fare+(il)+chi+va+là

— Per tutte le streghe dell'inferno!.. Non so chi mi tenga di mandarvi all'altro mondo a tenere compagnia a quel cane di Corsaro Rosso che fa così bella mostra sulla Plaza de Granada. (E. Salgari, «Il corsaro nero»)

Ne trasse vantaggio quello astuto antiquario fiorentino il quale... ne vendette una pretesa copia antica al Direttore della clinica oculistica di Dresda, ove tuttora fa bella mostra di sé. (E. S. di Brazzà, «Da Leonardo a Marconi»)

Chi possedeva allora quel vasto sotterraneo... s'era ostinato per lunghi anni a sfruttarlo in qualità d'ambiente familiare, dove le madri potessero condurre la domenica le ragazze per fare quattro salti sotto la loro diretta sorveglianza. (A. Bonsanti, «La buca di San Colombano»)

Maria mi ha poi pregato di fare un salto al bar più vicino. (T. Varni, «Memorie di Eugenio Bravetti»)

Basta, son stanco: vado a casa, faccio un ultimo salto dal Duardin a dare un'occhiata a chi c'è poi mi ritiro. (U. Simonetta, «Tirar mattina»)

Ovviamente a fare le spese di questa ennesima speculazione, sono soprattutto i consumatori («L'Unità», 17 gennaio 1963).

Noi occidentali mangiamo troppo e, di conseguenza, ingrassiamo troppo. Chi ne fa le spese è il cuore («Domenica del Corriere», 15 ottobre 1968).

La assicuro che. di arte ce ne intendiamo di più io e lei; eppure quegli è colui che fa il buono e il cattivo tempo, lancia le celebrità nel pubblico, innalza ed abbatte secondo che gli talenta. (A. Panzini, «Il libro dei morti»)

Si sa che chi ha in mano il greggio, è in grado di fare il bello e il cattivo tempo in fatto di prezzi («Giorni», 9 gennaio 1974).

Il torto era stato suo a scaldarsi e a eccitarsi: è codesto il momento in cui chi è interessato s'approfitta per far il tiro. (B. Cicognani, «La Velia»)

L'abitudine in lei di mentire, l'orgoglio di passare da ragazza per bene, le avevano giocato un brutto tiro. (E. Pea, «Il forestiero»)

— Roberto non mi avrebbe fatto un tiro di quella fatta! — seguitò don Liborio. (G. Verga, «Il marito di Elena»)

Carlone era sempre capace... di combinare un tiro a spese dei notabili. (L. Bigiaretti, «Carlone. Vita di un italiano»)

Il Soldani-Bò con tutta la dovizia delle avventure corse nella disordinata sua vita non era riuscito a salvarsi dal tiro che la natura gioca all'uomo di cinquant'anni. (B. Cicognani, «La Velia»)

— All'armi!.. — gridarono i due marinai, accortisi, ma troppo tardi, del tiro birbone giuocato dai filibustieri. (E. Salgari, «Il corsaro nero»)

«Ben ponderato tutto, il nostro più temibile avversario chi è? Il Capolino? No, ma chi gli fa spalla: già suo cognato, potentissimo». (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

— Fai stancare perfino i santi, — continuava la moglie. — Mangi e bevi e non ti curi di chi campa e di chi muore... Perché non vai a lavorare?. (S. Strati, «Il beato don Girolamo»)

«Non si preoccupi, lo magari faccio a botte con qualche marito geloso, ma con le mogli sono un gentiluomo». (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

Una faccia bionda ma dura, con il sorriso di chi vuole essere simpatico ma sa che deve lottare e menar botte nella vita. (G. Arpino, «Altre storie»)

...voi due, tu e Tessitore, per la Nella, quasi quasi vi prendevate a botte. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Balestra era forte, sbrigativo, non faceva il bellino e non era affatto spione. (D.Rea, «Ritratto di maggio»)

Corallina. — Chi ha da importare a me che il mio padrone si lascia ingannare da una donna finta? Ch'ella gli faccia di belline sul viso, e lo maledica dietro le spalle. (C.Goldoni, «La serva amorosa»)

«Tu, mia cara, fai male malissimo a fargli le belle e belline. Tu dovresti trattarlo come si merita. (G.Parise, «Il fidanzamento»)

— Ah sì, eh? Ma, bellezze mie, voi fate i conti senza l'oste! Alzar la voce con mia moglie perché tanto il capoccia non c'è?. (M. Puccini, «Ebrei»)

— Confessare? E che cosa devo confessare?

Non mi fate lo gnorri, don Alfonso!. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

— E chi è questo Pinocchio? — domandò il burattino facendo lo gnorri. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

— Ho pensato forse più alla roba di casa che alla mia; non ho avuto chi mi desse una mano: ho dovuto far da Marta e Maddalena; se qualche cosa anderà a male, non so cosa mi dire: ho fatto anche più del mio dovere. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

...restammo addirittura muti come pesci, guardandoci in sottecchi l'un coll'altro, come per vedere chi muoveva per primo il passo falso. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Senz'accorgersi fa un altro passo falso. (C. Cederna, «Signore & Signori»)