starenon startene lì seduto, fa' qualcosa — don't just sit there, do something
-
71 tam
tam, adv. [orig. acc. fem. of the demonstrative root ta-; cf.: tum, tamen], correlative of quam, so, so much, as.I.As comparative adverb, demonstrative with correlative quam, introducing comparative clauses of like intensity.A.As adjunct of adjectives or participles the intensity of which is expressed by a comparative clause, tam... quam = as... as; negatively, non (neque, nihil, etc.) tam... quam = not so... as.1.In comparison between two adjj.:2.tam esse clemens tyrannus quam rex importunus potest,
a tyrant may be as mild as a king may be harsh, Cic. Rep. 1, 33, 50 (B. and K. bracket rex):non tam solido quam splendido nomine,
id. Fin. 1, 18, 61:tam culpae hostium justus existimator quam gloriosus victor,
Val. Max. 3, 8, 1:adjuro, tam me tibi vera referre Quam veri majora fide,
things as true as they are beyond belief, Ov. M. 3, 659:quorum vires quam repentinae tam breves,
Sen. Q. N. 6, 7, 2.—Negatively:non enim tam praeclarum est scire Latine quam turpe nescire,
Cic. Brut. 37, 140:ut illa... non tam mirabilia sunt, quam conjecta belle,
id. Div. 2, 31, 66; 2, 36, 76: nec tam Turpe fuit vinci [p. 1836] quam contendisse decorum est, Ov. M. 9, 5. —Tam preceded by comp. clause:maximeque eam pestilentiam insignem mors quam matura tam acerba M. Furi fecit,
Liv. 7, 1, 8:quam magni nominis bellum est, tam difficilem existimaritis victoriam fore,
id. 21, 43, 11:donec quam felices seditiones, tam honorati seditionum auctores essent,
id. 4, 2, 4. —In a comparison between degrees of intensity, etc., of the same adjective.a.As in relative clauses, the adjective repeated (so esp. in Plaut.;b.not repeated in English): tam liquidus est quam liquida tempestas esse solet,
as serene as the weather is wont to be, Plaut. Most. 3, 2, 64:quam placida'st aqua,
id. ib. 3, 2, 165:tam frictum ego illum reddam quam frictum est cicer,
id. Bacch. 4, 4, 7.—Negatively:nemo orator tam multa scripsit quam multa sunt nostra,
Cic. Or. 30, 168:tametsi non tam multum in istis rebus intellego quam multa vidi,
id. Verr. 2, 4, 43, § 94.—The adjective not repeated.(α).The terms of comparison being nouns or pronouns:(β).tam ego fui ante liber quam gnatus tuus ( = quam liber gnatus tuus est),
Plaut. Capt. 2, 2, 60:fieret corium tam maculosum quam est nutricis pallium,
id. Bacch. 3, 3, 30:tam mihi mea vita quam tua Tibi cara est,
id. Cas. 3, 6, 43:ni illam mihi tam tranquillam facis quam mare est,
id. Poen. 1, 2, 145:tam crebri ad terram decidebant quam pira,
id. ib. 2, 38:tam excoctam reddam atque atram quam carbo'st,
Ter. Ad. 5, 3, 63:quom fervit maxume, tam placidum (eum) quam ovem reddo,
id. ib. 4, 1, 18:tam sum misericors quam vos, tam mitis quam qui lenissimus,
Cic. Sull. 31, 87:tam gratum mihi id erit quam quod gratissimum,
id. Fam. 13, 3:nulla ingenia tam prona ad invidiam sunt quam eorum qui genus ac fortunam suam animis non aequant,
Liv. 45, 22:nihil est tam violentum quam magna vis aquae,
Sen. Q. N. 3, 30, 6:(cum sit) tam aurum et argentum quam aes Corinthium ( = cum aurum et argentum tam sit Corinthium quam aes),
Quint. 8, 2, 8:(ira) tam inutilis animi minister est quam miles qui signum receptui neglegit,
Sen. Ira, 1, 9, 2.—Negatively: neque opes nostrae tam sunt validae quam tuae,
Plaut. Cist. 2, 1, 20:nihil esse tam detestabile tamque pestiferum quam voluptatem,
Cic. Sen. 12, 41:neque tam condenso corpore nubes esse queunt quam sunt lapides, neque autem tam tenues quam nebulae,
Lucr. 6, 101.—Virtually negative:quod enim tam infidum mare quam blanditiae principum? ( = nullum tam infidum mare, etc.),
Plin. Pan. 66. — With comp. pregn. (very rare): istam dextram non tam in bellis et proeliis quam in promissis et fide firmiorem, i. e. whose superior trustworthiness is not so much in wars, etc., Cic. Deiot. 3, 8:vectigal ex agro eorum capimus, quod nobis non tam fructu jucundius est, quam ultione,
Liv. 28, 39, 13. —With quam in subst.-clause:(γ).quicquid mali hic Pisistratus non fecerit, tam gratum est quam si alium facere prohibuerit,
Cic. Att. 8, 16, 2.—Negatively:juris interpretatio, quae non tam mihi molesta sit propter laborem quam quod dicendi cogitationem auferat,
Cic. Leg. 1, 4, 12. —Virtually negative: quid autem tam exiguum quam est munus hoc eorum qui consuluntur?
Cic. Leg. 1, 4, 14.—With quam in adverb.-clause:B.cupam facito tam crassam quam modioli postulant,
Cato, R. R. 21, 1:si era mea sciat tam socordem esse quam sum,
Plaut. Cist. 4, 2, 5:tua est imago: tam consimili'st quam potest,
id. Men. 5, 9, 4:sororem tam similem quam lacte lacti est,
id. Mil. 2, 2, 87.—Tam with advv.: tam... quam = as ( so)... as; negatively = not so... as.1.Comparing an adv. with another adv. or adverb. clause: satin' istuc mihi exquisitum est...? Ar. Tam satis quam numquam hoc invenies secus, with as full certainty as that you will never find this otherwise, Plaut. Capt. 3, 4, 106.—Virtually negative:2.quis umquam obeundi negotii studio tam brevi tempore tot loca adire potuit, quam celeriter Cn. Pompejo duce tanti belli impetus navigavit?
Cic. Imp. Pomp. 12, 34. —After quam:nam dictaturam quam pertinaciter ei deferebat populus, tam constanter repulit,
Vell. 2, 89, 5 (the repetition of the adverb is especially frequent in tam diu... quam diu; v. tamdiu).—The adverb understood after quam: sed tu novisti fidicinam? Tr. Tam facile quam me (quam facile me novi), Plaut. Ep. 3, 4, 72:C.tam facile vinces quam pirum volpes comest,
id. Most. 3, 1, 26:tam hercle certe quam ego ted, ac tu me vides,
id. Merc. 1, 2, 77:tam audacter (ibis intro) quam domum ad te,
id. Truc. 1, 2, 109:tam facile quam tu arbitraris,
Cic. Div. 1, 6, 10:tam cito evertetur quam navis, etc.,
id. Rep. 1, 34, 51:nihil tam cito redditur quam a speculo imago,
Sen. Q. N. 1, 4, 2. —Negatively: (ira) quia non tam cito in alium quam vult erumpit,
Sen. Ira, 1, 19, 4.—Virtually negative (very freq.):quasi vero quidquam sit tam valde, quam nihil sapere, vulgare,
Cic. Div. 2, 39, 81. — With sup. adv.: quam potes tam verba confer maxime ad compendium = as much as you can (hence the idiomatic expression: quam maxime = as much as possible), Plaut. Mil. 3, 1, 184. —With verbs: tam... quam = as much... as, as well... as; negatively: non tam... quam, not so much... as.1.One verb compared with another:2.nam quod edit tam duim quam perduim,
for what he can eat I would give as much as lose, Plaut. Aul. 4, 6, 6:vellem tam domestica ferre possem quam ista contemnere,
Cic. Att. 13, 20, 4:utinam tam non pigeat ista facere quam non displicebit,
Quint. 2, 5, 17:Tyrus et ipsa tam movetur quam diluitur,
Sen. Q. N. 6, 26, 5.—Negatively:fit quoque enim interdum ut non tam concurrere nubes frontibus adversis possint quam de latere ire,
Lucr. 6, 115.—The same verb repeated or understood after quam; the compared terms being,(α).Nouns or pronouns: tam mihi quam illi libertatem hostilis eripuit manus;(β).tam ille apud nos servit quam ego hic apud te servio,
Plaut. Capt. 2, 2, 61:tam hic scit me habere (pecuniam) quam egomet (i. e. scio),
id. Aul. 3, 6, 12:quam tu filium tuum, tam me pater me meus desiderat,
id. Capt. 2, 2, 6:tam huic loqui licere oportet quam isti,
id. Cas. 2, 6, 58:tam tibi istuc credo quam mihi,
id. Ep. 1, 2, 25:haec tibi tam sunt defendenda quam moenia,
Cic. Ac. 2, 44, 137:tam moveor quam tu, Luculle,
id. ib. 2, 46, 141:tamque id... tuendum conservandumque nobis est quam illud, etc.,
id. Off. 3, 4, 17: amurcam periti agricolae tam in doliis condunt quam oleum aut vinum ( as well as), Varr. R. R. 1, 61:tam natura putarem vitam hominis sustentari quam vitis, quam arboris,
Cic. Tusc. 1, 24, 56:sicut pueris, qui tam parentibus amissis flebunt quam nucibus,
Sen. Ira. 1, 12, 4:meliorque tam sibi quam aliis faciendus (est),
id. ib. 1, 15, 1:tam solstitium quam aequinoctium suos dies rettulit (i. e. solstitium tam rettulit dies quam rettulit aequinoctium),
id. Q. N. 3, 16, 3:quoniam orationis tam ornatus quam perspicuitas aut in singulis verbis est aut in pluribus positus (i. e. ornatus tam positus est quam perspicuitas),
Quint. 8, 3, 15. — This construction passes into mere co - ordination: tam vera quam falsa cernimus, as well... as, almost = both... and, Cic. Ac. 2, 34, 111: repentina res, quia quam causam nullam tam ne fidem quidem habebat ( = ut causam nullam, sic ne fidem quidem; cf.sic),
Liv. 8, 27, 10; so Sall. J. 31, 16; id. H. 1, 41, 24 Dietsch; cf. Liv. 33, 17, 9; Sen. Q. N. 4, 13, 4. —Negatively: non tam meapte causa Laetor quam illius,
Ter. Heaut. 4, 3, 8:nihil est quod tam obtundat elevetque aegritudinem... quam meditatio condicionis humanae,
Cic. Tusc. 3, 16, 34:quae compararat non tam suae delectationis causa quam ad invitationes adventusque nostrorum hominum,
id. Verr. 2, 2, 34, § 83:cujus me facti paenituit non tam propter periculum meum quam propter vitia multa quae,
id. Fam. 7, 3, 2:qua nulla in re tam utor quam in hac civili et publica,
id. Att. 2, 17, 2:neque eos tam istius hominis perditi subita laetitia quam hominis amplissimi nova gratulatio movebat,
id. Verr. 1, 8, 21:Iliensibus Rhoeteum addiderunt, non tam ob recentia ulla merita quam originum memoria,
Liv. 38, 39, 10.—Object-inff.:(γ).qualis est istorum oratio qui omnia non tam esse quam videri volunt,
Cic. Ac. 2, 14, 44:quid enim tam pugnat, quam non modo miserum, sed omnino quidquam esse qui non sit,
id. Tusc. 1, 7, 13:virtute ipsa non tam multi praediti esse quam videri volunt,
id. Lael. 26, 98.—Subject-inff. or dependent clauses:(δ).ego illud argentum tam paratum filio Scio esse, quam me hunc scipionem contui ( = tam scio, argentum paratum esse, quam scio me, etc.),
Plaut. As. 1, 1, 109:Parmenonis tam scio esse hanc techinam quam me vivere,
Ter. Eun. 4, 4, 51:tam teneor dono quam si dimittar onustus,
Hor. Ep. 1, 7, 18:Acrisium Tam violasse deum quam non agnosse nepotem Paenitet,
Ov. M. 4, 613:tam perdis operam cum illi irasceris, quam cum illum alteri precaris iratum,
Sen. Ira, 2, 30, 2.—Negatively (so most freq.):nihil est quod tam deceat quam in omni re gerenda servare constantiam,
Cic. Off. 1, 34, 125:eundum igitur est, nec tam ut belli quam ut fugae socii simus,
id. Att. 9, 2, a, 3:nec tam quaerendum est, dolor malumne sit, quam firmandus animus ad dolorem ferendum,
id. Tusc. 2, 12, 28:non tam ut prosim causis elaborare soleo, quam ut ne quid obsim,
id. Or. 2, 72, 295:cum ego te non tam vitandi laboris mei causa quam quia tua id interesse arbitrarer, hortatus essem,
id. Top. 1, 2:auxilia convenerant non tam Vejentium gratia concitata, quam quod in spem ventum erat, etc.,
Liv. 2, 44, 7:Boji defecerunt, nec tam ob veteres in populum Romanum iras, quam quod, etc.,
id. 21, 25, 2. — So with causal clauses, Cic. Div. in Caecil. 7, 24; id. Or. 3, 30, 119; id. Sest. 64, 135; Liv. 8, 19, 3. —With quam in adverb.-clause:(ε).tam confido quam poti'st,
Plaut. Stich. 3, 2, 1; and in Cicero's epistolary style, tam esse with predicative force (like ita esse, sic esse;v. sic): atque ego haec tam esse quam audio non puto ( = tam male esse),
Cic. Q. Fr. 1, 2, 3, § 9.—Tam with a neg. is sometimes followed by sed with an independent clause, instead of a comp. clause:D.quidam autem non tam id reprehendunt, si remissius agatur, sed tantum studium tamque multam operam ponendam in eo non arbitrantur,
Cic. Fin. 1, 1, 1 Madv. ad loc.; cf.:quae (suaviloquentia) quidem non tam est in plerisque... sed est ea laus eloquentiae certe maxima,
id. Brut. 15, 58.—With esse and predic. noun:E. F.tam ea est quam poti'st nostra erilis concubina,
Plaut. Mil. 2, 5, 47:equidem tam sum servos quam tu,
id. Capt. 3, 4, 11:tam ego homo sum quam tu,
id. As. 2, 4, 83:nam id nobis tam flagitium'st quam illa Non facere,
Ter. Ad. 3, 3, 68:tam es tu judex quam ego senator,
Cic. Rab. Post. 7, 17:tam sum amicus rei publicae quam qui maxime,
id. Fam. 5, 2, 6.—With prep. and its case as predicate:tam hoc quidem tibi in proclivi quam imber quando pluit,
Plaut. Capt. 2, 2, 86:qui non defendit, nec obsistit, si potest, injuriae, tam est in vitio quam si parentes, etc., deserat,
Cic. Off. 1, 7, 23. —Negatively: nihil est tam contra naturam quam turpitudo,
Cic. Off. 3, 8, 35. —Quam... tam with compp. = quanto... tanto or quo... eo (ante-class. and poet.): quam magis aerumna urget, tam magis ad malefaciendum viget, Enn. ap. Quint. 9, 3, 15 (Trag. Rel. v. 303 Vahl.):G.quam magis adspecto, tam magis est nimbata,
Plaut. Poen. 1, 2, 138:magis quam id reputo, tam magis uror quae meus filius turbavit,
id. Bacch. 5, 1, 5:quam magis te in altum capessis, tam aestus te in portum refert,
id. As. 1, 3, 6:quo quaeque magis sunt aspera semina eorum, Tam magis in somnis eadem saevire necessust,
Lucr. 4, 999:quae quanto magis inter se perplexa coibant, Tam magis expressa ea quae mare... efficerent,
id. 5, 453:tam magis illa fremens et tristibus effera flammis, Quam magis effuso crudescunt sanguine pugnae,
Verg. A. 7, 787.—With quanto for quam:quanto magis aetheris aestus cogebant terram, Tam magis, etc.,
Lucr. 5, 484. —With rel. adv. for quam:verum ubicumque magis denso sunt agmine nubes, tam magis hinc... fremitus fit,
Lucr. 6, 99. — Ellips. of tam:quam magis specto. minus placet mihi hominis facies,
Plaut. Trin. 4, 2, 19.—Quam... tam with superll. = quanto... tanto or quo... eo (mostly anteclass.; cf.H.the class.: ut quisque maxime... ita maxime): quam citissime conficies, tam maxime expediet,
Cato, R. R. 64 (65):oleum quam diutissime in amurca erit, tam deterrimum erit,
id. ib. 64 (65):quam acerbissima olea oleum facies, tam oleum optumum erit,
id. ib. 65 (66): quam plurimum [p. 1837] erit, tam citissime canus fiet, id. ib. 157 (158) med.:quam ad probos propinquitate proxume te adjunxeris, tam optumum est,
Plaut. Aul. 2, 2, 59:quam maxime huic vana haec suspicio erit, tam facillime patris pacem in leges conficiet suas,
Ter. Heaut. 5, 2, 44:quam vos facillime agitis, quam estis maxume Potentes, dites, fortunati, nobiles: tam maxime vos aequo animo aequa noscere Oportet,
id. Ad. 3, 4, 56:quam paucissimos reliqueris, tam optimi fiunt in alendo,
Varr. R. R. 2, 9:quam quisque pessume fecit, tam maxume tutus est,
Sall. J. 31, 14. —With quam in immediate succession (to be distinguished from the conj. tamquam, as if):II.nam, si a mare abstinuissem, tam quam hoc uterer ( = tam illo uterer quam hoc),
Plaut. Mil. 4, 7, 26:tam quam proserpens bestia (iste) est bilinguis et scelestus ( = tam bilinguis quam, etc.),
id. Fers. 2, 4, 28: esne tu huic amicus? To. Tam quam di omnes qui caelum colunt, id. ib. 4, 4, 32: vide, homo ut hominem noveris. Sy. Tam quam me, id. Trin. 4, 2, 68: nostine? Da. Tam quam te, Ter. Phorm. 1, 2, 15 (for tam diu, with or without quam, quam diu, etc., v. tamdiu).With a comp. clause understood.A.With a comp. clause to be supplied from a preceding sentence:B.quae faciliora sunt philosophis... quia tam graviter cadere non possunt (sc. quam alii),
Cic. Off. 1, 21, 73:cur corporis curandi causa quaesita sit ars, animi autem medicina nec tam desiderata sit..., nec tam culta (i. e. quam corporis medicina),
id. Tusc. 3, 1, 1:nihil umquam tam eleganter explicabunt (i. e. quam Plato),
id. ib. 1, 23, 55:non conturbat me expectatio tua, etsi nihil est eis, qui placere volunt, tam adversarium,
id. Ac. 2, 4, 10:sed ea (plebs) nequaquam tam laeta Quinctium vidit (i. e. quam ejus amici),
Liv. 3, 26, 12: nec minora consequi potuit (Maecenas);sed non tam concupivit (sc. quam Agrippa),
Vell. 2, 88, 2: nec tibi tam longis opus est ambagibus usquam, nec me tam multam hic operam consumere par est (i. e. quam consumere opus sit, si haec tractare velim), Lucr 6, 1079; so, tam gratia est (colloq.) = non accipio, sed tam gratia est quam esset si acciperem, I thank you just as much; no, thank you:bene vocas (ad prandium): tam gratia'st,
Plaut. Men. 2, 3, 36: cenabis apud me. Ep. Locata'st opera nunc quidem:tam gratia'st,
id. Stich. 3, 2, 18: quin tu, quidquid opus'st, audacter imperas? Ps. Tam gratia'st. Bene est tibi;nolo tibi molestos esse nos,
id. Ps. 2, 4, 23 (in this formula, however, tam is explained by some as a shortened form for tamen; cf. Brix ad Plaut. Men. 386, and v. IV. infra).—With a general comp. clause understood ( = sic, ita), so ( so much) as I do, as you do, as he did, as I said before, as he is, as you are, etc.1.With adjj.: ut vos servem sedulo, quos tam grandi sim mercatus pecunia, have bought you at so high a price, i. e. as I have, Plaut. Capt. 2, 2, 8: qui nummi exciderunt quod terram sic obtuere? quid vos maestos tam tristisque conspicor? (sc. as I do, as you are), id. Bacch. 4, 4, 17:2.equidem miror, tam catam, tam doctam te et bene eductam, non scire stulte facere,
id. Most. 1, 3, 29:ordine cum videas tam certo multa creari,
Lucr. 5, 735:deus ille fuit qui ista in tam tranquillo et tam clara luce locavit,
id. 5, 12:quorsum igitur tam multa de voluptate?
