я+думаю!

Perché, poi, si fosse tanto intignato a volere per cameriera una ragazza del mio paese, per me era un mistero. Diceva che erano più oneste e non avevano grilli per la testa. (A. Moravia, «Racconti romani»)

Il camionista non deve aver nervi, né grilli per la testa, né nostalgie, né altri sentimenti delicati: la strada è esasperante e ammazzerebbe un bue. (A. Moravia, «Racconti romani»)

— Rimonta pure a cavallo e non aver paura. Quel ciuchino aveva qualche grillo per il capo: ma io gli ho detto due paroline negli orecchi e spero di averlo reso mansueto e ragionevole. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Fisico. — Penso che non mi persuade; e che se tu ami la metafisica, io m'attengo alla fisica: voglio dire che se tu guardi per sottile, io guardo alla grossa, e me ne contento. (G. Leopardi, «Operette morali»)

Lui è quel tipo bruno, alto, che stava sempre con me a Montalbano l'anno scorso. Studia medicina. Ma non credo che si faccia vedere in giro per un pezzo. (E. Vittorini, «Il garofano rosso»)

Sono un po' giù e sto a pensare se qualcuno da fuori la apre e entra nella mia casa? Sono sola e ho paura. (G. Soavi, «Fantabulous»)

Fosse la botta e la ferita, fosse che quanto gli era successo gli capitava in un momento di depressione, sta di fatto che il commissario Solmi era davvero giù. (M. Felisatti-F. Pittoru, «La morte con le ali bianche»)

...sono senza lavoro, non ho soldi, ma del resto anche Nando possedeva soltanto quelle cento lire. Pensandoci faccio fatica a cacciare indietro le lacrime. (P. P. Pasolini, «Biciclettone»)

Naturalmente me ne aveva parlato sotto voce, perché pare che lui la sappia lunga sul conto di questo mio vecchio collega d'ufficio. (T. Varni, «Memorie di Eugenio Bravetti»)

Ma io la sapevo lunga, sul conto suo, e riconoscevo subito la marca di fabbrica di tutte quelle vanterie. (E. Morante, «L'isola di Arturo»)

Mario assunse l'aria di chi la sa lunga. (C. Cassola, «La ragazza di Bube»)

Lelio. — Io credo che avesse perduto la parola, perché non voleva parlare. Oh, queste donne la sanno lunga. (C. Goldoni, «La finta ammalata»)

— Ora vedo che la sai più lunga di me. Tu sei la moglie che mi ci vuole. Io ti piglio, ma a un patto: che non ti devi in nessun caso impicciare dei fatti miei. Accettato?. (A. Baldini, «La strada delle meraviglie»)

Dolcemascolo, che la sapeva lunga, s'era vestito da domenica, e bello raso... appariva più del solito, prosperoso e signorile, con un certo viso latte e sangue, ch'era una bellezza a vedere. (L. Pirandello, «Novelle per un anno»)

Ma don Fabrizio e Tancredi la sapevano più lunga: conoscevano don Calogero, conoscevano la Bella Bestia di sua moglie, l'incredibile trascuratezza della casa di quel riccone. (G. Tomasi di Lampedusa, «Il Gattopardo»)

Non penso che a levar di mezzo gli ostacoli, a facilitar tutto. (A. Manzoni, «I promessi sposi»)

Signor maresciallo... lo levi di mezzo, lo butti dentro, ci liberi da questo incubo, ci renda la pace. (F. Paolieri, «Uomini, bestie e paesi»)

Monarchie, istituzioni civili e sociali: cose temporanee; passano, si farà male a cambiarle agli uomini e a toglierle di mezzo.... (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

Sarebbe bastato un cenno del Capo della polizia per farlo toglier di mezzo quella sera stessa, all'angolo della strada. (C. Malaparte, «Kaputt»)

—...Non faccio altro che pensare notte e giorno e quel che devo fare, e mi ci mangio le midolla. Tu, dimmi un po' cosa ne pensi?. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

