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Voglio che l'accozzare un Dizionario che abbia garbo non sia come bere un ovo; voglio che tutti noi che ci mescoliamo in queste faccende, abbiamo il nostro impiccato all'uscio, ma s'intende acqua e non tempesta. (G. Giusti, «Epistolario»)

— Alla guerra s'imparano solo il male: e rubare, uccidere è per questi sparafucili come bere un bicchier d'acqua!. (M. Puccini, «Scoperta del tempo»)

Raccoglier dieci milioni non è mica come bevere un ovo. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

Il professor Toti si reca in cucina e cerca d'abbordar la servetta, per avere qualche notizia da lei; ma fa larghi giri, perché sa che la servetta gli è nemica, sparla di lui, fuori, come tutti gli altri, e lo mette in berlina, brutta scema. (L. Pirandello, «Pensaci, Giacomino!»)

Io non so che ci avesse quell'uomo: o che in gioventù qualche donna gli avesse fatto un torto; oppure che fosse nato a quel modo, con un carattere così, da prender gusto a mettere alla berlina le cose buone e belle. (A. Moravia, «Racconti romani»)

— S'essi non hanno fiducia nella solidità dell'edilizio finanziario eretto con tanti sforzi da mio marito, credi pure che non ne ho fiducia neanch'io e che non mi stupirei punto di veder svanir tutto quanto come una bolla di sapone. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

«Certo colui ha tutt'altro che l'aria di voler cambiare casacca; ma si può dire dove cominciano e dove finiscono la bontà e la misericordia di Dio?. (M. Puccini, «Scoperta del tempo»)

In questa guisa il furbo Merizzi metteva una pulce nell'orecchio a Leonforte che seguiva con un'attenzione inquieta il rapido cammino del suo antico commesso, e lo sapava non imbarazzato da scrupoli, capacissimo di voltar casacca e di minargli il terreno sotto i piedi. (E. Castelnuovo, «L'onorevole Paolo Leonforte»)

...come hanno tradito il primo signore, posson tradire il secondo; e come hanno voltato la casacca per un verso, possono voltarla da capo per l'altro. (P. Fanfani, «Cecco d'Ascoli»)

«...ha continuato a tenere aperta la cassa ai due fratelli che spendono, spendono... non so come, in che cosa... senza vizii, poverini, bisogna dirlo, ottimi, ottimi giovani, ma di poco cervello. Il fatto è che navigano proprio in cattive acque». (L. Pirandello, «I vecchi e i giovani»)

— Vedi, Pedotti, che non era tanto corto di cervello come parve a noi. (R. Bocchelli, «Tre giorni di passione»)

Cauchon. — Posso ora dirlo guardandoti negli occhi: tu eri un buon soldato. Buon soldato e miglior condottiero. Tal condottiero eri tu, Giovanna, che questi inglesi han mosso cielo e terra per distruggerti. (E. Bono, «La grande e la piccola morte»)

Abitava... in cima ad una casettaccia vecchia... in una cameretta così povera e così piccola, che io tutte le volte che ci andavo, con tutto che alla miseria ci avessi fatto il callo, mi sentivo stringere il cuore. (A. Moravia, «Nuovi racconti romani»)

Vedendo la mia faccia allarmata, «È più impressione che altro, sono tutti dei pivelli che alle botte ci devono fare il callo», commentò Antonio. (G. A. Cibotto, «La vaca mora»)

I parenti ci avevano fatto il callo anch'essi; avevano saputo che quella malattia durava anni ed anni, e s'erano acchetati. (G. Verga, «Mastro-don Gesualdo»)

La metropoli californiana avrà così un giornale, in cui non si bada a spese, con... testi e fotografie di delitti, fatti truci, e il resto... con gli accrescimenti e gli ornamenti degl'imitatori zelanti che caricano i colori. (C. Barbieri, «Quarto potere negli Stati Uniti»)