Cic. Sen. 12, 44:ut mihi quidem, qui tam magno animo fuerit innocens damnatus esse videatur,
id. Tusc. 1, 42, 100:inter ista tam magnifica verba tamque praeclara,
id. Fin. 2, 23, 77:quis est qui complet aures meas tantus et tam dulcis sonus?
as I hear, id. Rep. 6, 18, 18:tollite hanc: nullam tam pravae sententiae causam reperietis,
id. Phil. 14, 1, 3: et tamen veremur ut hoc quod a tam multis perferatur natura patiatur? ( as it is, sc. suffered), id. Tusc. 2, 20, 46:ut tam in praecipitem locum non debeat se sapiens committere,
id. Ac. 2, 21, 68:tam necessario tempore, tam propinquis hostibus,
at so urgent a time as this, Caes. B. G. 1, 16, 6:supra triginta quinque milia hostium fuerant, ex quibus tam exigua pars pugnae superfuit,
Liv. 39, 31, 14:tam constantem defensionem Scipionis universus senatus comprobavit,
Val. Max. 3, 7, 1: ceterum... ne tam praeclara lex... oblitteraretur, id. 2, 8, 1:qui tam crudelem tyrannum occideret,
id. 3, 1, 2:ne illo quidem tam misero tamque luctuoso tempore civitas nostra virtutis suae oblita est,
id. 3, 2, 7:tam contraria est pestis,
Plin. 8, 38, 57, § 136:tam parvo distat ibi tanta rerum naturae diversitas,
id. 5, 11, 12, § 65; so, tamne (cf. sicine):tamne indignus videar?
Plaut. Merc. 1, 2, 77.—And with sup.:nondum erat vestris tam gravissimis tamque multis judiciis concisus,
of so great weight, Cic. Phil. 12, 5, 11.—With advv.:3.alienus quom ejus incommodum tam aegre feras, quid me patrem par facere est?
Plaut. Capt. 1, 2, 37:quid est negotii quod tu tam subito domo abeas?
id. Am. 1, 3, 4:unde ego nunc tam subito huic argentum inveniam miser?
Ter. Phorm. 3, 3, 1:quia (anima cum corpore) tam conjuncta atque leniter apta'st,
Lucr. 5, 559:jam mallem Cerberum metueres quam ista tam inconsiderata diceres,
Cic. Tusc. 1, 6, 12:ista tam aperte et per versa et falsa,
id. Ac. 2, 18, 60:cum ex co quaereretur cur tam diu vellet esse in vita,
id. Sen. 5, 13:me pudet tam cito de sententia esse dejectum,
id. Tusc. 2, 5, 14:etsi hoc quidem est in vitio, dissolutionem naturae tam valde perhorrescere,
id. Fin. 5, 11, 31:an melius fuerit rationem non dari omnino, quam tam munifice et tam largiter,
as I have shown, id. N. D. 3, 27, 69:nam quod jus civile tam vehementer amplexus es,
id. Or. 1, 55, 274:quid tu, inquit, tam mane?
id. Rep. 1, 9, 14: cur hunc tam temere ( as mentioned before) quisquam ab officio discessurum judicaret? Caes. B. G. 1, 40:quod sua victoria tam insolenter gloriarentur,
id. ib. 1, 14:cum tam procul a finibus Macedoniae absint,
Liv. 39, 27, 6: non digna exempla quae tam breviter ( as I am going to do) nisi majoribus urgerer, referrentur, Val. Max. 2, 7, 5:qualis esset quem tam diu tamque valde timuissent,
Nep. Eum. 11, 2; and with sup.: tam maturrime comparavisse, Cato ap. Charis. p. 184 P.—With adverb. abl.: tam crepusculo fere ut amant, Plaut. Fragm. ap. Varr. L. L. 7, 77; cf.:tam vesperi,
Ter. Heaut. 1, 1, 15; v. III. B. 3. infra.—With verbs:4.ut, ni meum gnatum tam amem, tua jam virgis latera lacerentur probe,
Plaut. Bacch. 4, 5, 10:quid, cedo, te, obsecro, tam abhorret hilaritudo?
id. Cist. 1, 1, 55:quid tam properas?
id. Pers. 4, 6, 11:cum te video nostrae familiae Tam ex animo factum velle ( = te tam velle nostrae familiae ex animo factum),
Ter. Ad. 5, 7, 21:age, quaeso, ne tam obfirma te, Chreme,
id. Heaut. 5, 5, 8:non pol temere'st quod tu tam times,
id. Phorm. 5, 8 (9), 9: Sy. Eamus, namque hic properat in Cyprum. Sa. Ne tam quidem, implying a corresponding gesture, id. Ad. 2, 4, 14:quam si explicavisset, non tam haesitaret,
i. e. as he does, Cic. Fin. 2, 6, 18.—Sometimes with an adv. to be supplied:quid ergo hanc, quaeso, tractas tam ( = tam male, or implying a corresponding gesture),
Plaut. Cas. 4, 4, 31:Graecos in eo reprehendit quod mare tam secuti sunt ( = tam vulgo. or tam temere),
Cic. Att. 6, 2, 3; cf. id. Q. Fr. 1, 2, 3, § 9; v. I. C. 2. d, supra. — With esse and predic. noun:numquam ego te tam esse matulam credidi,
Plaut. Pers. 4, 3, 72.—Preceded and strengthened by a demonstrative adjective (order: 1. demonstr., 2. tam, 3. adjective, 4. noun; or, 1. demonstr., 2. noun, 3. tam, 4. adjective).(α).After hic:(β).etiamne haec tam parva civitas, tam procul a manibus tuis remota, praedae tibi et quaestui fuit?
Cic. Verr. 2, 3, 37, § 85:hunc hominem tam crudelem, tam sceleratum, tam nefarium nolunt judicare,
id. ib. 2, 2, 31, §77: hunc tamen hominem tam audacem, tam nefarium, tam nocentem,
id. Clu. 14, 42:haec mea oratio tam longa aut tam alte repetita,
id. Sest. 13, 31:in hoc tam exiguo vitae curriculo,
id. Arch. 11, 28:hanc tam taetram, tam horribilem tamque infestam rei publicae pestem,
id. Cat. 1, 5, 11:in hac tam clara re publica natus,
id. Rep. 1, 19, 31:hanc rem publicam tam praeclare fundatam,
id. Par. 1, 2, 10:haec tam crebra Etruriae concilia,
Liv. 5, 5, 8:in his tam parvis atque tam nullis,
Plin. 11, 2, 1, § 2:quorsum haec tam putida tendant,
Hor. S. 2, 7, 21:hac tam prospera pugna nuntiata,
Curt. 3, 11, 16.—After ille:(γ).ille homo tam locuples, tam honestus,
Cic. Verr. 2, 4, 6, § 11: illud argentum tam praeclarum ac tam nobile, id. ib. 2, 4, 20, §44: illud tam grave bellum,
Val. Max. 5, 6, ext. 1:ne illo quidem tam misero tamque luctuoso tempore,
id. 3, 2, 7.—After iste:(δ).tamenne ista tam absurda defendes?
Cic. N. D. 1, 29, 81:ista admonitio tua tam accurata,
id. Att. 6, 1, 20:quae est ista tam infesta ira?
Liv. 7, 30, 15:iste tam justus hostis, tam misericors victor,
Curt. 4, 10, 34.—After id ipsum:(ε).id ipsum tam mite ac tam moderatum imperium,
Liv. 1, 48, 9.—After tot:(ζ).jacere necesse sit tot tam nobiles disciplinas,
Cic. Ac. 2, 48, 147:tot tam valida oppida,
Liv. 5, 54, 5:tot tam opulenti tyranni regesque,
id. 25, 24, 13:inter tot tam effrenatarum gentium arma,
id. 21, 9, 3:tot tam praeclaris imperatoribus uno bello absumptis,
id. 28, 28, 12; 25, 27, 13; 26, 13, 17; cf.:cum tot ac tam validae eluctandae manus essent,
id. 24, 26, 13; 8, 12, 4.—After hic talis:III.da operam ut hunc talem, tam jucundum, tam excellentem virum videas,
Cic. Fam. 16, 21, 3.As demonstr. adv. of intensity, correlative with ut, that, and its equivalents (qui, quin); so only with adjj. and advv. (not with verbs).A.Without a negation ( = ita, adeo;B.rare before the Aug. period): ni erit tam sincerum (tergum), ut quivis dicat ampullarius Optumum esse operi faciundo corium et sincerissimum,
Plaut. Rud. 3, 4, 51:quae (maturitas) mihi tam jucunda est ut, quo propius ad mortem accedam, quasi terram videre videar,
Cic. Sen. 19, 71. de qua tam variae sunt doctissimorum hominum sententiae, ut magno argumento esse debeat, etc., id. N. D. 1, 1, 1:ad eum pervenit tam opportuno tempore, ut simul Domitiani exercitus pulvis cerneretur, et primi antecursores Scipionis viderentur,
Caes. B. C. 3, 36:tam parandus ad dimicandum animus, ut, etc.,
id. B. G. 2, 21:tamen tam evidens numen rebus adfuit Romanis, ut putem, etc.,
Liv. 5, 51, 4: infimam plebem natura ipsa tam abjecto tamque imo loco collocavit ut nulla ratione erigi aut sublevari possit, Ps.-Cic. Cons. 6, 22:tam multa sunt, tamque misera quae perferunt ut nemo sit quin mori saepissime cupiat,
id. ib. 16, 59:quem constat tam certa acie luminum usum esse ut a Lilybaeo portu Carthaginienses egredientes classes intueretur,
Val. Max. 1, 8, ext. 14:tam alacri animo suos ad id proelium cohortatus est ut diceret: Sic prandete, etc.,
id. 3, 2, ext. 3:in Theophrasto tam est loquendi nitor ille divinus ( = tam divinus est) ut ex eo nomen quoque traxisse videatur,
Quint. 10, 1, 83:(Scipio) bellum in Africam transtulit, tam lentus ut opinionem luxuriae segnitiaeque malignis daret,
Sen. Ira, 1, 11, 6; id. Q. N. 1, 15, 5:3, 21, 1: tam parvulis in faucibus... ut non sit dubium, etc.,
Plin. 10, 29, 43, § 82:ipsum Macedonem tam graviter palma percussit ut paene concideret,
Plin. Ep. 3, 14, 7.—With a negation, or in a question implying a negation.1.Before ut (very freq. in the class. period; cf. adeo, poet., e.g. Hor. Ep. 1, 1, 39):2.numquam tam dices commode ut tergum meum Tuam in fidem committam,
Ter. Hec. 1, 2, 33:non tam viva tamen, calidus queat ut fieri fons,
Lucr. 6, 887:quis umquam praedo fuit tam nefarius, quis pirata tam barbarus ut, etc.,
Cic. Rosc. Am. 50, 146:non sum tam stultus, ut te usura falsi gaudii frui velim,
id. Fam. 6, 12, 1:nec, cum id faciebamus tam eramus amentes ut explorata nobis esset victoria,
id. ib. 6, 1, 3:non essem tam inurbanus ac paene inhumanus uti in eo gravarer quod vos cupere sentirem,
id. Or. 2, 90, 365:non puto tam expeditum negotium futurum ut non habeat aliquid morae,
id. Att. 13, 31, 1:nec vero eram tam indoctus ignarusque rerum ut frangerer animo propter, etc.,
id. Phil. 2, 15, 37:quis tam demens ut sua voluntate maereat?
id. Tusc. 3, 29, 71; so id. Off. 3, 20, 82; id. Tusc. 1, 1, 2; id. Phil. 3, 4, 10:non enim proferremus vino oppressos... tam absurde, ut tum diceremus, etc.,
id. Ac. 2, 17, 53:non se tam barbarum ut non sciret, etc.,
Caes. B. G. 1, 44, 17:nulli sunt tam feri et sui juris affectus ut non disciplina perdomentur,
Sen. Ira, 2, 12, 3:nemo tam divos habuit faventes, crastinum ut posset sibi polliceri,
id. Thyest. 619.—With a negation (esp. nemo), followed by qui ( = ut is; class. and freq.); nec quisquam sit tam opulentus qui mihi obsistat in via, [p. 1838] Plaut. Curc. 2, 3, 5:3.generi lenonio Numquam deus ullus tam benignus fuit, qui fuerit propitius,
id. Pers. 4, 4, 34:an ille tam esset stultus qui mihi mille nummum crederet?
id. Trin. 4, 2, 42:nemo inventus est tam amens, qui illud argentum tam praeclarum ac tam nobile eriperet, nemo tam audax qui posceret, nemo tam impudens qui postularet ut venderet,
Cic. Verr. 2, 4, 20, § 44:nemo Agrigenti neque aetate tam affecta neque viribus tam infirmis fuit, qui non illa nocte surrexerit,
id. ib. 2, 4, 43, §95: nemo est tam senex qui se annum non putet posse vivere,
id. Sen. 7, 24:nihil tam absurde dici potest, quod non dicatur ab aliquo philosophorum,
id. Div. 2, 58, 119:nulla gens tam immanis umquam fuit in qua tam crudelis hostis patriae sit inventus,
id. Sull. 27, 76:quae est anus tam delira quae timeat ista?
id. Tusc. 1, 21, 48:ecquem tam amentem esse putas qui illud quo vescatur deum esse credat?
id. N. D. 3, 16, 41:sed neque tam docti tum erant, ad quorum judicium elaboraret, et sunt, etc.,
id. Fin. 1, 3, 7; so id. Sen. 19, 67; id. Lael. 7, 23; id. Tusc. 1, 6, 11; 1, 15, 33; 2, 17, 41; id. Sest. 14, 32; id. Fin. 2, 20, 63; id. Fam. 9, 2, 2; id. Off. 2, 5, 16:neque tam remisso animo quisquam fuit qui ea nocte conquierit,
Caes. B. C. 1, 21:in bello nihil tam leve est quod non magnae interdum rei momentum faciat,
Liv. 25, 18, 3:ut nemo tam humilis esset cui non aditus ad eum pateret,
Nep. Milt. 8, 4:ecquid esse tam saevum potest quod superet illum?
Sen. Thyest. 196. —With a negation, followed by quin ( = ut is non;IV.class. and freq.): nec sacrum nec tam profanum quidquam est quin ibi ilico adsit,
Plaut. Merc. 2, 3, 27:nihil mihi tam parvi est quin me id pigeat perdere,
id. Pers. 4, 6, 8:nec quisquam est tam ingenio duro, neque tam firmo pectore quin sibi faciat bene,
id. As. 5, 2, 94:numquam tam mane egredior, neque tam vesperi Domum revortor, quin te... conspicer Fodere,
Ter. Heaut. 1, 1, 15:nil tam difficile'st quin quaerendo investigari possiet,
id. ib. 4, 2, 8:ut nullus umquam dies tam magna tempestate fuerit, quin... solem homines viderint,
Cic. Verr. 2, 5, 10, § 26:numquam tam male est Siculis quin aliquid facete et commode dicant,
id. ib. 2, 4, 43, §95: nemo est tam afflictus quin possit navare aliquid et efficere,
id. Fam. 6, 1, 7:ut nemo tam ferus fuerit, quin ejus causam lacrimarit,
Nep. Alcib. 6, 4.Tam, ante-class., sometimes = tamen:V.antiqui tam etiam pro tamen usi sunt,
Fest. p. 360: bene cum facimus, tam male cupimus...; quamquam estis nihili, tam ecastor simul vobis consului, Titin. ap. Fest. l. l.; so,etsi illi aliter nos faciant quam aequom sit, tam pol noxiae nequid magis sit... nostrum officium meminisse decet,
Plaut. Stich. 1, 1, 44 Fleck., Ritschl:tam si nihil usus esset, jam non dicerem,
id. Merc. 4, 3, 32 Ritschl; v. Prol. Trin. p. 14 ib.; Brix ad Plaut. Men. 2, 3, 36; Curt. in Rhein. Mus. 6, 84; 6, 93; but cf. contra, Corss. Beitr. p. 272 sqq.In the dialect of Praeneste: tam modo, just now ( = modo): ilico hic ante ostium;Tam modo, inquit Praenestinus,
Plaut. Trin. 3, 1, 8 Brix ad loc.; cf. Fest. s. v. tammodo, p. 359; Ritschl, opusc. 2, 372. -
72 audio
audio, īvī u. iī, ītum, īre ( aus *avidio; vgl. griech. ἀΐω, αἰσθάνομαι, altind. āvíḥ adv. »offenbar, offenkundig«), hören (Ggstz. surdum esse), I) hören = hörend sein, a) Gehör haben u. anwenden können (Ggstz. surdum esse), auribus parum audire, Cato: plus audire, Cato: gravius audire coepisse, Cels.: liquidius audire, Plin.: clarissime audire, Plin.: rectis auribus acutissime audire, submissis nihil (v. den Hirschen), Solin.: apertis atque integris et oculis et auribus nec videre nec audire, Cic.: propter imbecillitatem iam non audire aut non videre, Cels.: audiendi sensu carere, v. Pers., Cic.: audiendi usu carere, v. Ohre, Cels.: per quae foramina facultas audiendi est, Cels. – b) aufhorchen, sein Ohr leihen: PH. Dorio, audi, obsecro. DO. Non audio, Ter.: loquere, audio, Ter.: audisne od. audin? hörst du? Ter.