— Non sono un profeta; ma penso che noi giuochiamo ancora a mosca cieca, ad un gioco pericoloso. (M. Puccini, «Ebrei»)

L'estate di San Martino quell'anno fu più lunga e mite del solito. (E. Patti, «Un bellissimo novembre»)

Da quel giorno era finita la sua estate di San Martino. (E. Pea, «Il forestiero»)

— Mi ascolti, Andrei... vuol che dica non abbiamo molti anni davanti a noi. Oh, quando penso all'estate di San Martino, piangerei di tenerezza. (R. Bacchelli, «Tre giorni di passione»)

— Sono sempre usciti di notte tre o quattro volte in un inverno, e non è mai successo niente, sei disposto a vedere nero da qualche tempo, mio caro. (F. Jovine, «Signora Ava»)

Vedo molto nero, eppure non v'ho detto la metà del male che penso e temo. (G. Verdi, «Autobiografia dalle lettere»)

— Sei proprio un pessimista e vuoi vedere tutto nero per forza!. (G. Rodari, «W la Saponia!»)

«È un mio paesano, di Riolo. Ricordi, quello che sosteneva che anche i preti e i frati si mettono il «nome di battaglia». (L. Bergonzini, «Un fucile per Saba»)

Credo che l'unica cosa che non si conoscesse di noi fosse il nome vero, poiché ognuno aveva assunto un «nome di battaglia». (M. Zappi, «Il primo gruppo di cortecchio»)

Ma la maniera, con la quale ella accoglieva le sue premure, era così brusca e dispettosa, da consigliargli d'interrompere le inutili attenzioni e di rinunciare perfino al piacere dei quattro passi sul Lungarno. (T. Lori, «Bufere sull'Arno»)

— Scusatemi... ma questa sera mi sento inquieto. Quattro passi all'aperto mi faranno bene. (R. Radice, «Uscir di sera»)

«Non credo che nessuno voglia rimettere in discussione le decisioni già prese. Abbiamo deciso: lotta senza quartiere... (Al. Felisatti.-F. Pittorru, «La morte con le ali bianche»).

— Li vuol conoscere?

Lei stessa si era offerta, giorni or sono, quando la faccenda riguardava soltanto me e Silvana, a maggior ragione ora non si tirerà indietro, immagino. (V. Pratolini, «Le ragazze di Sanfrediano»)

Lo capisco di nuovo, Anna; tutto ciò, questa sfocata immagine di realtà, non cava un ragno dal buco. (T. Landolfi, «Un amore del nostro tempo»)

Ma come scrittore, poeta e drammaturgo, egli, per me, non cavò un ragno dal buco. (G. Marotta, «Mal di Galleria»).

Gilda è una pupa intelligente, Nene al contrario non leva un ragno dal buco. (G. Marotta, «Mal di Galleria»)

Fummo chiamati, diversi compagni, in questura. Ci interrogavano, ma non cavarono un ragno dal buco. (G. Germanetto, «Memorie di un barbiere»)

— Il mio parere è che da oltre cinquantanni queste ranocchie di Pandurioti tentano di riavere i loro beni, e non sono mai riusciti a trarre un ragno dal buco. (F. Perri, «Emigranti»)

Penso che mentre il ragazzo cantava, tutto ad un tratto, dovette vedersi com'era e non come aveva sinora creduta di essere: un omaccione sui cinquanta che si metteva la bavarola e recitava la Vispa Teresa. (A. Moravia, «Racconti romani»)

«In certi momenti mi viene il terrore che il giuoco sia fatto. Anche l'avvocato Scaranari è a terra...». (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

Avvertite che i pezzi principali dell'Opera sono due... Se questi pezzi si perdono, l'Opera è a terra. (G. Verdi, «Autobiografia dalle lettere»)

«Ha ragione!.. Le chiedo perdono! Non so dove abbia la testa!». (G. Verga, «Eros»)

È arrivata una commissione che si dà molto da fare. Cercano il nostro aiuto e quello degli americani. Credo che a noi converrebbe lasciarti perdere: E poi sono in urto con i polacchi. (P. Monelli, «Morte del diplomatico»)