II) etwas hören = etwas mit dem Gehör od. (im weitern Sinne) durch Hörensagen od. Lektüre vernehmen, A) im allg.: a) m. Ang. was? od. wen? od. wovon? man hört, α) durch Acc.: vocem alcis, Plaut. (vgl. tum sapientiae vocem audire videar, Cic.): visi audire vocem, sie glaubten eine St. zu hören, Liv.: miseram me, quod verbum audio? Ter.: neque enim novi quicquam audieram, Cic.: quidnam audio? Ter.: quem ego hic audio? Ter. – omnes civiles dissensiones, non solum eas, quas audistis (von denen ihr gehört habt), sed eas, quas vosmet ipsi meministis atque vidistis, Cic.: Romanorum audivere, non sensere arma, Iustin.: u. so aud. clamorem, Caes.: galli cantum, Cic.: adventum eius, Curt.: saepe eadem et graviter, dasselbe eindringlich zu hören bekommen, Ter. – im Passiv durch Nom., man hört von etw. od. von jmd. (s. Nipp. Tac. ann. 4, 23), eo ipso die auditam esse eam pugnam ludis Olympiae memoriae proditum est, Cic.: missis levibus copiis, quae ex longinquo in maius audiebantur, die das Gerücht aus der Ferne vergrößerte, Tac.: legionum seditio audita est aliquando, Tac.: Iulius Largus nondum mihi visus ac ne auditus quidem, Plin. ep.: m. Dat. (von), exclamat, ita ut populo patribusque audita vox pariter sit, Liv. 8, 6, 4: u. im Abl. absol., hāc auditā pugnā, Caes.: auditis hostium copiis, Liv.: auditā mutatione principis, Tac. – m. dopp. Acc., te, ut spero, propediem censorem audiemus, Cic.: aud. alqm querentem, gloriantem, klagen, sich rühmen hören, Nep.: im Passiv m. dopp. Nom., tantum Camillus auditus imperator terroris intulerat, Liv.: occupaverat animus prior auditus, der, von dem man zuerst gehört hat, Tac.: hominum clamor, tubarum sonus multiplex auditur (wird als ein vielfaches gehört = vervielfältigt sich), Iustin. – u. im Passiv m. Dat. pers., cui non sunt auditae Demosthenis vigiliae? wem sind nicht zu Ohren gekommen die N. des D. = wer hat nicht gehört von den N. des D.? Cic. Tusc. 4, 44. – Partic. Perf. subst., auditum, ī, n., das Hörensagen, das Gerücht, quin ego, cum peribat, vidi, non ex audito arguo, Plaut.: nihil habeo praeter auditum, Cic.: audito fuit eruditior, Vell. – β) durch Acc. u. Infin.: tintinnire ianitoris impedimenta audio, Afran. fr.: saepe hoc maiores natu dicere audivi, Cic.: se patrem suum audisse dicere mit zweitem Akk. u. Infin., Sempr. Asell. fr.: audiet cives acuisse ferrum, Hor.: et ego regem nostrum Cluilium causam huiusce esse belli audisse videor, ich glaube gehört zu haben, Liv.: cum Augustum Caesarem se ipsum in thorace linteo scriptum legisse audissem, den Aug. Cäsar sagen gehört hatte, Liv. 4, 20, 7: u. so (bei den Histor.) Abl. absol. audito, auf die erhaltene Nachricht, daß usw., zB. audito Q. Marcium regem pro consule per Lycaoniam cum tribus legionibus in Ciliciam tendere, Sall. fr.: audito Machanidam refugisse Lacedaemonem, Liv. – im Passiv m. Nom. u. Infin., Bibulus nondum audiebatur esse in Syria, Cic. – γ) durch Acc. u. Partic.: non eum querentem quisquam audivit, Nep.: idque Socratem audio dicentem, Cic.: ut audivi Phameam mortuum, Cic.: nec ob id quemquam fulmine ictum audimus, Liv. – δ) durch indir. Fragesatz, zB. audin tu, hic quid ait? Ter.: audire volo si est, quem exopto, Acc. fr.: volo tamen audire (ich bin doch neugierig zu hören), quid sit, propter quod etc., Liv.: u. so quid igitur est? inquit; audire enim cupio, quid non probes, Cic.: audio quibus dis violatis expiatio debeatur, Cic.: velut patienter audiret, quis (= quibus) Clitus obterebat laudes eius, Curt.: ubi audivit rex, unde essent, Cic. – u. durch einen Satz m. quod (daß), Cic. Verr. 3, 80: m. ut (wie), Tac. hist. 1, 37. – ε) durch eine Umschr. m. cum od. dum, zB. saepe soleo audire Roscium, cum ita dicat etc., Cic.: auditus est certe, dum ex eo quaerit, Suet. – ζ) audio (ich bekomme zu hören, es heißt von mir) m. folg. dir. Rede: audies ›o virum fortem!‹ Cic. Tusc. 2, 32: audit continuo ›guis homo hic aut quo patre natus?‹ Hor. sat. 1, 6, 29. – u. audio alqm ( ich höre jmd. sagen) m. folg. dir. Rede, quam multas matres audivi illo tempore ›quidnam volui, quae peperi?‹ Sen. contr. 2, 5 (13), 3: ut audivi veterem convivam ›hic nescio quid boni debet esse‹, Petron. 33, 8. – b) m. Ang. wovon? = worüber? durch de u. Abl., illos, de quibus audivi et legi, Cic.: multa falsa de me audierunt, multa ad eos improbi detulerunt, Cic.: quod quisque eorum de quaque re audierit aut cognoverit, Caes.: rescripsi epistulae maximae; audi (brieflich) nunc de minuscula, Cic.: nihildum de reditu Caesaris audiebatur, es verlautete noch nichts über usw., Cic. – c) m. Ang. woher? = von wem? durch Advv., unde quidque auditum dicant, Plaut. trin. 218: is, unde te audisse dicis, Cic. de or. 2, 285. – od. durch die Praepp. ab, ex od. de m. Abl. (s. Madvig Cic. de fin. 1, 39. p. 81), laeti et audiere ab novo duce novum consilium, Liv.: e Davo audivi, Ter.: audivi a od. ex maioribus natu m. folg. Acc. u. Infin., Cic.: quando hoc quisquam ex te (aus deinem Munde), Caesar, audivit? Cic.: saepe ex eo (aus seinem Munde) audivi, Cic.: non hoc nunc primum audit privatus de amico, reus ab accusatore, Cic.: quid est quod audivi de Bruto? Cic.: cum de te ex te ipso audiebam (durch briefliche Mitteilung), Cic. – quid ego ex te audio? u. quod facinus od. scelus ex te audio u. dgl., oft bei Plaut. (s. C. F. W. Müller Nachtr. zur plautin. Pros. S. 99 u. 117). – d) m. Ang. woher? = von wo aus? noctu audita (est) ex delubro vox, abstinerent manus, Liv. 29, 18, 16: iamque e Macedonum castris signorum concentus et totius exercitus clamor audiebatur, Curt. 7, 11 (43), 25: armorum crepitus et tubae sonitus auditos e caelo, Plin. 2, 148. – e) m. Ang. gegen wen? durch in m. Akk., quod se in eum audisse dixisset, weil er behauptet hätte, etwas Nachteiliges über ihn gehört zu haben, Cic. de or. 2, 285. – f) absol.: mane audi, Pacuv. fr.: se non audivisse (habe es nicht gehört), sed vidisse dicit, Cic.: audivi (ich habe es gehört) et credo, Ter.: recte audivisti, Plaut.: ut audio, ut audimus (parenthet.), Cic. u. Liv.: ades, audi paucis (mit wenigen Worten), Ter.: audi (schriftlich) nunc ad omnes (epistulas), Cic.
B) insbes.: a) hören, anhören, α) eine vortragende Pers., eine vorgetragene Mitteilung, audire alqm facile, Cic.: alqm lubenter studioseque, Cic.: alqm diligenter, Quint.: alqm attentissime, Cic.: a vobis sic audior, ut numquam benignius neque attentius quemquam auditum putem, Cic.: Rhodii cum silentio auditi sunt, Liv.: cum audiretur silentio M. Caelius tribunus plebis, Cic.: auditus est magno silentio, Cic.: quidquid tribunus plebis loquitur assuestis ae qui audire, Liv.: ne in senatu quidem ae quis auribus audiebatur, Liv.: non secundis auribus patrum auditus est consul, Liv.: eam sententiam haud ae quioribus animis quam ipsorum quondam postulatum Latinorum patres audierunt, Liv.: id Philotas haud iniquo animo audiebat, Curt.: litterae consulum ingenti laetitiā et in curia et in contione auditae, Liv.: ubi (Cicero) eo ipso anno adversus Antonium (als er seine Rede gegen A. hielt) cum admiratione eloquentiae auditus fuerat, Liv. fr. 48 H. (50 W.): m. Dat. (von), auctores signa relinquendi et deserendi castra non uni aut alteri militi sed universis exercitibus palam in contione audiuntur, Liv. 5, 6, 14. – v. Richter, anhören, vernehmen, verhören, aliis audientibus iudicibus, aliis sententiam ferentibus, Caes.: cum de vinculis educitur audiendus, Amm.: audire de ambitu, Cic.: servum, Suet.: dolos, Verg. – v. Schüler od. Zuhörer, jmd. hören, jmds. Vorträge besuchen u. etw. vortragen hören, über etw. einen Vortrag hören, Zenonem audivisse, Cic.: Polemonem audivisse assidue, Cic.: alqm Romae, Quint.: annum iam audire Cratippum, Cic.: cotidie ad audiendum alqm ventitare, Plin. ep.: audivi Metrodorum, cum de his ipsis rebus disputaret, Cic. – u. ponere iubebam de quo quis audire vellet, Cic.: ponere aliquid, ad quod audiam, volo, Cic. – v. Fürsten, jmdm. Audienz geben, legationes, Suet. Vesp. 24. – β) eine Bitte usw., eine bittende Person hören, anhören, ihr Gehör schenken, sie erhören, bes. v. der Gottheit, alcis preces, Cic.: alcis vota, Hor.: puellas, Hor.: orantem, Ov. – γ) auf eine Pers. od. Sache, die eine Behauptung, einen Einwurf vorbringt od. enthält, beistimmend hören, ihr Glauben schenken, beistimmen (s. Meißner Cic. Tusc. 1, 65), nec Homerum audio, qui ait etc., Cic.: si vos audire vellemus, Cic.: si fabulas audire volumus, Cic.: u. absol., in der Formel audio, das läßt sich hören, ich glaube es schon, Plaut. u. Cic.: non audio, davon will ich nichts hören, Cic.: nil audio, ich will von nichts hören (will von keinem Einwand wissen), Ter. Vgl. Ruhnken Ter. Andr. 3, 3, 20 u. Ter. eun. 2, 3, 79. die Auslgg. zu Cic. Tusc. 2, 46. Bünem. Lact. 7, 3, 13. – δ) auf eine warnende, mahnende Pers. usw. Folge leistend hören, ihr Gehör geben, sie beachten, ihr Folge leisten, sich ihr fügen, m. Acc.: alqm amicissime monentem, Cic.: sapientiam, Cic.: te audi, tibi obtempera, Cic. – v. lebl. Subjj., neque audit currus habenas, Verg.: nec quae (sagitta) magis audiat arcum, Ov.: cornum maxime audit sorbus, carpinus etc., Plin. – m. Dat.: nam istis magis audiendum quam auscultandum censeo, Pacuv. fr.: improbo ac nefario homini ne auscultarent, sibi potius audirent, Apul. – u. so audiens sum m. Dativ, imperiis, Plaut. truc. 125. – in klassischer Prosa m. Dat. nur in der Formel dicto audientem esse, aufs Wort (auf den Befehl) hören, dem Befehle Folge leisten, gehorchen ( Order parieren), dicto sum audiens, Plaut.: dicto me emit audientem, haud imperatorem sibi, zum Gehorchen, nicht zum Gebieten hat er mich sich angeschafft, Plaut.: non fore dicto audientes milites, Caes.: aut eos, quos misisset, non paruisse, aut qui dicto audientes in tanta re non fuissent, eos vinctos potius quam necatos, Cic. – u. dicto audientem esse alci, jmdm. aufs Wort gehorchen, jmds. Befehle Folge leisten, vilicus domino dicto audiens sit, Cato: si potest tibi dicto audiens esse quisquam, Cic.: dicto audiens fuit iussis absentium magistratuum, Nep.: ne plebs nobis dicto audiens atque oboediens sit, Liv. – b) ( wie ἀκουω) sich nennen hören, α) m. einem Nom. od. Infin., so u. so genannt werden, für den u. den od. das gelten, Matutine pater, seu Iane libentius audis, Hor.: rexque paterque audisti, Hor.: si divini puelli haec mater audierit, Apul.: Cenchreae, quod oppidum audit nobilissimae coloniae Corinthiensium, Apul.: si curas esse quod audis, Hor.: quod montem fodisse audit Amphitryoniades, Catull. – β) m. Advv., bene audire ( wie καλῶς ἀκούειν), gelobt werden, in gutem Rufe ( wohl angeschrieben) stehen; Ggstz. male ( selten graviter) audire (κακῶς ἀκούειν), getadelt ( gescholten) werden, in üblem Rufe ( schlecht angeschrieben) stehen, innocentes ergo et verecundi sunt, ut bene audiant et ut rumorem bonum colligant, Cic.: qui me idcirco putent bene audire velle, ut ille male audiat, Cic.: si erum insimulabis avaritiae, male audies, Ter.: erat surdaster M. Crassus, sed aliud molestius, quod male audiebat, Cic. – m. Ang. von seiten wessen? = bei wem? durch ab u. Abl., velle bene audire a parentibus, a propinquis, a bonis etiam viris, Cic. de fin. 3, 57. – m. Ang. wodurch? im Abl., quod illorum culpā se minus commode audire arbitrarentur, Cic. Verr. 3, 134: iterum falso crimine male audit, Sen. contr. 7, 1 (16), 8. – bei Spät. auch male audire in alqa (in bezug auf usw.), zB. in Maevia Galla nupta, Macr. sat. 2, 2, 6: in scortis, Ps. Quint. decl. 377 in. – c) übtr., als nachaug. gramm. t. t., α) etw. in dem u. dem Sinne hören, d.i. verstehen, ut Vulcanum pro igne vulgo audimus, Quint. 8, 6, 24: sic enim auditur ut depugnares, Quint. 8, 5, 12: hoc pro pleno atque perfecto auditur, Gell. 5, 8, 4: ut sic audias ›subruptum‹, tamquam ›certamen erit‹, Gell. 17, 7, 8. – u. β) (wie das spätlat. subaudio) etwas mithö ren = im Gedanken ergänzen, simul enim auditur coepit, Quint. 9, 3, 58. – / Ältere Form des Futur. audibo, Enn. tr. 277 (218): audibis, Enn. com. 4 (7). Caecil. com. 24 u. 113. Plaut. capt. 619 u.a.: zsgzg. Formen (vgl. Georges, Lexik. d. lat. Wortf. S. 81 u. 82) audibat, audibant, Ov. fast. 3, 507. Catull. 84, 8: audin (= audisne), Plaut. mil. 1313. Ter. Andr. 865: Perf. audit, Prop. 4, 9, 39. Sen. contr. 2, 2, 8; 9, 4, 4 u. 10, 1, 13. Suet. Vesp. 19, 2. Tert. ad nat. 1, 7. Corp. inscr. Lat. 3. no. 37, 38, 39 u.a.: ganz gew. (s. Quint. 1, 6, 17) audisse, zB. Plaut. truc. 575. Ter. eun. 115: audisti, Ter. heaut. 685: auditin (= audivistine), Plaut. Pseud. 172: audistis, Ter. Phorm. 349: audisset, ibid. prol. 20. – audivistin (= audivistine), Plaut. Amph. 748 u. 752. – Im Bibellatein in versch. Bedeutungen m. Genet. konstr., s. Rönsch Itala p. 438.
-
73 audio
audio, īvī u. iī, ītum, īre ( aus *avidio; vgl. griech. ἀΐω, αἰσθάνομαι, altind. āvнḥ adv. »offenbar, offenkundig«), hören (Ggstz. surdum esse), I) hören = hörend sein, a) Gehör haben u. anwenden können (Ggstz. surdum esse), auribus parum audire, Cato: plus audire, Cato: gravius audire coepisse, Cels.: liquidius audire, Plin.: clarissime audire, Plin.: rectis auribus acutissime audire, submissis nihil (v. den Hirschen), Solin.: apertis atque integris et oculis et auribus nec videre nec audire, Cic.: propter imbecillitatem iam non audire aut non videre, Cels.: audiendi sensu carere, v. Pers., Cic.: audiendi usu carere, v. Ohre, Cels.: per quae foramina facultas audiendi est, Cels. – b) aufhorchen, sein Ohr leihen: PH. Dorio, audi, obsecro. DO. Non audio, Ter.: loquere, audio, Ter.: audisne od. audin? hörst du? Ter.II) etwas hören = etwas mit dem Gehör od. (im weitern Sinne) durch Hörensagen od. Lektüre vernehmen, A) im allg.: a) m. Ang. was? od. wen? od. wovon? man hört, α) durch Acc.: vocem alcis, Plaut. (vgl. tum sapientiae vocem audire videar, Cic.): visi audire vocem, sie glaubten eine St. zu hören, Liv.: miseram me, quod verbum audio? Ter.: neque enim novi quicquam audieram, Cic.: quidnam audio? Ter.: quem ego hic audio? Ter. – omnes civiles dissensiones, non solum eas, quas audistis (von denen ihr ge-————hört habt), sed eas, quas vosmet ipsi meministis atque vidistis, Cic.: Romanorum audivere, non sensere arma, Iustin.: u. so aud. clamorem, Caes.: galli cantum, Cic.: adventum eius, Curt.: saepe eadem et graviter, dasselbe eindringlich zu hören bekommen, Ter. – im Passiv durch Nom., man hört von etw. od. von jmd. (s. Nipp. Tac. ann. 4, 23), eo ipso die auditam esse eam pugnam ludis Olympiae memoriae proditum est, Cic.: missis levibus copiis, quae ex longinquo in maius audiebantur, die das Gerücht aus der Ferne vergrößerte, Tac.: legionum seditio audita est aliquando, Tac.: Iulius Largus nondum mihi visus ac ne auditus quidem, Plin. ep.: m. Dat. (von), exclamat, ita ut populo patribusque audita vox pariter sit, Liv. 8, 6, 4: u. im Abl. absol., hāc auditā pugnā, Caes.: auditis hostium copiis, Liv.: auditā mutatione principis, Tac. – m. dopp. Acc., te, ut spero, propediem censorem audiemus, Cic.: aud. alqm querentem, gloriantem, klagen, sich rühmen hören, Nep.: im Passiv m. dopp. Nom., tantum Camillus auditus imperator terroris intulerat, Liv.: occupaverat animus prior auditus, der, von dem man zuerst gehört hat, Tac.: hominum clamor, tubarum sonus multiplex auditur (wird als ein vielfaches gehört = vervielfältigt sich), Iustin. – u. im Passiv m. Dat. pers., cui non sunt auditae Demosthenis vigiliae? wem sind nicht zu Ohren gekommen die N. des D. = wer hat nicht gehört von————den N. des D.? Cic. Tusc. 4, 44. – Partic. Perf. subst., auditum, ī, n., das Hörensagen, das Gerücht, quin ego, cum peribat, vidi, non ex audito arguo, Plaut.: nihil habeo praeter auditum, Cic.: audito fuit eruditior, Vell. – β) durch Acc. u. Infin.: tintinnire ianitoris impedimenta audio, Afran. fr.: saepe hoc maiores natu dicere audivi, Cic.: se patrem suum audisse dicere mit zweitem Akk. u. Infin., Sempr. Asell. fr.: audiet cives acuisse ferrum, Hor.: et ego regem nostrum Cluilium causam huiusce esse belli audisse videor, ich glaube gehört zu haben, Liv.: cum Augustum Caesarem se ipsum in thorace linteo scriptum legisse audissem, den Aug. Cäsar sagen gehört hatte, Liv. 4, 20, 7: u. so (bei den Histor.) Abl. absol. audito, auf die erhaltene Nachricht, daß usw., zB. audito Q. Marcium regem pro consule per Lycaoniam cum tribus legionibus in Ciliciam tendere, Sall. fr.: audito Machanidam refugisse Lacedaemonem, Liv. – im Passiv m. Nom. u. Infin., Bibulus nondum audiebatur esse in Syria, Cic. – γ) durch Acc. u. Partic.: non eum querentem quisquam audivit, Nep.: idque Socratem audio dicentem, Cic.: ut audivi Phameam mortuum, Cic.: nec ob id quemquam fulmine ictum audimus, Liv. – δ) durch indir. Fragesatz, zB. audin tu, hic quid ait? Ter.: audire volo si est, quem exopto, Acc. fr.: volo tamen audire (ich bin doch neugierig zu hören), quid sit, propter quod etc., Liv.: u. so quid————igitur est? inquit; audire enim cupio, quid non probes, Cic.: audio quibus dis violatis expiatio debeatur, Cic.: velut patienter audiret, quis (= quibus) Clitus obterebat laudes eius, Curt.: ubi audivit rex, unde essent, Cic. – u. durch einen Satz m. quod (daß), Cic. Verr. 3, 80: m. ut (wie), Tac. hist. 1, 37. – ε) durch eine Umschr. m. cum od. dum, zB. saepe soleo audire Roscium, cum ita dicat etc., Cic.: auditus est certe, dum ex eo quaerit, Suet. – ζ) audio (ich bekomme zu hören, es heißt von mir) m. folg. dir. Rede: audies ›o virum fortem!‹ Cic. Tusc. 2, 32: audit continuo ›guis homo hic aut quo patre natus?‹ Hor. sat. 1, 6, 29. – u. audio alqm ( ich höre jmd. sagen) m. folg. dir. Rede, quam multas matres audivi illo tempore ›quidnam volui, quae peperi?‹ Sen. contr. 2, 5 (13), 3: ut audivi veterem convivam ›hic nescio quid boni debet esse‹, Petron. 33, 8. – b) m. Ang. wovon? = worüber? durch de u. Abl., illos, de quibus audivi et legi, Cic.: multa falsa de me audierunt, multa ad eos improbi detulerunt, Cic.: quod quisque eorum de quaque re audierit aut cognoverit, Caes.: rescripsi epistulae maximae; audi (brieflich) nunc de minuscula, Cic.: nihildum de reditu Caesaris audiebatur, es verlautete noch nichts über usw., Cic. – c) m. Ang. woher? = von wem? durch Advv., unde quidque auditum dicant, Plaut. trin. 218: is, unde te audisse dicis, Cic. de or. 2, 285. – od. durch die Praepp. ab, ex od. de m. Abl.————(s. Madvig Cic. de fin. 1, 39. p. 81), laeti et audiere ab novo duce novum consilium, Liv.: e Davo audivi, Ter.: audivi a od. ex maioribus natu m. folg. Acc. u. Infin., Cic.: quando hoc quisquam ex te (aus deinem Munde), Caesar, audivit? Cic.: saepe ex eo (aus seinem Munde) audivi, Cic.: non hoc nunc primum audit privatus de amico, reus ab accusatore, Cic.: quid est quod audivi de Bruto? Cic.: cum de te ex te ipso audiebam (durch briefliche Mitteilung), Cic. – quid ego ex te audio? u. quod facinus od. scelus ex te audio u. dgl., oft bei Plaut. (s. C. F. W. Müller Nachtr. zur plautin. Pros. S. 99 u. 117). – d) m. Ang. woher? = von wo aus? noctu audita (est) ex delubro vox, abstinerent manus, Liv. 29, 18, 16: iamque e Macedonum castris signorum concentus et totius exercitus clamor audiebatur, Curt. 7, 11 (43), 25: armorum crepitus et tubae sonitus auditos e caelo, Plin. 2, 148. – e) m. Ang. gegen wen? durch in m. Akk., quod se in eum audisse dixisset, weil er behauptet hätte, etwas Nachteiliges über ihn gehört zu haben, Cic. de or. 2, 285. – f) absol.: mane audi, Pacuv. fr.: se non audivisse (habe es nicht gehört), sed vidisse dicit, Cic.: audivi (ich habe es gehört) et credo, Ter.: recte audivisti, Plaut.: ut audio, ut audimus (parenthet.), Cic. u. Liv.: ades, audi paucis (mit wenigen Worten), Ter.: audi (schriftlich) nunc ad omnes (epistulas), Cic.B) insbes.: a) hören, anhören, α) eine vortragen-————de Pers., eine vorgetragene Mitteilung, audire alqm facile, Cic.: alqm lubenter studioseque, Cic.: alqm diligenter, Quint.: alqm attentissime, Cic.: a vobis sic audior, ut numquam benignius neque attentius quemquam auditum putem, Cic.: Rhodii cum silentio auditi sunt, Liv.: cum audiretur silentio M. Caelius tribunus plebis, Cic.: auditus est magno silentio, Cic.: quidquid tribunus plebis loquitur assuestis ae qui audire, Liv.: ne in senatu quidem ae quis auribus audiebatur, Liv.: non secundis auribus patrum auditus est consul, Liv.: eam sententiam haud ae quioribus animis quam ipsorum quondam postulatum Latinorum patres audierunt, Liv.: id Philotas haud iniquo animo audiebat, Curt.: litterae consulum ingenti laetitiā et in curia et in contione auditae, Liv.: ubi (Cicero) eo ipso anno adversus Antonium (als er seine Rede gegen A. hielt) cum admiratione eloquentiae auditus fuerat, Liv. fr. 48 H. (50 W.): m. Dat. (von), auctores signa relinquendi et deserendi castra non uni aut alteri militi sed universis exercitibus palam in contione audiuntur, Liv. 5, 6, 14. – v. Richter, anhören, vernehmen, verhören, aliis audientibus iudicibus, aliis sententiam ferentibus, Caes.: cum de vinculis educitur audiendus, Amm.: audire de ambitu, Cic.: servum, Suet.: dolos, Verg. – v. Schüler od. Zuhörer, jmd. hören, jmds. Vorträge besuchen u. etw. vortragen hören, über etw. einen Vortrag hören, Zenonem audivisse, Cic.:————Polemonem audivisse assidue, Cic.: alqm Romae, Quint.: annum iam audire Cratippum, Cic.: cotidie ad audiendum alqm ventitare, Plin. ep.: audivi Metrodorum, cum de his ipsis rebus disputaret, Cic. – u. ponere iubebam de quo quis audire vellet, Cic.: ponere aliquid, ad quod audiam, volo, Cic. – v. Fürsten, jmdm. Audienz geben, legationes, Suet. Vesp. 24. – β) eine Bitte usw., eine bittende Person hören, anhören, ihr Gehör schenken, sie erhören, bes. v. der Gottheit, alcis preces, Cic.: alcis vota, Hor.: puellas, Hor.: orantem, Ov. – γ) auf eine Pers. od. Sache, die eine Behauptung, einen Einwurf vorbringt od. enthält, beistimmend hören, ihr Glauben schenken, beistimmen (s. Meißner Cic. Tusc. 1, 65), nec Homerum audio, qui ait etc., Cic.: si vos audire vellemus, Cic.: si fabulas audire volumus, Cic.: u. absol., in der Formel audio, das läßt sich hören, ich glaube es schon, Plaut. u. Cic.: non audio, davon will ich nichts hören, Cic.: nil audio, ich will von nichts hören (will von keinem Einwand wissen), Ter. Vgl. Ruhnken Ter. Andr. 3, 3, 20 u. Ter. eun. 2, 3, 79. die Auslgg. zu Cic. Tusc. 2, 46. Bünem. Lact. 7, 3, 13. – δ) auf eine warnende, mahnende Pers. usw. Folge leistend hören, ihr Gehör geben, sie beachten, ihr Folge leisten, sich ihr fügen, m. Acc.: alqm amicissime monentem, Cic.: sapientiam, Cic.: te audi, tibi obtempera, Cic. – v. lebl. Subjj., neque audit currus————habenas, Verg.: nec quae (sagitta) magis audiat arcum, Ov.: cornum maxime audit sorbus, carpinus etc., Plin. – m. Dat.: nam istis magis audiendum quam auscultandum censeo, Pacuv. fr.: improbo ac nefario homini ne auscultarent, sibi potius audirent, Apul. – u. so audiens sum m. Dativ, imperiis, Plaut. truc. 125. – in klassischer Prosa m. Dat. nur in der Formel dicto audientem esse, aufs Wort (auf den Befehl) hören, dem Befehle Folge leisten, gehorchen ( Order parieren), dicto sum audiens, Plaut.: dicto me emit audientem, haud imperatorem sibi, zum Gehorchen, nicht zum Gebieten hat er mich sich angeschafft, Plaut.: non fore dicto audientes milites, Caes.: aut eos, quos misisset, non paruisse, aut qui dicto audientes in tanta re non fuissent, eos vinctos potius quam necatos, Cic. – u. dicto audientem esse alci, jmdm. aufs Wort gehorchen, jmds. Befehle Folge leisten, vilicus domino dicto audiens sit, Cato: si potest tibi dicto audiens esse quisquam, Cic.: dicto audiens fuit iussis absentium magistratuum, Nep.: ne plebs nobis dicto audiens atque oboediens sit, Liv. – b) ( wie ἀκουω) sich nennen hören, α) m. einem Nom. od. Infin., so u. so genannt werden, für den u. den od. das gelten, Matutine pater, seu Iane libentius audis, Hor.: rexque paterque audisti, Hor.: si divini puelli haec mater audierit, Apul.: Cenchreae, quod oppidum audit nobilissimae coloniae Corinthiensium,————Apul.: si curas esse quod audis, Hor.: quod montem fodisse audit Amphitryoniades, Catull. – β) m. Advv., bene audire ( wie καλῶς ἀκούειν), gelobt werden, in gutem Rufe ( wohl angeschrieben) stehen; Ggstz. male ( selten graviter) audire (κακῶς ἀκούειν), getadelt ( gescholten) werden, in üblem Rufe ( schlecht angeschrieben) stehen, innocentes ergo et verecundi sunt, ut bene audiant et ut rumorem bonum colligant, Cic.: qui me idcirco putent bene audire velle, ut ille male audiat, Cic.: si erum insimulabis avaritiae, male audies, Ter.: erat surdaster M. Crassus, sed aliud molestius, quod male audiebat, Cic. – m. Ang. von seiten wessen? = bei wem? durch ab u. Abl., velle bene audire a parentibus, a propinquis, a bonis etiam viris, Cic. de fin. 3, 57. – m. Ang. wodurch? im Abl., quod illorum culpā se minus commode audire arbitrarentur, Cic. Verr. 3, 134: iterum falso crimine male audit, Sen. contr. 7, 1 (16), 8. – bei Spät. auch male audire in alqa (in bezug auf usw.), zB. in Maevia Galla nupta, Macr. sat. 2, 2, 6: in scortis, Ps. Quint. decl. 377 in. – c) übtr., als nachaug. gramm. t. t., α) etw. in dem u. dem Sinne hören, d.i. verstehen, ut Vulcanum pro igne vulgo audimus, Quint. 8, 6, 24: sic enim auditur ut depugnares, Quint. 8, 5, 12: hoc pro pleno atque perfecto auditur, Gell. 5, 8, 4: ut sic audias ›subruptum‹, tamquam ›certamen erit‹, Gell. 17, 7, 8. – u. β) (wie das spätlat. subaudio) etwas mithö-————ren = im Gedanken ergänzen, simul enim auditur coepit, Quint. 9, 3, 58. – ⇒ Ältere Form des Futur. audibo, Enn. tr. 277 (218): audibis, Enn. com. 4 (7). Caecil. com. 24 u. 113. Plaut. capt. 619 u.a.: zsgzg. Formen (vgl. Georges, Lexik. d. lat. Wortf. S. 81 u. 82) audibat, audibant, Ov. fast. 3, 507. Catull. 84, 8: audin (= audisne), Plaut. mil. 1313. Ter. Andr. 865: Perf. audit, Prop. 4, 9, 39. Sen. contr. 2, 2, 8; 9, 4, 4 u. 10, 1, 13. Suet. Vesp. 19, 2. Tert. ad nat. 1, 7. Corp. inscr. Lat. 3. no. 37, 38, 39 u.a.: ganz gew. (s. Quint. 1, 6, 17) audisse, zB. Plaut. truc. 575. Ter. eun. 115: audisti, Ter. heaut. 685: auditin (= audivistine), Plaut. Pseud. 172: audistis, Ter. Phorm. 349: audisset, ibid. prol. 20. – audivistin (= audivistine), Plaut. Amph. 748 u. 752. – Im Bibellatein in versch. Bedeutungen m. Genet. konstr., s. Rönsch Itala p. 438. -
74 audio
audĭo, īvi or ii, itum, 4, v. a. ( imperf. audibat, Ov F. 3, 507: audibant. Cat. 84, 8; fut. audibo, Enn. ap. Non. p. 506, 1:I.audibis,
id. ib.; Plaut. Capt. 3, 4, 86; id. Poen. 1, 2, 97; Caecil. ap. Gell. 7, 17 fin.; id. ap. Non. l. l.; cf. Struve, p. 137 sq.: audin = audisne, as ain = aisne; inf. perf. audīsse better than audivisse, acc. to Quint. 1, 6, 17) (cf. the Lacon. aus = hous; auris; Lith. ausis; Goth. auso; Germ. Ohr, and Engl ears [p. 202] the Fr. ouïr, and Lat. ausculto; Curtius also compares the Gr. aïô, to hear, perceive, and the Sanscr. av, to notice, to favor; v. ausculto, 1. aveo init., and cf. Varr. L. L. 6, § 83 Müll.], to hear, to perceive or understand by hearing, to learn (audio pr. differs from ausculto as the Gr. akouô from akroaomai, the Germ. hören from horchen, and the Engl. to hear from to listen, the former of these words denoting an involuntary, the latter a voluntary act; other syn.: exaudio, sentio, cognosco, oboedio, dicor).A.. In gen.a.Aliquid:b.auribus si parum audies terito cum vino brassicam, etc.,
Cato, R. R. 157 fin.:ubi molarum strepitum audibis maximum, Enn. ap. Non. l. l. (Com. v. 7 Vahl. p. 153): verba,
Plaut. Poen. 1, 2, 97; Vulg. Gen. 24, 30:quae vera audivi, taceo,
Ter. Eun. 1, 2, 23:Mane, non dum audīsti, Demea, Quod est gravissumum,
id. Ad. 3, 4, 21:vocem,
id. Hec. 4, 1, 2:vera an falsa,
id. And. 5, 4, 19:mixtos vagitibus aegris Ploratus,
Lucr. 2, 579:voces,
Verg. A. 4, 439; Hor. C. 3, 7, 22; Vulg. Gen. 3, 8; ib. Matt. 2, 18:strepitus,
Verg. A. 9, 394:sonitum,
Hor. C. 2, 1, 31:haec,
id. ib. 3, 27, 51:aquas,
Ov. Am. 3, 11, 30:gemitus,
id. M. 7, 839; Vulg. Exod. 2, 24: ait se omnia audivisse, Titinn. ap. Macr. S. 2, 12:ut quod te audīsse dicis numquam audieris,
Cic. de Or. 2, 70, 285:Nihil enim habeo praeter auditum,
id. Off. 1, 10, 33:quod quisque eorum de quāque re audierit,
Caes. B. G. 4, 5:Hac auditā pugnā maxima pars sese Crasso dedidit,
id. ib. 3, 27:Auditis hostium copiis respicerent suum ipsi exercitum,
Liv. 42, 52, 10:quod cum audīsset Abram,
Vulg. Gen. 14, 14:auditis sermonibus,
ib. 4 Reg. 22, 19; ib. Heb. 4, 3: clangorem tubae, ib:Isa. 18, 3: symphoniam,
ib. Luc. 15, 25:animal,
ib. Apoc. 6, 3; 6, 5 al. persaep.Constr., the person from whom one hears or learns any thing, with ex (so most freq.), ab, de, acc. and part., acc. and inf., cum or dum.(α).With ex:(β).verbum ex aliquo,
Ter. Heaut. 5, 4, 8; so id. And. 2, 1, 2; 5, 4, 24; id. Eun. 1, 2, 34; id. Hec. 4, 1, 35; id. And. 3, 3, 2:audivi ex majoribus natu hoc idem fuisse in P. Scipione Nasicā,
Cic. Off. 1, 30, 109:hoc ex aliis,
id. Att. 5, 17:ex obviis,
Liv. 28, 26; so Suet. Caes. 29; id. Dom. 12 al.. saepe audivi ex majoribus natu mirari solitum C. Fabricium etc., Cic. Sen. 13, 43; so Suet. Claud. 15.—With ab:(γ).a quibus cum audi/sset non multum superesse munitionis,
Nep. Them. 7, 2.—With de:(δ).equidem saepe hoc audivi de patre et de socero meo,
i. e. from his mouth, Cic. de Or. 3, 33, 133; so id. Off. 3, 19, 77; id. Brut. 26, 100.—With acc. and part. pres. (cf. Zumpt, Gr. §(ε).636): ut neque eum querentem quisquam audierit neque etc.,
Nep. Timol. 4, 1; so Suet. Calig. 22; Cat. 9, 6; 61, 125; 67, 41 al.—With acc. and inf.:(ζ).mihi non credo, quom illaec autumare illum audio,
Plaut. Am. 1, 1, 260:Audin (eum) lapidem quaeritare?
id. Capt. 3, 4, 70:erilem filium ejus duxisse audio Uxorem,
Ter. Phorm. 1, 1, 5; 2, 1, 59:saepe hoc majores natu dicere audivi,
Cic. Mur. 28:Gellius audierat patruom objurgare solere,
Cat. 74, 1; Verg. A. 1, 20; 4, 562:audiet cives acuisse ferrum, Audiet pugnas juventus,
Hor. C. 1, 2, 21 sq.:audire videor pios Errare per lucos,
id. ib. 3, 4, 5. —Hence also pass. with nom. and inf. (cf. Zumpt, Gr. §607): Bibulus nondum audiebatur esse in Syriā,
was said, Cic. Att. 5, 18; so Caes. B. G. 7, 79.—With cum or dum (cf. Zumpt, Gr. §B.749): id quidem saepe ex eo audivi, cum diceret sibi certum esse,
Cic. de Or. 2, 33, 144:quis umquam audivit, cum ego de me nisi coactus ac necessario dicerem?
id. Dom. 35; so id. Brut. 56; id. Fin. 5, 19, 54; id. de Or. 1, 28, 129; 1, 2, 99; Plin. Ep. 7, 24, 5:auditus est certe, dum ex eo quaerit,
Suet. Dom. 4. —Diff. from the preced. constr. with de is audire de aliquo (aliquid); more freq. in pass. sense, to hear any thing concerning any one:de psaltriā hac audivit,
Ter. Ad. 3, 4, 5:illos etiam convenire aveo, de quibus audivi et legi,
Cic. Sen. 23, 83; so id. Att. 7, 20; id. Ac. 2, 2, 4; cf.:aliquid in aliquem,
to hear something against, something bad of any one, id. de Or. 2, 70, 285 al. —In conversation.(α).Audi, as a call to gain attention, hear, attend, give ear, listen, = hoc age:(β).audi cetera,
Plaut. Trin. 2, 4, 127:audi heus tu,
id. ib. 4, 3, 52:Dorio, audi, obsecro,
Ter. Phorm. 3, 2, 1: Hoc audi, id. And. 3, 4, 11;4, 1, 36: Quin tu audi,
Plaut. Bacch. 2, 3, 42:quin tu hoc audi,
Ter. And. 2, 2, 9.—Audis or audin = audisne? do you hear? atque audin? Plaut. Trin. 3, 3, 70:c.Equidem deciens dixi: Et domi [nunc] sum ego, inquam, ecquid audis?
id. Am. 2, 1, 27; id. Trin. 3, 2, 91:Heus, audin quid ait? Quin fugis?
id. Capt. 3, 4, 60:cura adversandum atque audin? quadrupedem constringito,
Ter. And. 5, 2, 24; 1, 5, 64:Audin tu? Hic furti se adligat,
id. Eun. 4, 7, 39:Audin quid dicam?
id. Hec. 1, 2, 3.—Audito, with a clause for its subject, as abl. absol. in the histt., upon the receipt of the news that, at the tidings that: audito, Q. Marcium in Ciliciam tendere, when news came that Q. Marcius etc., Sall. H. Fragm. ap. Prisc. p. 1130 P.:II.audito Machanidam famā adventūs sui territum refugisse Lacedaemonem,
Liv. 28, 7:audito venisse missu Agrippinae nuntium Agerinum,
Tac. A. 14, 7.—Esp.,A.1.. In a pregnant signif., to listen to a person or thing, to give ear to, hearken to, attend:2.etsi a vobis sic audior, ut numquam benignius neque attentius quemquam auditum putem,
Cic. Clu. 23, 63; so id. de Or. 1, 61, 259:sed non eis animis audiebantur, qui doceri possent,
Liv. 42, 48; 1, 32; 5, 6:ut legationes audiret cubans,
Suet. Vesp. 24; id. Caes. 32; id. Ner. 22; 23; Vulg. Job. 11, 2; ib. Psa. 33, 12; ib. Matt. 10, 14; ib. Heb. 3, 7 al.—Aliquem, of pupils, to hear a teacher, i. e. to receive instruction from, to study under:3.te, Marce fili, annum jam audientem Cratippum,
Cic. Off. 1, 1, 1:Jam Polemonem audiverant adsidue Zeno et Arcesilas,
id. Ac. 1, 9, 34; so id. N. D. 1, 14, 37; 3, 1, 2; id. Fat. 2, 4:Diogenes venientem eum, ut se extra ordinem audiret, non admiserat,
Suet. Tib. 32; id. Gram. 10, 20 al.— Absol.: possumne aliquid audire? (i. e. will you communicate something to me?) tu vero, inquam, vel audire vel dicere, Cic. Fat. 2, 3:ponere aliquid, ad quod audiam, volo,
id. ib. 2, 4.—De aliquā re or aliquid, aliquem, of judges, to listen or hearken to, to examine:4.nemo illorum judicum clarissimis viris accusantibus audiendum sibi de ambitu putavit,
Cic. Fl. 39, 98:de capite,
Sen. Ben. 2, 12 al. — Trop.:de pace,
Liv. 27, 30:dolos,
Verg. A. 6, 567:nequissimum servum,
Suet. Dom. 11; so id. Aug. 93; id. Tib. 73; id. Claud. 15; id. Dom. 14; 16; Dig. 11, 3, 14 fin.; 28, 6, 10; 39, 2, 18 et saep.—Of prayer or entreaty, to hear, listen to, lend an ear to, regard, grant:B.in quo di immortales meas preces audiverunt,
Cic. Pis. 19:Curio ubi... neque cohortationes suas neque preces audiri intellegit,
Caes. B. C. 2, 42:velut si sensisset auditas preces,
Liv. 1, 12:audivit orationem eorum,
Vulg. Psa. 105, 44:audisti verba oris mei,
ib. ib. 137, 1:Audiat aversā non meus aure deus,
Tib. 3, 3, 28:audiit et caeli Genitor de parte serenā Intonuit laevum,
Verg. A. 9, 630:minus audientem carmina Vestam,
Hor. C. 1, 2, 27; 4, 13, 1:audivit Dominus,
Vulg. Psa. 29, 11 al. —Also aliquem, to hear one, to grant his desire or prayer:puellas ter vocata audis,
Hor. C. 3, 22, 3; so id. C. S. 34; 35:Ferreus orantem nequiquam, janitor, audis,
Ov. Am. 1, 6, 27; id. M. 8, 598 al.:Audi nos, domine,
Vulg. Gen. 23, 6; 23, 8:semper me audis,
ib. Joan. 11, 42.—Aliquem, aliquid, or absol. audio, to hear a person or thing with approbation, to assent to, agree with, approve, grant, allow:C. a.nec Homerum audio, qui Ganymeden ab dis raptum ait, etc.,
Cic. Tusc. 1, 26, 65:Socratem audio dicentem cibi condimentum esse famem, sed qui ad voluptatem omnia referens vivit ut Gallonius, non audio,
id. Fin. 2, 28, 90; id. de Or. 1, 15, 68; 3, 28, 83; id. Marcell. 8, 25: audio ( I grant it, well, that I agree to, that is granted):nunc dicis aliquid, quod ad rem pertineat,
id. Rosc. Am. 18 fin.; id. Verr. 2, 2, 59; 2, 5, 27:non audio,
that I do not grant, id. ib. 2, 3, 34.—With acc.:b.tecum loquere, te adhibe in consilium, te audi, tibi obtempera,
Cic. Fam. 2, 7, 2; id. N. D. 1, 20, 55:ne ego sapientiam istam, quamvis sit erudita, non audiam,
id. Phil. 13, 3, 6:si me audiatis, priusquam dedantur, etc.,
Liv. 9, 9:Non, si me satis audias, Speres etc.,
Hor. C.1, 13, 13; 4, 14, 50; id. Ep. 1, 1, 48:patris aut matris imperium,
Vulg. Deut. 21, 18 al. — Poet. transf. to inanimate things:neque audit currus habenas,
heeds, Verg. G. 1, 514; so Claud. Cons. Mall. Theod. 187 (cf. Hor. Ep. 1, 15, 13: equi frenato est auris in ore; and Pind. Pyth. 2, 21: harmata peisichalina):nec minus incerta (sagitta) est, nec quae magis audiat arcum,
which better heeds the bow, Ov. M. 5, 382:teque languenti manu Non audit arcus?
Sen. Herc. Oet. 980; so Stat. Th. 5, 412; Luc. 3, 594; 9, 931; Sil. 14, 392.—With dat.: nam istis qui linguam avium intellegunt, magis audiendum censeo, Pac. ap. Cic. Div. 1, 57, 131 (B. and K. isti):D.sibi audire,
App. Mag. p. 326, 34; so, dicto audientem esse, to listen to one's word, to be obedient to one's word, to obey (not in Ter.):dicto sum audiens,
I obey, Plaut. Pers. 3, 1, 71; id. Trin. 4, 3, 55; id. As. 3, 1, 40; id. Men. 2, 3, 89:qui dicto audientes in tantā re non fuisset,
Cic. Deiot. 8, 23 ' sunt illi quidem dicto audientes, id. Verr. 1, 88:quos dicto audientes jussi,
id. ib. 5, 104.—And, on account of the signif. to obey, with a second personal dat.: dicto audientem esse alicui, to obey one (freq. and class.); cf.Stallb. ad Rudd. Gr. II. p. 124, n. 38: vilicus domino dicto audiens sit,
Cato, R. R. 142: si habes, qui te audiat;si potest tibi dicto audiens esse quisquam,
Cic. Verr. 2, 1, 44; 2, 4. 12; 2, 5, 32; id. Phil. 7, 2:dicto audiens fuit jussis absentium magistratuum,
Nep. Ages. 4, 2; id. Lys. 1, 2; id. Iphicr. 2, 1:interim Servio Tullio jubere populum dicto audientem esse,
Liv. 1, 41; 4, 26; 29, 20;41, 10 al.—Once pleon. with oboedio: ne plebs nobis dicto audiens atque oboediens sit,
Liv. 5, 3.—To hear thus and thus, i. e. to be named or styled somehow (as in Gr. akouô; and in Engl. to hear, as Milton: Or hear'st thou rather pure ethereal stream, P. L. III. 7); and with bene or male (as in Gr. kalôs or kakôs akouein; cf. Milton: For which Britain hears ill abroad, Areop.; and Spenser: If old Aveugles sonnes so evil hear, F. Q. I. 5, 23), to be in good or bad repute, to be praised or blamed, to have a good or bad character:E.benedictis si certāsset, audīsset bene (Bene audire est bene dici, laudari, Don.),
Ter. Phorm. prol. 20:tu recte vivis, si curas esse quod audis,
Hor. Ep. 1, 16, 17:rexque paterque Audisti coram,
id. ib. 1, 7, 38; so id. S. 2, 6, 20; Ter. Hec. 4, 2, 24; id. Phorm. 2, 3, 12; Cic. Att. 6, 1; id. Fin. 3, 17, 57; id. Leg. 1, 19; Nep. Dion, 7, 3:Ille, qui jejunus a quibusdam et aridus habetur, non aliter ab ipsis inimicis male audire quam nimiis floribus et ingenii afluentia potuit,
Quint. 12, 10, 13 al. —In a play upon words: erat surdaster M. Crassus;sed aliud molestius quod male audiebat,
Cic. Tusc. 5, 40, 116; so,minus commode: quod illorum culpā se minus commode audire arbitrarentur,
id. Verr. 2, 3, 58.—As it were to hear, to hear mentally, i. e. to understand, to supply, something (later subaudio): cum subtractum verbum aliquod satis ex ceteris intellegitur, ut, stupere gaudio Graecus. Simul enim auditur coepit, is understood, is to be supplied, Quint. 9, 3, 58; 8, 5, 12.—Hence, audĭens, entis, P. a. subst.A.(Acc. to II. A.) A hearer, auditor ( = auditor, q. v., or qui audit, Cic. Brut. 80, 276)' ad animos audientium permovendos, Cic. Brut. 23, 89; 80, 279:B.cum adsensu audientium egit,
Liv. 21, 10 al. —Hence, in eccl. Lat., a catechumen, Tert. Poen. 6.—(Acc. to II. C.) With the gen.: tibi servio atque audiens sum imperii, a hearer of, i. e. obedient to, your command, Plaut. Truc. 1, 2, 25. -
75 sum
1.sum, fui, esse (2d pers. es, but usu. es in Plaut and Ter; old forms, indic. pres. esum for sum, acc. to Varr. L. L. 9, § 100 Mull.: essis for es, Att. ap. Non. 200, 30, or Trag. Rel. p. 283 Rib.: simus for sumus, used by Augustus, acc. to Suet. Aug. 87; fut. escit for erit, XII. Tab. ap. Gell. 20, 1, 25:I.esit, XII. Tab. ap. Fest. s. v. nec, p. 162 Mull.: escunt for erunt,
Cic. Leg. 2, 24, 60, 3, 3, 9; Lucr. 1, 619; perf. fuvimus for fuimus, Enn. ap. Cic. de Or. 3, 42, 168:FVVEIT, C. I. L. 1, 1051: fuit,
Plaut. Capt. 3, 4, 23; id. Mil. 3, 1, 159:fuerim,
id. ib. 4, 8, 54:fuerit,
id. As. 4, 1, 37; subj. pres. siem, sies, siet, etc., very freq., esp. in Plaut.; e. g. siem, Am. prol. 57; Ter. And. 3, 4, 7:sies,
Plaut. Am. 3, 2, 43; Ter. And. 2, 5, 13:siet,
Plaut. Am. prol. 58; Ter. And. 1, 4, 7; Lucr. 3, 101:sient,
Plaut. Am. 1, 1, 54; Ter. And. 2, 3, 16; cf. Cic. Or. 47, 157; also,fuam, fuas, etc., regarded by G. Curtius, de Aorist. Lat. Rel. in Studien zur Gr. u. Lat. Gram. 1, 431 sqq., as an aorist: fuam,
Plaut. Bacch. 1, 2, 48; id. Mil. 2, 6, 112: fuas, Liv. Andron. ap. Non 111, 13; Plaut. Capt. 2, 3, 71; 2, 3, 83; id. Pers. 1, 1, 52; id. Trin. 2, 1, 32: fuat, Pac. ap. Non. 111, 8; Carm. ap. Liv. 25, 12; Plaut. Am. 3, 4, 2; id. Aul. 2, 2, 56; id. Capt. 2, 2, 10 et saep.; Ter. Hec. 4, 3, 4; Lucr. 4, 639; Verg. A. 10, 108:fuant,
Plaut. Bacch. 4, 9, 110; id. Ep. 5, 1, 13; id. Ps. 4, 3, 12: fuvisset, Enn. ap. Gell. 12, 4, 4; part. pres. ens, used by Caesar, acc. to Prisc. p. 1140 P.; and by Sergius Flavius, acc. to Quint. 8, 3, 33; fut. inf. fore for futurum esse, very freq., and so always with partt.; cf. Madv. Gram. § 108; whence, subj. imperf. forem fores, etc., for essem; esp. in conditional sentences and in the histt., but very rare in Cic.; v. Neue, Formenl. 2, 597 sqq.), v. n. [root es; Sanscr. as-mi, and the Greek es-mi, whence eimi; perf. fui; root in Sanscr. bhu, to become; bhavas, condition; Gr. phuô, to beget; cf.: fetus, futuo, etc.], to be, as a verb substantive or a copula.As a verb substantive, to be.A.In gen.1.Asserting existence, to be, exist, live:2.definitionum duo sunt genera prima: unum earum rerum quae sunt: alterum earum quae intelleguntur. Esse ea dico, quae cerni tangive possunt, ut fundum, aedes, parietem, cetera. Non esse rursus ea dico, quae tangi demonstrarive non possunt, cerni tamen animo atque intellegi possunt, ut si usucapionem, si tutelam, etc.... definias,
Cic. Top. 5, 26 sq.:si abest, nullus est,
Plaut. Bacch. 2, 2, 16:nunc illut est, quom me fuisse quam esse nimio mavelim,
id. Capt. 3, 3, 1:ita paene nulla sibi fuit Phronesium ( = paene mortuus est),
id. Truc. 1, 2, 95:omne quod eloquimur sic, ut id aut esse dicamus aut non esse,
Cic. de Or. 2, 38, 157:non statim, quod esse manifestum est, etiam quid sit apparet,
Quint. 3, 6, 81: est locus, Hesperiam quam mortales perhibebant, Enn. ap. Macr. S. 6, 1 (Ann. v. 23 Vahl.):flumen est Arar, quod, etc.,
Caes. B. G. 1, 12:homo nequissimus omnium qui sunt, qui fuerunt, qui futuri sunt!
Cic. Fam. 11, 21, 1; cf. id. Q. Fr. 1, 1, 15, § 43:si quos inter societas aut est aut fuit aut futura est,
id. Lael. 22, 83:nec enim, dum ero, angar ulla re, cum omni vacem culpa: et, si non ero, sensu omnino carebo,
id. Fam. 6, 3, 4:si modo futuri sumus, erit mihi res opportuna,
id. Att. 11, 4, 1:si quando erit civitas, erit profecto nobis locus: sin autem non erit, etc.,
id. Fam. 2, 16, 6:nolite arbitrari, me cum a vobis discessero, nusquam aut nullum fore,
id. Sen. 22, 79:si erit ulla res publica... sin autem nulla erit,
id. Fam. 2, 16, 5:fuimus Troes, fuit Ilium,
Verg. A. 2, 325:sive erimus seu nos fata fuisse volunt,
Tib. 3, 5, 32: per quinquennia decem fuimus, Prud. Cath. praef. 2.—Of events, to be, happen, occur, befall, take place:3.illa (solis defectio) quae fuit regnante Romulo,
Cic. Rep. 1, 16, 25:neque enim est periculum, ne, etc.,
id. ib. 1, 23, 37:amabo, quid tibi est?
Ter. Heaut. 2, 4, 24:quid se futurum esset,
Liv. 33, 27. —Of location, to be present, to be at a place.(α).With adv., or other expressions of place:(β).cum non liceret quemquam Romae esse, qui, etc.,
Cic. Verr. 2, 2, 41, § 100:cum Athenis decem ipsos dies fuissem,
id. Fam. 2, 8, 3; id. de Or. 2, 7, 27:cum Africanus constituisset in hortis esse,
id. Rep. 1, 9, 14:cum essemus in castris,
id. ib. 1, 15:nonne mavis sine periculo tuae domi esse quam cum periculo alienae?
id. Fam. 4, 7, 4:vos istic commodissime sperem esse,
id. ib. 14, 7, 2: te hic tutissime puto fore, Pompon. ap. Cic. Att. 8, 11, A.—Of passages in a book or writing, with in and abl., to be, stand, be written, etc.:(γ).deinceps in lege est, ut, etc.,
Cic. Leg. 2, 16, 40:quid enim in illis (litteris) fuit praeter querelam temporum,
id. Fam. 2, 16, 1.—Of personal relations, with ad or apud and acc., or cum and abl. of person:4.cum esset (Sulpicius Gallus) casu apud M. Marcellum,
Cic. Rep. 1, 14, 21:eram cum Stoico Diodoto: qui cum habitavisset apud me mecumque vixisset, etc.,
id. Brut. 90, 309:erat nemo, quicum essem libentius quam tecum et pauci, quibuscum essem aeque libenter,
id. Fam. 5, 21, 1:qui me admodum diligunt multumque mecum sunt,
id. ib. 4, 13, 6; cf. with simul:Smyrnae cum simul essemus complures dies,
id. Rep. 1, 8, 13.—Hence, esp.: esse cum aliquo (aliqua), to be with, i. e. live with, associate with, as husband or wife:cujus soror est cum P. Quintio,
Cic. Quint. 24, 77:ea nocte mecum illa hospitis jussu fuit,
Plaut. Merc. 1, 1, 101; Ov. A. A. 3, 664:cum hac (meretrice) si qui adulescens forte fuerit,
Cic. Cael. 20, 49; Ov. Am. 2, 8, 27: tum ad me fuerunt, qui, etc., Varr. ap. Non. 133, 28:Curio fuit ad me sane diu,
Cic. Att. 10, 4, 8:cum ad me bene mane Dionysius fuit,
id. ib. 10, 16, 1; cf.:esse sub uno tecto atque ad eosdem Penates,
Liv. 28, 18.—Of relations analogous to place, of dress, condition, position, office, etc., to be, live, be found, etc., with in and abl.:5.cum est in sagis civitas,
Cic. Phil. 8, 11, 32:in laxa toga,
Tib. 2, 3, 78: sive erit in Tyriis, Tyrios laudabis amictus;Sive erit in Cois, Coa decere puta,
Ov. A. A. 2, 297: hominem non modo in aere alieno nullo, sed in suis nummis multis esse et semper fuisse, Cic. Verr [p. 1798] 2, 4, 6, §11: in servitute,
id. Clu. 7, 21:in illa opinione populari,
id. ib. 51, 142:in magno nomine et gloria,
id. Div. 1, 17, 31:in spe,
id. Fam. 14, 3, 2:in tanta moestitia,
id. Phil. 2, 15, 37:in odio,
id. Att. 2, 22, 1:in probris, in laudibus,
id. Off. 1, 18, 61:in officio,
id. ib. 1, 15, 49:in injustitia,
id. ib. 1, 14, 42:in vitio,
id. ib. 1, 19, 62; id. Tusc. 3, 9, 19:ne in mora quom opus sit, sies,
Ter. And. 2, 5, 13:ne in mora illi sis,
id. ib. 3, 1, 9:hic in noxia'st,
id. Phorm. 2, 1, 36:quae (civitas) una in amore atque in deliciis fuit,
Cic. Verr. 2, 4, 1, § 3:in ingenti periculo,
Liv. 5, 47:in pace,
id. 31, 29.—So with abl. without in, when qualified by an adj.:(statua) est et fuit tota Graecia summo propter ingenium honore et nomine,
Cic. Verr. 2, 2, 35, § 87:si quis asperitate ea est et inmanitate naturae,
id. Lael. 23, 87:ne quo periculo proprio existimares esse,
id. Fam. 4, 15, 2 (B. and K. ex conj.:in periculo): ego sum spe bona,
id. ib. 12, 28, 3:res nunc difficili loco mihi videtur esse,
id. ib. 12, 28, 3:incredibili sum sollicitudine de tua valetudine,
id. ib. 16, 15, 1; esp. in phrase periculo alicujus esse, to be at the risk of any one:rem illam suo periculo esse,
id. Att. 6, 1, 6:ut quae in naves inposuissent, ab hostium tempestatisque vi publico periculo essent,
Liv. 23, 49, 2 Weissenb. ad loc.:dare nummos meo periculo,
Dig. 46, 1, 24:communi periculo,
ib. 13, 6, 21, § 1 (cf. II. B. 1. b. infra).—To depend upon, rest with, with in and abl.:B.res erat non in opinione dubia,
Cic. Dom. 5, 11:sed totum est in eo, si, etc.,
id. Att. 2, 22, 5:omnem reliquam spem in impetu esse equitum,
Liv. 10, 14, 12:quoniam totum in eo sit, ne contrectentur pocula,
Col. 12, 4, 3. —In partic.1.Esse (est, sunt, etc.) often stands without a subject expressed, or with an indef. subj., as antecedent of a rel.-clause, whose verb may be in the indic. or subj.; the former only when the subject is conceived as particular or limited, and actually existing; the latter always when it is conceived as indefinite; cf. Zumpt, Gram. § 562 sq.; Roby, Gram. § 1686 sq.; Madv. Gram. § 365; but the distinctions usually drawn by grammarians are not always observed by the best writers; and the subjunctive is always admissible, being the prevailing construction after sunt qui in class. prose, and nearly universal in postAug. writers: sunt, qui (quae), there are those ( people or things) who ( that), or simply some.a.With indic.(α).Without subject expressed:(β).mulier mane: sunt Qui volunt te conventam,
Plaut. Cist. 4, 2, 37:sunt hic quos credo inter se dicere,
id. Cas. prol. 67:sunt quae te volumus percontari,
id. Ps. 1, 5, 47:quid est, quod tu gestas tabellas?
id. ib. 1, 1, 10:quid est, quod tu me nunc optuere?
id. Most. 1, 1, 69; cf.:quid hoc est, quod foris concrepuit?
id. ib. 5, 1, 15:tun' is es, Qui in me aerumnam obsevisti?
id. Ep. 4, 1, 34:quid est, quod tuo animo aegre est?
id. Cas. 2, 2, 9; id. Cist. 4, 1, 3:at ego est quod volo loqui,
id. As. 1, 3, 79:est quod te volo secreto,
id. Bacch. 5, 2, 30:sunt quos scio amicos esse, sunt quos suspicor,
id. Trin. 1, 2, 54:ita subitum'st, quod eum conventum volo,
id. ib. 5, 2, 51:sunt quae ego ex te scitari volo,
id. Capt. 2, 2, 13:sed est quod suscenset tibi,
Ter. And. 2, 6, 17:est quod me transire oportet,
id. Hec. 2, 2, 31:quid sit quapropter te jussi, etc.,
id. ib. 5, 1, 7:sunt item quae appellantur alces,
Caes. B. G. 6, 27 init.:(nationes) ex quibus sunt qui ovis vivere existimantur,
id. ib. 4, 10 fin.:sunt qui putant posse te non decedere,
Cic. Fam. 1, 9, 25:sunt autem, qui putant non numquam complexione oportere supersederi,
id. Inv. 1, 40, 72:quamquam sunt, qui propter utilitatem modo petendas putant amicitias,
id. ib. 2, 55, 167:sunt autem quae praeterii,
id. Att. 10, 4, 11:sunt, qui abducunt a malis ad bona, ut Epicurus. Sunt, qui satis putant ostendere, nihil inopinati accidisse... Sunt etiam qui haec omnia genera consolandi colligunt,
id. Tusc. 3, 31, 76 Kuhn. N. cr.:sunt, qui, quod sentiunt, non audent dicere,
id. Off. 1, 24, 84:Argiletum sunt qui scripserunt ab Argola, etc.,
Varr. L. L. 5, § 157 Mull.:sunt qui ita dicunt,
Sall. C. 19, 4:sunt qui spiritum non recipiunt sed resorbent,
Quint. 11, 3, 55:sunt, quos curriculo pulverem Olympicum Collegisse juvat,
Hor. C. 1, 1, 3; cf. id. S. 1, 4, 24: sunt quibus unum opus est, etc., id. C. 1, 7, 5:sunt quibus in satira videor nimis acer,
id. S. 2, 1, 1:sunt quorum ingenium nova tantum crustula promit,
id. ib. 2, 4, 47.—With a subject expressed by an indefinite word or clause:b.sunt alii qui te volturium vocant,
Plaut. Trin. 1, 2, 64:est genus hominum qui se primos omnium esse volunt,
Ter. Eun. 2, 2, 17:multae sunt causae, quam ob rem cupio abducere,
id. ib. 1, 2, 65 Fleck. (Ussing, cupiam):erat quidam eunuchus, quem mercatus fuerat,
id. ib. 3, 5, 21:multaeque res sunt in quibus de suis commodis viri boni multa detrahunt,
Cic. Lael. 16, 57:sunt ejus aliquot orationes, ex quibus lenitas ejus perspici potest,
id. Brut. 48, 177:fuerunt alia genera philosophorum, qui se omnes Socraticos esse dicebant,
id. de Or. 3, 17, 62:nonnulli sunt, qui aluerunt, etc.,
id. Cat. 1, 12, 301:sunt quidam, qui molestas amicitias faciunt, cum ipsi se contemni putant,
id. Lael. 20, 72:sunt vestrum, judices, aliquam multi, qui L. Pisonem cognoverunt,
id. Verr. 2, 4, 25, § 56:multae et pecudes et stirpes sunt, quae sine procuratione hominum salvae esse non possunt,
id. N. D. 2, 52, 130:sunt bestiae quaedam, in quibus inest aliquid simile virtutis, etc.,
id. Fin. 5, 14, 38:permulta sunt, quae dici possunt, quare intellegatur, etc.,
id. Rosc. Am. 33, 94; cf. id. Div. in Caecil. 7, 22; id. Off. 1, 14, 43; 1, 20, 69; id. Div. 1, 54, 123:fuere complures, qui ad Catilinam initio profecti sunt,
Sall. C. 39, 5: haec sunt, quae clamores et admirationes in bonis oratoribus efficiunt. Cic. de Or. 1, 33, 152:alia fuere, quae illos magnos fecere,
Sall. C. 52, 21.—With. subj.: sunt, qui discessum animi a corpore putent esse mortem;(β).sunt qui nullum censeant fieri discessum,
Cic. Tusc. 1, 9, 18:sunt qui in rebus contrariis parum sibi constent,
id. Off. 1, 21, 71:de impudentia singulari sunt qui mirentur,
id. Verr. 2, 1, 2, § 6:est eisdem de rebus quod dici potest subtilius,
id. Tusc. 3, 15, 32:praesto est qui neget rem ullam percipi esse sensibus,
id. Ac. 2, 32, 101:quicquid est quod deceat, id, etc.,
id. Off. 1, 27, 94:sunt qui nolint tetigisse nisi illas, etc.,
Hor. S. 1, 2, 28:sunt qui Crustis et pomis viduas venentur avaras,
id. Ep. 1, 1, 78:vestes Gaetulo murice tinctas Sunt qui non habeant, est qui non curet habere,
id. ib. 2, 2, 182 et saep.—With a more or less indefinite expression of the subject:* c.sunt quidam e nostris, qui haec subtilius velint tradere et negent satis esse, etc.,
Cic. Fam. 1, 9, 31:rarum est quoddam genus eorum, qui se a corpore avocent,
id. Div. 1, 49, 111:quotus igitur est quisque qui somniis pareat?
id. ib. 2, 60, 125; id. de Or. 2, 50, 196:solus est hic, qui numquam rationes ad aerarium referat,
id. Verr. 2, 1, 38, § 98:quae quibusdam admirabilia videntur, permulti sunt, qui pro nihilo putent,
id. Lael. 23, 86:erat nemo in quem ea suspicio conveniret,
id. Rosc. Am. 23, 65, cf.:quis enim miles fuit, qui Brundisii illam non viderit? quis, qui nescierit, etc.,
id. Phil. 2, 25, 61:sit aliquis, qui nihil mali habeat,
id. Tusc. 1, 35, 85:sunt nonnullae disciplinae, quae officium omne pervertant,
id. Off. 1, 2, 5:est quaedam animi sanitas quae in insipientem quoque cadat,
id. Tusc. 4, 13, 30:Syracusis lex est de religione, quae jubeat,
id. Verr. 2, 2, 51, § 126:unus est qui curet constantia magis quam consilio,
id. Att. 1, 18, 7:si est una ex omnibus quae sese moveat,
id. Rep. 6, 26, 28:multi sunt, qui non acerbum judicent vivere, sed supervacuum,
Sen. Ep. 24, 26:erant sententiae quae castra Vari oppugnanda censerent,
Caes. B. C. 2, 30:fuere cives qui seque remque publicam obstinatis animis perditum irent,
Sall. C. 36, 4:sunt verba et voces, quibus hunc lenire dolorem Possis,
Hor. Ep. 1, 1, 34:sunt delicta tamen, quibus ignovisse velimus,
id. A. P. 347.—Poet.: est, quibus (acc. to the Gr. estin hois):2.est quibus Eleae concurrit palma quadrigae: est quibus in celeres gloria nata pedes,
Prop. 3, 9 (4, 8), 17.—With dat., to belong or pertain to; or, rendering the dative as the subject of the verb, to have ( possess, = the Fr. etre a used of property, and of permanent conditions or characteristics, not of temporary states, feelings, etc.; cf. Krebs, Antibarb. p. 417 sq.): aliquid reperiret, fingeret fallacias, Unde esset adulescenti, amicae quod daret, Ter. Heaut. 3, 2, 23:b.nomen Mercurio'st mihi, Plaut Am. prol. 19: nisi jam tum esset honos elo quentiae,
Cic. Brut. 10, 40:est igitur homini cum deo similitudo,
id. Leg. 1, 8, 25:familiaritas, quae mihi cum eo est,
id. Att. 8. 3, 2:privatus illis census erat brevis,
Hor. C. 2, 15, 13; cf.:Trojae et huic loco nomen est,
Liv. 1, 1, 5:Hecyra est huic nomen fabulae,
Ter. Hec. prol. 1:cui saltationi Titius nomen esset,
Cic. Brut. 62, 225:cui (fonti) nomen Arethusa est,
id. Verr. 2, 4, 53, § 118:Scipio, cui post Africano fuit cognomen,
Liv. 25, 2, 6.—With ellips. of dat. ( poet.):nec rubor est emisse palam (sc. ei),
nor is she ashamed, Ov. A. A. 3, 167:neque testimonii dictio est (sc. servo),
has no right to be a witness, Ter. Phorm. 2, 1, 63.—Esse alicui cum aliquo, to have to do with, to be connected with a person:3.tecum nihil rei nobis, Demipho, est,
Ter. Phorm. 2, 3, 74:sibi cum illa mima posthac nihil futurum,
Cic. Phil. 2, 31, 77:jussit bona proscribi ejus, quicum familiaritas fuerat, societas erat,
id. Quint. 6, 25:si mihi tecum minus esset, quam est cum tuis omnibus,
id. Fam. 15, 10, 2.—Esse with certain prepp. and their cases (cf. also I. A. 2. 3. 4. supra).(α).Esse ab aliquo, to be of a person, to be the servant, disciple, adherent, partisan, etc., of:(β).es ne tu an non es ab illo milite e Macedonia?
do you belong to? Plaut. Ps. 2, 2, 21:ab Andria est ancilla haec,
Ter. And. 3, 1, 3; 4, 4, 17:erat enim ab isto Aristotele,
Cic. de Or. 2, 38, 160:sed vide ne hoc, Scaevola, totum sit a me,
makes for me, id. de Or 1, 13, 55 (cf. ab, I. B. 3., II. B. 2. o.). —Esse pro aliquo, to be in favor of, make for:(γ).(judicia) partim nihil contra Habitum valere, partim etiam pro hoc esse,
Cic. Clu. 32, 88.—Esse ex aliqua re, to consist of, be made up of:4.(creticus) qui est ex longa et brevi et longa,
Cic. de Or. 3, 47, 183; cf.:duo extremi chorei sunt, id est, e singulis longis et brevibus,
id. Or. 63, 212:etsi temeritas ex tribus brevibus et longa est,
id. ib. 63, 214; 64, 215 (v. also 6. infra). —Euphem., in perf. tempp., of one who has died or a thing that has perished, to be no more, to be gone, departed, dead ( poet.):5.horresco misera, mentio quoties fit partionis: Ita paene tibi fuit Phronesium,
i. e. had almost died, Plaut. Truc. 1, 2, 92:nunc illud est, cum me fuisse quam esse nimio mavelim,
id. Capt. 3, 3, 1:sive erimus, seu nos fata fuisse velint,
Tib. 3, 5, 32:fuimus Troes, fuit Ilium et ingens Gloria Teucrorum,
Verg. A. 2, 325:certus in hospitibus non est amor: errat ut ipsi, Cumque nihil speres firmius esse, fuit,
Ov. H. 16, (17), 192.—Pregn., to be real or a fact, to be the case; so esp.: est, esto, it is even so, be it so, such is or let such be the case, granted, well, etc.:b.quid tibi vis dicam, nisi quod est?
Plaut. Ep. 1, 1, 17:sunt ista, Laeli,
Cic. Lael. 2, 6:ista esse credere,
id. Tusc. 1, 6, 10: est vero, inquit, Africane, id. Fragm. ap. Lact. 1, 18:est ut dicis, inquam,
id. Fin. 3, 5, 19:sit quidem ut sex milia seminum intereant,
Col. 3, 3, 13:esto: ipse nihil est, nihil potest,
Cic. Div. in Caecil. 15, 47; cf.:verum esto,
id. Fin. 2, 23, 75:esto,
Verg. A. 7, 313; 10, 67; Hor. Ep. 1, 1, 81; 1, 17, 37 al.—Hence,The connections est ut, ubi, cum, quod, or with a subject-clause, it happens or chances that, it is the case that, there is cause or reason why, there is a time when, it is allowed or permissible that, one may, etc.(α).Est ut, it is the case or fact, that, etc.:(β).sin est, ut velis Manere illam apud te, dos hic maneat,
Ter. Phorm. 5, 7 (8), 32:si est, ut dicat velle se, Redde,
id. Hec. 4, 1, 43:si est, culpam ut Antipho in se admiserit,
id. Phorm. 2, 1, 40:est, ut id maxime deceat,
Cic. Or. 59, 199:quando fuit, ut, quod licet, non liceret?
id. Cael. 20, 48:non est igitur, ut mirandum sit, ea praesentiri, etc.,
id. Div 1, 56, 128:non erat, ut fieri posset, mirarier umquam,
Lucr. 5, 979:futurum esse ut omnes pellerentur,
Caes. B. G. 1, 31:non est, ut copia major Ab Jove donari possit tibi,
Hor. Ep. 1, 12, 2:est ut viro vir latius ordinet Arbusta sulcis,
id. C. 3, 1, 9; Dig. 38, 7, 2.—Cf. esse after a neg., with quin:numquam est enim, quin aliquid memoriae tradere velimus,
Auct. Her. 3, 24, 40.—Also, est ut, there is reason, that, etc.:magis est ut ipse moleste ferat errasse se, quam ut, etc.,
Cic. Cael. 6, 14 fin.: ille erat ut odisset primum defensorem salutis meae, he had good reason for hating [p. 1799] id. Mil. 13, 35; cf.:quid erat cur Milo optaret,
id. ib. 13, 34:neque est ut putemus ignorari ea ab animalibus,
Plin. 18, 1, 1, § 3. —Est ubi, sometime or another, sometimes:(γ).erit, ubi te ulciscar, si vivo,
Plaut. Ps. 5, 2, 26:est, ubi id isto modo valeat,
Cic. Tusc. 5, 8, 23.—Est cum, sometimes:(δ).est cum non est satius, si, etc.,
Auct. Her. 4, 26, 36.—Est quod, there is reason to, I have occasion:(ε).est quod visam domum,
Plaut. Aul. 2, 2, 26:etsi magis est, quod gratuler tibi quam quod te rogem,
I have more reason to, Cic. Att. 16, 5, 2:est quod referam ad consilium: sin, etc.,
Liv. 30, 31, 9:quod timeas non est,
Ov. H. 19, 159:nil est illic quod moremur diutius,
Ter. Heaut. 4, 7, 6:non est quod multa loquamur,
Hor. Ep. 2, 1, 30.—Cf. with cur:non est cur eorum spes infragatur,
Cic. Or. 2, 6:nihil est cur,
id. Fam. 6, 20, 1.—Est, sit, etc., with infin. in Gr. constr., it is possible, is allowed, permitted, one may, etc. (mostly poet. and post-class.):(ζ).est quadam prodire tenus, si non datur ultra,
Hor. Ep. 1, 1, 32:Cato, R. R. prooem. § 1: scire est liberum Ingenium atque animum,
Ter. Ad. 5, 3, 42:nec non et Tityon terrae omniparentis alumnum Cernere erat,
Verg. A. 6, 596; 8, 676; Sil. 2, 413:neque est te fallere quicquam,
Verg. G. 4, 447:unde Plus haurire est,
Hor. S. 1, 2, 79:est Gaudia prodentem vultum celare,
id. ib. 2, 5, 103:quod versu dicere non est,
id. ib. 1, 5, 87:quod tangere non est,
Ov. M. 3, 478:quae verbo objecta, verbo negare sit,
Liv. 42, 41, 2 Weissenb. ad loc.:ut conjectare erat intentione vultus,
Tac. A. 16, 34:est videre argentea vasa,
id. G. 5; Val. Max. 2, 6, 8; v. Zumpt, Gram. § 227.— With dat.:ne tibi sit frigida saxa adire,
Prop. 1, 20, 13; Tib. 1, 6, 24 (32):tu procul a patria (nec sit mihi credere tantum!) Alpinas nives Me sine vides,
Verg. E. 10, 46:fuerit mihi eguisse aliquando amicitiae tuae,
Sall. J. 110, 3; Dig. 46, 3, 72, § 4.—In eo ease ut, etc., to be in a condition to reach the point that, to be possible, etc., to be about to, on the point of, etc. ( impers. or with res, etc., as subj.):6.cum jam in eo esset, ut in muros evaderet miles,
Liv. 2, 17, 5:si viderent in eo jam esse ut urbs caperetur,
id. 28, 22, 8:jamque in eo rem fore, ut Romani aut hostes aut domini habendi sint,
id. 8, 27, 3:cum res non in eo essent ut, etc.,
id. 33, 41, 9:non in eo esse Carthaginiensium res, ut, etc.,
id. 30, 19, 3; 34, 41. —With person. subj. (late Lat.):cum ab Ulixe adducta Iphigenia in eo esset, ut immolaretur,
Hyg. Fab. 261. —Like the Engl. to be, for to come, fall, reach, to have arrived, etc. (hence also with in and acc.):7. II.ecquid in mentem est tibi, Patrem tibi esse?
Plaut. Bacch. 1, 2, 54:nam numero mi in mentem fuit,
id. Am. 1, 1, 26:ex eo tempore res esse in vadimonium coepit,
Cic. Quint. 5, 22:portus in praedonum fuisse potestatem sciatis,
id. Imp. Pomp. 12, 33:ut certior fieret, quo die in Tusculanum essem futurus,
id. Att. 15, 4, 2:qui neque in provinciam cum imperio fuerunt,
id. Fam. 8, 8, 8:quae ne in potestatem quidem populi Romani esset,
Liv. 2, 14, 4:nec prius militibus in conspectum fuisse,
Suet. Aug. 16:esse in amicitiam populi Romani dicionemque,
Cic. Div. in Caecil. 20, 66; cf.:in eorum potestatem portum futurum,
id. Verr. 2, 5, 38, § 98; v. Gell. 1, 7, 16 sq.; Zumpt, Gram. § 316.—As a copula, to be any thing or in any manner.A.In gen.1.With an adj., subst., or pron.:2.et praeclara res est et sumus otiosi,
Cic. Lael. 5, 17:quod in homine multo est evidentius,
id. ib. 8, 27:sperare videor Scipionis et Laelii amicitiam notam posteritati fore,
id. ib. 4, 15:non sum ita hebes, ut istud dicam,
id. Tusc. 1, 6, 12:cum, ignorante rege, uter esset Orestes, Pylades Orestem se esse diceret, Orestes autem ita ut erat, Orestem se esse perseveraret,
id. Lael. 7, 24:consul autem esse qui potui? etc.,
id. Rep. 1, 6, 10:nos numerus sumus et fruges consumere nati,
are a mere number, Hor. Ep. 1, 2, 27:pars non minima triumphi est victimae praecedentes,
Liv. 45, 49:nobile erit Romae pascua vestra forum,
Prop. 4 (5), 9, 20:sanguis erant lacrimae,
Luc. 9, 811:ego tu sum, tu es ego: unanimi sumus,
Plaut. Stich. 5, 4, 49:tuos sum,
id. Bacch. 1, 1, 60: domus non ea est, quam parietes nostri cingunt, Cic. Rep. 1, 13, 19:is enim fueram, cui, etc.,
id. ib. 1, 4, 7.—Less freq. with adv. (esp. in colloq. language): Am. Satin' tu sanus es? Sos. Sic sum ut vides, Plaut. Am. 2, 1, 57:B.sic, inquit, est,
Cic. Rep. 1, 38, 60:est, inquit, ut dicis,
id. ib. 1, 40, 63:quod ita cum sit,
id. ib. 1, 45, 69:quia sunt haud procul ab hujus aetatis memoria,
id. ib. 1, 1, 1 B. and K.:nec vero habere virtutem satis est,
id. ib. 1, 2, 2: frustra id inceptum Volscis fuit. Liv. 2, 25:dato qui bene sit: ego, ubi bene sit, tibi locum lepidum dabo,
Plaut. Bacch. 1, 1, 51:apud matrem recte est,
Cic. Att. 1, 7:cum in convivio comiter et jucunde fuisses,
id. Deiot. 7, 19:omnes hanc quaestionem haud remissius sperant futuram,
id. Rosc. Am. 5, 11:dicta impune erant,
Tac. A. 1, 72.—Esp.: facile alicubi (in aliqua re) esse, with pleasure, glad to be:quod in maritimis facillime sum,
Cic. Fam. 2, 16, 2:locum habeo nullum ubi facilius esse possum,
id. Att. 13, 26, 2 (on esse with an adverb, v. Haase ap. Reisig, Vorles. p. 394; cf. also bene under bonus fin.).—In partic.1.With gen. part., to be of, belong to a class, party, etc.:2.in republica ita est versatus, ut semper optimarum partium et esset et existimaretur,
Nep. Att. 6, 1:qui ejusdem civitatis fuit,
id. Them. 9, 1:qui Romanae partis erant, urbe excesserunt,
Liv. 35, 51, 7: ut aut amicorum aut inimicorum Campani simus;si defenditis, vestri, si deseritis, Samnitium erimus,
id. 7, 30, 9 sq. —With gen. or abl. denoting quality.(α).With gen.:(β).nimium me timidum, nullius animi, nullius consilii fuisse confiteor,
Cic. Sest. 16, 36:disputatio non mediocris contentionis est,
id. de Or. 1, 60, 257:magni judicii, summae etiam facultatis esse debebit,
id. Or. 21, 70:(virtus) nec tantarum virium est, ut se ipsa tueatur,
id. Tusc. 5, 1, 2; id. Fin. 5, 12, 36:Sulla gentis patriciae nobilis fuit,
Sall. J. 95, 3:summi ut sint laboris,
Caes. B. G. 4, 2:civitas magnae auctoritatis,
id. ib. 5, 54:refer, Cujus fortunae (sit),
Hor. Ep. 1, 7, 54:se nullius momenti apud exercitum futurum,
Nep. Alcib. 8, 4:qui ejusdem aetatis fuit,
id. ib. 11, 1:invicti ad laborem corporis erat,
Liv. 9, 16:nec magni certaminis ea dimicatio fuit,
id. 21, 60:somni brevissimi erat,
Suet. Claud. 33.—So of extent, number, etc.:classis centum navium,
Nep. Them. 2, 2; 2, 5:annus trecentarum sexaginta quinque dierum,
Suet. Caes. 40.—With abl.:3.bono animo es,
Ter. Eun. 1, 2, 4:jam aetate ea sum, ut, etc.,
id. Hec. 5, 1, 11:bellum varia victoria fuit,
Sall. J. 5, 1:L. Catilina nobili genere natus fuit magna vi et animi et corporis, set ingenio malo,
id. C. 5, 1:Sulla animo ingenti,
id. J. 95, 3:esse magna gratia,
Caes. B. G. 1, 8:tenuissima valetudine esse,
id. ib. 5, 40:si fuerit is injustus, timidus, hebeti ingenio atque nullo,
Cic. Tusc. 5, 15, 45:mira sum alacritate ad litigandum,
id. Att. 2, 7, 2:bono animo sint et tui et mei familiares,
id. Fam. 6, 18, 1:ut bono essent animo,
id. Rep. 1, 17, 29:ut uxores eodem jure sint quo viri,
id. ib. 1, 43, 67:qui capite et superciliis semper est rasis,
id. Rosc. Com. 7, 20:abi, quaere, unde domo quis, Cujus fortunae, quo sit patre quove patrono,
Hor. Ep. 1, 7, 54 (cf. I. A. 4. supra). —With gen. or abl. of price or value.(α).With gen.:(β). 4.pluris est oculatus testis quam auriti decem,
Plaut. Truc. 2, 6, 8:videtur esse quantivis pretii,
Ter. And. 5, 2, 15:a me argentum, quanti (servus) est, sumito,
id. Ad. 5, 9, 20:si ullo in loco frumentum tanti fuit, quanti iste aestimavit,
Cic. Verr. 2, 3, 84, § 194:ager nunc multo pluris est, quam tunc fuit,
id. Rosc. Com. 12, 33:ut quisque, quod plurimi sit, possideat, ita, etc.,
id. Par. 6, 2, 48:magni erunt mihi tuae litterae,
id. Fam. 15, 15, 4:parvi sunt foris arma, nisi, etc.,
id. Off. 1, 22, 76:an emat denario quod sit mille denarium,
id. ib. 3, 23, 92:parvi pretii est quod nihili est,
id. Q. Fr. 1, 2, 4:mea mihi conscientia pluris est quam omnium sermo,
is worth more to me, weighs more with me, id. Att. 12, 28, 2:neque pluris pretii cocum quam vilicum habeo,
Sall. J. 85, 39:erat (agellus) centum milium nummum,
Plin. Ep. 6, 3, 1. —With gen. of possession, etc., it belongs, pertains to; or it is the part, property, nature, mark, sign, custom, or duty of, etc.(α).In gen.:(β).audiant eos, quorum summa est auctoritas apud, etc.,
who possess, Cic. Rep. 1, 7, 12:ea ut civitatis Rhodiorum essent,
Liv. 37, 55, 5:teneamus eum cursum, qui semper fuit optimi cujusque,
Cic. Rep. 1, 2, 3:quamobrem neque sapientis esse accipere habenas,
id. ib. 1, 5, 9; id. de Or. 2, 20, 86:sapientis est consilium explicare suum, etc.,
id. ib. 2, 81, 333:temeritas est florentis aetatis, prudentia senescentis,
id. Sen. 6, 20:est adulescentis majores natu vereri,
id. Off. 1, 34, 122:Aemilius, cujus tum fasces erant,
Liv. 8, 12, 13:tota tribuniciae potestatis erat,
id. 3, 48:alterius morientis prope totus exercitus fuit,
id. 22, 50:jam me Pompeii totum esse scis,
Cic. Fam. 2, 13, 2:hominum, non causarum, toti erant,
Liv. 3, 36:plebs novarum, ut solet, rerum atque Hannibalis tota esse,
were devoted to, favored, id. 23, 14:Dolopes numquam Aetolorum fuerant: Philippi erant,
id. 38, 3:Ptolemaeus propter aetatem alieni arbitrii erat,
id. 42, 29:est miserorum ut malevolentes sint,
Plaut. Capt. 3, 4, 51:quod alterum divinitatis mihi cujusdam videtur,
Cic. de Or. 2, 20, 86:negavit moris esse Graecorum, ut, etc.,
id. Verr. 2, 1, 26, § 66:non est gravitatis ac sapientiae tuae, ferre immoderatius casum incommodorum tuorum,
id. Fam. 5, 16, 5:est hoc Gallicae consuetudinis, uti, etc.,
Caes. B. G. 4, 5.—Rarely with pronom. posses.:est tuum, Cato, videre quid agatur,
Cic. Mur. 38, 83:fuit meum quidem jam pridem rem publicam lugere,
id. Att. 12, 28, 2.—Esp., with gerundive, to denote tendency, effect, etc.:5.quae res evertendae rei publicae solerent esse,
Cic. Verr. 2, 2, 53, § 132:regium inperium, quod initio conservandae libertatis fuerat,
Sall. C. 6, 7:qui utilia ferrent, quaeque aequandae libertatis essent,
Liv. 3, 31, 7:ea prodendi imperii Romani, tradendae Hannibali victoriae esse,
id. 27, 9, 12:nihil tam aequandae libertatis esse quam potentissimum quemque posse dicere causam,
id. 38, 51, 8:frustrationem eam legis tollendae esse,
id. 3, 24, 1 Weissenb. ad loc.; 3, 39, 8; 5, 3, 5; 40, 29, 11.—With dat. of the end, object, purpose, etc.:6.vitam hanc rusticam tu probro et crimini putas esse oportere,
Cic. Rosc. Am. 17, 48:etiam quae esui potuique non sunt, contineri legato,
Dig. 33, 9, 3; Gell. 4, 1, 20:ut divites conferrent, qui essent oneri ferendo,
Liv. 2, 9:magis vis morbi curae esset, maxime quod, etc.,
id. 4, 21, 5:cum solvendo aere (i. e. aeri) alieno res publica non esset,
id. 31, 13:iniciuntur ea, quae umori extrahendo sunt,
Cels. 4, 10 fin. — Esp. in phrase solvendo esse, to be solvent, able to pay:tu nec solvendo eras,
Cic. Phil. 2, 2, 4:cum solvendo civitates non essent,
id. Fam. 3, 8, 2 (v. solvo).—With predicative dat. sing., denoting that which the subject is, becomes, appears to be, etc.(α).Without second dat. of pers.:(β).auxilio is fuit,
Plaut. Am. prol. 94:magis curae'st,
id. Bacch. 4, 10, 3; id. Curc. 4, 2, 15; id. As. 1, 3, 23; id. Capt. 5, 2, 13 sq.:cui bono fuerit,
Cic. Phil. 2, 14, 35:eo natus sum ut Jugurthae scelerum ostentui essem,
Sall. J. 24, 10: cupis me esse nequam;tamen ero frugi bonae,
Plaut. Ps. 1, 5, 51:magnoque esse argumento, homines scire pleraque antequam nati sint, quod, etc.,
Cic. Sen. 21, 78:multi Indicioque sui facti persaepe fuere, Lucr 4, 1019: ejus rei ipsa verba formulae testimonio sunt,
Cic. Rosc. Com. 4, 11:haec res ad levandam annonam impedimento fuit,
Liv. 4, 13:cujus rei Demosthenes atque Aeschines possunt esse documento,
Quint. 7, 1, 2.—With second dat. of pers.:7.obsecro vos ego mi auxilio sitis,
Plaut. Aul. 4, 9, 5; id. Ep. 5, 2, 11; id. Most. 1, 2, 68:ne quid Captioni mihi sit,
id. ib. 3, 3, 19:mihi cordi est,
id. Cist. 1, 1, 110:ubi eris damno molestiae et dedecori saepe fueris,
id. As. 3, 2, 25:metuo illaec mihi res ne malo magno fuat,
id. Mil. 2, 6, 12:nec Salus nobis saluti jam esse potest,
id. Most. 2, 1, 4:bono usui estis nulli,
id. Curc. 4, 2, 15:quae sint nobis morbo mortique,
Lucr. 6, 1095:quo magis quae agis curae sunt mihi,
Ter. Ad. 4, 5, 46:omitto innumerabiles viros, quorum singuli saluti huic civitati fuerunt,
Cic. Rep. 1, 1, 1: ut mihi magnae curae tuam vitam ac dignitatem esse scires, Anton. ap. Cic. Att. 10, 8, A fin.:accusant ei, quibus occidi patrem Sex. Roscii bono fuit,
Cic. Rosc. Am. 5, 13: haec tam parva [p. 1800] civitas praedae tibi et quaestui fuit, id. Verr. 2, 3, 37, § 85:ea dictitare, quae detrimento, maculae, invidiae, infamiae nobis omnibus esse possint,
id. ib. 2, 3, 62, §144: minus ea bella curae patribus erant, quam, etc.,
Liv. 35, 23, 1:sciant patribus aeque curae fuisse, ne, etc.,
id. 4, 7, 6:si hoc perinde curae est tibi quam illud mihi,
Plin. Ep. 6, 8, 9:quantaeque curae tibi fuit, ne quis, etc.,
id. Pan. 25, 3:quantae sit mihi curae,
id. Ep. 6, 8, 2:si judicibus ipsis aut gloriae damnatio rei aut deformitati futura absolutio,
Quint. 6, 1, 12.—Rarely with dat. gerund:nec tamen impedimento id rebus gerundis fuit,
Liv. 26, 24 (for a full account of this dative, v. Roby, Gram. 2, praef. pp. xxv.-lvi., and § 1158 sq.).—Esse ad aliquid, to be of use for, to serve for:8.vinum murteum est ad alvum crudam,
Cato, R. R. 125:completae naves taeda et pice reliquisque rebus quae sunt ad incendia,
Caes. B. C. 3, 101:valvae, quae olim ad ornandum templum erant maxime,
Cic. Verr. 2, 4, 56, § 124.—Id est or hoc est, with predic.-clause by way of explanatory addition, that is, that is to say; sometimes also with a climax in the sense, which is as much as to say, or which is the same thing:9.sed domum redeamus, id est ad nostros revertamur,
Cic. Brut. 46, 172:quodsi in scena, id est in contione verum valet, etc.,
id. Lael. 26, 97:meos amicos, in quibus est studium, in Graeciam mitto, id est ad Graecos ire jubeo,
id. Ac. 1, 2, 8:si Epicurum, id est si Democritum probarem,
id. ib. 1, 2, 6:ut (sapiens) aegritudine opprimatur, id est miseria,
id. Tusc. 3, 13, 27: a parte negotiali, hoc est pragmatikêi, Quint. 3, 7, 1:cum in bona tua invasero, hoc est, cum te docuero,
id. 8, 3, 89.—Poet., with Greek inf. pleonastically:2.esse dederat monumentum,
Verg. A. 5, 572 (cf.: dôke xeinêion einai, Hom. Il. 10, 269).sum = eum, Enn. ap. Fest., v. is.3.sum- in composition, for sub before m; v. sub fin. -
76 verto
verto ( vorto), ti, sum, 3 ( inf. vortier, Plaut. Rud. 3, 6, 48; Lucr. 1, 710; 2, 927; 5, 1199 al.), v. a. and n. [Sanscr. root vart-, to apply one's self, turn; cf. vart-ukas, round].I. A.Lit.:B.(luna) eam partem, quaecumque est ignibus aucta, Ad speciem vertit nobis,
Lucr. 5, 724:speciem quo,
id. 4, 242:ora huc et huc,
Hor. Epod. 4, 9:terga,
Ov. Tr. 3, 5, 6:gradu discedere verso,
id. M. 4, 338:verso pede,
id. ib. 8, 869:pennas,
i. e. to fly away, Prop. 2, 24, 22 (3, 19, 6):cardinem,
Ov. M. 14, 782:fores tacito cardine,
Tib. 1, 6, 12: cadum, to turn or tip up, Hor. C. 3, 29, 2:versā pulvis inscribitur hastā,
inverted, Verg. A. 1, 478:verte hac te, puere,
Plaut. Ps. 1, 3, 29; cf.:verti me a Minturnis Arpinum versus,
Cic. Att. 16, 10, 1:cum haesisset descendenti (virgini) stola, vertit se et recollegit,
Plin. Ep. 4, 11, 9:ante tuos quotiens verti me, perfida, postes,
Prop. 1, 16, 43:Pompeiani se verterunt et loco cesserunt,
turned about, wheeled about, fled, Caes. B. C. 3, 51; cf.:vertere terga,
to turn one's back, run away, betake one's self to flight, id. B. G. 1, 53; 3, 21; id. B. C. 1, 47; 3, 63 fin.; Liv. 1, 14, 9; cf.also: hostem in fugam,
to put to flight, rout, id. 30, 33, 16;Auct. B. Afr. 17: iter retro,
Liv. 28, 3, 1:hiems (piscis) ad hoc mare,
Hor. Epod. 2, 52: fenestrae in viam versae, turned or directed towards, looking towards, Liv. 1, 41, 4; cf.:mare ad occidentem versum,
id. 36, 15, 9:Scytharum gens ab oriente ad septentrionem se vertit,
Curt. 7, 7, 3:(Maeander) nunc ad fontes, nunc in mare versus,
Ov. M. 8, 165: terram aratro, to turn up or over, to plough, etc., Hor. S. 1, 1, 28:ferro terram,
Verg. G. 1, 147:glaebas (aratra),
Ov. M. 1, 425; 5, 477:solum bidentibus,
Col. 4, 5:agros bove,
Prop. 3, 7, 43 (4, 6, 43):collem,
Col. 3, 13, 8:freta lacertis (in rowing),
Verg. A. 5, 141:ex illā pecuniā magnam partem ad se vortit,
Cic. Div. in Caecil. 17, 57.—Mid.: vertier ad lapidem, to turn or incline one's self towards, Lucr. 5, 1199:congressi... ad caedem vertuntur,
Liv. 1, 7, 2; so,versi in fugam hostes,
Tac. H. 2, 26; cf.:Philippis versa acies retro,
Hor. C. 3, 4, 26:sinit hic violentis omnia verti Turbinibus,
to whirl themselves about, Lucr. 5, 503:magnus caeli si vortitur orbis,
id. 5, 510:vertitur interea caelum,
revolves, Verg. A. 2, 250:squamarum serie a caudā ad caput versā,
reaching, Plin. 28, 8, 30, § 119.—Trop.1.In gen., to turn:2.ne ea, quae reipublicae causa egerit, in suam contumeliam vertat,
Caes. B. C. 1, 8:in suam rem litem vertendo,
Liv. 3, 72, 2:usum ejus (olei) ad luxuriam vertere Graeci,
Plin. 15, 4, 5, § 19; cf.:aliquid in rem vertere,
turn to account, make profitable, Dig. 15, 3, 1 sqq.:edocere, quo sese vertant sortes,
Enn. Trag. v. 64 Vahl.; Verg. A. 1, 671:ne sibi vitio verterent, quod abesset a patriā,
Cic. Fam. 7, 6, 1:idque omen in Macedonum metum verterunt Tyrii,
Curt. 4, 2, 13:in religionem vertentes comitia biennic habita,
making a matter of religious scruple, Liv. 5, 14, 2:aquarum insolita magnitudo in religionem versa,
id. 30, 38, 10; cf. id. 26, 11, 3:id ipsum quod iter belli esset obstructum, in prodigium et omen imminentium cladium vertebatur,
Tac. H. 1, 86 fin.:vertere in se Cotyi data,
to appropriate, id. A. 2, 64:perii! quid agam? quo me vertam?
Ter. Hec. 4, 1, 1:quo se verteret, non habebat,
Cic. Phil. 2, 29, 74; id. Div. 2, 72, 149:Philippus totus in Persea versus,
inclined towards him, Liv. 40, 5, 9:toti in impetum atque iram versi,
id. 25, 16, 19:si bellum omne eo vertat,
id. 26, 12, 13:di vortant bene, Quod agas,
cause to turn out well, prosper, Ter. Hec. 1, 2, 121; cf. infra, II. B.; so,in melius somnia,
Tib. 3, 4, 95.—In partic.a.To turn, i. e. to change, aller, transform (syn. muto):b.Juppiter In Amphitruonis vortit sese imaginem,
Plaut. Am. prol. 121:in anginam ego nunc me velim vorti,
id. Most. 1. 3, 61:omnes natura cibos in corpora viva Vertit,
Lucr. 2, 880: vertunt se fluvii frondes et pabula laeta In pecudes; vertunt pecudes [p. 1978] in corpora nostra Naturam, id. 2, 875 sq.; cf.:cum terra in aquam se vertit,
Cic. N. D. 3, 12, 31:verte omnis tete in facies,
Verg. A. 12, 891:ego, quae memet in omnia verti,
id. ib. 7, 309:tot sese vertit in ora,
id. ib. 7, 328:inque deum de bove versus erat,
Ov. F. 5, 616:Auster in Africum se vertit,
Caes. B. C. 3, 26 fin.; cf. Liv. 30, 24, 7:semina malorum in contrarias partes se vertere,
Cic. Div. 2, 14, 33:omnia versa et mutata in pejorem partem,
id. Rosc. Am. 36, 103:cur nunc tua quisquam Vertere jussa potest,
Verg. A. 10, 35:hic continentiam et moderationem in superbiam ac lasciviam vertit,
Curt. 6, 6, 1; cf.:fortuna hoc militiae probrum vertit in gloriam,
id. 9, 10, 28:versus civitatis status,
Tac. A. 1, 4:versis ad prospera fatis,
Ov. H. 16, 89: solum, to change one's country, i. e. to emigrate or go into exile, Cic. Balb. 11, 28; Amm. 15, 3, 11 et saep.; v. solum. —With abl. (rare and poet.):nullā tamen alite verti Dignatur,
Ov. M. 10, 157; cf.muto.—Prov.: in fumum et cinerem vertere,
to turn into smoke, dissipate, Hor. Ep. 1, 15, 39.—Mid.:omnia vertuntur: certe vertuntur amores,
Prop. 2, 8, 7 (9):saevus apertam In rabiem coepit verti jocus,
Hor. Ep. 2, 1, 149.—To exchange, interchange: nos divitem istum meminimus adque iste pauperes nos;c.vorterunt sese memoriae,
Plaut. Truc. 2, 1, 11; cf.:vorsis gladiis depugnarier,
id. Cas. 2, 5, 36.—Of literary productions, to turn into another language, to translate (syn.:d. e.transfero, interpretor, reddo): Philemo scripsit, Plautus vortit barbare,
Plaut. Trin. prol. 19:si sic verterem Platonem, ut verteruntnostri poëtae fabulas,
Cic. Fin. 1, 3, 7:verti etiam multa de Graecis,
id. Tusc. 2, 11, 26:annales Acilianos ex Graeco in Latinum sermonem vertit,
Liv. 25, 39, 12.—In partic., like our to turn upside down, i. e. to overturn, overthrow, subvert, destroy (= everto):f.Callicratidas cum multa fecisset egregie, vertit ad extremum omnia,
Cic. Off. 1, 24, 84:agerent, verterent cuncta,
Tac. H. 1, 2; id. A. 2, 42; 3, 36:Cycnum Vi multā,
Ov. M. 12, 139:fluxas Phrygiae res fundo,
Verg. A. 10, 88; 1, 20; 2, 652:vertere ab imo moenia Trojae,
id. ib. 5, 810:Ilion fatalis incestusque judex... vertit in pulverem,
Hor. C. 3, 3, 20:proceras fraxinos,
id. ib. 3, 25, 16:ab imo regna,
Sen. Hippol. 562:Penates,
id. Troad. 91:puppem,
Luc. 3, 650:fortunas,
Amm. 28, 3, 1.—Mid., from the idea of turning round in a place, to be engaged in, to be in a place or condition; also to turn, rest, or depend upon a thing:g.jam homo in mercaturā vortitur,
Plaut. Most. 3, 1, 109:res in periculo vortitur,
id. Merc. 1, 2, 12; Phaedr. 2, 8, 19; so,res vertitur in majore discrimine,
Liv. 6, 36, 7:ipse catervis Vertitur in mediis,
Verg. A. 11, 683:omnia in unius potestate ac moderatione vertentur,
Cic. Verr. 1, 7, 20; so,spes civitatis in dictatore,
Liv. 4, 31, 4:totum id in voluntate Philippi,
id. 37, 7, 8:causa in jure,
Cic. Brut. 39, 145:hic victoria,
Verg. A. 10, 529:cum circa hanc consultationem disceptatio omnis verteretur,
Liv. 36, 7, 1:puncto saepe temporis maximarum rerum momenta verti,
id. 3, 27, 7.— Impers.:vertebatur, utrum manerent in Achaico concilio Lacedaemonii, an, etc.,
Liv. 39, 48, 3.—To ascribe, refer:h.quae fuerunt populis magis exitio quam fames morbique, quaeque alia in deum iras velut ultima malorum vertunt,
Liv. 4, 9, 3 Weissenb. ad loc.:cum omnium secundorum adversorumque in deos verterent,
id. 28, 11, 1.—= considero; exercitum majorum more vortere, Sall. ap. Serv. ad Verg. A. 5, 408 dub. (Sall. H. inc. 51 Dietsch ad loc.).II. A.Lit.:B.depulsi aemulatione alio vertunt,
Tac. A. 1, 18:eoque audaciae provectum ut verteret, etc.,
id. ib. 4, 10:utinam mea vocula dominae vertat in auriculas!
Prop. 1, 16, 28:versuros extemplo in fugam omnes ratus,
Liv. 38, 26, 8 (but in Lucr. 5, 617 the correct read. is cancri se ut vortat).—Trop., to turn, change, etc.:b.jam verterat fortuna,
Liv. 5, 49, 5:libertatem aliorum in suam vertisse servitutem conquerebantur,
id. 2, 3, 3:totae solidam in glaciem vertere lacunae,
Verg. G. 3, 365: verterat pernicies in accusatorem, Tac. A. 11, 37:quod si esset factum, detrimentum in bonum verteret,
Caes. B. C. 3, 73 fin.:ea ludificatio veri in verum vertit,
Liv. 26, 6, 16: talia incepta, ni in consultorem vertissent, reipublicae pestem factura, against, Sall. H. inc. 89 Dietsch:neque inmerito suum ipsorum exemplum in eos versurum,
Liv. 7, 38, 6:si malus est, male res vortunt, quas agit,
turn out badly, Plaut. Pers. 4, 1, 5; so,quae res tibi vertat male,
Ter. Ad. 2, 1, 37:quod bene vertat, castra Albanos Romanis castris jungere jubet (= cum bonis omnibus),
Liv. 1, 28, 1; 3, 62, 5; 3, 35, 8:quod bene verteret,
Curt. 5, 4, 12; 7, 11, 14:hos illi (quod nec vertat bene), mittimus haedos,
Verg. E. 9, 6.—Annus, mensis vertens, the course or space of a year, of a month:(β).anno vertente sine controversiā (petisses),
Cic. Quint. 12, 40; so,anno vertente,
id. N. D. 2, 20, 53; Nep. Ages. 4, 4; cf.:apparuisse numen deorum intra finem anni vertentis,
Cic. Phil. 13, 10, 22:tu si hanc emeris, Numquam hercle hunc mensem vortentem, credo, servibit tibi,
Plaut. Pers. 4, 4, 76; Macr. S. 1, 14.—Pregn.: annus vertens, the great year or cycle of the celestial bodies (a space of 15,000 solar years), Cic. Rep. 6, 22, 24.—Hence, ver-sus ( vors-), or (much less freq.) ver-sum ( vors-), adv., turned in the direction of, towards a thing; usu. after the name of a place to which motion is directed (orig. a part., turned towards, facing, etc., and so always in Livy; cf. Liv. 1, 18, 6 Weissenb. ad loc.; 1, 41, 4; 9, 2, 15).A.Form versus (vors-).1.After ad and acc.:2.T. Labienum ad Oceanum versus... proficisci jubet,
Caes. B. G. 6, 33: ad Alpes versus, Cael. ap. Cic. Fam. 8, 15, 2:ad Cercinam insulam versus, Auct. B. Afr. 8, 3: ad Cordubam versus, Auct. B. Hisp. 11: modo ad Urbem, modo in Galliam versus,
Sall. C. 56, 4. —After in and acc.:3.in agrum versus,
Varr. R. R. 3, 5, 10:in forum versus,
Cic. Lael. 25, 96:in Arvernos versus,
Caes. B. G. 7, 8: si in urbem versus venturi erunt, Traj. ap. Plin. Ep. 10, 78 (82), 3.—After acc. alone (class. only with names of towns and small islands):4.verti me a Minturnis Arpinum versus,
Cic. Att. 16, 10, 1:Brundisium versus,
id. Fam. 11, 27, 3:Ambraciam versus,
Caes. B. C. 3, 36:Massiliam versus,
id. ib. 2, 3:Narbonem versus,
id. B. G. 7, 7.—After other advv.:B.deorsum versus,
Cato, R. R. 156, 4:sursum versus,
Cic. Or. 39, 135:dimittit quoquo versus legationes,
Caes. B. G. 7, 4:ut quaedam vocabula utroque versus dicantur,
Gell. 5, 12, 10; cf. the adverbs deorsum, sursum, etc.—Form versum (vors-).1.After ad and acc.:2.animadvertit fugam ad se versum fieri,
Sall. J. 58, 4.—After other advv.:► Versus is said by many lexicons to be also a prep.cunas rursum vorsum trahere,
Plaut. Am. 5, 1, 60 (63):lumbis deorsum versum pressis,
Varr. R. R. 2, 7, 5:vineam sursum vorsum semper ducito,
Cato, R. R. 33, 1:cum undique versum circumfluat,
Gell. 12, 13, 20:utroque vorsum rectum est ingenium meum,
Plaut. Capt. 2, 3, 8., but no ancient authority can be safely cited for this use. The true readings are:in Italiam versus,
Cic. Fam. 4, 12, 1:adversus aedem,
Liv. 8, 20, 8:in forum versus,
Plin. 10, 43, 60, § 121; and perh. in oppidum, Auct. B. Hisp. 21. -
77 ♦ (to) believe
♦ (to) believe /bɪˈli:v/A v. t.1 credere: I believe you, ti credo; DIALOGO → - Talking about children- I can't believe it!, non ci posso credere!; Don't believe what he says, non credere a quello che lui ti dice; I can't believe he did such a thing, stento a credere (o mi sembra incredibile) che abbia fatto una cosa simile; I could hardly believe my eyes, quasi non credevo ai miei occhi; He still has to pay me, would you believe it?, pensa che deve ancora pagarmi!; ci credi che deve ancora pagarmi?2 credere; ritenere; reputare: I believe they're married, credo che siano sposati; I believe so, credo di sì; I believed him to be an honest man, lo reputavo un uomo onesto; Two people are believed to have died, si ritiene che vi siano due vittime; He is widely believed to be planning a comeback, sono in molti a credere che stia progettando un ritorno sulle scene NOTA D'USO: - to say (passive)-B v. i.– to believe in, credere in; aver fede in; aver fiducia in: to believe in God, credere in Dio; to believe in progress, credere nel progresso; to believe in doing st., credere che sia utile (o che sia giusto, che faccia bene) fare qc.; They don't believe in doctors, non hanno fiducia nei medici● believe it or not, che tu lo creda o no; per incredibile che possa sembrare □ believe (you) me, credi a me; credimi □ (fam.) Don't you believe it!, non è affatto vero!; figurati!; non illuderti! □ ( USA) I don't believe it!, è incredibile!; è pazzesco!; roba da pazzi! □ to make believe, fare finta; fingere; far mostra. -
78 ♦ (to) believe
♦ (to) believe /bɪˈli:v/A v. t.1 credere: I believe you, ti credo; DIALOGO → - Talking about children- I can't believe it!, non ci posso credere!; Don't believe what he says, non credere a quello che lui ti dice; I can't believe he did such a thing, stento a credere (o mi sembra incredibile) che abbia fatto una cosa simile; I could hardly believe my eyes, quasi non credevo ai miei occhi; He still has to pay me, would you believe it?, pensa che deve ancora pagarmi!; ci credi che deve ancora pagarmi?2 credere; ritenere; reputare: I believe they're married, credo che siano sposati; I believe so, credo di sì; I believed him to be an honest man, lo reputavo un uomo onesto; Two people are believed to have died, si ritiene che vi siano due vittime; He is widely believed to be planning a comeback, sono in molti a credere che stia progettando un ritorno sulle scene NOTA D'USO: - to say (passive)-B v. i.– to believe in, credere in; aver fede in; aver fiducia in: to believe in God, credere in Dio; to believe in progress, credere nel progresso; to believe in doing st., credere che sia utile (o che sia giusto, che faccia bene) fare qc.; They don't believe in doctors, non hanno fiducia nei medici● believe it or not, che tu lo creda o no; per incredibile che possa sembrare □ believe (you) me, credi a me; credimi □ (fam.) Don't you believe it!, non è affatto vero!; figurati!; non illuderti! □ ( USA) I don't believe it!, è incredibile!; è pazzesco!; roba da pazzi! □ to make believe, fare finta; fingere; far mostra. -
79 wohl
wohl, I) Adv. bene. – recte (gehörig, wie es sein soll). – sehr wohl, optime; praeclare. – mir ist wohl, ich bin wohl, s. wohl sein. – ich werde nicht w., leviter aegrotare coepi (ich werde unpäßlich). – kehre wohl zurück, fac salvus redeas; fac bellus revertare: es ist mir wohl zumute u. dgl., s. Mut no. I: es sich wohl sein lassen, animo obsequi (im allg.); cibo vinoque se largiter invitare (reichlich essen und trinken); laetitiae et hilaritati se dare (sich der Freude hingeben, vergnügt sein): will ich wohl oder übel, quid faciam? (was soll ich tun?); sive volo sive non volo (ich mag wollen oder nicht); cogor (ich werde dazu gezwungen): ich erinnere mich sehr wohl, prae. clare memini: es ist mir wohl bekannt, daß etc., non ignoro m. Akk. u. Infin. – wohl mir! wohl dir! (als Ausruf), ome, ote felicem! – / Alle übrigen Verbindungen von »wohl« mit Verben etc. s. unten bes. in alphabetischer Reihe, wie: »wohlachtbar etc.«. – II) als Partikel, a) zur Bezeichnung des Einstimmens, des Beifalls: esto! (als Beistimmung). – bene! recte! pulchre! (als Beifallsruf). – bene habet! (als Genehmigung). – ganz wohl! quam maximo! (als Ausruf übh.); ita est! (in der Antwort): ich kann es ganz w. geschehen lassen, facile patior. – nun wohl! age! recte vero!: jawohl: optime! – »wohl aber«, durch Wiederholung des Verbums, z.B. jener konnte es nicht, wohl aber dieser, ille non potuit, hic potuit. – b) zur Modifikation einer Frage, wo es oft gar nicht, zuw. durch quaeso (ich bitte, wenn man bescheiden fragt), oder durch tandem (wohl in aller Welt, wenn man mit [2725] Nachdruck fragt u. bestimmt verneinende Antwort verlangt) übersetzt wird, z.B. ich möchte wohl wissen, scire velim: siehst du wohl? videsne?: kannst du wohl sagen? potesne dicere?: wer sollte wohl glauben? quis credat? quis crediderit?: wer ist wohl ein solcher Tor? quis, quaeso, tam stultus est?: glaubst du wohl? putasne vero?: wer kann wohl glauben? quistandem credere potest?: ich soll wohl gar singen? mirum ni cantem? – c) zur Bezeichnung der Ungewißheit: nescio an od. haud scio an (ich weiß nicht, ob nicht etc., als bescheidene Behauptung). – fortasse (vielleicht; z.B. nescio an erres; oder fortasse erras). – das mag wohl nicht wahr sein, dubito an verum sit. – Zuw. durch videor mit Nom. und Infin., z.B. die Freunde werden wohl nicht kommen, amici non venturi videntur. – od. durch ein eingeschobenes ut opinor od. bloßes opinor, credo, arbitror (s. vermutlich) od. nisi fallor, z.B. darin hast du dich wohl versehen, hac in re, nisi fallor, erras: du wirst wohl nicht finden, non puto, invenies. – d) ungefähr: circiter (gegen, z.B. circiter decem fuerunt). – facile (leicht, z.B. duplici facile numero classem habere). – e) sogar: quin. – f) zwar: quidem.
-
80 ma
but( eppure) and yetma cosa dici? what are you talking about?ma va! nonsense!ma no! not at all!, of course not!* * *ma1 cong. con valore avversativo1 (contrasto diretto) but: incredibile ma vero, incredible but true; è un libro difficile ma interessante, it's a difficult but interesting book; è un bell'appartamento, ma è troppo caro, it's a lovely flat but too expensive; gli ho scritto ma non mi ha ancora risposto, I wrote to him but he hasn't replied yet; ha diversi quadri, ma neanche uno autentico, he has a lot of paintings but none of them are originals; lei accetterebbe, ma io no, she would accept, but I wouldn't; ha agito così non per timore ma per prudenza, he behaved thus not out of fear but out of caution2 (invece, solo che) but, only that: l'avrei comprato, ma non avevo i soldi, I would have bought it, but (o only that) I didn't have the money; avremmo accettato l'invito, ma avevamo un altro impegno, we would have accepted the invitation but were otherwise engaged3 (tuttavia) but, still, yet: arrivammo alla stazione in ritardo ma riuscimmo a prendere il treno, we got to the station late but were still able to catch the train; c'era un tempo pessimo ma la gita si fece ugualmente, the weather was awful, but the trip took place all the same; sarà anche onesto, ma (tuttavia) non mi fido di lui, he may be honest, but I (still) don't trust him; non credo di poterlo aiutare, ma farò il possibile, I don't think I can help him, but I'll do what I can; ''Vuoi un po' di whisky?'' ''Sì, ma pochissimo'', ''Would you like some whisky?'' ''Yes, but only a drop''; va' pure, ma torna presto, you can go, but be back soon; hai pienamente ragione ma non devi prendertela tanto!, you're quite right, but don't worry so much about it!4 (con uso rafforzativo o enfatico): è ricco, ma così ricco, he's rich but (so) rich; è stato bello, ma bello davvero, it was absolutely lovely!; il cibo era non buono ma eccellente, The food wasn't (just) good. It was excellent; ha parlato bene, ma proprio bene, he spoke well, very well indeed; gliene ha date tante, ma tante, he gave him a real good hiding // non solo... ma anche, not only... but also5 (all'inizio di frase): é una situazione insostenibile. Ma parliamo d'altro, It's an unbearable situation. But let's change the subject; ma torniamo a quanto vi stavo dicendo, But let's get back to what I was telling you; questo è vero, ma ammettendo anche che tu abbia ragione..., that's true, but even admitting you are right...; ma ti dico che l'ho visto!, but I tell you I saw him!6 (in frasi escl. o interr.; di solito in ingl. non si traduce): ma è vero?!, Is it true?; ma che dici?, what are you saying?; ma che splendida giornata!, what a lovely day!; ma che cos'hai oggi?, what's wrong with you today?; ma insomma, taci!, for heaven's sake, be quiet! // ma bravo!, (iron.) that's a clever boy! // ma davvero?, really? // ma se lo sanno tutti!, everyone knows! // ma sì!, why (o yes), of course!: ma sì che è vero!, it's true, I tell you! // ma certo!, yes, sure! // ma no!, (per esprimere meraviglia) no! (o really? o indeed?); (per esprimere forte negazione) of course not!; ma no che non lo devi dire!, you mustn't talk like that! // ma che!, ma va là!, ma via!, go on (o come off it!) // ma come? !, (per esprimere meraviglia o sdegno) how come? (o what?).ma2 inter. (per esprimere perplessità o dubbio): ''Sai che ha interrotto gli studi?'' ''Ma! chi l'avrebbe potuto immaginare!'', ''Have you heard he's dropped out of college?'' ''Well! Whoever would have thought it?''; ''Come si chiama quel tizio?'' ''Ma, chi lo sa!'', ''What's that fellow's name?'' ''Heaven knows!''; ''Dove andremo a finire?'' ''Ma!...'', ''What's the world coming to?'' ''Goodness knows!''ma3 s.m. but: andrebbe tutto bene, ma c'è un ma..., it should be all right, but there's just one problem...; con tutti i tuoi ma e se, non combinerai nulla!, with all your ifs and buts you'll never get anywhere!; deciditi, senza tanti ma e se, make up your mind, without so many ifs and buts; non c'è ma che tenga, no buts about it!* * *[ma]1. congbut, (tuttavia) yet, still, but, (comunque) howevernon solo non beve più ma ha anche smesso di fumare — he's not just given up drinking, he's stopped smoking too
hanno fatto quel che potevano ma non sono riusciti a salvarlo — they did what they could, but they couldn't save him
non se lo merita ma dovremmo cercare di capirlo — even though he doesn't deserve it, we should try to understand him
ma smettila! — give over!, stop it!
ma va'? — (dubitativo) really?, (esclamazione) surely not!
ti dispiace? — ma no! — do you mind? — of course I don't!
ma insomma, vuoi smetterla? — stop it, for heaven's sake!
2. sm inv* * *[ma] 1.1) (per esprimere opposizione) butnon arriva lunedì, ma martedì — he's not arriving on Monday but on Tuesday o he's arriving on Tuesday, not on Monday
non solo... ma anche — not only... but also
ma dai, non ti preoccupare! — come on, don't worry about it!
faceva un caldo, ma un caldo! — it was so incredibly hot!
"posso venire anch'io?" - "ma certo!" — "can I come too?" - "of course!"
3) (per esprimere indignazione, impazienza)4) (per esprimere stupore, incredulità)ma ora passiamo ad altro — and now, let's move on to something else
2.ma dimmi, lo conosci anche tu? — so you know him too?
sostantivo maschile invariabilenon ci sono né se né ma — no ifs and buts o no ifs, ands or buts
* * *ma/ma/1 (per esprimere opposizione) but; è intelligente ma pigro he's intelligent but lazy; strano ma vero strange but true; non arriva lunedì, ma martedì he's not arriving on Monday but on Tuesday o he's arriving on Tuesday, not on Monday; non solo... ma anche not only... but also2 (come rafforzativo) ma è una pazzia! but that's madness! ma dai, non ti preoccupare! come on, don't worry about it! faceva un caldo, ma un caldo! it was so incredibly hot! "posso venire anch'io?" - "ma certo!" "can I come too?" - "of course!"3 (per esprimere indignazione, impazienza) ma dove è finito? where on earth has he got to? ma vuoi stare zitto! can't you just shut up? ma guarda che faccia tosta! really! what a nerve!4 (per esprimere stupore, incredulità) ma allora mi ha mentito! so he lied to me! ma guarda un po'! fancy that! ma non mi dire! you don't say! ma no! really?5 (in apertura di frase) ma ora passiamo ad altro and now, let's move on to something else; ma dimmi, lo conosci anche tu? so you know him too?II m.inv.non c'è ma che tenga no buts about it; non ci sono né se né ma no ifs and buts o no ifs, ands or buts.
См. также в других словарях:
bene — 1bè·ne avv., inter. FO 1a. avv., in modo corretto, opportuno, soddisfacente rispetto a un criterio di valutazione di volta in volta morale, pratico, tecnico, ecc.: comportarsi, parlare, lavorare bene, fare bene qcs., funzionare bene, digerire… … Dizionario italiano
credo — [ kredo ] n. m. inv. • v. 1190; mot lat. « je crois », par lequel commence le symbole des apôtres 1 ♦ Relig. Symbole des apôtres, contenant les articles fondamentaux de la foi catholique. Dire, chanter le Credo. Des Credo. Par ext. Le credo d une … Encyclopédie Universelle
bene — bene1 / bɛne/ [lat. bĕne ] (in posizione proclitica, si tronca in ben ). ■ avv. 1. a. [in modo buono, retto, giusto: agire, comportarsi b. ] ▶◀ giustamente, onestamente, rettamente. ◀▶ disonestamente, ingiustamente, male. b. [in modo corretto,… … Enciclopedia Italiana
Non quaero intelligĕre, ut credam, sed credo, ut intellĭgam — (lat.), ich verlange nicht zu verstehen, um zu glauben, sondern ich glaube, um zu verstehen (d.h. den Glauben über Alles setzen). Non qua itur, sed qua eundum est, nicht auf gemeinem, sondern auf rechtem Wege muß mar gehen. Non quamdiu, sed quam… … Pierer's Universal-Lexikon
credere — cré·de·re v.intr. e tr., s.m. (io crédo) FO 1. v.intr. (avere) essere convinti della verità di qcs.: credere a qcs., credere alle parole di qcn.; non posso crederci!, credere sulla parola, senza bisogno di prove 2a. v.intr. (avere) avere fiducia … Dizionario italiano
vedere — A v. tr. 1. (con gli occhi) percepire, scorgere, intravedere, adocchiare, avvistare, guardare, ravvisare, osservare, scernere (lett.), discernere, notare, riscontrare, trovare, distinguere 2. (uno spettacolo) assistere □ (una mostra) visitare 3 … Sinonimi e Contrari. Terza edizione
Liste de locutions latines — Cet article contient une liste de locutions latines présentée par ordre alphabétique. Pour des explications morphologiques et linguistiques générales, consulter l article : Expression latine. Sommaire A B … … Wikipédia en Français
Список латинских фраз — В Викицитатнике есть страница по теме Латинские пословицы Во многих языках мира, в том числе в … Википедия
Latin Ecclésiastique — Chant grégorien Plain chant Latin ecclésiastique Rythmique grégorienne ♦Précurseurs: Chant messin Chant mozarabe Gallican ♦Styles: Psalmodique … Wikipédia en Français
Latin ecclesiastique — Latin ecclésiastique Chant grégorien Plain chant Latin ecclésiastique Rythmique grégorienne ♦Précurseurs: Chant messin Chant mozarabe Gallican ♦Styles: Psalmodique … Wikipédia en Français
Latin ecclésiastique — Chant grégorien Plain chant Latin ecclésiastique Rythmique grégorienne ♦Précurseurs : Chant messin Chant mozarabe Gallican ♦Styles& … Wikipédia en Français
